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Autore: Morpheus Wings    11/09/2013    2 recensioni
Sono passati dieci anni dalla fine dell'inferno chiamato High School, e ora è tempo di reunion. Riuscirà Castiel a superare l'orrore che prova ogni volta che ripensa a cosa gli hanno fatto passare i suoi compagni di scuola?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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Nome: Ten Years Later
Pairing: Dean/Castiel e scene di Sam/Gabriel, past Castiel/Balthazar
Rating: per il momento Pg15
Warnings: High School Reunion!Au; Human!Au, omofobia, bullismo, depressione, bigottismo (poi aggiornerò)
Characters: Dean, Cass, Sam, Gabriel, Chuck, Balthazar, Becky ecc...
Disclaimer: no, nessuno di loro mi appartiene nè traggo profitto nel pubblicare questa ff.

Summary: Sono passati dieci anni dalla fine dell'inferno chiamato High School, e ora è tempo di reunion. Riuscirà Castiel a superare l'orrore che prova ogni volta che ripensa a cosa gli hanno fatto passare i suoi compagni di scuola?


Il fatidico giorno era arrivato.

Aveva protestato, per giorni e giorni, ma non c'era stato verso di convincere suo cugino, Gabriel, a lasciarlo in pace, ed ora eccola là, nel suo completo nero e la cravatta blu, a sfoggiare un cartellino con su scritto "Castiel Milton".

Francamente si aspettava di peggio: qualche vecchio bullo che voleva "rivangare" i vecchi tempi, o qualcuno che all'epoca si credeva il centro dell'universo, e che lo credeva tutt'ora, che vantava la sua brillante carriera; ma per sua fortuna nulla del genere gli era capitato fin ora. Anzi.
Per sua somma soddisfazione si era ritrovato metà degli ex giocatori della squadra di football grassi e falliti, altri invece con bambini avuti con cheerleader che subito dopo li avevano abbandonati o che segretamente li tradiscono con i loro migliori amici. 
In tutta onestà, lui era tra i pochi che poteva vantarsi della sua ottima carriera, ma trattandosi di Castiel era chiaro che non l'avrebbe fatto.

Però c'era Gabriel che compensava. 

"è il Karma, stronzo!"

Nei primi trenta minuti della serata era riuscito a riappacificarsi con metà dei presenti e a litigare con i restanti; tutto questo trascinandosi il poverino a destra e a manca, cantando le sue lodi. Quando finalmente Castiel incontrò un volto noto tra la folla, la sua fuga fu immediata.

Chuck era così come c'era da aspettarsi da lui; nonostante dieci anni fossero passati, non c'era bisogno di un cartellino per capire che si trattava proprio di lui. La riconciliazione fu istantanea; nessuno dei due provava risentimento per la mancanza di contatto in quel decennio, anzi in poche ore si misero in pari su quello che era accaduto nelle loro vite.

"Così tua madre è morta. Quanto mi dispiace!"
"Grazie, Chuck. Piuttosto tu, perchè non mi ragguagli sulle ultime vicende della tua vita?"
"Oggi sono uno scrittore di fama sai? I miei libri sono best seller in tutto il mondo! Ricordi Becky? Quella del terzo anno? Beh, qualche anno fa ci siamo sposati"

Chi l'avrebbe mai detto che Chuck avrebbe avuto un tale successo? Com'è strana la vita...
Dopo due ore di monopolizzazione della loro conversazione, lo scrittore fu costretto ad andare via, visto che sua moglie era in dolce attesa e, questo spiegherebbe la sua assenza. Ma non prima che i due si fossero scambiati i numeri di telefono, per riprendere poi da dove avevano lasciato e la promessa da parte del bel bancario di leggere i libri dell'altro.

Così Castiel si ritrovò di nuovo da solo e a dover trovare il modo di distrarsi. Tutto d'un tratto il bancone del buffet sembrava così invitante, specialmente la sezione contenente alcolici. 
A metà dalla fine del suo bicchiere di birra, venne raggiunto da un biondino mozzafiato. Corpo scultoreo, da fare invidia ad Adone in persona, capelli biondo scuro e, quando costui si voltò in sua direzione -squadrandolo da cima a fondo, leccandosi le labbra e sfoggiando un sorriso malizioso, decisamente molto interessato- notò i suoi occhi di un verde acceso, risaltati da una costellazione di lentiggini che gli adornavano gli zigomi e il naso. La Perfezione.

"Troppe cazzate, tutte in una volta?" chiese l'Adone, mentre avidamente tracannava la sua birra.

Castiel non poté fare a meno di seguire il suo pomo d'Adamo, che invitante, si muoveva in un moto sinuoso, su è giù, in sincrono con le sue sorsate. Ora era il suo turno di leccarsi le labbra, improvvisamente aride e desiderose di dissetarsi con il liquido che, così angosciosamente, si dissipava dietro quelle due mezze-sfere rosee.
"S-Sì." deglutì rumorosamente, attirando l'attenzione dell'altro, che lo scrutò divertito. Il suo unico pensiero coerente era riservato alla sua eccitazione, che man mano diventava sempre più palese.

La statua-greca decise che valeva la pena stuzzicarlo un po' e per tanto si avvicinò, pericolosamente, le loro labbra a pochi centimetri di distanza, mentre il suo alito si infrangeva sulla bocca dell'altro.
"Mhm... e dimmi, cosa ti piacerebbe sentire, invece?"
Castiel aveva in mente molte cose che avrebbe provato piacere nel sentire, tutte a sfondo erotico ma, prima che potesse decidere se fosse il caso di formulare la frase o meno, vennero interrotti dall'alcolizzato di turno che voleva avere spazio per avere maggiore accesso all'alcol gratuito. I due perciò vennero spinti via, senza grazia, e questo spezzò quella sorta di incantesimo che aveva intrappolato lo sguardo dei due.
Il moro, prese un bel respiro e spostò lo sguardo da tutt'altra parte, in modo da evitare la zona occhi-labbra, ma il suo sguardo finì col poggiarsi sulla targhetta che l'uomo aveva appuntato al petto. Una volta letto il nome il suo stato di "inebriamento" di poco prima si dissolse all'istante; i suoi occhi sbarrati dall'orrore e la mascella serrata stretta.

"TU! Winchester!"

L'altro venne colto di sorpresa da quel repentino cambio di atteggiamento e, dato che era stato appena chiamato per nome, si lanciò subito alla ricerca del nome dell'affascinante creature di fronte a sé.

"Oh Cazzo!" era tutto quello che poteva dire.

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