Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: nikolas    12/09/2013    5 recensioni
Sono passati alcuni mesi dai fatti accaduti nella prima parte di 'AMICI PER LA PELLE'; uno dei protagonisti (Tom) esce di scena, tuttavia altri personaggi sono pronti a prenderne il posto. Una nuova grande amicizia e nuove avventure animeranno ancora una volta Millow, un paesino inglese nei pressi di Londra. Il ritmo dell'amicizia farà danzare ancora una volta i cuori dei nostri protagonisti.
[La vicende della storia seguono quanto raccontato in 'AMICI PER LA PELLE']
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LA PRIMA VOLTA - AMICI PER LA PELLE 2
“Ora so cos’è l’amore, cercherò di dirtelo, manon è colpa mia se non riesco a dire niente, anche il silezio con te è musica. Ho già visto molte cose, alcune delle quali chissà, le avrò solo guardate e mai vissute veramente, con te sarà la prima volta.”
                                                                                                                      - La prima volta, Annalisa



Era passato poco più di un mese da quando il gruppo di amici aveva ricevuto i due spiacevoli messaggi da parte di Brian, tuttavia tutto sembrava procedere per il meglio, senza interferenze imputabili al ragazzo; l’unico fatto spiacevole degno di nota era la scomparsa, quasi sicuramente dovuta a un furto, dell’incasso settimanale dalle casse del negozio di Diuk, che aveva minato alcune certezze del giovane riguardo alla sicurezza del suo esercizio e che lo aveva spinto a migliorarne il sistema di allarme. Per quanto riguardava il resto, la sua vita e quelle di Lela, Simon e Sasha procedevano in tutta tranquillità, tanto che la ragazza dai capelli rossi sembrava finalmente aver accantonato i cattivi pensieri riguardanti Brian che in precedenza la avevano tanto tormentata, ed ora, era addirittura in procinto di cedere alle interminabili e innumerevoli avances di Simon che, fino a quel momento, aveva rifiutato categoricamente in quanto pensava che una sua potenziale relazione con il giovane, se scoperta da Brian, avrebbe messo in serio pericolo le loro vite. Malgrado ciò, Simon aveva la fama del latin lover e di certo non si sarebbe arreso facilmente al rifiuto da parte di una ragazza, anzi, la avrebbe sicuramente tartassata fino a quando questa, per sfinimento, avrebbe acconsentito ad avere un relazione con lui; non che questo fosse il caso di specie, ma con buone probabilità lo sarebbe diventato se un piovoso giorno di ottobre il ragazzo non avesse accettato di accompagnare Sasha a fare la spesa. Un amore nato tra gli scaffali.
-Secondo me questo non è il sale che utilizziamo di solito…- azzardò Simon, per tentare un approccio con la ragazza.
-Certo, certo, e immagino che nemmeno quella sia la pasta che mangiamo…  Senti, parla chiaro, che vuoi?- andò dritta al punto la giovane.
-Sai benissimo cosa voglio, io voglio stare con te e so che anche tu provi qualcosa! Di che hai paura? Di Brian? Non si è fatto più vivo e, qualora si ripresentasse, saprei benissimo come difenderci dall’eventuale situazione.
-Simon, non mi sembra davvero il momento di affrontare questo argomento. Ne parliamo in macchina, ora lasciami cercare questi dannati passati di verdure, che sembrano non esistere ancora a Millow- lo interruppe allontanandosi Sasha.
Una manciata di minuti dopo, i due erano seduti uno affianco all’altro in macchina, Simon era alla guida e sembrava non avere la minima intenzione di mettere in moto.
-Non dovevamo affrontare l’argomento in macchina?- cominciò il ragazzo.
-Simon, per favore, sai come la penso… Non complicarmi la vita, non proprio ora che sembra andare tutto per il verso giusto!- lo pregò Sasha.
-Se non ora, quando? Io penso di amarti. Ecco l’ho detto, non avevo mai pronunciato queste parole, tu sei la prima alla quale dico una cosa del genere- fece una pausa Simon, che sembrava intenzionato a dichiarare tutti i suoi sentimenti verso la ragazza, la quale dal canto suo, forse dall’emozione o forse dall’inquietudine, aveva gli occhi lucidi.
