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Autore: Jane The Angel    18/03/2008    6 recensioni
Un musical, uno spettacolo, una sostituzione improvvisa e un volo verso l'Isola che Non C'è!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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____________________Nota iniziale
Salve! Piccolo chiarimento iniziale: Chad    Taylor    Jason     Coro

L’Isola che Non C’è

   Non posso farcela. Andiamo, come possono aspettarsi questo da me!
   Impossibile!
   Cosa? Ve lo dico subito.
   Gabriella è malata. Quindi, Gabriella non può uscire di casa. Dunque Gabriella non può venire a scuola. Di conseguenza, Gabriella non può fare il musical di quest’anno, Peter Pan.
   E perché questo mi sconvolge tanto, invece di provocarmi una semplice delusione per lei?
   Semplice: Gabriella era la protagonista, era Wendy. E io sono la sua sostituta.
   Obietterete: perché non la fa Sharpay?
   Semplice: lei fa due parti, la zia e Giglio Tigrato, e non ha nessuna sostituta.
   Quindi, eccomi qui, mentre indosso la mia camicia da notte, con sotto la scomodissima imbracatura a cui dovrò attaccare il cavo che serve per volare.
   E tra meno di mezz’ora dovrò salire sul palco! Io!
   -Allora, Tay, pronta?- domanda Sharpay entrando nel camerino con indosso un vestito elegante, verde smeraldo con la gonna lunga, sistemando appeso il costume per Giglio Tigrato, il tipico abito indiano con tanto di frange e piuma. Le rispondo con un mugolio straziante, e lei mi guarda sorridendo –No, dai, non devi essere negativa. Fai come me…- e inizia quegli esercizi di rilassamento che Ryan fa sempre con lei. Si aspetta forse che la imiti? Si, certo Sharpay, aspetta e spera…
   Comunque non rimane sola per molto: Ryan arriva immediatamente e si unisce a lei. Il suo look abitualmente stravagante rende meno strano vederlo con la calzamaglia e il costume verde acceso di Peter Pan.
   Si, ovviamente, lui è Peter.
   -Ma non si vergognano a fare nulla quei due?- domanda ridendo Kelsie, venendomi accanto.
   Per la prima volta, non sarà la pianista ma una dei protagonisti, infatti indossa un pigiama intero: interpreta Michael.
   -Pare proprio di no.- scoppia a ridere Troy, che con quella camicia da notte e quegli occhiali è l’ultimo che può parlare: interpreta John.
   Dopo un po’, arriva anche Zeke, con addosso un frac: non so quanto possa essere credibile il fatto che interpreta il signor Darling, ma si è rifiutato di interpretare parti più presenti e la Darbus non ha insistito, visto che non è che abbia tutta questa prontezza di spirito, sul palco. Martha ci raggiunge con l’abito elegante della signora Darling, nostra madre.
   La porta di apre, arriva Jason con la barba posticcia, la bandana rossa e la pancia imbottita per interpretare Spugna, e infine entra lui. Chad.
   Oddio quanto è bello… la parrucca e i baffi nascondono un po’ le sue naturali attrattive, ma lo stile piratesco gli dona moltissimo e il tutto è completato dagli stivaloni con la suola di dieci centimetri (necessaria perché sembri un adulto mentre noi siamo bambini) e l’uncino.
   L’ho visto spesso durante le prove, e devo dire che non mi aspettavo tanto talento, né tanta capacità di mettersi in gioco: il suo capitan Uncino, atteggiato a prima donna, è assolutamente perfetto! Certo non sono molto obiettiva: per me lui è sempre perfetto. Peccato che lui mi reputa solo un’amica.
   Lo vedo salutare Ryan, prendendosi l’un l’altro in giro, e non appena nota che io ho finito di farmi i boccoli ai capelli mi si avvicina.
   -Ciao.- mi saluta –Nervosa?-
   -No.- mento. Lui se ne accorge e mi sorride facendomi sciogliere –Non preoccuparti. Sarai grande.-
   Beh, lo scopriremo presto, pare: la Darbus ci chiama. Gridiamo il “merda, merda, merda!” di rito e ci avviamo dietro le quinte. Io, Kelsie e Troy andiamo sul palco e ci mettiamo in posizione.
   Il sipario si apre. Il cuore mi batte all’impazzata, ma i miei occhi incontrano quelli di Chad.
   Sembra che mi dicano di non preoccuparmi, che lui è lì con me… so che è senza dubbio solo la mia fantasia, ma questo mi calma. Come da copione inizio a riordinare uno dei letti e intanto Kelsie e Troy iniziano a fingere di duellare.
