Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Morgana le fay    12/09/2013    2 recensioni
Durante una gita scolastica Amy, Bree e Nikky si ritrovano in un altro mondo, dove dovranno sapere perché sono lì e cosa centrano con un certo dottore che vuole vendetta.
...
Crossover tra Bleach, Naruto, D.Gray man, tutor hitman Reborn, FMA.
Cammei: Inuyasha, lovely complex, Nana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 20: Anything could happend

 

 

 

Bree prese la spazzola e iniziò a passarla tra i capelli.

Era mattina molto presto e la luce filtrava tra le tende. Ormai stava per finire gennaio ma per vedere le giornate più lunghe avrebbe dovuto aspettare ancora molto.

Prese il laccio e li legò alti in una coda da cui poi iniziò a intrecciarli.

Di solito questa cosa del intrecciarle i capelli era compito di sua madre o al massimo di suo fratello, ma qui  le toccava farlo da sola.

Nikky non si sarebbe svegliata e Amy era tornata troppo tardi per pensare di chiamarla.

Finiti di intrecciare mise un nastrino e si alzò per andare verso la cucina.

“Buongiorno.”

La voce così delicata e bambinesca di Roxy la lasciarono interdetta.

A volte si scordava che la rossa abitava con  loro, avendo la camera in mansarda talvolta Bree neppure la sentiva in tutto il giorno.

“’giorno.” Le rispose.

“Caffè? Tè?”

“Un tè, grazie.”

“Allora programmi per la giornata?”

Scosse il capo. Decisamente non aveva la vita piena di Amy che tra lavoro e qualunque-cosa-avesse-con-testa-di-fragola o di Nikky che stava passando molto tempo a casa di Tsuna, anche lì non si era ben capito per CHI passasse tanto tempo lì.

“Ottimo! Perché io non ho nulla da fare e possiamo passare la giornata assieme.”

Bree bevve il suo tè, per quanto bollente, per nascondere lo strano disagio che la pervade. E’ come se Roxy fossi sempre perfettamente in grado di fare o dire l’unica cosa giusta ma allo stesso incredibilmente irritante.

“Ma certo.”

Roxy la fisso ancora per un attimo e sorrise di rimando.

Aveva degli occhi di quel color ambra da dare i brividi, quando ti studiava.

“Hai intenzione di riposndere?”

“A cosa?”

“Al telefono!”

Bree non si era neppure accorta che stava squillando.

“Pronto?”

‘Ciao Bree carissima!!’

“Komui? Oggi è la mia giornata libera, che c’è?”
‘Non essere così crudele!’

“Mi chiami cara solo quando vuoi qualcosa!”

‘Giusto giusto. Beh volevo sapere se potevi ospitare da voi Allen, Lavi e Yu? Vedi sono appena tornati e qui.. qui abbiamo un problema.’

L’espressione di Bree si fece scura.

“Uno dei robot è impazzito e sta distruggendo tutto? Povera Linalee!”

‘Ma quale povera Linalee! L’unico sfortunato qui è il mio povero Robot che verrà distrutto.’

“Si si, possono venire qui.”

Spostò lo sguardo verso Roxy che annuì, sillabando ‘nuovi amici’.

‘Ok, arriveranno tra mezzora.’

“Bene. Ci sentiamo.”

‘Ah.. E hm..’

“Dimmi..”

-Non sarà una buona notizia.-

‘Potresti avvisarli di questo cambio e passarli a prendere pure in stazione?’

“Cos..?”

‘Arriva il loro treno tra pochi minuti, grazie carissima!’

“Ma che..”

La bionda guardò il suo cellulare in cerca di risposte anche se sapeva che la conversazione era caduta.

“Simpatico il tuo capo.”

“Lavativo combina-disastri!”

“Si quella era l’alternativa all’aggettivo simpatico.”

Bree si alzò e si infilò nel piumino e Roxy fece altrettanto con la sua giacca di pelle.