-Con te sto imparando veramente cosa significhi amare una persona e non voglio che per colpa di un farabutto tu non sia libera di avere una relazione con me!
-Come fai ad essere tanto sicuro che io ricambi i tuoi sentimenti, Simon?” lo interruppe la giovane, ormai tra le lacrime.
-Ma Sasha, per favore!- esclamò il ragazzo -Vedo come mi guardi e se in questi anni ho imparato qualcosa riguardo alle donne, sono piuttosto certo che tu sia caduta ai miei piedi, come del resto io sono caduto ai tuoi. Ti amo, ti amo tantissimo e voglio che tu sia la mia ragazza… dici di voler ricominciare: allora che aspetti? Vuoi ricominciare da me? Vuoi ricominciare CON me?
Sasha in quegli istanti si trovava nel sottile spazio che intercorre tra l’imbarazzo, la felicità e la disperazione, tuttavia riuscì a dire:
-Certo che voglio. Complimenti Simon, missione compiuta, mi hai conquistato, ma ti avverto: io non sono come le tue amichette, io sono una seria e mi aspetto che tu sia altrettanto serio se vuoi un rapporto con me!- Concluse Sasha prima di cominciare un lungo bacio appassionato che fece sì che per tutta l’ora successiva la macchina non si muovesse minimamente dal parcheggio del supermercato di Millow.
Quando la nuova coppia tornò a casa dovette fare i conti con l’apprensione di Lela e Diuk che, a causa del ritardo con cui i due avevano fatto ritorno alla palazzina, erano ormai certi del fatto che fosse capitato loro qualcosa di spiacevole. Ovviamente si dovettero ricredere quando Simon, per tranquillizzarli, diede un bacio sulla bocca a Sasha, scatenando la curiosità e l’ilarità di Diuk e della fidanzata.
-Ora capisco perché ci avete messo tanto tempo solo per comprare tre o quattro cosucce… Quindi ti sei arresa al fascino del playboy?- Chiese Lela alla migliore amica.
-Immagino di sì, tuttavia oltre che avere il fascino del playboy ha anche il fascino del romanticone… Combinazione pericolosissima, alla quale mi è stato impossibile rifiutare!- Sorrise raggiante la giovane.
-Amore, perché domani, dopo l’università, non dimostri le tue innate abilità di pilota anche a Sasha? Portala a fare un po’ di shopping a Londra, così io potrò restare a parlare un po’ con Simon… Sai, cose da uomini- Consigliò ammiccante Diuk alla fidanzata. -Eh si, mentre voi oggi pomeriggio eravate ad amoreggiare al supermercato io ho rischiato la vita una decina di volte, ma si sa, sono i pericoli del mestiere- Continuò il ragazzo.
-Molto simpatico… Allora, Sasha, che ne dici di provare l’ebbrezza di salire su una macchina guidata da me?- Chiese Lela.
-Se proprio devo… Ma non è che poi va a finire che ci perdiamo o peggio ci schiantiamo contro qualche albero?- Ribattè titubante Sasha.
-Non ti preoccupare, farò in modo di riportarti dal tuo Simon sana e salva!- Promise la migliore amica.
 
Il giorno successivo, come stabilito, Sasha e Lela si congedarono dai rispettivi fidanzati e andarono a Londra, lasciando i due ragazzi al lavoro in completa solitudine.
-Allora, hai scoperto qualcosa di nuovo riguardo al ladro?- attaccò Simon.
-No, la polizia non mi ha ancora comunicato nulla, tuttavia, sono piuttosto sicuro di sapere chi è stato a derubarmi…
-Brian!- Concluse perplesso l’amico al posto di Diuk, prima di riprendere -Secondo me vi state sbagliando di grosso a continuare a pensare che lui sia ancora qui a Millow per renderci la vita difficile. Forse ha capito di aver preso un abbaglio ed è tornato in America, no?- chiese in modo retorico Simon.
-Chi può dirlo, ma forse hai ragione tu, basta continuare a tormentarci con inutili congetture…- decise Diuk -Ah, ora che mi ricordo: Sasha, in queste settimane, ti ha mai accennato riguardo la morte di sua madre?
