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Autore: GodSlayaH    11/09/2013    2 recensioni
"In città non si parlava di altro. Il luna park di Magnolia è stato riaperto dopo diversi anni". Una buona occasione per le coppie e non.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava una giornata come le altre per lei.  Solita sveglia. Solita colazione. Solita mattinata in gilda.  Era lì, annoiata, seduta al solito posto mentre gli altri sembravano divertirsi in qualche modo. Fissava l’orologio…
“E’ quasi ora” pensò. Dopo un po’ lo vide entrare. Puntuale come sempre. L’unica persona che avrebbe potuto cambiare quella situazione. Camminava lentamente… Quella sua giacca ma soprattutto quel suo sguardo… una visione paradisiaca… e stava camminando verso di lei.. aumentava la velocità… comincia a correre verso di lei…  Juvia si sentiva morire.”G-Gray-sama” disse voltandosi, riposando lo sguardo su di lui lo vede già senza vestiti. Fa anche lei un passo mentre lui era quasi arrivato. “Juvia ti stava aspettando>> mormorò silenziosamente. Chiuse gli occhi e fece un altro passo avanti tentando di abbracciarlo. Ma fu un abbraccio a vuoto. L’aveva superata. Si era diretto invece verso Natsu per partire un’altra delle solite risse. <
In città non si parlava di altro. Il luna park di Magnolia è stato riaperto dopo diversi anni. “Finalmente qualcosa di nuovo” pensò Juvia. “Magari Gray-Sama inviterà Juvia ad andarci. Il primo appuntamento. Salire sulla ruota panoramica e stare vicini con davanti una vista spettacolare sotto il chiarore di luna. E pervasi dalla situazione romantica magari proverebbe a ba…a ba.. a bacia…” diventò tutta rossa e perse i sensi per qualche istante.”Juvia deve essere realista. Gray-sama non inviterà mai Juvia. E’ Juvia che deve fare il primo passo” strinse il pugno e si diresse verso di lui.

“G-G-Gray-sama J-J-Juvia voleva chiederti s-s-se… s-s-se…. Se ti andava di andare con lei al lunapark questa sera” disse prendendo coraggio.

“ Non mi piacciono quei posti. Troppa gente. E poi domani mattina parto per una missione e vorrei evitare di fare tardi”.

“Ok, per Juvia non c’è alcun problema”disse con un finto sorriso in faccia nascondendo l’immenso dispiacere di quella risposta.

Uscì a prendere una boccata d’aria. Si sedette su una panchina. La vedeva chiaramente. La ruota panoramica. Abbassò la testa sospirando. Quando la rialzò fu alquanto sorpresa. Quei capelli argentei non destavano dubbi. Era Lyon. Cominciò a fare il cascamorto come di suo solito ma si accorse di come Juvia fosse triste. Vedere la sua amata così non faceva altro che far sentire male anche lui.

“Una ragazza come Juvia non deve essere triste. Il tuo sorriso è una delle cose che adoro di te. Non posso vederti così” disse Lyon ma Juvia non rimase in silenzio.

“Mmmm… facciamo così.. che ne dici di venire con me al luna-park stasera? Nessun impegno. E’ solo per ritrovare la Juvia che adoro”.
Rimase sorpresa della domanda. Ma nel momento in cui stava per negare l’invito pensò  << Perché non dovrei andarci? E’ giusto che io mi diverta. Lyon è un amico. Non c’è nulla di male>>.

“Ok, Juvia è d’accordo” rispose.

“Perfetto” rispose un Lyon con i vestiti improvvisamente spariti.
 
Juvia rise. Pensò che fosse proprio uguale a Gray…

I due dovevano incontrarsi davanti all’entrata del luna-park quella stessa sera. Juvia era vestita di tutto punto. La tristezza di quella mattina era completamente svanita.

Lo vide arrivare. Giacca blu e mantello bianco sulle spalle. Era come al solito. No, c’era qualcosa di diverso. Juvia non lo guardava più con gli stessi occhi di prima ma non se n’era ancora accorta.

Era affollato e quindi camminavano molto stretti tra loro.  Lyon approfittò della situazione per avvolgere il suo braccio sul fianco di Juvia. Non disse niente. Sembrava quasi che non gli dispiacesse come cosa.

Camminavano tranquillamente quando Lyon scivolo e cadde per terra.  Juvia non trattenne le risate.

“Volevo farti sorridere. Certo non era il modo in cui intendevo farlo ma è già qualcosa” disse Lyon.

Fu la prima ma non certamente l’ultima volta che inciampò quella sera. Si stava divertendo un mondo.

Mentre giravano per il luna-park Juvia si fermò a guardare lo stand del lancio della palla.
“E’ quel peluche di sirena che guardi eh? Bene allora te lo vincerò”.

