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Autore: Lady Kid 1412    18/03/2008    3 recensioni
Cosa può succede se nella squadra arrivano due nuovi membri in prova, legati in qualche modo al destino di Tony? L'arrivo di nuovi personaggi provoca nuovi eventi... ma i pericoli da affrontare non sono cambiati!
[Il seguito della mia fan fiction "La Trappola"]
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati diversi mesi dal giorno in cui tre mercenari, assoldati da un ex marine, avevano cercato di uccidere Tony. Questo marine era stato riconosciuto come Thomas Jefferson accusato da Gibbs sette fa per traffico d’armi rubate alla base di Quantico e nuovamente arrestato da DiNozzo due anni fa per traffico di droga. Jefferson, tuttavia era irreperibile da un anno ed era ricercato dalla polizia per essere evaso di prigione.
Quella sera Tony era uscito prima dal lavoro e si diresse in un locale a soli dalla sede nel Ncis.   
“Ciao Tony” salutò il barista vedendo DiNozzo entrare “è da tanto che non ti si vede” continuò l’uomo.
“Ciao Sam” salutò DiNozzo sedendosi su una delle sedie attorno al bancone “Ho avuto da fare ultimamente” concluse ordinando una birra.
Una volta finita la birra Tony, si voltò a guardare gli altri ‘ospiti’ del pub, quando vide una giovane dai lunghi capelli castani, gli occhi di un azzurro brillante come il mare e non riuscendo a resisterle, si avvicinò.
“Salve, è strano trovare una bellissima donna tutta sola in un pub a quest’ora” disse Tony spavaldamente.
“Potrei dire lo stesso si te” disse lei alzando gli occhi verso di lui e contemplando l’affascinante uomo con uno sguardo provocante che fece sorridere Tony, “vuole sedersi?” chiese la donna subito.
“Certo, stavo pensando al modo con cui chiederglielo… ma mi ha preceduto” disse sorridendo DiNozzo.
Non restarono a lungo in quel pub, infatti, dopo soli dieci minuti che si erano conosciuti, si avviarono verso l’appartamento di DiNozzo, dove rimasero insieme tutta la notte…
Quando Tony si svegliò, la ragazza era andata via e sul cuscino aveva lasciato un foglietto con scritto ‘Chiamami allo 0394384739’.
Tony non era tipo da relazioni durature, si può dire che era una persona da una notte e via, tuttavia rievocando con la mente quella splendida notte che non avrebbe dimenticato facilmente, mise il foglio nella tasca della giacca, e fu allora che vide l’ora… era in ritardo e Gibbs sicuramente sarà furioso. Si vestì in fretta e corse in macchina senza mai smettere di pensare a quella donna che le aveva rubato il cuore, non lo avrebbe mai ammesso, ma dentro di lui sapeva di essersi innamorato.
 
Quella mattina, Gibbs era di pessimo umore, come lo era sempre quando qualcuno prendeva decisioni che lo riguardavano al suo posto. Quel giorno il direttore gli aveva ordinato di aggiungere alla propria squadra due agenti specializzati: il primo un uomo di origine spagnola con i capelli biondi e gli occhi castani, era laureato in psicologia criminale, mentre la seconda era, una donna laureata in Storia antica, che aveva lavorato nella Capitaneria di porto per qualche anno. Tuttavia, la cosa che infastidiva di più Gibbs era stato il ‘trasloco’ che aveva modificato l’ordine della stanza, mentre prima Ziva si trovava, affianco a Gibbs e davanti Tony e McGee. Ora nella scrivania di Ziva c’era la nuova arrivata con vicino Gibbs e dall’altra parte l’altro arrivato, di fronte a loro c’erano Tony e McGee che non aveva subito modificazioni. Non si era salvato, invece, il grande televisore che utilizzavano per visualizzare le foto, infatti, al suo posto c’èra la scrivania di Ziva. 
 
