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Autore: Vegeta_Sutcliffe    12/09/2013    3 recensioni
Salve a tutti. Propongo questa storia molto introspettiva e diversa dal solito, o almeno così penso.
Cit: Aveva ucciso, aveva sbagliato e per questo stava per essere punita. Avrebbe dovuto uccidere, avrebbe dovuto sbagliare e se non lo faceva rischiava di essere punita.
Esistevano criteri incorruttibili di verità? Gli uomini erano lunatici, volubili, cambiavano e con loro il mondo, ma la giustizia erano loro o la giustizia trascendeva loro?
“Perché l’hai fatto?”
“Ti avevo promesso che saresti uscita di prigione, se non sbaglio.”
“E non c’era un altro modo?”
“Anche più di uno.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Non è oro tutto quello che luccica; ma bisognerebbe equamente aggiungere che neppure luccica tutto quel che è oro.
Friedrich Hebbel


Non era un bene quella gamba che si moveva velocemente e nervosamente, perché voleva dire che qualche cosa era andata male, molto male.
Sbatté il palmo sulla scrivania, solo per rompere quel silenzio fatto di respiri calmi.
“Immagino che oggi pomeriggio sia stato con la Briefs.”
Forse era bene non giocare troppo con le parole, non farsi troppi problemi sull’interlocutore che si aveva di fronte, perchè di fronte  alle idiozie tutti erano uguali, anche quel figlio che si era illuso di aver cresciuto bene.
“Già.”
Anzi quello stesso figlio era pure peggio degli altri, perché non aveva quello sguardo tremante segno della consapevolezza dell’errore commesso.
“Immagino anche che ti abbia chiesto di farle compagnia e di non lasciarla sola?”
E immaginava pure che poi si fossero presi un gelato, si fossero ficcati in macchina e avessero scopato e infine che fossero stati abbracciati, fermi e immobili, senza parlare, tutto nel vano tentativo di distrarre Bulma dalla morte dei suoi genitori.
E a quanto pare i perfetti coniugi Briefs non avevano mai saputo insegnare alla figlia il valore della vita, quello della morte e come a questa si reagisce giustamente.
Magari quando alla bambina era morto il pesce rosso, lo avevano sostituito senza mai dirglielo; d’altro canto lei non si era domandata mai perché quel pesce rosso potesse vivere per più di tre anni.
“Se devi dirmi qualcosa, fallo, senza fracassarmi le palle.”
Lo odiava quando faceva l’uomo arrogante e frettoloso, era solo un ragazzino, ma forse aveva ragione.
Non contava l’affare di droga che aveva fatto saltare quel pomeriggio, non contavano i soldi persi per colpa di quella ragazzina, contava solo che lui tornasse con la mente lucida.
“Ti stai facendo distrarre da quella mocciosa e per di più senza  motivo. Stai sempre con lei, corri appena ti chiama e ti ricordo che devi superare l’esame di maturità e non ti vedo toccare libri da settimane.”
Era normale che un genitore stesse in apprensione per un figlio. Era normale che cercasse di farlo rinsavire, ma non era giusto costringerlo a farlo.
Che si facesse bocciare! Lui di certo non l’avrebbe ripudiato, non l’aveva fatto con Goku, perché l’avrebbe dovuto fare con Vegeta?
Ma se voleva diventare avvocato era bene non perdere l’anno, né il senno per una stupida ragazzina.
Se Vegeta aveva deciso di affondare, chi era lui per impedirglielo? O forse aveva deciso, proprio come suo fratello, di intraprendere un’altra strada? Di diventare un uomo che gli altri avrebbero detto buono.
“Non mi dire che ti senti in colpa perché ho fatto uccidere i suoi genitori.” Lanciò quella frecciatina con voce cattiva. Odiava l’incoerenza.
“Nemmeno un po’. Ma non la voglio vedere stare così male.” Non era pietismo, forse solo amore per Bulma.