“ Davvero Lyon-sama? Lo faresti per Juvia”

“Certo. Sono o non sono un mago? “ rispose.

Lyon congelò la palla con la sua magia e la lanciò con tutta la sua forza. Era sicuro di avercela fatta.  Ma i bicchieri era rimasti completamente fermi.
“Bah. Ho sempre pensato che questo gioco fosse truccato. Mi dispiace Juvia.”

“Fa nulla. Apprezzo il tentativo” disse sorridendo.

Andarono nel centro del luna-park. Un parco con una grande fontana dove le coppie si riunivano per l’atmosfera romantica. Si sedettero su una panchina e cominciarono a parlare. Spaziarono su diversi argomenti. Lyon stava davvero cominciando a piacere a Juvia.

“L-Lyon-sama, per caso senti anche tu che comincia a fare un po’ freddo?”.

“Effettivamente ora che me lo fai notare. Si sta facendo tardi, forse è meglio che andiamo…”rispose.

Ed è in quel momento che Juvia la vide. La ruota panoramica.

“Aspetta, prima Juvia vuole salire lì sopra” disse indicando la ruota.

“Ma certo. Cosa stiamo aspettando?”

Chiusa per guasto. Diceva il certello.

“Oggi non deve essere proprio la mia giornata fortunata” disse Lyon.

“Fa nulla. Ho passato davvero una bellissima serata. Grazie Lyon”.

Lyon fece un passo avanti avvicinandosi sempre di più a Juvia. Stava per baciarla. Mancava davvero poco. Ma Juvia si sposta all’ultimo e invece di baciarlo lo abbraccia. Lyon capisce che era ancora presto ma che comunque aveva fatto colpo su di lei. Non l’aveva respinto come al solito. Anzi, era diventata più affettuosa con lui.

Juvia stava rincasando. Stava per aprire il portone del dormitorio ma una voce la fermò. L’avrebbe riconosciuta tra mille. Era Gray. Non era uscito con lei perché la mattina dopo doveva andare in missione. Eppure era lì in quel momento. E di certo non era presto. Non era arrabbiata. Ma comunque la cosa la scosse un po’.

“Juvia, mi dispiace per stamattina” disse Gray.

“Anche a me è dispiaciuto. Ma fortunatamente c’era Lyon…” non voleva nominarlo  davanti a lui ma lo fece comunque.

“Lo so, vi ho visti insieme”. Juvia si stupì con queste parole, visti insieme? Quando? Dove?

“ Mi ero reso conto delle cavolate che ti ho detto. Ero passato al dormitorio per chiederti di andare al luna-park insieme ma Erza mi ha detto che eri già andata”.

“Certo che Juvia ci è andata. Lyon-sama è stato così gentile con Juvia. Mostra interesse per lei a differenza di un'altra per…”

“Fammi continuare” la stoppò Gray.. “ Eri già andata. Così sono venuto al luna-park e ti ho visto con Lyon. Non potevo sopportarlo. Stavo morendo quando si stava strigendo ai tuoi fianchi. Così ho congelato parte del pavimento per farlo cadere. (E ci ho preso gusto col tempo)” Juvia si stupì davanti a queste parole..
“Ho visto che volevi quel peluche. Tieni, è per te”.

“Ma.. ma… come ha fatto Gray-sama. Lyon non ha spostato i bicchieri con l’uso di tutta la sua forza”

“Non ci è riuscito perché li avevo fissati congelandoli. Non potevo permettere che te lo desse lui… davanti alla fontana non potevo sopportare stavo morendo. Non controllando la mia magia ho cominciato a raffreddare l’aria e infine…”

“E infine…?” disse Juvia

“Per la rabbia ho colpito gli ingranaggi della ruota panoramica rompendoli…”

“Ma perché Gray-sama ha fatto questo a Juvia.. Juvia stava passando una così bella serata…”

“Perché io ti amo Juvia. Sono uno stupido che non te l’ho detto finora. Ma ho preso coraggio. Inizialmente non sono venuto al luna-park con te perché tutte le attrazioni sono alte e io soffro di vertigini. Non lo sa quasi nessuno. Ma non potevo sprecare l’occasione di stare con te quindi ti ho cercato. Non potevo vederti con Lyon e quindi mi sono messo di mezzo. Io ti amo Juvia” disse avvicinandosi a lei e cercandone le labbra.

Juvia non titubò nemmeno per un istante e lo baciò. Finalmente sentiva il suo amore ricambiato. Non poteva essere più felice.  Si sentiva un po’ triste per Lyon. Ma per lei era un amico. Quello che di lì a poco sarebbe diventato come un fratello. Non poteva competere con l’amore della sua vita.
  
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