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Autore: JustNiki    12/09/2013    3 recensioni
*ATTENZIONE: questa storia è il sequel di "Un amore in prima pagina" *
Hope e Niall erano distanti. Sempre più distanti. Era stata Hope a volere che ciò accadesse. Ma Niall?! Lui cosa voleva?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore in prima pagina '
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“Quelle come lei non andavano capite, ma amate.”
 




 
“Quelle come lei non andavano capite, ma amate.” è quello che pensava Niall mentre entrava in cucina e la vedeva lavare i piatti mentre muoveva i fianchi a destra e a sinistra a ritmo di una canzone che stava fischiettando, o almeno ci provava. Perché Niall aveva capito che Hope non sapeva fischiare e quando ci provava le uscivano dei flebili fischi oppure solo aria. Decise anche che un giorno glielo avrebbe insegnato.

Ormai era circa una settimana che Hope stava a casa di Niall. Quando quella sera era arrivata lui l’aveva consolata quasi tutta la notte perché non smetteva di piangere ma non le aveva chiesto niente, voleva che fosse lei a sfogarsi con lui. Il giorno dopo Hope voleva andarsene, un po’ perché si sentiva a disagio ma soprattutto perché venne a scoprire che la sera prima, dieci minuti prima che era arrivata a casa di Niall, da lì se ne era andata Amy Green. Quindi, un po’ per gelosia un po’ per imbarazzo, aveva rimesso quelle due cose che si era portata in borsa ed era uscita di casa ma Niall l’aveva bloccata e l’aveva convinta a restare, dicendole che gli serviva un po’ di compagnia se no si sarebbe sentito solo in quella casa. Da quel giorno Hope viveva a casa di Niall, i due non si vedevano tantissimo perché quando Niall era in casa Hope era al lavoro e quando Hope era a casa Niall era a qualche festa o cena. Aveva provato ad invitarla una volta ad una festa a cui stava andando ma lei si era messa a ridere e lo aveva mandato al diavolo, lui aveva sbuffato e si era chiuso la porta alle spalle. Da quando stava a casa di Niall, Hope era diversa. Era uscita si e no tre volte. Una per festeggiare con Perrie e le ragazze il suo fidanzamento, l’altra per stare con i suoi fratelli e un’altra volta della quale Niall non era riuscito a scoprire niente. Inoltre indossava sempre un sorriso debole, malato quasi per la maggior parte del tempo, poi Niall si metteva a fare lo stupido, come suo solito, e sulle sue labbra si disegnava un sorriso più sincero ma sempre debole. Per questo Niall decise di prendere in mano la situazione e capire cosa le era successo. Voleva che quella ragazza tornasse a mostrare il sorriso e la fossetta sulla guancia destra di cui si era innamorato.

<< Domani c’è la premiere! >> disse Niall sperando in una reazione di Hope, che ormai aveva finito di lavare i piatti, nonostante ci fosse la lavastoviglie, e aveva iniziato a pulire il lavandino. Per sdebitarsi della gentilezza di Horan, infatti, erano giorni che puliva casa a destra e a manca, faceva cose inutili come lavare i piatti e cucinava, l’ultima parte era quella che Niall apprezzava di più, non perché lui non sapesse cucinare ma solo perché lei sapeva cucinare italiano e Niall andava in paradiso solo a sentire l’odore del ragù, figuriamoci a mangiarlo.

<< Ci vieni? >> continuò Niall dato che alla prima frase non c’era stata nessuna reazione da parte di Hope.

Ma a questa domanda Hope si girò a guardarlo incredula. << Direi che non è il caso. Potrebbero inventarsi di tutto e poi se il mio direttore viene a sapere che vengo alla premiere di sicuro mi affida un’altra intervista a voi e non mi va. >>

<< Potresti venire prima, così ci sono meno probabilità che qualcuno ti riconosca. >>

<< Niall, io e le probabilità non andiamo d’accordo! >>

<< E daaii.. vieni! >>

<< E’ meglio di no! Ma ora che ci penso, se vuoi che me ne vado da casa domani sera o qualche altra sera lo faccio. Basta dirmelo. >>

Niall proprio non capiva da quale perverso ragionamento fosse risultata quella frase. << No! Perché te ne dovresti andare? >>

<< Perché magari tu vuoi festeggiare … sai.. con Amy, magari! >> disse alzando le sopracciglia per fargli capire che stava alludendo al sesso.