-Sì, mi disse qualche giorno dopo il suo arrivo a Millow che la donna era morta suicida, buttandosi da un ponte… Mi aveva confidato che da tempo soffriva di una forte depressione. Ma perché ti interessa saperlo?- Domandò il ragazzo biondo all’amico.
-Non fraintendermi, non volevo impicciarmi in fatti che non mi riguardo, solo che Lela, dal ritorno di Sasha, mi continua a ripetere di sentirsi inadeguata a causa del rimpianto che ha, ovvero di non aver potuto presenziare al funerale della donna, sai per via della faccenda di Maya… Quindi mi ero incuriosito. Grazie comunque, ora torniamo al lavoro, forza!- Concluse Diuk cominciando a creare alcune composizioni per un matrimonio che si sarebbe dovuto tenere a Millow di lì a pochi giorni e che avrebbe permesso al ragazzo di riguadagnare quanto aveva perso a causa del furto al negozio
 
Lela e Sasha erano appena risalite in macchina dopo un intenso pomeriggio di shopping a Londra che, a giudicare dall’immane fatica che avevano dovuto sopportare per trovare l’incastro adatto al fine di caricare tutte le borse nel baule dell’auto, aveva permesso loro di rinnovare il guardaroba. Per i successivi due anni.
-Devo dire che mi ci voleva proprio una giornata di shopping con te!- Disse Lela appena mise in moto.
-Hai pienamente ragione, mi mancava davvero molto prosciugare i conti per acquistare qualche vestito- sorrise divertita la ragazza dai capelli rossi.
-Ottimo, sta per arrivare un’altra ondata di pioggia. Comincio a pensare che sia stata tu a portarla da New Orleans, è vero che qui il tempo cambia molto spesso, ma nello scorso anno ben poche volte ha piovuto, mentre da quando sei tornata, un giorno sì e l’altro pure diluvia- scherzò Lela.
-Sempre molto simpatica, devo dire. Comunque, piuttosto che giudicare i miei poteri soprannaturali, stai concentrata sulla guida, che con questo tempo non si sai mai quello che potrebbe succedere.
Per il successivo quarto d’ora le due giovani continuarono a discutere sulle capacità di guida di Lela, fino a quando, per la gioia di Sasha, rientrarono a Millow. Ma fu proprio in quel momento che le due ragazze si accorsero che qualcosa nell’automobile non andava. Il volante cominciò a sfuggire alle mani della giovane alla guida per via dell’acqua e la macchina cominciò a sbandare da un lato all’altro della strada.
-Senti Lela, se stai cercando di farmela pagare per le frecciatine che ti abbiamo tirato in questi giorni puoi anche smetterla subito, ho imparato la lezione!- Disse Sasha, mentre dentro di lei il timore che stesse per capitare qualcosa di terribile cresceva ogni secondo di più. Lela, dal canto suo, non proferiva parola, troppo impegnata a cercare di governare un’automobile che era diventata una scheggia impazzita. Quando la giovane alla guida si accorse che i freni erano stati manomessi, fu troppo tardi: la macchina si stava dirigendo, ormai senza controllo, fuori strada e sembrava non esserci una via d’uscita; qualcuno, mentre le ragazza erano a fare spese, le aveva seguite e mentre l’auto era incustodita aveva trovato il modo di danneggiare il veicolo. In quei momenti di panico, l’unica cosa che le giovani riuscirono a fare fu quella di stringersi la mano, aspettando invano qualcosa che le avrebbe miracolosamente salvate. E lentamente, nelle menti di Lela e Sasha, si fece strada un pensiero, che diventò certezza: Brian non se n’era andato, era ancora a Millow e aveva aspettato nell’ombra tutto quel tempo l’occasione giusta per vendicarsi ed ora che ne aveva avuto l’opportunità, senza esitare, la aveva colta al volo.
L’auto uscì di strada e a causa di un dislivello si capovolse. Questi furono i secondi prima del buio che avvolse le menti delle ragazze. Il veicolo giaceva ora sul fondo del piccolo fossato, quasi completamente accartocciato su sé stesso, tutti i vestiti contenuti nelle buste erano sparsi per terra, sotto la pioggia incessante che non poteva dare più fastidio ai due corpi che erano stesi inermi sui sedili anteriori.
