Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: WarriorNSN    10/09/2013    1 recensioni
Come poteva Jamie non aver paura di ciò che le riservava il futuro con un cambiamento così radicale? Come poteva non essere triste, come poteva non considerarsi "non capita"?
Ma non c'è arcobaleno senza pioggia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marie era andata via prima. Suo nonno si sentiva male, lo avevano portato all'ospedale. Io non sapevo con chi tornare a casa e di certo non mi sarei fatta 2 km a piedi, con questo freddo. Si gelava.
Sospirai, quando anche mia mamma mi disse che non sarebbe potuta venire a prendermi. "Ho un impegno di lavoro", disse, "e non sarò nemmeno a casa per pranzo." sbuffai al solo pensiero che mi sarebbe toccato prendere il pulmino o andare a casa a piedi.
Sentii una risata familiare: Ryan. Mi voltai sorridente e gli andai incontro. Le sue guance si colorarono di un rosso accesso e sorrise dolcemente. «Ehy, Ryan!» Lo salutai io, baciandogli una guancia. «E-Ehy!»
Lo scrutai per bene. I suoi capelli arancioni andavano in contrasto con i suoi occhi verdi sull'azzurro chiaro e lo rendevano bello. I suoi capelli alzati in un ciuffo gli davano un'aria di bravo ragazzo, ma allo stesso tempo di Bad-boy. Lo vidi guardarsi attorno e abbassarsi, poi, il cappuccio della felpa. «Senti, potresti darmi un passaggio a casa? Marie non è qui, mia mam...» Non terminai la frase e sentii una risatina divertita alle mie spalle. Mi voltai, ormai la conoscevo bene. «Mi spieghi cosa c'è da ridere, Bieber?» Mi accigliai e smise di ridere, avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle. Sospirò, per poi cominciare a parlare «Vedi piccola,» "Piccola"... mi vennerò i brividi a sentire questa parola. Ho sempre amato quando i ragazzi mi chiamavano piccola, mi sentivo protetta, nonostante questo ragazzo adesso fosse Justin. Non che avessi nulla contro di lui, ma penso ci sia del tenero tra lui e Marie. «Butler è stato bocciato al corso della patente.» Rise di gusto, vedendo Ryan alzare gli occhi al cielo e sbuffare.
«Non mi sembra che tu sia stato promosso a primo colpo»
Continuarono a punzecchiarsi a vicenda e non potei far altro che sorridere. Amavo il loro rapporto, erano come fratelli, avevano un rapporto Amore-odio come due fidanzati. Erano teneri.
«Allora, piccola, vieni o rimani bloccata in mezzo al corridoio deserto?» Scrollai la testa, capendo che mi ero immersa fin troppo nei miei pensieri. Raggiunsi a passo svelto Justin davanti l'entrata della scuola e insieme, io, Ryan e Justin ci facemmo strada verso la Ferrari 458 Italia bianca del biondino.
Scoprii che Ryan stava a soli due isolati prima del mio, così prima lasciammo lui e poi ci dirigemmo verso casa mia. «Justin potresti aspettarmi due minuti? C'è un vicino che mi spaventa.» Rise, ma tornò serio notando il mio sguardo davvero preoccupato. «Haha, okay, scusa piccola.» Sorrisi e aprii la portiera della macchina, sospirando. Arrivata davanti la porta di casa controllai lo zaino, le tasche, la felpa, la borsa, ma non c'era assolutamente traccia delle chiavi di casa mia. «Merda!» Imprecai, quando per abbassarmi a vedere se ci fossero chiavi sotto lo zerbino, mi feci male al collo. Nulla, non erano nemmeno lì. Tornai in macchina da Justin e chiusi lo sportello. «Non ho le chiavi, la avrò lasciate a casa stamattina.» Sbuffai, stringendo i pugni. Sentii il rombo del motore e Justin aveva già lasciato la via di casa mia prima che potessi obiettare.
«Dove mi stai portando?»
«Non penserai mica ti lasci sola per strada con questo freddo, vero?»
Sospirai; aveva ragione, così mi lasciai andare sul sedile e guardai fuori dal finestrino. Guardai fuori e il cielo era così cupo, le strade erano ricoperte di neve e solo il paesaggio ti faceva sentire freddo... Era tutto così diverso da Roma. «A cosa pensi, piccola?» Sorrisi alla sua domanda. Era dolce ad aver capito che mi girava qualcosa per la testa. «Penso che è tutto così diverso.» Sorrisi ancora, ma stavolta malinconicamente. Ci fermammo davanti ad un cancello bianco. Justin lo aprì con un bottoncino che aveva appeso alle chiavi dell'automobile ed entrammo. Seguimmo un piccolo sentiero e poi una villa, una mega villa si presentò davanti ai miei occhi. Sbattei più volte le palpebre per accettarmi che quella casa fosse vera, e lo era. Justin rise a vedere la mia reazione. «Bella, eh?» Bella? La definiva soltanto "bella"? Uscii fuori dalla macchina e la osservai meglio. «Vieni piccola, entriamo.» Lo seguii a ruota e aspettai impaziente di sapere com'era l'interno nel frattempo che venivano ad aprire la porta d'ingresso. Una donna sulla trentina si presentò davanti a noi, sorridendoci. «Non sapevo portassi gente, Justin» poi la gentile signora si rivolse a me, sorridendomi dolcemente «io sono Pattie, sua mamma, tu sei?» I suoi occhi azzurro cielo mi incantarono. Era bellissima. «Sono Jamie Del Santo, signora, piacere» gli sorrisi timida, mentre ci faceva entrare e Justin chiudeva la porta alle nostre spalle. Scese un uomo anche lui sulla trentina, capelli castani e la barba un po' lunga ma curata.
Justin mi sfilò lo zaino dalle spalle e lo poggiò sul pavimento, insieme al suo. «Scooter!» Lo salutò Justin, scontrandosi con le spalle. «Hm, nuova fiamma Bieber?» Risero entrambi, ma sia io che Pattie non ci trovammo granché di divertente e ci limitammo a sorridere.
«E' una mia amica, è italiana. Si chiama Jamie.» Mi presentò Justin, a questo signore.
«Piacere, Scooter, il compagno della mamma di Justin.» Pattie ci fece proseguire verso la sala da pranzo, dove vi era un tavolo con varie pietanze servite in dei vassoi e dei piatti. Subito dopo venne aggiunto un piatto in più e mi sedetti vicino a Justin.

