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Autore: Some_Duped    11/09/2013    0 recensioni
Los Angeles. Che bella città, tutti la vedono come città di mare, di sole, di relax, di vip... Io no. Io ci vivo oramai da tempo, e sono sempre piu impaurita. Ho deciso di scrivere questa storia perché chiunque volesse leggerla, sapesse la verità. La verità sul caso del serial killer di Los Angeles, perché non tutto è ancora svelato. Io Lui l'ho conosciuto veramente, Lui l'ho visto tempo fa, e non posso piu dimenticarlo. 'Oh ti sei persa, piccola pecorella. Non avere paura.. Il tuo angelo è qui'
Ok, forse l'ultima frase non c'entrava un granché, ma mi ispirava... Spero apriate questa storia... Per noia, per curiosità... E leggiate almeno il primo capitolo,(in verità era nata come racconto horror per una ragazza ed è diventata una fan-fiction..) Insomma, non posso che augurarvi buona lettura!! -Giuly_crazyXD p.s non sapevo se mettere il Rating giallo o arancione, è
la mia prima storia, infondo
Genere: Azione, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday, L, Naomi Misora, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP 6 Ghost And Fire

Erano quattro giorni oramai che pensavo a cosa sarebbe successo.

Ogni volta che incontravo Ryuzaki era come entrare in un manicomio.
Ero certa che quello avesse qualche rotella fuori posto, però serviva.

Onestamente senza di lui alcune cose non le avrei proprio capite.

E questo mi aveva insospettita non poco: riusciva a entrare nella mente del serial killer così bene che più volte mi era sorto il dubbio che stesse cominciando a lavorare un po' troppo con la fantasia.

Però poi chiamava Elle, e anche lui ragionava così.

Ieri, mentre mi dirigevo a casa dell'ultima vittima, da dietro qualcuno mi ha aggredito.

Alla fine, però, è stato lui che se ne dovuto andare, data la mia modesta conoscenza  del capoesimo.

Mancavano quattro giorni all'ultimo omicidio, e dovevamo scortare le possibili vittime fuori dall'albergo dove alloggiavano.

Ryuzaki aveva avuto un illuminazione.

Anche se questo mi aveva portato ad essere in imbarazzo con lui per tutta la giornata.

Si era  steso in posizione supina, nello stesso e preciso punto dove era stato rinvenuto il corpo, e anche nella stessa posizione.

Camminando con la tazza di Tè in mano non lo avevo visto, e gli avevo camminato sullo stomaco per poi cadere affianco a lui.

Non so di cosa sia capace, ma in in un certo senso mi spaventa, e quello che era successo mi aveva paralizzata.

Guardando l'orologio poco dopo si era accorto che gli arti rimasti del cadavere sembravano quasi  le due lancette dell'orologio.

Da lì il ragionamento lo avevo continuato io, come sempre dopo che mi suggeriva qualcosa.

Il 13 agosto  ci saremmo dovuti trovare nelle rispettive stanze d'albergo ( San gabriel valley) delle due potenziali vittime: Blackberry Brown e Blues-Harp Babysplit, e quando sarebbe arrivato lui, il killer, lo avremmo arrestato.

Era tutto pronto, anche se avevo una strana sensazione, che partiva dal petto e arrivava alla testa, qualcosa che non riuscivo a comprendere, ma che mi spaventava.



Avevo dieci anni, era il 3 aprile, quando, mentre giocavo nel cortile della casa con il mio cane, vidi passare un ragazzo poco più grande di me.

Sembrava stremato, camminava a passo veloce e alcune volte inciampava nei suoi stessi piedi.

Mi fermai a guardarlo, e lui guardò me, ci fissammo curiosi mentre io cercavo di capire il colore dei suoi occhi.

La luce del sole non mi permetteva di distinguere bene le iridi, ma sembravano nere.

Continuò a camminare fino all'angolo, dove si fermò per riprendere fiato.

Presa dalla curiosità decisi di capire meglio chi fosse, dato che non lo avevo mai visto prima. Così spinsi il cancelletto e con timidezza feci qualche passo verso il ragazzo.

Ero a qualche metro da lui, quando si girò.

Io sobbalzai, vedendo il colore dei suoi occhi.

Rosso cremisi.

Rosso sangue.

Come il sangue caldo che scorre nelle vene, quegli occhi, che sembravano appartenere a un demone più che ha un uomo.

Anche lui mi guardo con curiosità, ma io non riuscivo più a muovermi.

Era sera, quasi le sette,  c'era un terribile silenzio e un venticello gelato soffiava verso nord, gelando le ossa.

"Chi sei?" mi chiese.
Non seppi rispondere, ero confusa, lui era strano e mi metteva ansia.

"M-mi chiamo Helen... 

"Io Beyond, Beyond Birthday "

Mi squadrò da capo a piedi.

"D-da dove vieni?"

"Da Winchester" mi rispose.

"Winchester!? Ma è lontanissimo da qui!" 

"Lo so"

Il suo tono era freddo e intimidatorio, ma anche.... Sorpreso.

Mi stava fissando dritto negli occhi, con uno sguardo incredulo.

...Come se avesse visto un fantasma.

"Che c'è?" chiesi.

"Tu...sei identica....sei...."