“Dai, aspettare e convincere quei tre diavoli che non torneranno a casa tanto presto dopo mesi di lontananza non sarà poi così male, no?”

Bree scosse il capo sconsolata in tutta riposta.

 

 

 

Amy si alzò poco più tardi e trovò un messaggio di Bree a proposito di incidenti, esorcisti e treni in anticipo, ma non vi badò minimamente e decise che era il momento di parlare con Ichigo.

Gli scrisse di trovarsi al parco di li a mezzora.

Il telefono suonava a vuoto, ma sapeva che era sveglio.

‘Pronto..’

“Sasu-chan! Buongiorno!”

‘che vuoi?’

“Che modo carino di salutare la tua collega!”

‘No, non ti cambierò il turno.’

“Ma.. ma..”

‘Non mi interessa cosa devi fare, arrangiati!’

“Sasuke!”

‘Presentati al giusto orario e basta.’

Sasuke chiuse la chiamata bruscamente. L’auto si fermò e Georgie si girò verso di lui.

“Certo che esistono modi migliori per dire di no.”

Lui non rispose.

“Dai scendi. Siamo arrivati.”

“Non credo andrà bene.” Disse placidamente il corvino.

“No, neppure io. Ho paura di cosa abbia in mente. Potrebbe..”

“No, è troppo estremo e non avrebbe senso. Poi servono ancora.”

Georgie non rispose. Si guardava la punta degli stivaletti pensando a quanto fosse meglio che continuassero a servirgli vive.

 

 

 

Roxy studiò senza farsi notare i tre esorcisti: uno di loro era molto alto dai capelli rossi e la benda sull’occhio, aveva detto di chiamarsi Lavi e Bree le aveva già spiegato che era uno dei bookman che conosceva la loro vera identità.

L’altro, Allen Walker, era di altezza media e dai capelli candidi come la neve, sul viso aveva una cicatrice.

Bree le aveva confidato che probabilmente aveva una cotta per Amy. Difatti anche la rossa aveva notato come aveva cercato con gli occhi la mora.

Ma era il terzo ragazzo che attirava più Roxy.

Capelli lunghi neri, un viso tanto bello quanto crudele dai tratti asiatici e che aveva l’aria di voler essere da tutt’altra parte, si chiamava Yu Kanda.

Ridacchiò tra sé e sé.

“Dunque, da quanto tempo è che non tornate qua?”
“Quasi cinque mesi.” Rispose affabile Allen.

Sembrava un lord inglese. Che comportamento impeccabile e raffinato!

“Poverini!” disse Roxy con una punta di ironia di cui solo Yu si accorse perché la fulminò con lo sguardo.

“Mi spiace essere arrivate così di corsa e senza potervi essere di aiuto con i bagagli.”

“tranquilla Bree, siamo abituati.” Le sorrise Lavi.

Roxy fece scorrere lo sguardo tra i due.. interessante!

“Non vi permetteremmo neppure di aiutarci. Le signorine non dovrebbero mai sporcarsi le mani.” Disse, ovviamente, Allen.

Kanda emise solo un verso di disappunto.

“Ok, te la prendo io la valigia” Roxy gli afferrò la maniglia. “non vorremmo mai che ti dovessi mettere a discutere sulla parità di diritti, pur di farti aiutare.” Gli sorrise affabile, ma con un lampo di stronzaggine pura negli occhi.

Il corvino strappò di mano la valigia di Roxy e partì spedito verso l’uscita.

Gli altri lo seguirono, scusandosi con la nuova per il suo atteggiamento.

“Hei bei capelli!”

Kanda si girò furente.

“Casa nostra è di qua.” Disse indicando la direzione opposta alla sua.

“Sei troppo gentile, rossa!”

Oh si, oggi Roxy si sarebbe divertita un mondo!

 

 

 

Amy aveva cambiato idea. Sedersi su una panchina gelida non era per nulla una buona idea.

Il freddo era già penetrato attraverso i vestiti e lei aveva già superato il limite di sopportazione.

