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Autore: Lily33    13/09/2013    1 recensioni
Elena è costretta a scappare da Mystic Falls per colpa dell'ibrido Klaus, con in grembo il figlio di Damon.
Poi ritorna, tutto sembra sistemarsi, ma la storia si ripete e Damon è nuovamente in fin di vita.
Questa volta però la vittima è Stefan, suo fratello, che pur di salvare la vita Damon è disposta a far risorgere la sua furia da Squartatore di Monterey.
Stefan fugge con Klaus, e va via da Mystic Falls.
Quando torna a casa scopre che Caroline, la sua ragazza, aspettava la sua bambina, Lexi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Katherine sbatté violentemente la porta della sua stanza, dopo che i suoi genitori vi furono entrati, e si andarono a sistemare sul suo grande letto.
La ragazza dai boccoli scuri guardava principalmente sua madre, e a giudicare dallo sguardo presente nei suoi occhi turchesi, si percepiva rancore e collera.
Elena sospirò, cercando di sollevare il masso che le si era posato sul suo stomaco, ma era troppo pesante e fermamente fisso per essere tolto con dei respiri profondi.
Aveva troppa paura del giudizio di sua figlia, sicuramente negativo e pregiudicato, e sarebbe stata una lama che le avrebbe perforato il cuore.
“ Cosa siete esattamente?” domandò con tono leggermente stizzato, ma stranamente calmo.
Elena fece un mezzo passo, ma il gesto della mano di Katherine la fece fermare sul posto, come se la volesse lontana per quel momento.
Damon girò la testa in direzione della figlia, e quando incontrò l'azzurro dei suoi occhi, percepì come un colpo simile ad un pungo all'altezza dello stomaco.
Era arrivato il momento della verità.
Quando Katherine sarebbe venuta a conoscenza della sua discendenza sovrannaturale, ma soprattutto, il momento in cui la sua vita sarebbe cambiata, prendendo una piega decisamente diversa.
“ Katherine, ci sono tante cose che ti dobbiamo spiegare” le disse Elena con un tono dolce, cercando di smuovere la tensione che aveva preso il controllo in quella stanza.
“ Certo che dovete” annuì bruscamente incrociando le braccia sotto al seno “ cosa siete?” chiese di nuovo in un sibilo.
Un formicolio colpì il petto di Damon, che in quel momento aveva preferito non dire nulla e lasciare che Elena sistemasse le cose.
Si schiarì la voce, attirando l'attenzione delle due ragazze, e a quel punto sentì la terra cedergli sotto i piedi.
“ Siamo vampiri” annunciò con testa bassa, eludendo dallo sguardo di sua figlia.
Katherine aprì la bocca dallo stupore, districò le braccia e sbiancò improvvisamente, sentendo il cuore smettere di pulsare come di norma.
Lasciò che le braccia cadessero di fianco al suo bacino, come se fosse una bambola inanimata, e le gambe cedettero facendola cadere in un tonfo sordo.
Guardava i suoi genitori con gli occhi sgranati, boccheggiando e gemendo, senza fare un minimo gesto.
Improvvisamente il suo sguardo si fece più spaventato, mentre con il cervello andava indietro di qualche ora, quando suo zio le aveva conficcato i canini nella carne del collo, provocandole un'orribile ferita da dove era uscito sangue a fiotti, e che lui aveva bevuto senza lasciarne una goccia.
“ Statemi lontani” mormorò spaventata, mentre gli occhi le si bagnavano di lacrime.
Elena scosse la testa, come per farle capire che era completamente fuori strada e che le loro intenzioni erano tutt'altro che cattive.
“ No amore, non devi avere paura” disse la Gilbert, guardandola con occhi bagnati dalla lacrime.
Katherine si alzò un po' faticosamente, per via dello shock che le era stato inflitto in quel momento.
“ Spiegatemi come è successo” gli impose loro figlia, facendo scandire lo sguardo di Damon, posto verso il basso.
Elena lo guardò sperando in un appiglio da parte sua, e lui sospirò profondamente.
Sapeva cosa voleva dire. Ora lui doveva raccontare tutta la sua storia a sua figlia, con la paura che non avrebbe accettato cosa loro fossero e che non volesse appartenere a qualcuno con una natura del genere, anche se erano i suoi genitori.
Damon fece un cenno secco con la mano ad Elena “ lasciaci soli per favore” le disse.
Elena inizialmente parve essere contraria, ma pochi secondi sopo annuì e si avvicinò alla porta.
Katherine si scostò, agevolando passaggio a sua madre, e poi uscì.
Katherine riportò lo sguardo su Damon, per poi abbassarlo appena incontro i suoi occhi azzurri.
Lo vide avvicinarsi e si fece più rigida, sentendo la paura riaffiorarle nel petto come una rosa in primavera, e iniziò a tremare come una foglia.
“ Non farmi dal male” mormorò stringendo al mascella e le palpebre.
Damon le passò delicatamente l'indice sulla guancia, sentendola fremere sotto il suo tocco.
“ Non ho mai avuto intenzione di farti del male” sussurrò lui a sua volta, con tono leggermente deluso.
Katherine aprì gli occhi e li puntò sul suo interlocutore, sentendo il cuore sobbalzare appena i due azzurri si mischiarono.
Damon con un gesto veloce la prese in braccio come se fosse una principessa, e Katherine sussultò improvvisamente.
Scambiò uno sguardo perplesso con Damon, che l'adagiò sul letto, sistemandosi poi pure lui accanto a lei, come facevano spesso.
“ Allora” iniziò sospirando “ da dove inizio?” domandò a Katherine, che alzò leggermente il capo.
“ Quanti anni hai? Ho letto su alcuni libri che i vampiri possono vivere per migliaia di anni, prestando sempre al loro giovinezza” disse Katherine, deglutendo per via delle parole che erano uscite dalla sua bocca.
Damon roteò gli occhi come gli era solito fare, e iniziò a giocherellare con i capelli scuri di sua figlia “ tecnicamente i vampiri vivono per sempre, io ho più o meno 200 anni” cacciò una piccola risata soffocata facendo irrigidire Katherine.
“ Chi è stato a trasformarti?” chiese poi, con tono galoppante, tutt'altro che fermo.
Sentì un sospiro da parte di suo padre, che ancora giocherellava animatamente con i capelli color pece, tenendo lo sguardo basso solo sui fili scuri.
“ Tempo fa, quando io e Stefan eravamo ancora umani, arrivò alla nostra residenza un'orfana d'origine bulgara. Si chiamava Katherine Pierce, era bellissima, e io e mio fratello ce ne innamorammo subito” riprese Damon, abbozzando un mezzo sorriso quando Katherine sussultò all'udire del suo nome “ ci facemmo al lotta a vicenda per parecchi mesi, ma poi scoprimmo che nessuno dei due poteva possederla, perchè era una donna molto particolare” sospirò riprendendo fiato, mentre le immagini e i ricordi si facevano strada nella sua mente.
Katherine trattenne il fiato, come se avesse paura di troncare la storia raccontata da suo padre.
“ Era un vampiro. Voleva stare con me e Stefan contemporaneamente, ci controllava la mente, e noi eravamo suoi succubi” gli si dipinse un sorriso amaro sulla sua bocca “ poi quando in città arrivò notizia dei vampiri, e mio padre venne a sapere di Katherine, la fece imprigionare. Io e Stefan, innamorati di lei, andammo a liberarla, però il nostro gesto ci costò la vita.. mio padre ci sparò a sangue freddo” alzò gli occhi su Katherine “ per fortuna avevamo il sangue di Katherine in corpo, e ci risvegliammo vampiri. Io non volevo fare quella vita, ed ero deciso a non completare la transizione, ma mio fratello mi costrinse” finì.
Katherine lo guardava con gli occhi sgranati, anche se dopo tutto era affascinata da quella storia così deliziosamente misteriosa “ e poi?” sussurrò a bassa voce “ come hai conosciuto mamma?” chiese ancora.
“ Io e Stefan tornammo a Mystic Falls molti anni dopo, e incontrammo Elena, che dapprima diventò la ragazza di Stefan, poi s'innamorò di me” spiegò Damon spicciamene.
“ Quindi.. in paratia.. la storia si è ripetuta?” domandò incerta Katherine, agitando una mano. Damon annuì.
“ E c'è di più” aggiunse “ Elena è identica a Katherine, poiché sono due doppelganger di Tatia Petrova, quindi per me è Stefan fu..” non riuscì a continuare, poiché per lui non esisteva una parola adatta.
Katherine era basita. Non riusciva più a respirare, la cosa più semplice per una persona normale, e aprì la bocca per lo shock.
Guardò suo padre “ io..” non sapeva che dire, tanto era sconvolta.
Damon scosse la testa, come per rincuorarla, e se l'accoccolò tra le braccia.
Passò una mezz'oretta, trascorsa tra carezze e baci che Damon stampava sulla testa di Katherine, e s'accorse che si era addormentata.
Senza fare rumore, e senza disturbarla uscì dalla porta.
 
