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Autore: 1DerfulDream    13/09/2013    2 recensioni
Mi sedetti sulla sedia che Harry mi indicava, ancora scossa per quello che era accaduto.
Lui era seduto accanto con le mani tremanti.
Tirò fuori da una tasca un fazzoletto e mentre tratteneva il respiro, asciugò il sangue che usciva dal mio sopracciglio.
Al suo tocco fui invasa da brividi sulla schiena:la sua mano era gelida.
Evitava il mio sguardo e faceva lunghi respiri per mantenere il controllo.
Quando si alzò, vidi un bagliore rosso nei suoi occhi sbarrati. Prima che con la mano con cui mi aveva medicata aprisse la porta, lo chiamai. Si girò spaventato rivolgendomi uno sguardo interrogativo.
-Harold, so che ti sei spaventato ma ho avuto più paura io. Non lasciarmi sola in questo momento- gli dissi tremante
-Lo faccio per il suo bene Lady Smith-
-Perchè hai avuto quella reazione?-
Lui non rispose. Mi voltò le spalle ma quello che dissi lo bloccò.
-So cosa siete-.
Stupito e spaventato corse verso di me. Mi strinse i polsi con le sue forti mani.
-Non può saperlo-
-E allora spiegamelo tu-.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap10

ELIZABETH ANNE SMITH- urlò Richard agitando una mano davanti al mio viso.
-Iuuu huu- disse ancora dandomi un pizzicotto sulla guancia.
-Ci sono Ric, non sono sorda- gli risposi io spostando il suo braccio e ricambiando il sorriso.

Stavamo facendo colazione con Camille e Clodette e tutti mi guardavano divertiti.
-Hai mangiato un fungo allucinogeno per caso?- mi chiese Clodette ironicamente.
Le feci la linguaccia e poi mi misi a ridere. Probabilmente non mi ero resa conta che avevo passato gli ultimi venti minuti a fissare il muro, tormentando le uova nel mio piatto con la forchetta.
No, nessun fungo allucinogeno.
Solo Zayn O’Connor e il suo essere meraviglioso. Non era tornato nella stalla la sera prima e così me ne ero andata. Ma fondamentalmente non m’importava: avevamo vissuto insieme un momento magico e io non riuscivo a pensare ad altro. Avevo dormito poco, mangiato poco (cosa che non era assolutamente da me) e ora sembravo in trance.
Sorrisi a Richard che mi guardava divertito e mangiai un po’ di uova che Clodette aveva amorevolmente cucinato per me.
-Secondo me è innamorata- disse Clodette alzandosi e sospirando.
Camille cominciò a ridere e io rimasi pietrificata sulla sedia.
-No.. no..- risposi cercando di difendermi.
-E’ inutile, Clodette ha un sesto senso per queste cose- mi disse ironicamente Richard.
-Fratellone, vuoi che tiro fuori io il mio sesto senso e comincio a smerdarti?-
Richard alzò le mani in segno di arresa e mi sorrise.
-Comunque secondo me ha ragione- concluse ridendo.

 

-Liz, è per te alla porta!-urlò Jackson.
-Uuh magari è il ragazzino- disse Richard sorridendo.
-Mica avevi smesso?-Gli chiesi alzandomi.
Mio fratello sbuffò e scosse la testa.
M’incamminai verso la porta di casa. Non so per quale motivo, ma speravo che a cercarmi fosse Zayn.

-Liz!- una voce a me familiare urlò il mio nome: Amy, la mia migliore amica.
Le corsi incontro e ci abbracciammo a lungo.
-Da quanto tempo Amy, non sai quanto mi sei mancata!-
-Infatti sono appena arrivata da Londra e sono venuta a salutarti. Oggi dedicheremo un’intera giornata a noi due.. A proposito: ho visto quattro bellissimi ragazzi nel tuo giardino, cos’è questa novità?-

Era sempre la stessa, con la solita parlantina.

La presi per mano e l’accompagnai dentro casa.