   -Michael, tieni l’uncino con la mano destra, mentre Uncino ha perso la sinistra.- faccio notare pedantemente: in effetti è una soddisfazione poter dare a Wendy il carattere che le ho sempre attribuito invece di quello dolcissimo che aveva scelto Gabriella. La mia Wendy e pedante, per fettina ed estremamente logorroica.
   La prima scena procede alla perfezione e riusciamo a fare abbastanza bene anche la canzone: questo da a tutti la carica giusta.
   Un soddisfacente “Oooooh!” ci raggiunge dal pubblico quando, mentre noi tre siamo a letto, Ryan, ovvero Peter, entra con uno spettacolare volo dalla finestra, fermandosi in mezzo al palco nella tipica posa del personaggio, con le mani sui fianchi e un sorriso vincente sul volto.
   La ricerca dell’ombra, poi mi sveglio.
   -Peter Pan!- esclamo balzando in piedi –Ma perché piangevi?-
   -Io non stavo piangendo!- esclama Ryan offeso –Io non piango mai! Ma non riesco ad attaccare la mia ombra.- spiega mostrandomi la rete nera che è la sua ombra.
   -Oh ma certo che non ci riesci, non è che l’ombra si attacca come stavi facendo tu, nono, è impossibile, davvero… ma non è che è colpa tua sai sei un maschio e queste cose non le puoi sapere, io invece sono una femmina e la mia mamma me l’ha insegnato, e poi mi ha insegnato anche a fare i letti perché i miei fratelli sono maschi e non sono capaci invece io sono una femmina e quindi queste…-
   -Ma quanto parli?- mi interrompe facendo scoppiare a ridere il pubblico.
   Gli cucio l’ombra e mi presento –Io mi chiamo Weeeeeeeendy…- inizio con lentezza esasperante –Mooooooira… Aaaaaaaangela….. Darling.-
   -E io sono Peeeeeeeeeter… Peeeeeeeeter…. Peeeeeeeeter… Pan.- risponde lui improvvisando, prendendo in giro il mio personaggio. Non so come faccio a non scoppiare a ridere.
   Arriva la scena del volo, e il cavo mi solleva.
   Volare è bellissimo, e se avevo ancora un po’ di agitazione la perdo del tutto.
   Un telo nero viene fatto scendere davanti alla scenografia: io, Ryan, Troy, e Kelsie atterriamo lì davanti, mentre dietro stanno cambiando la scenografia.
   -Guardate là!- esclama Ryan dopo un po’, indicando in basso –La vedete? È la nave di Uncino!-
   I fili ci tirano su nuovamente e usciamo. Il telo si alza e il palco è buio.
   Non devo cambiarmi, perciò mi fermo in modo da poter vedere.
   La musica parte e un raggio di luce punta sulla figura di Chad, di spalle, l’uncino sollevato.
   -Ciurma! Questo silenzio cos’è? Sveglia! Tutti a rapporto da me… Spugna, pendaglio da forca! Possibile che nessuno si muove? Sono o no il comandante di questa lurida nave, di questa lurida nave?-
   Le luci esplodono con la musica e Chad si volta cantando, mentre la ciurma inizia a ballare.
   -Sono o non sono il capitano Uncino?
   E allora quando vi chiamo
   Lasciate tutto e correte, e fate presto perché,
   chi arriva tardi lo sbrano!
   Avanti chi mi da notizie di Peter Pan?
   Lo voglio vivo però quando lo acchiappo non so che cosa gli farò!-
   A fine canzone Chad esce tra gli applausi. Jason entra e presenta il suo personaggio, Spugna, con una canzone, poi un parte recitata tra Chad e Jason, e tocca di nuovo a noi.
   Tutto continua alla perfezione. Gli indiani, la liberazione di Giglio Tigrato e la commovente scena dell’avvelenamento di Trilli.
   Incredibilmente, Ryan ha la capacità di convincere, con la sua recitazione, l’intero pubblico, compresi gli studenti, ad alzarsi in piedi gridando –Io credo nelle fate!-, così Trilli guarisce.
   E io impallidisco ricordando cosa sta per accadere.
   La scena che più temo sta per arrivare.
   Fino ad ora, io e Chad non ci siamo mai trovati contemporaneamente sul palco. Ma…
   Ecco. L’ultima canzone prima che succeda: Kelsie e Troy sono sul palco, legati con gli altri bimbi sperduti, tra i pirati. Chad è in piedi al centro del palco e inizia a cantare con voce bellissima ma vanitosa e soddisfatta, perfetta per il personaggio.