Damon scese le scale e arrivò in soggiorno, dove la scena che gli si presentò d'avanti lo lasciò con un velo di perplessità: Elena era seduta su uno dei grossi divani, e a fianco a lei c'era Caroline, che cercava incessantemente di consolare la bambina in lacrime.
Appena Elena si accorse della sua presenza puntò gli occhi su di lui “ Katherine?” chiese con la sua voce sottile “ dorme” rispose annuendo Damon.
Si distese anche lui sul divano di pelle nera, posizionandosi a fianco a Lexi che piangeva sconsolata tra le braccia della madre.
Damon le lanciò un'occhiata “ perchè piangi?” le domandò con la tipica voce che si usa con i bambini.
Elena lanciò un'occhiata quasi fulminea a Damon, e Caroline sospirò “ha paura di Stefan” ammise abbassando lo sguardo sua sua figlia che singhiozzava incessantemente.
Damon fece una strana smorfia, tipica del suo essere, poi prese la bambina e se la caricò sulle gambe “ non devi avere paura, ci siamo io, Caroline ed Elena che ti proteggeremo” le sussurrò rincuorandola, e Lexi si avvinghiò alla camicia di Damon.
Caroline era un po spaesata nel vedere il vampiro così affettuoso, anche perchè in passato era stato una persona orribile, ma era sempre più fermamente decisa che Elena e Katherine l'avevano cambiato in meglio.
“ Cosa faremo?” domandò poi Elena, spostando lo sguardo da Damon a Caroline “ Stefan è tornato” ricordò con la voce leggermenta impastata dalla paura.
“ Io non lo so, ma ti giuro che è la prima volta che ho paura di Stefan” mormorò Caroline guardando Elena, impaurita “ aveste dovuto vedere come stava dissanguando Katherine.. è stato orribile”
“ credo che la cosa più intelligente da fare ora sia trasformare Katherine” ebbe voce in capitolo Damon, mentre aveva ancora stretto al petto sua nipote.
Elena e Caroline girarono la testa, guardandolo come se fosse uscito completamente fuori di sé, a bocca aperta e a occhi sgranati “ Non possiamo, Damon” rammendò Elena “ hai visto che effetto gli ha fatto vedere Stefan in preda alla sua sete di sangue?” domandò stizzita, portandosi una mano alla testa.
“ E poi non sappiamo ancora se Klaus è in città” gli ricordò Caroline, spezzando quel silenzio breve che si era creato.
“ È tornato” confermò Damon facendo una smorfia strana, quasi di disgusto “ altrimenti Stefan non sarebbe tornato, ergo avrebbe di nuovo le sue emozioni” finì ironizzando la frase che aveva pronunciato.
“ Le emozioni non sono un problema” riprese Caroline guardando prima Elena poi Damon “gli è bastato guardare Lexi per riacquistare un pulviscolo d'umanità, quindi credo che possiamo farcela a riportarlo tra noi”
Elena scambiò un'occhiata preoccupata con Damon, poi posò nuovamente gli occhi sulla ragazza bionda che aveva appena parlato “ma tu vuoi, Caroline?” domandò Elena.
Caroline sentì il fiato mancargli quindi non rispose.
Lei voleva? Quella si che era una domanda, tra le più complicate per giunta.
Lei voleva tornare alla vita di un tempo? Le mancava sentirsi amata da Stefan, sentire le sue labbra sulle sue, sentire il calore dell'amore scaldarle il petto quando il gelo lo avvolgeva.
Ma cosa ne avrebbe pensato Lexi? Ora come ora aveva paura di Stefan, lo vedeva come un mostro, non come la persona che aveva conosciuto e che aveva amato fino all'ultimo secondo, e che amava tutt'ora.
“ Voglio solo che lo Stefan di un tempo ritornasse tra di noi. Non per me, ma per tutti voi” ammise dopo una lunga e profonda riflessione.
“ Secondo me, dovremo chiamare Bonnie” mormorò tutto di un fiato Elena.
“ Sì. Magari ci potrà dire come rintracciare Klaus” annuì Damon.
 