Ichigo aveva avuto un imprevisto, altresì detto hollow, e avrebbe ritardato.

Si appoggiò e rannicchiò le gambe al petto.

Ci aveva pensato a lungo in quel periodo, quasi due settimane, ed era giunta alla conclusione.

Ed e lei si erano lasciati ufficialmente già, ma mancava da chiarire tutto con Ichigo.

E Amy aveva paura.

Non sapeva se ciò che voleva proporre sarebbe stato accetto o meno.

Ci sperava, ma non di più.

“Yo!”

Sollevò il capo e gli sorrise d’istinto. Era un riflesso incondizionato, ormai.

“Ciao! Andata bene la caccia agli hollow straordinaria?”

“Certo. Ti va di andare da qualche parte un po’ più calda?”

“Tipo le Seicelle?”

“Come?”
“Niente niente, mugugnavo senza senso!” ridacchiò un po’ tirata.

Non era la prima volta che le uscivano gaffe del genere e non solo a lei. Era difficile controllare alcune conoscenze e battute che sulla Terra avrebbero avuto senso, ma lì no.

“Mi andrebbe una cioccolata! A te?”

“Perché no?”

Ichigo riprese a camminare.

Aveva capito da tempo che le sorelle Armstrong, più ora Roxy Mustang, avevano qualcosa che non tornava, ma non voleva darci peso.

Avrebbe rovinato tutto lo sapeva. Perché se si impegnavano tanto a nascondere un segreto, non voleva perdere Amy solo per averlo scoperto.

Arrivarono al bar e decisero di ordinare.

“Allora di cosa volevi parlarmi con così tanto urgenza?”

Amy si congelò all’istante.

Ora aveva un po’ di paura.

 

 

 

Nikky bussò a casa di Tsuna.

“Buongiorno Nikky!”

“Ciao Tsuna! Volevo sapere se c’era Hayato?”

Tsuna sorrise. “No, oggi non viene è malato.”

“Oh poverino. Allora vado. Teni.” Frugò nella borsa “Mi aveva prestato questo videogioco qualche giorno fa e l’ho già finito, dovevo restituirglielo.” Porse un videogioco al ragazzo.

“No, daglielo tu. Entra che ti scrivo l’indirizzo.”
Nikky richiuse la porta dietro di sé.

“Vedo che andate d’accordo finalmente.” Tastò il terreno Tsuna.

“Si infatti, non avrei mai creduto.”

“Anche se prima non vi piacevate molto.” Lo disse cercando di nascondere il sorriso.

“Infatti! Poi a capodanno..” non capiva perché continuasse ad arrossire tutte le volte che pensava a quando lui l’aveva consolata. “Diciamo che ci siamo capiti.” Rispose cauta.

Tsuna si trattenne dal ridacchiare.

Gokudera si era presentato da lui il giorno dopo a lamentarsi di quanto Nikky si fosse presa certe libertà e che lui voleva solo aiutare e che non era interessato.

-Quante bugie ci raccontiamo..- pensò Tsuna.

“Tieni” le porse il biglietto “portaglielo tu direttamente.”

“Oh.. Ok..” pareva titubante.

“Vedrai che sarà felice di aver compagnia.”

Annuì più convinta la corvina. Ci sarebbe andata.

Uscì e salutò tutti.

“E bravo imbrana-Tsuna, l’hai fatto giusta.” Disse Reborn colpendolo al braccio.

“Ahia!” Tsuna si lamentava e massaggiava il braccio continuando a pensare. –Quante bugie ci raccontiamo per non affrontare la verità.. Ma davvero la verità fa più male di una bugia? La verità ha davvero tutto questo potere di fare male cos’ì grande che le bugie in confronto hanno un imaptto minore?-

Scosse il capo. Non era il momento per certi pensieri.

 

 

 

Amy tacque.

“Quindi tu vorresti che prima io e te uscissimo simbolicamente per dieci appuntamenti, nonostante sappiamo entrambi cosa proviamo l’uno per l’altra?”