   –Che paura, che paura, che fa Capitan Uncino.
   Quando entro io in scena non ce n’è più per nessuno.
   Osservate il portamento… ammirate l’andatura…
   La mia tecnica geniale per incutervi paura!
   E che musical sarebbe, se non ci fossi io… che mi son sacrificato per la parte del cattivo…-
   Parte il coro –Che paura, che paura, che fa Capitan Uncino.
   Fate largo, fate largo, sta arrivando il primo attore.
   Elegante, raffinato, è un talento naturale.
   Ha già quattro nomination, per l’oscar del terrore…-
   Dopo qualche minuto la scena si conclude con Chad che ordina a Jason –Vai a prendere la Mamma!-
   Jason esce ed entro con lui, i polsi legati.
   Ecco. Sono sul palco con lui. E a breve dovremo cantare… oddio.
   Non ce la faccio… davvero, non posso farcela…
   Chad si volta verso di me e mi guarda mentre la musica inizia. Posso farcela.
   -Nel covo dei pirati c'è poco da scherzare
chi non si arruola finisce in fondo al mare...
Finanche i più convinti, finanche i più decisi
a denti stretti si sono tutti arresi....-
   La sua voce si sostituisce alla mia e mi percorre un brivido mentre mi punta l’uncino alla gola, incatenando il suo sguardo nel mio e tenendomi il polso in modo che io possa indietreggiare senza cadere.
-Come sei brava a raccontare
ad inventarti quelle avventure
sembrano vere...che fantasia che hai!-
   Chad mi lascia e costringo me stessa a voltarmi verso Jason, anche se tenere lo sguardo fisso su Chad sarebbe molto più gradevole. Jason inizia a cantare e io indietreggio nuovamente.
   -Ma dimmi come fai a non aver paura
o sei incosciente oppure sai che è un sogno
che non dura…-
   Uno stacco musicale e mi trovo di nuovo di fronte a Chad.
   -Io non volevo però!- esclamo con voce piangente.
   -Io non volevo però!- mi fa il verso Chad, e continua, col tono orgoglioso di Uncino -Speri ancora in Peter Pan? Ma questa volta non verrà… e sai perché? Perché Peter Pan è morto. Avvelenato… non c’è più!- conclude con una risata malvagia, poi mi attira a sé, facendo poggiare la mia schiena contro il suo petto, e mi tiene stretta puntandomi l’uncino alla gola.
  Eppure la sua stretta è dolce. Non è quella che dovrebbe essere la stretta di Uncino che minaccia Wendy. Era lieve, leggera, come se osasse appena toccarmi. E mi fa rabbrividire sentire il suo fiato sul mio collo mentre riprende a cantare.
   -Tutte le tue avventure son belle da sognare
   però nei sogni non ti puoi rifugiare...-
   La ciurma si unisce a lui, che continua a tenermi stretta.
   -Come sei brava a raccontare
ad inventarti quelle avventure
sembrano vere...che fantasia che hai!-
   -Tu già lo sai cosa fare
è come nei sogni, è come nelle avventure
ma il principe azzurro stavolta forse non viene
e contro i pirati dovrai lottare davvero!-
   Sei tu il mio principe azzurro Chad… ma questo non posso dirglielo. Anche se lo vorrei… ma che senso ha?
   Io sono davvero Wendy. Sono una ragazzina sognatrice che segue il suo amore fino all’Isola che Non C’è e poi torna a casa, senza averlo conquistato, dopo aver compreso che non può aspettarsi di ottenere più di quanto ha già, che non può perdersi nei suoi sogni.
   E come Wendy, alla fine anche io crescerò. Non ti dimenticherò… ma accetterò di non essere ricambiata.
   -Ma oramai già lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare!
   Ti potranno insultare, minacciare, in fondo è il loro mestiere!
   Ti faranno i versi, le boccacce, ti faranno le facce scure!
   E' per questo che si allenano davanti allo specchio
   quasi tutte le sere!-
   Di malavoglia mi libero dalla presa di Chad e lo guardo con aria di sfida.
   -Ma lo fanno per cercare di vincere le loro stesse paure!-
   Chad mi afferra il braccio e mi spinge verso un finto trampolino mentre la ciurma termina la canzone.
   -Oramai già lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare!