Stefan camminava nella foresta sentendo i rami rompersi e scricchiolare sotto il suo peso.
L'aria era fredda, ma lui non sentiva il gelo che lo avvolgeva, solo il calore del sangue che circolava nella sua prossima vittima.
Aveva spento i sentimenti, una volta per tutte.
La coscienza lo stava consumando dentro come se avesse bevuto verbena, e il dolore non lo faceva ragionare.
E poi quei occhi verdi che ritornavano a presentarsi davanti al suo sguardo.
Fece qualche passo e si ritrovò ai margini della strada che portava a Mystic Falls.
Guardò la ragazza che gli si presentava d'avanti: aveva dei lunghi capelli rosso carota, due occhi sbarazzini e azzurri, e di fisico era esile.
Sussultò appena lo guardò. Aveva sicuramente la bocca sporca i sangue visto che pochi minuti prima aveva trangugiato il sangue di un altro umano.
Le si avvicinò con la sua velocità supersonica da vampiro e le si parò d'avanti “ non urlare, non ti farò del male” la soggiogò.
Allungò i canini e glieli piazzò nel collo, gemendo quando il primo fiotto di sangue gli invase la bocca.
Doveva cambiare vita, cambiare casa, cambiare amici.
Anche se gli amici li aveva parsi tutti.
Spinse il corpo inerme della ragazza, che cadde sfinita come un sacco di patate.
Era morta.
Stefan scomparve nel buio della notte, mischiandosi con l'oscurità del cielo nero.
 
COMMENTO: SALVE A TUTTI :)
SCUSATE SE NON HO AGGIORNATO PRIMA, MA MI HANNO REGALATO UN EREADER (SI CHIAMA COSì?) E MI SONO DEDICATA ALLA LETTURA DIGITALE :)
IL CAPITOLO NON È IL MASSIMO, MA SONO LE 00:28, SONO STANCA, MA DOVEVO PER FORZA AGGIORNARE OGGI :)
RINGRAZIO DELENA 233 E CAROLINE99.. SIETE GRANDI!!
UN BACIONE A TUTTI♥
 
-LILY33 
   
 
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