<< Cristo Hope, NO! Ma cosa ti dice il cervello? Mica ti farei uscire di casa per scoparmi una. Al limite prendo una camera in hotel o vado a casa sua. >>

<< No… era solo per dire. Insomma, sono qui da una settimana, ormai, e non hai mai portato nessuna a casa pensavo fosse perché ti vergognassi o io ti dessi fastid…. >>

<< Non continuare! >> la fermò Niall facendo un passo avanti nella sua direzione, poi continuò << che ne sai che io in questa settimana non l’abbia fatto e in ogni caso sono problemi miei, non ti preoccupare, ok?! >>

Quando Niall terminò, il volto di Hope assunse un’espressione indecifrabile agli occhi di Niall. << Ah, quindi tu questa settimana hai… >> iniziò Hope, mordendosi il labbro inferiore. Ma a lei cosa interessava di quello che aveva fatto Niall quella settimana? “Stupida, stupida, stupida, stupida, stupida… “ continuò a ripetersi mentalmente quando Niall a metà della sua frase iniziò a ridere.
Sbagliava, o Hope era gelosa? A Niall quell’espressione e il tono della voce suggerivano una traccia di gelosia in Hope. Era gelosa. Era gelosa che lui avesse potuto avere dei contatti con altre ragazze. Questa cosa lo rallegrò molto perciò scoppiò a ridere non appena se ne rese conto.

<< Perché ridi? Non ridere! Non c’è niente da ridere! >> disse Hope incrociando le braccia al petto e mettendo su un’espressione imbronciata. Non era nient’altro che una farsa. Come poteva essere arrabbiata con Niall davanti a lei che si contorceva dal ridere? Come poteva essere arrabbiata, per più di due secondi, quando le sue orecchie udivano quella risata melodiosa che le piaceva tanto?

Vedendo che Niall non esitava a smettere di ridere Hope si avviò verso la sua stanza congedando freddamente Niall. << Domani non vengo! Notte! >> e la porta della sua camera si chiuse dietro le sue spalle. In quel momento Niall smise di ridere mentre Hope diede sfogo, appoggiata contro la porta della camera, alla risata trattenuta e che era il contagioso risultato della risata di Niall.

Niall si ritrovò in piedi in quella casa e d’improvviso guardandosi intorno si sentì solo. Non si era mai sentito solo in quella casa e ora che non era più l’unico a vivere in quella casa non avrebbe dovuto sentirsi solo, ma con Hope chiusa in camera sua quella casa sembrava deserta. Le luci in sala spente come la tv e la radio, le persiane ormai chiuse e nessun rumore di acqua che scrosciava dal lavandino o della lavastoviglie in azione. Lui restava lì statico tra il soggiorno e la cucina con le braccia abbandonate lungo i fianchi. Si guardava intorno e si sentiva solo.
 
 
 



In televisione quella sera c’era Easy A. In assoluto il film preferito di Hope “Il film perfetto, una via di mezzo tra il romantico e il comico! “, così lo definiva sempre. Appena era iniziato si era sdraiata comodamente sul divano con una coperta rubata dal letto di Niall e aveva stretto in un abbraccio la coppa di popcorn che si era preparata poco prima. Quando si muoveva sotto le coperte perché era scomoda o per le risate, dalla coperta saliva il profumo di Niall e subito lei si immobilizzava, come se il suo profumo fosse un calmante in grado di rendere docile anche un leone in gabbia.
Perché Hope in quella circostanza si sentiva proprio così. La gabbia erano i suoi sentimenti che con la forza e la tenacia di un leone cercava di contrastare, proprio come un leone cerca un varco per scappare dalla sua gabbia Hope cercava un varco per scappare dai suoi sentimenti. Nonostante la sua tenacia però il calmante, e quindi il profumo di Niall, riusciva a renderla docile a quei sentimenti e lei in quel momento si faceva trasportare da loro.
Ed è proprio  a causa del suo film preferito e della coperta intrisa di profumo che quello era il peggior momento in cui Niall potesse arrivare e pretendere di parlare.
 



Niall, aveva lasciato prima di tutti l’after party della premiere del loro film, si era fatto portare a casa dall’autista e l’alcool che aveva in corpo aveva preso una decisione al posto suo. L’alcool aveva deciso che lui doveva parlare con Hope. Perciò una volta entrato in casa Niall si fiondò in soggiorno vedendo la ragazza sotto una coperta, persa anima e corpo nel film che stava guardando.
Disturbata dalla poca grazia che Niall aveva messo nel fiondarsi in soggiorno e sentendosi osservata, Hope si girò scocciata a guardarlo. Lui la guardava perso e le fu subito chiaro che doveva essere un po’ alticcio.

<< Cosa ci fai qui così presto?  >> chiese Hope, poco interessata.

<< Ho deciso di tornare prima! >>  rispose Niall, alterando la voce in modo da sembrare del tutto lucido. Vana impresa.

<< Vedendoti qui l’avevo sospettato, sai? Ma volevo sapere perché sei tornato prima! >>

<< Allora chiedi, semplicemente, “ perché? “ ! >>

<< Perché, di grazia? >>

<< Perché non ti lascio da sola! >>

<< Io stavo bene da sola, non ti preoccupare. >>  rispose Hope con un tono rasserenante.

<< Ero io a non stare bene! >>

<< Beh… forse conviene che ti fai una tisana e vai a nanna e spera di non avere un dopo sbronza troppo forte domani. >> gli prescrisse Hope, quasi come se fossero medico e paziente.