Incominciai a spaventarmi.

"Sono cosa?"

Lui deglutì. "Sei uguale a un mio amico...."

"Ah si? E come si chiama?"

"Vorrai dire.... Come si chiamava"



"Pronta?" mi chiese lui.
"Certo" risposi."Tu?"

"Abbastanza" mi guardò. Sorrise. "E poi niente mi spaventa. Infondo, se succede qualcosa, tu sei brava col capoeismo no?"

Lo guardai. 

"Bhè...si"

"Allora buona fortuna" 

"B-buona fortuna anche a te.... Ryuzaki" 


Salii le scale e fino a quando non mi ritrovai davanti all'appartamento numero 404.

Aprii la porta, piano.

Tirai fuori la pistola.

Feci un altro passo e..... Niente.

Niente e nessuno.

Anzi, c'era uno snervante silenzio.

Delusa, mi sedetti sul divano guardando l'orlogio.

Quindi Ryuzaki aveva ragione, era l'altro appartamento.

Ryuzaki.... C'era qualcosa di strano.... Chissà se lui se ne intendeva di capoeismo? Aveva detto che io ero brava...

.  .  .

"MERDA!"

Mi catapultai fuori dalla stanza, corsi per tutto il corridoio e arrivai alle scale.

Il capoeismo....  Ryuzaki..... Avrei dovuto pensarci prima.

....nessuno può spuntare da sotto al letto di una vittima di un omicidio, e ti suggerisce tutte le prove?

Certo, era riuscito a mascherarsi bene, chi avrebbe pensato che uno come lui possa essere così geniale?

Era lui che mi aveva aggredito, bastardo.

Era sempre stato lui, che appena mi voltavo, anche per un attimo, riprendeva il suo aspetto.

Purtroppo non è servito, Ryuzaki, perché anche i perfetti commettono errori.


Aprii la porta e quello che vidi fu peggio.

Non c'era una vittima.

C'era lui, tra le fiamme.

Non sapevo che fare.

Ma non potevo perdere.

Vidi l'estintore.



Aveva programmato fin dall'inizio tre vittime più una. 

E quell'uno in più, era lui.



"Rue Ryuzaki" dissi, col fiatone. "Sei in arresto per pluriomicidio colposo"


No, mio caro Ryuzaki la partita l'hai persa. I bianchi, hanno perso. 

Definitivamente.

Dopo aver mangiato  tutti i pezzi  neri, credevi di poter dare scacco matto.

E invece? 

Lo scacco matto lo hanno dato i neri.

Lo ha dato l'alfiere.


« Incapace di trovare qualcosa che non c'era, Elle avrebbe continuato a cercare qualcosa che non c'era, ovvero B. »
(Mello, pagina 163 riga 24.)

. . .


Il  21 Gennaio del 2004 Rue Ryuzaki, o meglio Beyond Birthday,  morì d'infarto. Non si seppe mai la causa, anche se, in quanto criminale, si pensò a Kira, il nuovo giustiziere, che aveva lanciato una battaglia contro tutta la polizia e tutte le persone che non erano d'accordo con lui nel uccidere le persone più indegne, coloro che perfino la madre terra disgusta. Kira È da una parte amato ( Tutte le persone civili e per bene) e dall'altra temuto (la polizia, i servizi segreti e i criminali).

L' 1 Gennaio 2004 Naomi Misora muore, ritrovata nel suo appartamento.
Si era suicidata.
In verità lei aveva scoperto, investigando in segreto sul caso Kira, delle informazioni su quest'ultimo.
Sfortunatamente, nel momento in cui entra nel quartier generale di Tokio,  incontra Light Yagami, figlio del sovrintendente Yagami dello scompartimento della polizia che si occupava del caso Kira.
Light Yagami riesce a convincere Misora che alla polizia non c'era nessuno, e riesce a sapere che lei aveva queste "importanti informazioni". Dopo che Yagami capisce che il nome  che Misora gli aveva dato era falso, cerca in ogni modo di farla cadere in qualche tranello per farle dire il suo vero nome.
Alla fine ci riesce, e lo scrive su  un pezzo di carta, insieme alla parola suicidio e una data.
Dopo quaranta secondi Misora, senza spiegare il perché dice di dover andare a casa, ma prima che lo dicesse, Yagami gli svela che lui è Kira


***
buoongiornoooo.scusate per il super ritardo ma presa da una altra fan fiction che ho scritto avevo lasciato questa incustodita (?). spero vi sia piaciuta o almeno non sia un completo disastro. insomma, e stata la mia prima fan fiction, il mio debutto xD per ora non ho in mente altre fan ficiton su dn ma credo ne scirvero altre quando mmi verranno in mente. grazie a coloro che hanno recesnito, sono veramente grata a voi che avete degnato di uno sguardo questa storia e addirittura lasciare un commento positivo o negativo. grazie anche a chi l ha semplicemente letta, che è arrivato fino a qui.
non so piu che altro dire, spero sia stata di vostro gradimento! 
spero qualcuno recensisca questo capitolo accetto recensioni di tutti i tipi xD 
bene, vi ho scocciato abbastanza cari lettori alla prossima!! 
Giuly _crazyXD *che sparisce in una nuvola di fumo(?)*
  
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