   Ma è proprio questo il tuo vantaggio e non ci rinunciare!
   Oramai già lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare!-
   Ryan entra in scena. Per salvarmi.
   Già, il mio migliore amico che mi salva da un amore che mi farà soffrire.
   Ma non puoi farlo, Ryan.
   Non è una favola… è la realtà. Soffrirò, ma ne varrà la pena, anche se lui non lo saprà mai.
   Lo spettacolo finisce: Uncino muore, Peter ci riporta a casa.
   Lieto fine seguito dai saluti finali.
   Corriamo sul palco. Chad mi prende per mano e corriamo tutti insieme verso il pubblico che applaude, inchinandoci.
   Il sipario si chiude e tutti gridiamo, felici, abbracciandoci a vicenda.
   Chad mi attira a sé abbracciandomi con affetto, poi mi lascia con un sorriso bellissimo.
   -Bene, ragazzi, andiamo a sederci, il coro della scuola ha preparato una piccola conclusione per la serata.- dice la Darbus, e ci guida verso il fondo della sala. Ci mettiamo nell’ultima fila, tutti quanti ancora con addosso i costumi di scena.
   Io mi siedo nell’ultimo posto prima del muro e Chad si siede accanto a me. Accanto a lui, Troy e Sharpay si tengono per mano, e prima che il coro possa essersi sistemato hanno iniziato a baciarsi.
   Chad, che si è tolto i baffi finti ma non la parrucca, il cappello e il resto del costume, mi guarda alzando gli occhi al cielo, e io mi costringo a ridere. In realtà, penso solo che vestito così è ancora più affascinante del solito.
   Il coro si è sistemato e uno di loro fa una breve presentazione –Abbiamo deciso, come omaggio ai bravissimi ragazzi che hanno fatto lo spettacolo, di riprendere una delle canzoni del loro musical: “L’isola che non c’è”-
   -Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è-
   No, non esiste. L’isola che Non c’è… lì, forse, Chad potrebbe ricambiare i miei sentimenti.
   Beh, lì tutto è possibile. Ma non esiste nessun luogo del genere. E nella realtà non potrà mai accadere, e questo mi fa male.
-E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!
Son d'accordo con voi
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri
se non c'è mai la guerra
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è!-
Chad mi prende la mano e sobbalzo. Mi volto stupita verso di lui, che mi sorride dolcemente.
   -Un peccato essere tornati dall’Isola che Non C’è, vero?- gli domando, imbarazzata.
   -Tornati? E quando è successo?- mi domanda stringendo di più la mia mano –Chi lo dice che non siamo ancora sull’Isola?-
   Rido, ma lui non fa lo stesso.
   -Dico sul serio. Sull’Isola che non c’è i sogni si avverano. E io non ho ancora perso la speranza che il mio si avveri.-
   Mi manca il respiro. Sta dicendo quello che penso?
   Oh, no, è impossibile.
   Eppure… impossibile? Che significa? Chi stabilisce cos’è impossibile?
   Non lo è. Non è impossibile. Non sull’Isola che Non C’è, ed è lì che voglio essere… è lì che sono!
   -E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te...
Son d'accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è!-
   Spinta da quest’idea, lo bacio, rapidamente, ma senza che lui possa non capire. Ci separiamo e mi sorride con dolcezza. Poi mi bacia a sua volta, e stavolta il bacio è più lungo.
   -Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.-
   Eccomi. Stretta a Chad, stretta al mio principe azzurro, io ho trovato la mia Isola che Non C’è. E non potrebbe essere più reale. Non scomparirà crescendo, perché in ognuno di noi ci sarà sempre una parte del bambino che siamo stati. E l’Isola vivrà in me, per sempre, con il mio amore.
-E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te!-

_______________Nota di Herm90
Le canzoni non sono mie, e nemmeno le battute del musical, ma di "Peter Pan il Musical"
Che ne dite? Patetica? Non so, ma a me è piaciuto scriverla, e non potevo non scrivere qualcosa sul musical di Peter Pan dopo averlo visto due volte in una settimana^^ le parti sulla storia di Peter Pan... è la mia visione del significato, io l'ho sempre concepita così, ma è una cosa personale e immagino che possa non coincidere con le vostre^^ in caso, chiedo venia!

Ficcy dedicata a Wendy, ovvero Vivy, poichè è un po' logorroica in questa ficcy, alle Disneyane e al grande cast del musical, anche se non la leggeranno mai, ovviamente^^
fatemi sapere che ne pensate!
VVTB!!!
  
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