La ragazza annuì.

In testa certe frasi suona davvero meglio!

“beh..”

“So che ti sembra una cattiva idea, ma devi anche pensare che finora noi due siamo sempre usciti come amici..” Ichigo le rifilò uno sguardaccio. “Ok ok, più che amici ma meno di altro però non erano veri appuntamenti e visto la velocità con cui Ed ed io ci siamo messi insieme e lasciati per incongruenze vorrei che facessi mo più con calma le cose, così da..”

Arrossì.

Era difficile dirlo, ma guardando Ichigo sapeva che lui, che entrambi avevano bisogno di sentirlo dire e si fece coraggio.

“Così che la nostra storia duri di più, se presa con le giuste pause..”

Ichigo inaspettatamente le sorrise.

“Si, è strano, ma ci sto. Allora ti va sabato sera di uscire a cena ufficialmente?”

Gli sorrise. “Sicuro!”

“Eee questo lo consideriamo appuntamento, vero?”

Amy non riuscì a trattenere una risata. “Mi sembra ovvio!”

Forse questa volta sarebbe andata bene.

 

 

 

Bree si era rilassata.

La presenza di Lavi accanto a lei, la rilassava e non le faceva sempre dire quelle frecciatine acide.

Chissà perché?

Era quasi ora di cena e lei e il rosso stavano preparando di cena.

Il pomeriggio era volato.

Vedere Roxy che prendeva sottilmente in giro Kanda era stato esilarante e avere altri uomini- da non intendere male!- che giravano per casa che non fossero i soliti, era bello.

Aveva ricevuto un messaggio da Amy che l’avvisava che sarebbe tornata tardi per via del turno serale al bar.

Di Nikky solo uno strano messaggio con scritto “non so se tornerò, ma sono viva. Tranquilla!! =)”, ma Bree non aveva voglia di pensarci.

Si stava ricredendo su Roxy, solo perché era molto intelligente e sapeva farsi beffe delle persone –e molto bene pure!- e carpirne i segreti –purtroppo pure quello molto bene!!-, non voleva dire che non fosse affidabile e molto brava nei consigli.

Arrossì al ricordo di quando, qualche ora prima, erano rimaste sole in cucina e Roxy le aveva suggerito di “Continua così! Parlargli come fosse una persona normale, ma allo stesso tempo speciale per te e sei già quasi al traguardo per far perdere la testa a Lavi per te.” e lei era rimasta lì a bocca aperta, rossa come un peperone non sapendo se era una cosa buona o cattiva.

Oh, quanto avrebbe voluto poter iniziare una relazione col bookman, ma sapeva benissimo che era impossibile.

Loro non avevano cuore.

E anche se si fosse innamorato di lei, c’erano troppi impedimenti.

-Stai calma ragazza, questo è montarsi la testa e pensare che le persona non aspettano altro che te!-

Raddrizzò la schiena.

“A cosa pensi con così tanta convinzione?”

“Niente niente, una cosa stupida.”

Ci fu di nuovo un silenzio tra lei e Lavi.

“Allora avete scoperto qualcosa?”

-che si interessi davvero a me? Naa! Sarà per la memoria dei bookman.-

“Beh diciamo che ti sei perso i nostri alter ego che cercano di distruggerci, uguali a noi in tutto e per tutto –da brividi!-, poi l’arrivo di Roxy che prò è stato gestito molt bene. Ora lei è la nipote del colonnello Mustang. Nessuno farà domande!”

Lavi annuì.

Delle risate –di Roxy e Allen- provenivano dalla sala da pranzo in quel momento smorzarono il silenzio.

Questo era uno di quei momenti in cui Lavi avrebbe disperatamente voluto essere un ragazzo normale. Uscire con gli amici, andare a scuola, dire a Bree che.. no!

Lui non è un ragazzo normale e non deve permettersi di sperarlo neppure.

La speranza lo avrebbe ucciso.

Lentamente.

