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Autore: PeaceLoveFreedom    12/09/2013    2 recensioni
Il vento soffiava forte contro le finestre impolverate. Il tempo cupo rispecchiava perfettamente il mio stato d’animo.[...]Guardai l’orologio:erano le tre del mattino. Spensi lo schermo e andai in cucina con l’intento di affogare i dispiaceri nel cibo.Nonostante il freddo glaciale, decisi di mangiare del gelato.Quale rimedio migliore alla depressione? Fu proprio mentre mi voltai affondando il cucchiaino nella scatola ghiacciata che lo vidi. Il suo viso era bello come sempre.Se ne stava seduto sulla sedia vicino la finestra aperta a fissarmi con i suoi meravigliosi occhi ambrati,mentre i suoi capelli venivano mossi dal vento. Il solo vederlo mi metteva i brividi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho bisogno di un'amica.

 

Neurofibrosarcoma e schwannoma*.
Così lo chiamò. Successivamente mi spiegò che era una rara forma di cancro alla colonna vertebrale.Continuò a parlare ma ormai non lo ascoltavo più.
Scoppiai in lacrime e lo abbracciai. Improvvisamente tutti gli altri problemi mi sembravano così insignificanti.Mi sentii quasi in colpa per avrgli dato tanto peso.
Naozumi mi strinse forte mentre mi carezzava i capelli e la schiena dolcemente,come se volesse consolarmi e darmi forza.Sapevo che i ruoli erano invertiti,io avrei dovuto consolarlo, e lui avrebbe dovuto essere quello in lacrime.  Eppure aspettò pazientemente che mi calmassi. Poi,sempre abbracciati,mi sussurrò “Sana, io ho bisogno di te. Quando il medico ha fatto la diagnosi...ero andato li per dei semplici dolori alla schiena.Al massimo pensavo fosse un’ernia. Quando mi ha detto che si trattava di cancro...sono scappato.Quindi non so nulla. Devo riandare dal dottore,devo parlare con lui.Solo che..ho paura di andarci da solo.So che forse ti sto chiedendo troppo, ma vorrei che tu venissi con me.”.
Alzai lo sguardo verso il suo viso. “Quando hai l’appuntamento con il medico?”. Dissi con l’intonazione più forte e sicura di cui ero capace.
“Devo ancora prenotare...Domani chiamo,ora è tardi.”
“Va bene, vengo da te domani mattina prima di scuola.Non sarai solo in niente.” Dissi prendendogli le mani e stringendole forte.Mi sorrise e mi sembrò il regalo più grande che potesse farmi. Cercai di cogliere ogni singola sfumatura del suo viso e di imprimerla bene nella mente.All’idea che avrei potuto non vedere più quella faccia così familiare e calorosa mi si strizzava il cuore. Mi sentivo a pezzi. Era come se una banda di bufali impazziti mi avesse travolta e calpestata.Il dolore era talmente forte che sembrava essere strabordato anche sul piano fisico.Se queste erano le miei emozioni, non osavo immaginare quali potessero essere i sentimenti di Nao.Il suo sguardo era vuoto.Mi guardava ma era come se non mi vedesse.Lo abbracciai di nuovo. Tra di noi non ci era mai stato contatto fisico, eppure non mi sentivo per niente a disagio mentre lo stringevo tra le mie braccia.Sembrava così fragile...
Improvvisamente sembrò rinsavire. “Si è fatto tardi. Tua madre si chiederà dove ti sei cacciata. E’ meglio se ti accompagni a casa.”. Disse con una smorfia sul viso che voleva essere un sorriso.
“No,Nao.Non c’è bisogno che mi accompagni.Posso cavarmela da sola.Anzi no, sai che faccio?Sono io ad accompagnare te. Infondo sono grande e grossa e...”
“Sana,per favore”, mi interruppe.”Non trattarmi come se fossi...malato. Non ho bisogno di compassione nè di iperprotezione. Ho solo bisogno di un’amica.Della tua amicizia e vicinanza.Quini,non fare storie e lascia che ti accompagni a casa.”.
Quelle parole mi fecero riflettere.Non dovevo trattarlo come se fosse un bambino.Dovevo solo stargli accanto senza diventare ossessiva.Aveva bisogno di me.Della Sana di sempre,quella piena di vita e di energia.Sì,dovevo tornare quella Sana per lui.”Hai ragione,scusami. Coraggio,andiamo.”. Gli sorrisi e afferrai la sua mano,e praticamento lo trascinai fino a casa mia.



