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Autore: Angy McCall    13/09/2013    1 recensioni
Annabelle è una ragazza di 17 anni dal 1865. Oggi ha 165 anni e si è trasferita a Beacon hills.
Dal primo capitolo:
"Piacere mi chiamo Annabelle Gibson, ho 17 anni ne dimostro di meno ma gli anni sono gli anni, dei grandi occhi azzurri e lunghi capelli neri, sono simpatica, timida a volte depressa. Vi ho detto tutto credo, no mi sono dimenticata di dirvi che sono...............
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In pochi minuti eravamo a casa. Come prima cosa portai la sacca con le catene in cantina e la buttai per terra sentendo gli anelli tintinnare. E' molto grande con cantina. Il muro è formato da mattoni grigi e il pavimento è di cemento.
"Isaac aiutami a fissare le viti e le placcette al pavimento" dissi inginocchiandomi e incando la borsa. Prese la borsa e comincio a rovistarci dentro, finchè non trovò al fondo quello che gli avevo chiesto. Mi porse gli oggetti, le nostre mani si toccarono e io sentì come una piccola scossa elettrica -Anna non è il momento di pensare a queste cose- pensai istintivamente. In colpo solo le placche era ben ancorate al pavimento; presi le catene dalla borsa, aprì un anello e lo fissai al moschettone che fissai nuovamente alla placca e così feci per gli altri quattro punti.
"Bevi quello schifo! Subito! La luna sta per sorgere!" dissi porgendogli la bottiglietta. Non ha ancora detto una parola da quando è qui. 
Lo presi di forza per un bracci e cominciai ad incatenarlo.
"Ahi! Mi stai facendo male!" disse quasi urlando. Finita a parlato frase, la luna raggiunse il suo punto più alto e Isaac cominciò a trasformarsi. Gli vennero gli occhi gialli, le zanne e gli artigli, non aveva ancora finito di bere quella specie di intruglio così gliela versai addosso, ma peggioro la situazione. Decisi di scappare di sopra per cercare qualcosa con cui fermarlo se mai si fosse liberato. Lo stavo sentendo urlare e mi dispiaceva tenerlo incatenato perchè poteva farsi male o peggio: poteva farne a me. 
Poi ci fu il rumore, che avevo sperato di non sentire, quello delle catene che si spezzano. -Wow- pensai -Isaac è davvero forte!- mi ripresi dai miei pensieri e senti altri rumori, dei passi. -OH mio dio! Stava salendo le scale. Non ho niente per proteggermi, ma aspetta. Dovrei avere dei cavetti o che cosa sono per la macchina, quelli che strasmettono, o come si dice, energia. Sono in cucina! So cosa state pensando: che cosa strana da tenere in cucina- passai più tempo a pensare che a cercare l'oggetto, il quale trovai subito. Lui aprì la porta e mi guardò con uno sguardo assassino poi cominciò ad avvicinarsi sempre di più, fino a quando il nostro viso non fu più vicino di 2 centimetri; per evitare che mi facesse del male, come per esempio graffiarmi o mordermi, gli puntai i cavetti sul petto e gli diedi una forte scossa elettrica. Lui fece un sobbalzo e poi cadde a terra. Sembrava che non respirasse -oh mio dio! Che cosa ho fatto!- pensai. Ero sconvolta. Potrei anche averlo ucciso! -wow Anna come sei ottimista- disse una vocina odiosa dentro la mia testa. Lo presi per le braccia trascinandolo dal pavimento al divano, dove lo distesi poggiandogli la testa sulle mie gambe; mi morsi il polso, cercando di far uscire del sangue, e glielo appoggiai sulle labbra. Chiamai Derek per chiedergli come stava andando.
"Hey ciao! Come vanno le cose a te?" chiesi quasi ironica
"Beh, Cora si sta dimenando incatemata ad una pila di cemento e Peter dorme sul divano, come sempre" disse. Sentii le urla della sorella che si facevano sempre più forti. "A te come vanno?" disse 
"Ehm... bene, se escludiamo il fatto che Isaac si è liberato, non so come, è salito al piano di sopra e io per evitare che ci fossero dei problemi gli ho dato una scossa con i cavetti della macchina. Tutto normale" dissi in tono ironico, mentre accarezzavo lentamente i capelli di Isaac
"Cosa hai fatto? Potresti averlo......." lo interruppi subito, finendo la frase "Ucciso? Quando è caduto atterra gli ho dato un po' del mio sangue. Dovrebbe riprendersi fra qualche ora. Speriamo" del tipo che mentre dicevo sta frase pensavo -Oh cazzo! E se non dovesse riprendersi? E se poi mi odiasse? Non riuscirei a sopportarlo-
"Ok devo andare. Chiamami appena si riprende. CORA CALMATI!!!" forse non si è accorto di essere ancora in linea. Bho Cora dovrebbe essersi liberata, problemi suoi! Cominciai a guardare Isaac mentre continuavo ad accarezzare quei ricci.
