Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Skatach    11/09/2013    3 recensioni
George Weasley correva spesso via di casa, quell'estate. Dove andava? Al villaggio Babbano. Sua madre ne era preoccupata, temendo che combinasse qualche guaio tra i non-magici. Suo padre ne era felice, pensava che il figlio iniziasse a condividere la sua passione per le apparecchiature elettriche.
Ma George faceva altro al villaggio. George Weasley osservava gli occhi castani e i capelli fluenti di una ragazza. Sognava di baciare le labbra piene di una babbana, le labbra di Kate.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il sole non era ancora alto, ma un Weasley era già in cammino tra i campi di grano. Era davvero insolito che, da qualche giorno, George si svegliasse la mattina presto per andare fino ad un villaggio babbano, e che facesse due miglia a piedi, senza mai usare la smaterializzazione. Nonostante alla Tana usasse quest'arte magica anche per passare dalla sua stanza alla cucina, ogni tanto avvertiva il dolce desiderio di sentire i polpacci bruciare dopo una lunga camminata.

Cosa ancora più strana, però, era la mancanza del gemello: i primi giorni, Fred aveva accompagnato il fratello nelle sue scampagnate, ma poi lo aveva mandato a quel paese. Si erano presi poco più di una settimana di vacanza dai Tiri Vispi Weasley, coccolati dalle leccornie della madre, e Fred non aveva intenzione di sprecarla svegliandosi tutte le mattina all'alba.

«Non ti preoccupare, ci sarò moralmente. E dormirò anche qualche ora in più al posto tuo... Che bravo fratello, eh?» gli aveva detto con una strizzatina d'occhio «Basta che torni per pranzo... A tavola Ginny non sa continuare le mie battute come fai tu»

 

George camminava quindi solo, sulla stradina di terra battuta che portava al villaggio, mentre giochicchiava con l'orlo di alcune carte babbane provenienti dal kit di illusionismo non-magico del negozio.

 

Il signor Weasley era entusiasta dei nuovi interessi del figlio: pensava che iniziasse a condividere la sua passione per i babbani e che, andando così spesso al villaggio, presto avrebbe potuto spiegargli per bene l'esatto funzionamento dell'"ecletticità".

 

Ma, a differenza di quello che pensava il padre, George non faceva due miglia a piedi tutte le mattine per capire come si accendesse una lampadina. Certo, al rosso interessava una luce, ma non era quella elettrica.

Faceva tutta quella strada per vedere il bagliore allegro degli occhi castani di una ragazza, Kate.

 

La prima volta che andò al villaggio fu con suo padre e Fred: Arthur aveva scoperto l'esistenza di uno strano aggeggio chiamato “Mirco-ande” e voleva vederlo da vicino. Così, il signor Weasley si era diretto verso il negozio di elettrodomestici, mentre i due fratelli avevano girato per le stradine, alla ricerca di qualcosa da fare.

 

Poi George l'aveva vista da una vetrina, quella dell'edicola in cui lei lavorava. Si era fermato improvvisamente, l'aveva osservata mentre riordinava dei soldi nella cassa, i capelli scuri raccolti in una coda, e aveva chiesto a Fred di aspettarlo fuori. Con un ghigno divertito il fratello, capendo che il gemello non aveva semplicemente adocchiato un giornale babbano, gli aveva risposto di fare con calma.

 

Probabilmente George prese alla lettera la frase di Fred, perché rimase una ventina di minuti dentro il negozio. Uscito, il rosso aveva un sorriso stampato in faccia.

Ogni mattina, da quel giorno, George era andato al villaggio, aveva parlato con la ragazza dell'edicola senza mai comprare qualcosa ed era tornato a casa, giusto in tempo per il pranzo della signora Weasley e per farsi prendere in giro, velatamente, dal gemello.

 

                                            >>>>>>>>>>>>>>O<<<<<<<<<<<<<<

 

Il ragazzo, prima di entrare, sfoggiò il suo miglior sorriso. Gli anni passati ad Hogwarts e ai Tiri Vispi Weasley gli avevano insegnato che con il gentil sesso sorridere funzionava sempre.

Eppure si sentiva nervoso, e la cosa lo infastidiva parecchio. Dov'era finito il George che riusciva ad ammaliare tutta la scuola semplicemente con uno sguardo?

 

Forza Weasley, non ti rammollire proprio ora...”

 

Poi pensò a come Fred avrebbe voluto avere tutti i dettagli, neanche fossero due ragazzine di dodici anni, e a come -senza darlo a vedere- sarebbe rimasto deluso dal fatto che il fratello non aveva combinato nulla.

 

Ok, facciamolo per lui”

 

Dopo aver tentennato qualche secondo, finalmente si decise ed entrò nell'edicola. Il negozio era molto piccolo e sembrava che gli articoli in vendita, poggiati su scaffali e appesi al soffitto da dei ganci, lo avrebbero fatto scoppiare da un momento all'altro.

Kate era lì, come sempre, i capelli castani legati in una coda da cui sfuggiva qualche ciocca ribelle, il naso leggermente all'insù sepolto tra i giornali che stava sistemando.