 
Il telefono del negozio di fiori di Diuk squillò. Una. Due. Tre volte. Il ragazzo si avvicinò e quando fece per sollevare la cornetta, un brivido gelido gli corse lungo tutta la schiena. Decise comunque di rispondere, dopotutto poteva essere semplicemente un cliente. Stette a sentire ciò che chi lo aveva chiamato aveva da dire. Riattaccò. L’unica cosa che in quel momento sentiva di dover fare era trovare Simon. Lo cercò per tutto il locale e appena lo incontrò nel retro lo abbracciò e con gli occhi lucidi gli comunicò:
-Lela e Sasha hanno avuto un incidente. L’auto è quasi completamente distrutta. La polizia ci aspetta sul posto.
La reazione del giovane dai capelli biondi fu inaspettata quanto sorprendente: sembrava avere la mente perfettamente lucida, appena l’amico gli aveva riferito quanto era successo alle ragazze, lui non si era minimamente scomposto, come se, malgrado tutte le rassicurazioni che aveva dovuto impartire agli amici in quell’ultimo mese, avesse sempre saputo che prima o poi qualcosa sarebbe successo. E il momento era arrivato. Comunicò a Diuk che lui non sarebbe andato a vedere cosa rimaneva dell’auto di Lela, e nemmeno si sarebbe occupato, qualora ce ne fosse stato bisogno, di riconoscere gli eventuali cadaveri; sarebbe rimasto al negozio e lo avrebbe tenuto aperto ‘Lo spettacolo doveva continuare’, aveva detto. Tutto questo uscì dalla sua bocca con una tranquillità disarmante, che face sentire l’amico ancora più male, tuttavia Diuk non poté far nulla per convincere il giovane ad andare con lui e, ormai in lacrime, uscì dal negozio.
Simon sentì Diuk mettere in moto l’auto e dirigersi fuori dal vialetto che conduceva al locale e, solo in quel momento, scoppiò in un pianto disperato: non poteva credere di aver già perso la persona che, forse per la prima volta,  amava, non poteva credere di aver perso la migliore amica, non poteva credere di aver negato l’evidenza per moltissimi giorni, convincendosi che Brian se ne fosse andato e non avrebbe fatto più del male a nessuno.
Passarono cinque minuti e il telefono squillò per la seconda volta in quel maledetto pomeriggio. Non poteva essere Diuk, era troppo presto… Non poteva nemmeno essere un cliente: quello che stava suonando non era il telefono del locale, era il suo cellulare. Numero sconosciuto. Decise di premere il tasto verde e la voce che rispose gli fece gelare il sangue nelle vene:
-Salve, sembra che il telefono del negozio sia staccato, quindi ho pensato di telefonare a lei dal momento che so che lavora lì…- Simon non riusciva quasi a respirare.
-Avrei bisogno di due corone di fiori, sono morte due mie care amiche e mi spiacerebbe non portare loro i miei omaggi, per l’ultima volta- Era Brian. Aveva avuto il coraggio di chiamarlo, aveva avuto il coraggio di provocarlo, di scherzare sulla morte della sua fidanzata: era troppo, non poteva permetterlo. Simon riuscì solo a dire poche parole, con una rabbia e un odio spaventoso, che nemmeno lui avrebbe mai pensato di essere capace di pronunciare:
-SAPPI, BRIAN SANDERS, CHE IO TI UCCIDERO’. NON SO DOVE, NON SO QUANDO, MA TI FARO’ DEL MALE. TE LO POSSO GIURARE, SULLA MIA STESSA VITA.
Chiuse la comunicazione e decise di andare ad affrontare la verità: doveva sapere se Lela e Sasha erano davvero morte.
FINE SECONDA PARTE



NOTE: Eccoci arrivati al secondo capitolo... Dopo le prime recensioni (che anche se sempre positive, hanno fatto riscontrare pareri contrastanti) sono pronto con questa seconda parte a rimettermi al vostro giudizio. ANCORA TANTI COLPI DI SCENA DEVONO ACCADERE! La canzone-tema di questo 2° capitolo è LA PRIMA VOLTA di Annalisa, giovane cantante di un raro talento, che regala questo brano infinitamente intimo ed emozionante nel suo ultimo album uscito, ovvero Non so ballare: il consiglio è di ascoltarla! Per il resto, io per ora vi saluto e attendo le recensioniii!
 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: nikolas