<< Non intendo fisicamente! >>

<< Dai Horan! Eri circondato da gente che era pronta a dare attenzioni solo a te e tu te ne vai?! >>

<< Non voglio stare in un posto circondato da gente di cui m’importa relativamente quando tu sei a casa mia… >>

<< Tranquillo, non rubo e non faccio festini rumorosi con i miei amici spacciatori! >> disse ironica.

<< Cazzo, Hope! Smettila! Perché fingi di non capire? Sai benissimo che non è questo ciò che mi preoccupa! Ma la causa è che io voglio stare con te più tempo possibile, perché ho già perso fin troppo tempo standoti lontano! >> il tono di voce di Niall si era alzato di molto e lui si era avvicinato di più ad Hope che era ancora sdraiata, come paralizzata, sul divano e lo guardava perdendosi nel suo gesticolare e nelle sue parole.

<< Horan… >>

<< Smettila! Smettila di chiamarmi Horan e di fare la finta tonta! >> disse, aumentando ancora il tono di voce. Ormai urlava e l’avrebbero potuto sentire fin dall’altro lato della strada. Hope si stringeva sempre più nelle coperte e si faceva piccolina.

<< Non alzare la voce, ti prego. >> chiese Hope implorante e impaurita. Odiava quando qualcuno alzava la voce perché si sentiva minacciata, soprattutto se era un uomo a farlo.

<< Allora tu smetti di fingere! Perché fingi di non capire quello che ti voglio dire? Perché non vuoi capire che sono innamorato di te e che quando ti ho vicina tutto il resto non conta? Non mi interessa se ho impegni o se devo lavorare perché ci sei tu e io ho bisogno di stare con te. >>

A quelle parole, Hope spostò lo sguardo sulla tv. Non sapeva come difendersi da tutta quella sincerità sputatale in faccia di punto in bianco. Il film era quasi finito ed era arrivata la sua scena preferita quella dove Emma Stone elencava alcuni film d’amore degli anni ottanta perché diceva che lei stessa desiderava quell’amore e trovare un uomo come quelli di quei film. Un uomo che ti dichiara il suo amore sotto la finestra di casa tua in sella ad un tosa erba. E lì Hope scoppiò!
<< Perché è più semplice! È più semplice fingere che tu non provi niente per me perché se mi metto in testa il contrario, non ci sarà più niente ad impedirmi di dirti che mi sono innamorata anch’io e forse non ci sarà niente ad impedirmi di amarti anche di più! Questo sentimento mi fa già male e non vorrei potesse farmene ancora di più!  >> disse Hope senza riprendere fiato e tormentata dalle lacrime che le pungeva sotto gli occhi, minacciando di uscire e mostrarla ancora più debole di quanto stesse già facendo.

<< Fa male solo perché ti ostini a fingere!  >>

<< Farebbe male anche se io non lo facessi! L’amore è sempre un disastro! >>

<< Se sei innamorata di me, cos’è Sam? >>  chiese Niall sedendosi sul divano, affranto dalle parole di Hope.

<< A Sam sono molto affezionata. Gli voglio bene! >>

<< Ma non ne sei innamorata? >>

<< No! Il mio cuore non è in grado di amare due persone contemporaneamente! >> quella frase venne pronunciata con un tono di accettazione da parte di Hope. Come se dopo tanto tempo lei stesse finalmente accettando la realtà dei fatti. La situazione era quella e ormai lei doveva farci i conti, non poteva più negare.
Cambiò posizione e si accoccolò tra le braccia di un Niall dagli occhi esausti, la schiena ricurva ma i lati delle labbra portati in su che suggerivano uno stanco ma felice sorriso.
 









 


Spazio autrice..... 
Ciao bellezzeeeeee! Spero che il rientro a scuola non sia stato una completa catastrofe! In questo caso tiratevi su le maniche e non datevi per vinte! Questi sono i migliori anni (detto dal profondo del mio cuore! Gli anni dopo il liceo sono i PEGGIORI!)
Nel caso, come me non siate tornate a scuola ma state per tornare all'università o al lavoro beh.... BUONA FORTUNA! 

Vi piace il capitolo?? Spero di si! Tra l'altro mi devo scusare per il ritardo nell'aggiornare ma ho avuto alcuni problemi. La mia beta mi voleva uccidere, dopo aver letto questo capitolo, perchè ha detto che le ho fatto venire troppo Niall feels e che lei non ne ha bisogno. Vi dico ciò perchè spero di aver fatto venire i Niall feels anche a voi! (*sono malefica*) 
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, vi prego! 

Voglio anche ringraziarvi per l'enorme numero di visualizzazioni, per tutte le recensioni fino ad oggi ricevute e soprattutto voglio ringraziarvi di cuore perchè in tantissimi avete messo questa storia tra preferite/seguite/ricordate! Questa cosa mi rincuora molto, perchè mi fa capire che forse non faccio schifo proprio in ogni aspetto della mia vita e in ogni cosa che faccio! GRAZIE DI CUORE, vi amo! 

Un bacioneeeeee 
- Nicholl
 
   
 
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