"Mi dispiace di averti fulminato, ma era l'unica cosa che potessi fare. Ho sentito quello che ti ha detto Derek questa sera, anzi l'altra sera visto che ormai la mezzanotte è passata. Non c'è bisogno di corrompermi con un vestito o con del sesso per sapere qualcosa; potresti chiedermela, oppure alla maniera di Stiles: torturandomi.Se Derek vuole proprio saperlo sto scappando da Kyle Van Helsing; è un cacciatore di vampiri e mi da la caccia da circa 50/60 anni. Non è mai riuscito a trovarmi, ma qui, a Beacon Hills con tutte queste cose soprannaturali non credo di essere al sicuro, ma non importa. Odio essere un vampiro! Sai perchè? Secondo una leggenda noi non possiamo..... procreare e a me sarebbe sempre piaciuto avere dei figli, ma sfortunatamente non esiste la cura c'è esiste, ma è una cosa influenzata dalla Luna da chi mi uccide e bla, bla, bla" sapevo che era come parlare al muro, ma almeno potevo togliermi un peso, tanto non stava ascoltando. 
Passarono due o tre ore e lui si risvegliò un po' intontito; vedendomi si spaventò e cadde dal divano battendo la testa, ma si rimise in piedi subito massaggiandosi nel punto in cui si era fatto male.
"Cosa è successo?" chiese sendendosi sul divano e appoggiando la schiena sullo schienale "Mi ricordo è che tu mi hai fulminato e poi si è fatto tutto confuso; sentivo anche la tua voce che parlava di un certo cacciatore di vampiti e di come se ne uccide uno. Forse stavo sognando" disse ridendo
"Certo stavi sognando" ti prego dimmi che ti sei bevuto la storia del sogno, ma anche se non fosse non importa, sei troppo carino. Nono è meglio che ti dimentichi perchè se lo dici a Derek potrebbe usarlo contro me, quindi........... dimentica!
"Devo telefonare a Derek per dirgli che ti sei svegliato. Tu intanto vai in cucina e prendi quello che vuoi, ma non aprire il freezer" estrassi dalla mia tasca il mio fighissimo cellulare e digitai il numero di Derek.
"Perchè non posso aprirlo?" mi chiese alzandosi dal divano
"Perchè se lo fai dopo dovrei ucciderti" scoppiammo entrambi a ridere "Non è vero. Ma non aprirlo comunque" dissi mentre mi portai il telefono all'orecchio. Derek rispose subito dicendomi che Cora non si dimenava più come una pazza e che Peter si era alzato per prendersi del caffè e ritornare a dormire. Io gli dissi che Isaac si era ripreso e che stava bene, poi riattaccai. Sentì un bicchiere cadere atterra e frantumarsi in mille pezzi.
"Ehm.... non sono stato io" disse guardando i ciocchi di vetro sul pavimento. Alzai gli occhi al cielo.
"Sisi certo. Che ne dici se ti siedi e ti porto qualcosa? Hai preferenze?" camminaifino alla cucina e da dietro il frigorifero presi la scopa e la paletta mentre Isaac si sedeva sulla sedia.
"Solo un bicchier d'acqua grazie" disse in tono gentile "Domani ti ricompro il bicchiere. Mi dispiace" aveva fatto quella sua solita faccia da cucciolo. Che tenero! 
"Non ti proccupare, tanto ne ho tanti" dissi buttando nell'immondiazia sotto il lavandivo il vetro e rimettendo la scopa a posto. Presi un altro bicchiere, lo riempì di acqua del lavandino e glielo porsi. Lo bevvè tutto d'un sorso, posò il bicchiere su tavolo e cominciò a parlare.