Una volta arrivati tutti gli agenti, tranne Tony, il direttore spiegò che per regolamento una squadra deve essere composta da sei o più membri e avere un laureato in psicologia.
“Non potevi chiedermi consiglio prima?” chiese seccato Gibbs al direttore Shepard.
“Non mi sembrava necessario informarti” ribatte lei contenta della vittoria su Gibbs, “Bene, allora lei è l’agente speciale Galanti Marie, mentre lui è l’agente speciale Fernández Alejandro” terminò il direttore, “spero che impariate presto a rapportarvi tra di voi, così potrete iniziare subito a lavorare” e detto questo si allontano, lasciando Gibbs con un’aria arrabbiata, e dopo poco tempo la seguì nel suo ufficio.
“Salve, io sono l’agente speciale Ziva David” disse Ziva stringendo la mano ai due nuovi arrivati. “Io, invece, sono l’agente speciale Timothy McGee” disse presentandosi il pivello.
“Salve a tutti” saluto timidamente Marie, mentre Alejandro che era sicuramente più audace si presentò a Ziva, che incominciò a rendersi conto di quanto fosse carino.
In quel momento, Gibbs che si trovava di fronte all’ascensore fischiò “Forza voi due, vi mostro il piano di sotto” 
“È meglio se corri”, consigliò McGee a Marie, mentre Alejandro continuava a fare la corte a Ziva.
Vedendo le porte che si aprivano e Gibbs che entrava, premendo un tasto, Marie ringraziò Tim e corse verso l’ascensore, dove vi entrò all’ultimo secondo, al contrario di Ale che non riuscì a entrare.
“Salve agente speciale Gibbs, mi chiamo Marie” si presentò la ragazza, mentre l’ascensore scendeva. Gibbs iniziò a fissarla e poi insolitamente dalle altre volte, a Marie sembrò che gli occhi dell’uomo fossero lucidi.
“Ciao” disse piuttosto turbato, “chiamami pure Jethro”, a quanto pare qualcosa in Marie aveva colpito il duro marine, ma la ragazza non poteva sapere di cosa si trattasse.
Una volta al piano di sotto, Gibbs mostrò a Marie il laboratorio di Abigail Sciuto o per gli amici “Abby”. La ragazza dai capelli neri raccolti in due codine si trovava davanti a un computer e alla vista dei due si girò.
“Salve Gibbs e tu devi essere quella nuova giusto?” disse Abby sorridendo.
“Si esatto, sono Marie” disse ricambiando il sorriso.
“Benvenuta nel mio regno Marie” continuò Abby mostrandole ogni singola macchina del laboratorio, mentre Gibbs continuava a fissare Marie, con gli occhi lucidi.
  
Tony non smise per un secondo di pensare alla donna della sera prima, ricordava ogni particolare di lei, ma la cosa che l’aveva colpito più di tutte erano i suoi occhi, in apparenza calmi e tranquilli e subito dopo maliziosi e seducenti. Pensò di chiamarla, non poteva stare senza di lei, sfortunatamente nell’ascensore il telefono non aveva campo, avrebbe dovuto subire il rimprovero di Gibbs sul suo ritardo prima di chiamarla. In quel momento le porte dell’ascensore si aprirono e Tony corse fuori per raggiungere il più in fretta possibile la scrivania, sfortunatamente non calcolò che qualcuno si trovasse il davanti, così DiNozzo finì per andare a sbattere su di Marie che cadde a terra con Tony sopra.
A Tony gli parve di avere un déjà vu, aveva già vissuto quella scena, e vide chiaramente anche il viso della donna di cui si era innamorato, l’unica eccezione è che quella volta erano svestiti.
“Scusami non volevo urtarti” si scuso il ragazzo aiutando la ragazza ad alzarsi.
“Tranquillo è tutto ok…” Marie lo guardò e riconoscendolo divenne rossa in viso, da quel gesto Tony capì che non stava sognando la ragazza con i capelli raccolti davanti a lui, era la stessa che ieri sera aveva dormito con lui...
  
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