Freezer prese l’agenda sulla sua scrivania e se la rigirò tra le mani, giocandoci.
“La ami, per caso?”
“Non ti interessa.”
“Mi dispiace, perché se l’amassi, ti potrei dire che stai facendo il suo male. Che un conto è aiutarla, un altro abituarla alla tua presenza e al tuo costante ausilio. Arriverà il giorno in cui per forza di cose sarà sola, non ci sarai nemmeno tu, e quel giorno potrebbe non farcela contro un qualunque imprevisto della vita.”
Si stavano rovinando quei due. Erano ancora due bambini, non erano fatti per innamorarsi e vivere una favola, prima c’era la vita, quella vera.
E quel bambino ora sembrava ascoltare con interesse quei consigli da uomo vissuto, forse per il tuono suadente, forse perché parevano giusti.
“E quindi, grande uomo, che mi consigli di fare?”
Però era facile parlare da dietro la scrivania, senza essere lui stesso nella merda e nella confusione.
“Ti consiglio di decidere. Vuoi che sia una donna forte e indipendente o che non possa vivere senza la tua presenza? Vuoi che il giorno in cui avrà un problema lo affronterà o vuoi essere tu il problema per cui non ci riesce?”
Libertà o schiavismo? La difficoltà stava nell’altruismo: scegliere il bene per l’altro, dimenticandosi di sé e pensando come un altro.
Però Vegeta l’amava e non voleva il suo male
“Vegeta scegli: o la lasci o la lascerai morire.”
E Freezer lo disse con un tono così eloquente e malizioso, che non era difficile intuire di cosa sarebbe potuta morire.                                                                                                 ******
L’avrebbe lasciata vivere.
Lo faceva perché l’amava.
Ci aveva dovuto ponderare una notte intera, ma alla fine, alle quattro di mattina, aveva deciso cosa fare del domani e dell’avvenire futuro.
Tuttavia nel presente immediato aveva bisogno di un diversivo, di un respiro di libertà o solamente un sospiro di libera carnalità.
Non era mai stato difficile trovare una ragazza e non fu difficile convincere la puttanella di turno ad aprire le gambe e scopare davvero con poco ritegno.
Basta pensare a Bulma! In quel momento doveva pensare solo alla sua bocca sul seno della ragazza…e anche al telefono che squillava.
Rispose purtroppo con una voce troppo vispa: sicuramente gli avrebbe chiesto di andare da lei,perché non aveva spento il cellulare?
“Vieni.” Sussurrava tra i singhiozzi.
“E’ tardi, ci vediamo domani. Prova un po’ a dormire.”
Solo dopo si accorse di aver detto una stronzata! Erano giorni che Bulma bramava riposarsi ed erano giorni che non ci riusciva, se non prendendosi quei sonniferi che lo psichiatra le aveva prescritto.
Ogni parola le moriva in gola, allorchè cercava di pronunciarla e un singhiozzo la vinceva.
“Non ce la faccio. Ti prego, vieni. Non voglio stare sola.”
Sospirò esasperato e cercò di mantenere un tono pacato, così diverso dai suoi canoni.
Perché tergiversare ancora? Non era bene!
Perché prendere tempo? Non c’era motivo.
“Vengo a fare cosa? Non ti lasciano uscire di casa nel cuore della notte.”
“Non mi lasciare per favore. Vegeta ti prego, vieni” Scoppiò in un pianto disperato e incontrollato.
Stava facendo il suo male. Doveva lasciarla.
“Resto al telefono, finchè non ti addormenti.”
Era proprio una persona cattiva.
“Ti ho detto che devi venire.” Urlò senza rabbia e con molta delusione.
Quella situazione non poteva continuare.
Si leccò le labbra e ascoltava ogni insulto che Chichi gli stava rivolgendo, senza esserne offeso o risentito.
Non gli interessava il giudizio di una ragazzina che non capiva niente.