"Sai mentre ero incosciente a causa della Scossa" si soffermò soprattutto su quella parola e mi guardò "Scusa" dissi alzando le spalle e sorridendo "Non ti preoccupare. Comunque mentre ero incosciente ho sentito tutto quello che mi hai detto" sgranai gli occhi come per dire -Porco cavolo e adesso?-, quindi mi ha mentito sul fatto che stava sognando! "Non è stato bello origliare e comunque non dirò niente a Derek" mi ritornò il sorriso sulle labbra
"Perchè?" chiesi a bassa voce
"Perchè non ho dovuto corromperti" continuò a guardarmi negli occhi, ma questa volta si stava avvicinando. Perchè si sta avvicinado? 
L'ultima volta che lo vidi negli occhi eravamo a pochi centimentri l'uno dall' altro, poi sentì le sue calde e morbide labbra sulle mie. Mi alzo dalla sedia e con tutta la sua velocità mi sbatte contro il muro mentre continuava a baciarci sempre con più foga; ci staccavamo solo per riprendere fiato.
"Isaac no. Stai tentando di corrompermi" dissi col fiatone mentre lui mi baciava il collo. Si staccò e disse:
"Non ti sto corrompendo. Sto facendo quello che vogliamo entrambi, ma tu sei troppo timida per ammetterlo. Anna tu mi piaci e voglio farti mia" lo sapevo di piacerti! 
"Anche tu mi piaci, ma non credi che stiamo facendo tutto troppo infretta?" dissi abbassando la testa. Lui mi mise due dita sotto il mento e me l'ha alzo, poi cominciò a parlare.
"Se non vuoi non è un problema, possiamo aspettare" disse mentre mi guardava negli occhi
"Non voglio aspettare" dissi. Ricambiai il suo sguardo e lo vidi sorridere, ma non era il solito sorriso che mi rivolgeva, quello era più acceso e più dolce. Ricominciammo a baciarci, ma più dolcemente di prima; la sua lingua chiese il permesso di entrare nella mia bocca che glielo concesse. Le nostre lingue cominciarono a danzare, mentre i baci diventavano sempre più intensi. In un colpo solo mi tolse la maglietta strappandomela e gettandola per terra, mi prese imbraccio e in un batter d'occhio eravamo in camera. Mi distese sul letto, io ero ancora in reggiseno e lui continuava ad osservarmi e mi sentivo in imbarazzo perchè mentre io ero mezza nuda e lui ancora vestito; finalmente anche lui si è tolto la maglietta. Aprì le gambe per fargli spazio e lui si sdraiò su di me senza schiacciarmi.
"Sei sicura di volerlo fare?" mi chiese guardandomi negli occhi
"Sono sicura" dissi rivolgendogli un sorrisetto un po' insicuro che lui ricambio. Prese a baciarmi il collo ed io ebbi un piccolo fremito.
"Sicura?" mi chiese dinuovo
"Certo! Non sono mai stata così sicura in tutta la mia vita" dissi. Ricominciò a baciarmi mentre con le mani mi cingeva le spalle per abbassarmi spalline, ma non ci riusciva. Ribaltammo le posizioni io sopra e lui sotto così riuscì a sganciare i gancetti del reggiseno facendolo cadeve a terra. Ribaltammo di nuovo le posizioni. Non smettemmo di baciarci neanche per riprendere fiato. Scese a bachiarmi il collo, i seni e poi la pancia mentre mi toglieva i pantaloni e gli slip che gettò a terra insieme ai suoi che si era tolto subito dopo; scese ancora più giù baciandomi l'intermo coscia poi risalendo a baciarmi il collo sentì la sua mano premere contro la mia intimità facendomi gemere dal piacere. Quando sentì che ero bagnata introdusse prima un dito poi due facendomi gemere sempre più forte; quando sentì che stavo per venire estrasse le dita e improvvisamente lui era dentro di me.
"Tutto bene?" mi chiese ansimando. Annuì. Riprese a baciarmi mentre cominciò a spingere. Tentai di trattenere i gemiti.
"Non trattenerti. Mi piace sentirti gemere" che frase bizzarra, pensai. Le spinte si fecero sempre più forti, strinsi le lenzuola con i pugni quasi strappandole.
"Isacc..... sto per....." non riuscì a finire la frase che l'orgasmo si impossesso di me facendomi gemere forte e inarcare la schiena. Lui venne pochi secondi dopo di me, mentre i suoi occhi erano diventati gialli. 
Si distese accanto a me ancora ansimante. Cercammo il lenzuolo al fondo del letto e ci coprimmo; mi accoccolai a lui poggiando una mano sul suo petto e disegnado dei cerchi immaginari mentre lui mi cingeva le spalle col suo braccio.