«Grazie sign-» mi bloccai davanti al suo sguardo fulmineo. Mi aveva rimproverata più volte, "niente signora," diceva fermamente, "io sono Pattie" e infine sorrideva. «stavo dicendo Pattie» dissi prendendo le difensive e facendola ridere. «il pranzo è stato ottimo e lei e Scooter siete molto dolci, grazie veramente.»
Mi accarezzò una guancia e mi sorrise, baciandomi la gote libera e poi sospirò, rivolgendo lo sguardo verso suo figlio, Justin. «Prendi esempio da lei, è così dolce ed educata...» Trattenni una risata nel vedere Justin infastidito tanto quanto in imbarazzo. Pattie mi aveva raccontato di quanto Justin fosse maldestro, ineducato e rozzo di tanto in tanto. "Tratta le femmine come fossero immondizia, sempre se non si tratta di sua sorella e delle sue amiche." mi raccontava, con sguardo perso nel vuoto. "Nell'infanzia non era così, è cambiato per una ragazza che lo fece soffrire..." Avevo poi chiesto di questa ragazza a Justin, ma lui non mi aveva dato risposta. Doveva ancora fargli male, sicuramente. Poi chiesi scherzosamente a Justin cosa avessi in più delle altre, visto che mi ha subito trattata bene e lui mi rispose "Sei tu," prese una pausa di qualche secondo "ti ho adorata già dal primo istante" confessò. Io non lo vedendo ineducato, rozzo o quant'altro, per me era Justin, il biondino amichevole. Era dolcissimo, carino. Era un bravo ragazzo, insomma.
«Oddio, mamma, sei pesante, sai? Noi andiamo, ciao a tutti.» strinsi in spalla il mio zaino, salutai con un bacio sulla guancia Pattie e strinsi la mano e Jeremy, per poi seguire Justin fuori dalla villa. Aprì la sua ferrari e in poco tempo fummo davanti casa mia. Stavo per dirgli di rimanere, visto il vicino che mi inquoteva paura, ma non mi fece aprire bocca.
«Ti aspetto qui, piccola.» altri brividi. Bussai per accettarmi che mia madre fosse in casa e mi aprì, sorridendomi. L' odore di biscotti riempì le mie narici, riportandomi al bar in cui facevo colazione tutte le mattine a Roma. Salutai Justin con un cenno della mano e mi chiusi la porta alle spalle, quando il mio cellulare vibrò. -Voglio che tu sia mia | Anonimo-

Jo sistha, i'm here!
Non ho aggiornato per un bel po', lo so, ma adesso l'ho fatto, quindi...
godetevi la storia e recensite! E' solo un capitolo di passaggio che però
da qualche indizio per i prossimi capitoli!
Follow me on twittah! @___sluurp
Baci :*

 

  
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