 

La carrozza di Amy ci stava portando verso il centro città e io e la mia amica non avevamo smesso un attimo di parlare. Ci conoscevamo da quando eravamo piccole e ogni mio ricordo dell’infanzia comprendeva anche lei. Era partita per Londra in febbraio per andare a trovare suo padre ed erano stati per me dei mesi tristissimi.
-Beh, ora però voglio che tu mi racconti di quei ragazzi!- mi disse Amy cambiando discorso.
-Cosa ti devo dire?-
-Prima di tutto cosa ci fanno nel tuo giardino! Sembrano dei modelli-
Risi.
-Sono i nuovi stallieri-
-Cosa?!- mi chiese lei sbalordita – e Johnny, Mark, Sebastian, Luuk e Ralph?-
-Li ha licenziati mio padre- risposi abbassando lo sguardo.
Mi guardò tristemente – Ralph era stato il suo primo amore- ma subito dopo mi fece cenno di continuare.
-E quindi mio padre li ha assunti come stallieri. Sono molto carini, a parte uno.. Harold, riccio .. con gli occhi verdi- cercai di farle capire chi fosse.
-Liz non so chi sia, io ne ho visti solo quattro e nessuno di quelli mi sembrava riccio. Ma perché non è carino?- mi chiese voltandosi per guardarmi.
-Non è propriamente un gentiluomo- risposi sorridendo.
-Però ti piace, giusto?-
-NO, assolutamente no!- urlai.
-Calma, calma.. Era per capire, sei arrossita mentre ne parlavi e di solito quando ti piace un ragazzo e ne parli arrossisci-.

-No Amy, davvero- cercai di dirle in maniera convincente.

 

-Oh Lizzie mi sei mancata così tanto!- disse Amy gettandomi le braccia al collo appena scese dalla carrozza.
Sorrisi con il viso immerso nei suoi capelli rossi liscissimi. Mi era mancato sentire quel soprannome, con cui soltanto lei, dopo mia madre, mi chiamava.
-Anche tu, tantissimo. Non immagini quanto! Ho proprio bisogno di te in questo momento..-. Mi lasciai sfuggire queste ultime parole ma subito me ne pentii. Sapevo quanto Amy si sarebbe preoccupata e non avrei dovuto aprir bocca, ma ero sempre la solita.
In men che non si dica gli intensi occhi blu della mia amica avevano iniziato a scrutarmi interrogativi e curiosi.
-Cosa diamine stai combinando?- chiese alzando un sopracciglio.
Feci un sorriso e trentadue denti per sdrammatizzare e la convinsi a sedersi con me a uno dei tavolini della pasticceria che dava sulla piazza, così avremmo potuto parlare. Ordinammo due tazze di the per non rovinarci l’appetito per il pranzo.
Il cameriere si sistemò i baffetti e posò sul nostro tavolo le ordinazioni, una teiera contente latte freddo e salviettine profumate al limone.
-E’ fantastico tornare qui dopo tanto tempo. Mi mancava il profumo di mare, la brezza leggera, la gente.. sentire l’accento di qui e soprattutto tu! Anche zia Margie, zio Carl, Billy e..- sospirò – sono felice di essere a casa per un po'!-.
Le sorrisi.
Anche Amy aveva perso la madre da piccola ed era cresciuta con il padre, la sorella di lui, Margie e il marito Carl. Suo cugino Billy era stato per lei come un fratello ed era stata dura per lei doverli lasciare tutti per andare a stare dal padre, che nel frattempo si era trasferito a Londra per trovare lavoro.

-Ma dimmi, Londra com’è?-

Mi sorrise mentre  i suoi occhi s’illuminavano.

-Dire che è fantastica e dire poco! Veramente me ne sono innamorata. È la città dei miei sogni- mi rispose tutto d’un fiato.