"Alla fine sono riuscito a non trasformarmi" mi disse accarezzandomi il braccio con le dita
"E io sono riuscita a non berti il sangue" ci mettemmo entrambi a ridere
"Ti amo Annabelle Gibson" disse baciandomi la testa
"Ti amo anche io" è una cosa bellissima sentirsi completamente liberi, imprigionati tra le braccia di un'altra persona. Poi ci addormentammo. Nessun incubo quella notte, solo sogni che a stento riesco a ricordarmi, ma non mi importava perchè finalmente mi ero tolta un altro peso rivelandogli che lo amo.



Mi svegliai sentendo un profumo, ma non era il mio, poi mi ricordai. Isaac. Avevo passato la notte con Isaac. A proposito, lui dov'è? Non era nel letto. Che se ne fosse andato? Impossibile era sabato che cosa aveva da fare? Non mi rimaneva altro che chiamarlo.
"Isaac, dove sei?" dissi con voce roca e impastata; non ci fu rispota, ma dei sentì dei passi sulla scala. Era lui, in mutande che mi portava la colazione a letto; entrò in camera con un sorriso a trentadue denti. 
"Finalmente ti sei svegliata!" mi disse sedendosi sul letto e pesandomi un leggero bacio sulle labbra. Raccolsi da per terra una maglietta a maniche corte azzurra, me la misi e mi sedetti a gambe incrociate con ancora il lenzuolo che mi copriva le gambe. Sul vassoietto, che Isaac aveva appoggiato sul letto, vidi che c'era un piatto con delle frittelle, dalla marmellata di ciliegie, della spremuta e.....
"Hai aperto il freezer, vero?" chiesi con i denti serrati
"Beh si. Stavo cercando uno spremigrumi e per sbaglio l'ho aperto così vedendo che era pieno si sacche di sangue ne ho presa una per te" disse gesticolando con le mani
"Grazie, ma adesso mangio le frittelle" gli dissi sorridendo mentre spalmavo della marmellata su una di esse. Per qualche minuto ci fu un silenzio quasi imbarazzante che fu spezzato da Isaac.
"Riguardo alla scorsa sera, mi dispiace di non essere riuscito a controllarmi" disse abbassando lo sguardo
"Intendi per la porta della cantina distrutta o per la notte di sesso?" dissi quasi acida
"Credo che fossero dettati tutti e due dalla luna piena" disse con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Quindi per te non è significato niente?" dissi guardando la sacca di sangue e sentendo i canini crescere dentro la mia bocca. Non riuscivo ancora ha controllarmi. Non perchè avevo sete ma perchè mi stavo innervosendo
"Nono! Ma che dici! E' stata la cosa più bella che abbia mai fatto" disse alzandomi il viso da sotto il mento. Vidi che mi sorrideva così io ricambiai e poi lo baciai. In un batter d'occhio Isaac era sopra di me, ma senza schiacciarmi.
"Che stiamo facendo" gli dissi
"Beh... per quanto ne so stiamo per far di nuovo l'amore" disse sorridendo. 
"Non posso. Devo andare in un posto e sono già in ritardo" dissi con sguardo triste.
"Beh.. io devo andare da Derek. Non gli dirò niente del cacciatore" disse posandomi un leggero bacio e alzandosi dal letto. 
Dopo aver fatto una doccia ci rivestimmo in tutta fretta e ogni tanto Isaac mi attirava a se baciandomi e portando i miei fianchi a contatto con i suoi. Raccolsi la colazione rimasta sul letto e la portai in cucina cercando di non far rovesciare la spremuta; posato il vassoio sul tavolo rotondo osservai bene il sangue e senza accorgermene avevo prosciugato la sacca. Sentì Isaac scendere le scale così mi ripulii la bocca e buttai la sacchetta nel cestino.








*Angolo Autrice*
Ok........... non uccidetemi per questo capitolo; non riuscirò più a guardarmi allo specchio dopo quello che ho pubblicato, spero almeno che vi piaccia perchè ci ho impiegato quasi due settimane a scriverlo! Comunque sono depressa perchè il 1° capitolo l'hanno letto in 209 e il 4° in 42! Voi cari lettori silenziosi cosa vi costa fare una piccola recensione? Non importa a me basta che vi piaccia :). Ringrazio di nuovo 
AyeTeenWolf che è sempre la prima a recensire:). Al prossimo capitolo! E buon inizio scuola!!
Baci
  
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