Perché avrebbe visto ogni suo desiderio infranto lentamente e non l’avrebbe sopportato!

Ma forse..

Solo per un attimo lui poteva..

Bree si voltò verso il ragazzo accanto a sé che la fissava come nessuno l’aveva mai guardata: con struggimento, desiderio e.. amore profondo e distruttivo.

Si attraevano come calamite mentre i loro volti, le loro labbra si avvicinavano inesorabili.

-distruttivo..-

Pochi centimetri.

-Distruttivo per me.. per lui..-

Pochi millimetri.

-Distruttivo, ma così giusto..-

“Non.. Noi non..”

“Hai ragione..” Bree chiuse gli occhi. Non sopportava di guardarlo più.

Vedere il dolore e l’amore sul suo volto, la feriva e lusingava al tempo stesso.

“Bree noi..”

Lo squillo del telefono della bionda interruppe tutto.

“Pronto?”

Bree si sentì sollevata che avessero interrotto quella conversazione. Sentirgli dire di nuovo che i bookman non hanno cuore l’avrebbe uccisa.

‘Bree ciao!’

“Linalee?”

‘Si, esatto. Puoi dire agli altri che qui è tutto risolto e possono tornare a casa.’

“Oh.”

‘C’è qualche problema?’

“No no, avviso subito.”

‘Bene, li aspetto!’.

“Si, ciao.”

‘Ciao Bree!’

La chiamata si chiuse lì.

“Hai..?”

“Si, ho sentito.” Si rimesso la maschera di falsità che lei tanto odiava. “Avviso gli altri.”

Lavi uscì dalla stanza e Bree non seppe mai cosa la trattenne dalle lacrime.

 

 

 

Nikky si era persa.

Dalla mattina quando aveva ricevuto l’indirizzo di Hayato da Tsuna fino a ora di cena passata aveva vagato per il quartiere di Namimori, senza trovare l’appartamento del ragazzo.

Continuava a chiedersi cosa avesse fatto di male per aver ricevuto un senso dell’orientamento così scarso.

Decise che quello sarebbe stato l’ultimo tentativo, poi avrebbe chiamato qualcuna che venisse a prenderla.

Tornare da sola era impensabile, insomma mica voleva passare una settimana prima di ritornare a casa.

Suonò il campanello e pregò il dio buono della nutella che fosse l’appartamento giusto.

‘Si?’ uscì la voce dal citofono.

“Hayato Gokudera?”

‘Si. Chi sei?’

“Oh evviva!! Ti ho trovato!!” urlò.

‘Nikky?’

“Si, sono io!”

‘Ti apro. Terzo piano, il primo a destra.’

Nikky entrò e si fece le scale –questa cosa non le piaceva!- e, stavolta, trovò subito l’appartamento –anche perché la porta era aperta con Hayato che la aspettava-.

“Ciao!” lo salutò raggiante Nikky, come se il pomeriggio non fosse esistito.

“Ciao a te. Giusto per sapere come hai saputo dove abito?”

“Oh stamattina sono andata da Tsuna perché immaginavo tu fossi lì, volevo restituirti il gioco, però Tsuna mi ha detto che eri malato e mi ha dato il tuo indirizzo. Ed eccomi qui!”

“Ma e il pomeriggio che hai fatto?”

“Ah quello.. Eh eh eh mi sono persa!”

“Cosa?”

“Si, non ho senso dell’orientamento e non riuscivo a trovarti, ma stavolta ce l’ho fatta! E in tempi record!”

“Tempi record?!”

Nikky annuì orgogliosa di sé.

Hayato decise, saggiamente, di non commentare la cosa.

“Non potevi chiamarmi e chiedermi?”
“Oh.” Sembrava davvero che non ci avesse pensato “non ci avevo pensato!”

“Tu sei..” la frase finì in uno starnuto.

“Su dai pazienza! Mi succede spesso e la prendo con filosofia.”

“Allora ricordami di non invitarti mai ad uscire, se no non arrivi più.”