Cazzo, gli stava girando la testa e il pianto di Bulma non lo aiutava a rilassarsi, fortuna che la biondina sotto di lui gliel’aveva preso tra le mani e stava incominciando a muoverlo e, nonostante fosse brava, molto brava, Vegeta pensava solo che la Briefs si sarebbe incazzata se avesse saputo e che l’avrebbe lasciato immediatamente.
Sgranò gli occhi per il piacere. Non per quella troia che lo stava toccando, ma perché quella troia avrebbe toccato Bulma.
Lasciò il telefono aperto e se la scopò, cercando di essere il più rumoroso possibile, consapevole che quella ficcanaso avrebbe sentito quei rumori, avrebbe indagato su quei rumori e avrebbe riconosciuto quei rumori.
E sarebbe stato il suo bene.


Sul coltello, sporco del sangue di Freezer, non erano state trovate impronte digitali che non fossero state dello stesso morto.
Il suicidio pareva davvero essere vero.
Che poi, tra interrogatori, non si era trovato nessun movente per un presunto omicidio o semplicemente non si riusciva a pensare altro che non potesse essere la bramosia di ricchezze.
Goku e Vegeta non aveva motivo di uccidere il genitore per accaparrarsi una cospicua parte del testamento: Freezer era morto nulla tenente; tutto quello che aveva posseduto era sempre stato intestato ai suoi figli.
“Ci dispiace di avervi trattenuto così tanto e rinnoviamo le nostre condoglianze per la vostra perdita.”
“Grazie e buona giornata.”
Non vedevano l’ora di andarsene da quel posto che frequentavano già troppo spesso per lavoro.
Nelle ultime tre settimane erano stati costretti a passare tutto il loro tempo, circondati da poliziotti curiosi e da quelli inesperti che facevano cadere scartoffie e documenti a terra.
Ordinarono una pizza, si misero in macchina e guidarono verso la periferia delle città, per mangiare e passare del tempo da soli, lontani da occhi e orecchie indiscrete: Era la volta buona che cenassero assieme, solo loro due, senza accuse di presunto omicidio e senza diversità; era la volta buona che cenavano da bravi fratelli.
Erano esasperati, affamati e poco vogliosi di tornare a casa dalle loro carissime donne in preda a isterismi da gravidanza una e mestruazioni l’altra, anche se Vegeta sarebbe dovuto tornare a casa; e non c’entrava l’apprensione paterna o l’amore per Bulma: aveva paura di cosa quella donna potesse combinare, sola a casa e esaltata per le varie lettere minatorie scritte con il sangue che le erano state spedite anonimamente.
Bulma poteva rovinare tutto, poteva farli scoprire, poteva essere la loro morte.
Sputò nervosamente il fumo fuori dalla bocca: doveva tranquillizzarla. Trovare quel pazzo, che si divertiva a stuzzicarla, e ucciderlo. Doveva risolverle quel problema.
Goku addentò vorace una generosa fetta di pizza.
“Hai idee su chi possa aver aggredito Bulma? Magari qualcuno che ti odia.”
Aveva la faccia da tonto, ma il poliziotto conosceva bene suo fratello e poteva giurare che, dopo che si era fumato tre sigarette in cinque minuti, Vegeta fosse preoccupato per qualcosa.
“Sono tanti.” Sincerò con un riso tra il soddisfatto e il rassegnato, che fu contagioso.
“Qualcuno che odia lei?”
“Cambia discorso.”
Buttò la cicca fuori dal finestrino e si sistemò sul sedile, chiudendo gli occhi dalla stanchezza.
Da quando Freezer era morto si era dovuto occupare di far accoppare sei persone che speravano di sovvertire l’impero Ice, pensando di avere il compito facilitato non avendo più il padrone alle calcagna.
E non gli erano pesati i sensi di colpa o i rimorsi di coscienza, non sapeva nemmeno come si chiamavano i sei nuovi morti, quanto mantenere quell’aria di incolume innocenza e far ricadere la colpa sulla natura o su un incidente.