La guardai mentre continuava a sorridere. Mi era davvero mancata, e avevo proprio bisogno di un’amica in quel momento. Dovevo chiarire le idee sulla mia vita.
-.. e quindi niente, alla fine lui è tornato in Italia e io sono tornata a casa-.
La guardai confusa, aveva continuato a parlare di qualcosa ma io ero stata distratta dai miei pensieri.
-Amy scusa, potresti ripetere?-
-Tranquilla cara, me ne ero accorta. Comunque non era niente di importante-. Mi disse.
-Amy mi dispiace-. Le dissi abbassando lo sguardo per trattenere le lacrime.
-Tu Liz hai bisogno di parlare, e hai bisogno di un’amica giusto? Rossa con gli occhi azzurri e di nome Amy.  Mi somiglia abbastanza, no?-
L’abbracciai forte mentre le lacrime scendevano sul mio volto.
-Su forza, un bel respiro e dimmi tutto- m’incoraggiò Amy.
-Tutto è partito da quanto sono arrivati i nuovi stallieri. Loro sono carinissimi, ma hanno qualcosa di particolare che li rende diversi da tutti i ragazzi comuni. All’inizio ero rimasta colpita da Harold, il ragazzo di cui prima ti ho parlato. Lo sognavo di notte, ma non era come i sogni normali un po’ confusi, tutto era invece nitidissimo e sembravano così reali.. poi però l’ho conosciuto meglio ed era scorbutico, serio, non come i suoi fratelli. È come se mi odiasse, ma non riesco a capire per quale motivo.
Ieri poi è venuto a casa mia Lord Brennan..-
-Lord Brennan?- mi chiese Amy sbalordita.
-Si, lui. Mio padre ha organizzato una cena per farci conoscere, vuole che io lo sposi, ma proprio non ci riesco, mi fa ribrezzo solo a guardarlo! Durante la cena le cose si sono complicate e lui ha cominciato ad utilizzare le maniere forti. Non so come, quando, perché, ma sono entrati in sala Harry e Zayn e mi hanno salvata. Harry era furioso, mentre Zayn mi portava fuori in braccio ho sentito Harr.. Harold che urlava arrabbiato e mi difendeva. Ero contenta, speravo che lui mi avesse perdonato, che lui mi volesse bene.. ma poi ha beccato me e Zayn mentre ci baciavamo e tutte le mie certezze si sono distrutte-.
-Aspetta, aspetta: tu e Zayn vi siete baciati?!- mi chiese confusa Amy.
-Si, è successo tutto così velocemente che non me ne sono resa conto. È stato bellissimo, ma.. faccio sogni strani, dove sogno che io e Harry ci baciamo. Io dovrei amare Zayn, sognare lui, e invece perché non è così?-
Amy mi guardava con gli occhi sbarrati.
-Liz, aspetta.. tu prima mi hai detto che speravi che Harold ti avesse perdonata. Perché? Cos’è successo?-.
Speravo che quella domanda non me l’avesse mai fatta.. ma ormai dovevo dirglielo.
Le foto di Erin e Harry comparvero improvvisamente davanti ai miei occhi.
Le raccontai tutto. Il suo stupore cresceva sempre di più, sembrava che la storia l’avesse coinvolta. I miei occhi si stavano riempiendo di lacrime. Amy se ne accorse e appoggiò delicatamente la sua  mano sulla mia. Mi sorrise e quello fu più eloquente di mille parole. Avevo ritrovato la mia amica, e mi sentivo meno sola.
-Liz quindi.. ti piace Harry?-
La guardai. Guardai il cielo, il mare in lontananza, chiusi gli occhi per qualche secondo, e poi abbassai la testa. Le avevo detto che sognavo Harry, ma Zayn era nella mia mente e dopo il bacio della sera prima.. avrei tanto voluto che succedesse di nuovo. Solo che non l’avevo mai ammesso a me stessa, né ero sicura che fosse vero, ma Harry aveva qualcosa che mi aveva colpita. Non ero sicura dei miei sentimenti per lui, né di quelli per Zayn.

Non annuì e Amy comprese che la confusione nella mia testa era forse più forte di quella nel mondo attorno a me.