“Prego?”

“niente!” arrossì il ragazzo.

Cosa gli era passato per la testa di parlare di appuntamenti.

Era la febbre.

Si, doveva essere quella.

“Hayato senti avresti da mangiare?”

“ma che..?”

 

 

 

 

Roxy si stava divertendo.

Kanda era troppo spassoso. Se la prendeva per ogni minima cosa e dava continui spunti.

“Dai non dirmi che non ti diverti, bei capelli!”

Gli altri stavano ancora ridendo.

“per nulla rossa! Non ti picchio solo perché sei una donna.”

“E io che pensavo che nella nostra accoppiata fossi tu la ragazza con quei bei capelli da dark Rapunzel!”

Kanda soffocò degli insulti.

Gli era difficile rispondere a tono a quella ragazza. Anche perché normalmente nessuno faceva commenti su di lui o le prendeva.

Roxy intanto osservava il resto del gruppo: tra Bree e Lavi l’idillio doveva essersi concluso, mentre Allen era triste per non aver ancora incontrato Amy.

Tornò a concentrarsi su Kanda.

Era stato bravo a non lanciarle ancora in testa nulla, visto il suo carattere collerico.

“Bene, siamo arrivati.”

Da lontano Linalee si avvicinava correndo verso di loro.

Roxy approfittò del momento. “Dai principessa” sussurrò a Kanda “per la prossima volta impara a rispondere in modo arguto almeno un po’ che ci divertiamo di più!”

Si allontanò da lui con passo felino e gli fece ciao-ciao con la mano, sapendo di lasciarlo furioso e desideroso di vendetta.

 

 

“Ora come pensi di tornare a casa?”

“Eh?”

“Non rispondere ‘eh’, ti ho chiesto come pensi di tornare a casa Nikky, visto che per arrivare ci hai messo un pomeriggio.”

“Non ci avevo pensato.”

Normalmente Hayato avrebbe perso le staffe, ma invece prese il telefono e compose un numero.

“Chi chiami?”

“Mia sorella.”

“Ti riporta lei in moto.”

Nikky lo guardò stranita. Non si arrabbiava?

 

 

 

Amy sapeva che Sasuke era arrivato prima ancora che varcasse la porta.

Sentì la porta degli spogliatoti aprirsi.

Decise di lamentarsi con Sasuke. Avrebbe potuto sostituirla!
“Ciao Sasuke!”

Lui si voltò a guardarla.

Amy rimase un po’ interdetta.

“Non è un buon momento.”

Il suo viso era stanco e sembrava dilaniato da un conflitto interiore piuttosto serio.

“Ci sono problemi.”

Non era una frase, né una domanda. Era una constatazione.

Sasuke annuì.

Amy aveva sempre avuto dei sospetti sulle sue attività sotto banco, ma sapeva che si riferiva a loro.

Non sarebbe finita tanto in fretta.

 

 

 

“Grazie per essere venuta Bianchi.”

“Non ci sono problemi, fratellino.”

Nikky stava cercando di far stare tutto i suoi capelli sotto il casco.

“Ok, sono pronta.”

Bianchi sorrise. “Bene, monta”

Nikky si avvicinò alla moto, ma si fermò e tornò indietro da Hayato,che era coperto da testa ai piedi per non ammalarsi.

“Grazie Hayato!” gli disse con abbinato un bacio sulla guancia.

Gli sorrise e salì sulla moto salutandolo.

Hayato era rimasto di sasso.

Perché lei lo aveva ringraziato quando doveva essere il contrario?

Perché nonostante avesse Bianchi di fronte non era stato colpito dal mal di pancia?

Ma soprattutto perché ora il suo cuore batteva troppo forte?

 

 

 

 

Ottimo.

Esultiamo perché ho finalmente postato.

Allora scusate!

Ma tra due settimane arriva il nuovo capitolo.

Stavolta niente break estivo.

Promesso!

 

 

Baci,

 

Momo

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Morgana le fay