Trattare con la gente lo indisponeva parecchio e per far sembrare tutto pulito aveva avuto bisogno di parlare e venire a patti con troppa gente, più di quella che poteva sopportare.
I prezzi della corruzione salivano sempre di più e bisognava di denaro per pagare.
“Ok, come vuoi tu: parliamo di donne.” Il poliziotto sembrava tonto con quel sorriso da ebete.
Non che non fossero un problema, ma ci si poteva almeno ridere su e poi tutte quelle ultime manovre di Vegeta incuriosivano Goku.
Aveva lasciato Irene dopo tanto tempo e stava diventando padre.
Entrambi sorridevano quel sorriso diverso che voleva significare la stessa cosa: solare e sarcastico: in fondo non c’era un modo sbagliato di vivere lo scherzo.
“Mi dispiace, tesoro, non sei il mio tipo.”
“Lo so, lo so non posso competere con Bulma, nemmeno Irene c’ha potuto e sembra così perfetta.”
“Sembrava così perfetta.”
Già non era più. Ma, quando ancora non era ricoperta da vermi che cercavano di decomporle le membra, era davvero splendida, di poche parole e furba.
Peccato che fosse scema, troppo presa dall’amore e più di una volta si stava facendo scoprire per una delle sue famose scenate di gelosia.
Se fosse stata solo un po’ più cauta e razionale, non avrebbe mai avuto il bisogno di sbarazzarsi di lei, non avrebbe avuto il bisogno di incominciare a plagiare la Briefs né di sopportarla.
“Perché sembrava? Lo sembra ancora e poi è sempre più bella.”
Goku aveva finito la pizza, non una fetta, proprio tutta, anche la parte di Vegeta.
La verità era che era un pozzo senza fondo.
“E’ morta.” Confessò malinconico.
Goku scoppiò a ridere divertito e orgoglioso: chi l’avrebbe mai detto che quello sagace e intuito sarebbe stato infine lui e non il dottore in legge di suo fratello?
“E’ vero che è morta, come è vero che Bulma era la colpevole di quei quattro omicidi o è vero come è vero che tu non l’hai mai tradita o come era vero che i signori Briefs si fossero suicidati?”
Vegeta guardò suo fratello sconcertato.
“Giusto.”
“E’ vero.”


Se non avessi preso al balzo la palla dell’ispirazione, probabilmente avrei aggiornato tra mesi. xD
Questo capitolo si è scritto da solo e so che non ci sono i colpi di scena a cui vi avevo abituati, ma è il momento di dire basta, è il momento di incominciare a svelare gli altarini, è il momento di dirigersi verso quella fine che sembra, anzi è!, davvero così difficile.
So bene che ancora non avete capito il personaggio, il pensiero e la funzione di Goku, ma c’è tempo e poi che gusto c’è a svelare tutto ora?
Questo capitolo richiede una sforzo mnemonico un po’ difficile:
Vi ricordate il capitolo 9 in cui Vegeta diceva a Bulma di fidarsi di lui, di credere che lui non l’avesse tradita?
E vi ricordate invece qualche capitolo dopo, il 12 mi sembra, in cui confessa che l’ha tradita?
Bè, signori: dove starà mai la verità?
Ovviamente l’ha tradita fisicamente, ma a quanto pare non hai mai tradito l’amore che ha per lei, né il suo proposito di aiutarla e salvarla dal male che aveva quando voleva impedirle di vedere i genitori morti.
Col senno di poi il tradimento è stato bene o è stato male? Non tutto è come sembra possiamo quindi desumere. ;)
Sono mentalmente malata, la verità è questa. xD
Spero che apprezziate questo capitolo e tutta la fantasia e le seghe mentali che ci sono dietro. xD
Ringrazio tutti: chi legge, chi segue, chi ricorda, chi preferisce e specialmente chi recensisce! <3
Ho fretta gli errori li correggo stasera!
Alla prossima, sperando che sia a breve….<3


 
  
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