 

Avevo salutato Amy, che sarebbe tornata a casa per sistemare le valigie e salutare i suoi parenti. Aveva cercato di convincermi a tornare a casa, così avrei ricevuto un passaggio. Ma avevo preferito rimanere in città e fare un giro e poi sarei tornata a casa a piedi, in fondo mi piaceva camminare.
Mi diressi verso la biblioteca della città. Adoravo stare in mezzo ai libri. La cosa che avevo sempre amato era il loro profumo. Sin da piccola mi sedevo nelle poltroncine della sala lettura e mi immergevo nelle letture di romanzi, racconti fantastici di principesse che venivano salvate dai loro principi.
Avevo sempre creduto nella storia del principe azzurro, ma crescendo mi ero accorta che era tutta un’illusione, una fantasia. Solo nei sogni puoi costruire la tua vita ideale, nella realtà invece è tutto così triste e faticoso.
In fondo chi poteva essere il mio principe azzurro? Lord Brennan?  Risi da sola mentre mi dirigevo nel reparto “fantascienza”.
Camminavo tra gli scaffali, dove i libri erano ordinati in ordine alfabetico.

“G.. H.. I..L”

Mi fermai su un libro, dalla copertina blu e con il titolo in rilievo: “L’artiglio d’argento”.
Lo tirai fuori, ma era  così pesante che cadde.
-Silenzio in biblioteca- mormorò maleficamente una donnina spuntata dal nulla.
Annuì per non mancarle di rispetto ma risi tra me e me.
Il volume era pesantissimo e ricorsi all’ausilio di entrambe le braccia per portarlo fino alla poltrona che avevo individuato poco prima. Harry lo avrebbe alzato con un mignolo.. ma Harry non era li. E non avrebbe dovuto nemmeno essere nei miei pensieri.
La mia mente figurò allora Zayn che portava quel libro al posto mio ma.. nemmeno questo aiutò. Immaginai le sue forti braccia scorrere sulla mia schiena e .. chiusi gli occhi e sbuffai. Altro che fungo allucinogeno, sembravo psicopatica.

Aprii la prima pagina e mi immersi nella lettura.

 

La protagonista del libro si chiamava Eloise, figlia di un contadino che per saldare un antico debito era al servizio di un feudatario crudele. La sua vita mi ricordava la mia: niente madre, padre assente, difficoltà continue.. era monotona, ma un giorno s’innamorò del figlio del feudatario. Un giovane di una bellezza unica che aveva visto per la prima volta quando era andato a caccia col falcone del padre. Non riuscii a concludere quel libro. Mentre lo leggevo qualcosa si accese nella mia mente e capii.

“Lo salutai, mentre lui con gli occhi rossi guardava la mia ferita sul braccio” ero a pagina novantanove e quella frase l’avevo riletta dieci volte. Perché mi ricordavano maledettamente quelli di Harry e Zayn?

“La stanza era piena di quadri, tutti con le loro foto. Le date: 1240, 1452..”

Chiusi il libro spaventata e lo riposi nello scaffale.

Uscii velocemente dalla biblioteca ignorando il saluto della commessa.

Quel libro mi aveva ricordato i miei nuovi stallieri. Harry in particolare.

Maledissi il momento in cui avevo preso in mano quel libro.

Uscii sulla piazza, non badavo alla pioggia e nemmeno alla strada che avevo intrapreso.

Pensavo solo al libro.. e a Harry e Zayn.

 

SPAZIO AUTRICI:

Ciao a tutte! Abbiamo probabilmente battuto il record dei ritardi con la pubblicazione di questo capitolo! Scusateci davvero, ma fra una cosa e l'altra eravamo sempre in vacanza! Speriamo che l'estate di tutti voi sia stata stupenda quanto la nostra, e tanti auguri e preghiere in tutte le lingue per il nuovo anno scolastico lol Dunque, siamo ormai a un buon punto della storia, Liz è sempre più confusa a livello sentimentale, ma dall'altra parte ci stiamo avvicinando al culmine del racconto, come si nota già da questo capitolo.

Quindi vi prego, scusateci ancora per il ritardo ma non abbandonateci! Tra poco le cose diventeranno belle! Speriamo che questo capitolo vi piaccia e promettiamo che al più presto arriverà il prossimo! Ringraziamo come sempre tutte le ragazze che recensiscono per noi, e tutte quelle che seguono la storia silenziose

Baci e al prossimo!

Ele e Gio

 

 

  
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