 
“Rei aspettami qui.Non ci vorrà molto.Quando avrò finito,scendo e mi accompagni a scuola.D’accordo?”. Quasi urlai mentre contemporaneamente lottai con la cintura di sicurezza che non sembrava avere intenzione di slacciarsi.
“Sì,sì.Va bene.Cerca solo di non saltare la scuola” Disse premuroso come sempre. Non gli avevo ancora detto il perché della mia visita mattutina a Naozumi.
“Non preoccuparti.Nella peggiore delle ipotesi salto la prima lezione!”. Non gli diedi il tempo di replicare che già mi ero catapultata fuori dalla macchina e in un batter d’occhi mi ritrovai a fissare quell’enorme edificio nel quale viveva il mio amico.Presi un grande respiro e suonai il campanello.Attesi un paio di minuti e sentii la voce disturbata provenire dal citofono “Sana, sei tu?Sali pure.”.
Quasi volavo talmente salivo le scale velocemente. Nao era fuori la porta di casa sua,ancora in pigiama. Mi buttai al suo collo e quasi lo strozzai.Mi fece accomodare. “Sai,non ti ho visto spesso con la divisa della scuola,anzi forse questa è la prima volta che te la vedo addosso... Ti sta molto bene,sai?” Mi disse.
Arrossii simultaneamente.I complimenti mi avevano sempre messa in imbarazzo. “Oh andiamo,non esagerare!”. Accompagnai queste parole con una pacca sulla spalla esile del mio giovane amico.Me ne pentii all’istante.”Oddio Nao scusami,non volevo farti male!Sono una stupida,non avevo proprio pensato di poterti far male colpendoti la schiena!”.Ero mortificata.
“Tranquilla,è tutto ok”. Disse tossendo.Si voltò leggermente verso di me,mostrandomi i denti come per farmi capire che stava bene. “Piuttosto,passami il cellulare,così chiamo il dottore.”.
“Subito!”.Gli passai il telefono con la testa calata.Lo osservai comporre con attenzione i numeri sulla tastiera,come se il telefono potesse esplodere alla prima mossa sbagliata.Posai la mia mano sul suo braccio,sperando di trasmettergli un po’ di forza e sicurezza. Mi sorrise,il che mi bastò a farmi sentire un po’ meglio.Compose il numero e fissò il vuoto con il cellulare vicino l’orecchio.
Capii che il dottore rispose dal sussulto di Nao,che quasi scattò in piedi.Gli strinsi il braccio più forte.
“S..Salve dottore. Sono Naozumi,il ragazzo al quale l’altro giorno...sì esatto. Senta,volevo prendere un appuntamento..il prima possibile,sì.Domani pomeriggio?Perfetto.Arrivederla Dottore.”.
 
 
 
 
 
 
 
 
*Il tipo di tumore l’ho preso dal film 50 e 50,quello con il fighissimo Joseph Gordon-Levitt.
Scusatemi tanto se il capitolo non è molto lungo,ma ci tenevo ad aggiornare stasera visto che non lo faccio da tanto. Ho fatto i test per l’università e ho quasi superato la febbre quindi sono momentaneamente libera e teoricamente posso aggiornare più spesso.
Spero che questo capitolo vi piaccia visto che mi ha dato qualche problema con la stesura  e di essere riuscita ad andare accapo nei momenti giusti :) (lillixsana)
Grazie a chi recensisce,a chi ha aggiunto la storia tra i preferiti e a chi legge.
Un bacio :*
  
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