 

George, a quel punto, riprese tutto il coraggio che normalmente lo caratterizzava.

 

«Non ti annoi a stare tutto il giorno qui, senza di me?» fece, fingendo noncuranza.

 

«Oh, sei tu!» la ragazza era riaffiorata da dietro il banco «E sì, mi annoio da morire senza un rosso rompiscatole che non mi lascia lavorare in pace» disse in tono palesemente ironico, un luccichio divertito negli occhi color nocciola.

 

«Non avevo dubbi» trovava irresistibile il senso dell'umorismo e le battute sempre pronte di Kate. E il suo viso. E le sue ciglia lunghe. E la sua bocca carnosa.

 

«Hai intenzione di comprare qualcosa oggi o te ne starai lì a consumare aria come al solito?»

 

«No, oggi compro qualcosa» rispose George, con espressione quasi fiera.

 

«Davvero?»

 

«Sì! Voglio... Quella!» disse il ragazzo, indicando una rivista di giardinaggio alle spalle di Kate.

 

«Quella?» rise la ragazza « “Fiori e trattori”? Era da tanto che qualcuno non me la chiedeva, giuro!»

 

Porse il giornale a George, che si mise a sfogliarlo. Sentiva lo sguardo di Kate su di lui, che lo osservava incuriosita. Dopo aver guardato qualche pagina, si finse sorpreso

«Non sapevo ci fosse un inserto!»

 

Kate drizzò le spalle improvvisamente, dubbiosa «Non ci dovrebbe essere nessun...»

 

Ma il rosso non le fece terminare la frase. Con un gesto plateale, come un mago che fa uscire una colomba dal suo cilindro, toccò la rivista. Qualche secondo dopo porgeva un mazzo di fiori -con iris, lilium, margherite e qualche rosa- alla ragazza babbana. Non poté fare a meno di sorridere: era fiero di sé stesso. Da giorni preparava quel trucco e gli era riuscito alla perfezione... Non aveva nemmeno usato la magia vera! Cioè, sì, giusto un pochino, per tenere i fiori freschi e profumati, ma non contava, no?

 

«Ma come...» Kate era sbalordita «Sembra quasi magia vera!» avvicinò il mazzo al viso e chiuse gli occhi, per sentirne meglio il delicato effluvio. Sorrise dolcemente e George sentì un tuffo al cuore «Grazie, sono bellissimi»

 

Il ragazzo la osservò per qualche secondo, mentre lei -leggermente imbarazzata- cercava un posto dove appoggiare il regalo senza che si rovinasse. Si sentiva un coniglio a guardala mentre lei non lo vedeva: era da giorni che andava lì tutte le mattine e ancora non si era deciso a fare il primo passo «Sai, ho un altro trucco, se vuoi vederlo» disse infine, speranzoso.

 

«Davvero? Certo che voglio vederlo!» Kate si illuminò.

 

George prese le sue carte babbane dalla tasca dei pantaloni. Iniziò a mescolarle in vari modi diversi; prima dall'alto, di lato e poi le fece quasi volare da una mano all'altra. Le mostrò velocemente una ad una, come un mercante che espone la sua mercanzia, infine le dispose a ventaglio, con il numero rivolto verso l'alto «Scegline una»

 

La ragazza sorvolò ogni carta con un dito e, dopo una breve esitazione, ne toccò una «Il due di picche»

 

«Sul serio?» George alzò le sopracciglia, divertito. Nonostante vivesse nel mondo magico conosceva il significato simbolico di quella carta. Scrollò le spalle «Come vuoi... Mettila in tasca»

Kate la prese e fece come le era stato detto. Il ragazzo giochicchiò con le carte, le mescolò nuovamente e le rimise nella tasca dei pantaloni. Poi, lentamente, le avvicinò la mano al viso. Quando le sfiorò la guancia gli sembrò che trattenesse il fiato, ma non si fermò. Le accarezzò i capelli, lo sguardo fisso sul suo. Con un gesto repentino, poi, arrivò al suo orecchio e fece comparire una carta. Gliela sventolò davanti agli occhi «Due di picche»

 

Kate rise come non mai «Ok, ok, sei bravissimo! Ora però tocca a me, dammi le carte»

 

George le porse il mazzo, incuriosito. Cosa voleva fare? Kate lo scimmiottò, imitando l'espressione un po' di superiorità del ragazzo mentre mescolava le carte. Poi le mise sul banco a casaccio, sempre rivolte verso l'alto. George non conosceva quel trucco... Kate lo avrebbe sorpreso, dimostrandosi una brava illusionista? La ragazza portò gli indici alle tempie, fingendosi profondamente concentrata. Arricciò le labbra, come ad assaporare l'aria attorno a lei. Drizzò la schiena e fissò il rosso negli occhi, con aria di sfida. Infine prese una carta e la diede al ragazzo, mentre un sorrisetto ironico si delineava sul suo viso allegro.

 

George guardò la carta, poi lei «Asso di cuori?»

 

Le guance di Kate si imporporarono, ma non distolse lo sguardo «Non ti decidevi a chiedermi d'uscire, allora l'ho fatto io»

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Skatach