E oggi, per l’ennesima volta, il mal di mare di Monica mi permette di stare solo con la mia ragazza – me lo sento questa è la volta buona. Il programma prevede un’escursione con gommone intorno all’isola. Mentre ci dirigiamo verso il molo cammino beatamente, col sole in fronte – e tanta crema solare, perché se questa vacanza mi ha insegnato qualcosa è che la mia pelle è un po’ troppo sensibile ai raggi UV, tendo a diventare rosso come un gambero e poi fa un male porco!

“Ecco, credo che quella sia la nostra guida” dice una voce accanto a me – miseriaccia! penso mentre dalla mia nuvoletta felice ripiombo sulla terra e mi sfracello contro la realtà. Ovvio, perché gita in gommone uguale qualcuno che guida il gommone… come ho fatto a non pensarci? Mi chiedo mentre sollevo lo sguardo e ricevo una stilettata dritta al cuore.

Un giovane marinaio, muscoloso, abbronzato, biondo e con gli occhi color dell’oceano – ma non poteva essere un vecchio e burbero lupo di mare? – sta sorridendo ad Hermione e afferrata la sua mano la aiuta a salire a bordo. Le dice qualcosa e lei scoppia a ridere mentre sento che mi si contorcono le budella e il sangue mi pulsa nelle orecchie. “Ron? Ron non vieni?” “Arrivo” bofonchio e mi avvicino, rifiuto l’aiuto del bellimbusto e per poco non cado in acqua, ma pretendo che vada tutto bene. Poco dopo il molo è alle nostre spalle, mentre il gommone sobbalza tra le onde e io stringo più forte le corde di sicurezza – mi dico che è per far sbollire la rabbia, ma, in fondo in fondo, la verità è che non ho nessuna intenzione di venir sbalzato fuoribordo.

Ci stiamo avvicinando a tutta velocità al neck di Strombolicchio – una protuberanza rocciosa alta una cinquantina di metri, su cui è stato costruito un faro – quando rallentiamo e ci fermiamo del tutto. Mr. Sorriso Perfetto comincia a raccontare la storia dell’isola guadagnandosi le attenzioni di Hermione – come sempre curiosa e assetata di sapere – e il mio eterno rancore di fidanzato – quasi fidanzato – geloso.

A quanto pare sull’isola si trovano due specie molto rare, a rischio d’estinzione – o almeno così dice questo sfigato, il cui Inglese, tra parentesi, fa davvero pena… – un fiore e un qualche tipo di lucertola particolare che vive solo qui alle Eolie. Ah, se solo si estinguessero i bellimbusti...!


È ufficiale questa vacanza è stata un fiasco – io sono un fiasco. Sono riuscito a bruciare tutte le occasioni che mi si sono presentate, sono passate due settimane e questo stupido anello è ancora nella mia tasca, siamo di nuovo a Londra e ancora non ho chiesto alla mia ragazza di sposarmi – miseriaccia!

“Ron, che cos’hai in tasca?” sobbalzo trovando Hermione a un palmo dal mio naso – non mi ero accorto che si fosse avvicinata, ero troppo impegnato ad autocommiserarmi – mi sorride e il mio cuore comincia a battere all’impazzata. “N-niente” bofonchio mentre inconsapevolmente una mano corre alla tasca incriminata. Lei scuote il capo alzando gli occhi al cielo: “Che cos’hai in tasca, Ron?” pressa. “Sono due settimane che sei strano!” sbotta leggermente esasperata. “Cosa mi nascondi?” aggiunge poi, vagamente preoccupata.

Ok… non è così che l’avevo immaginato ma, forse, non esiste il momento perfetto – penso mentre prendo un bel respiro profondo e senza nemmeno sapere bene quel che faccio afferro il Deluminatore: il London City Airport piomba nell’oscurità. Mi inginocchio e stringendo la scatoletta sollevo il braccio verso Hermione, lei sta sbattendo le palpebre, confusa, per adattare la vista alla fioca luce lunare che filtra dalle vetrate. “Ron? Dove sei?” chiede allarmata non trovandomi davanti a sé. “Sono qui” riesco a rispondere e il suo sguardo si abbassa su di me e poi si fissa sulla mia mano e su ciò che sostiene.

Io apro la scatoletta e comincio a farfugliare: “Hermione Jean Granger vorresti farmi l’onere... ehm no, ecco... l’onore di diventare mia moglie?” Lei mi guarda senza battere ciglio, immobile come una statua e ho l’impressione che il tempo si fermi, poi all’improvviso comincia a piangere e singhiozzare – Oh miseriaccia! Cos’ho fatto sta volta? Sono disperato e penso che potrei morire ma sul volto umido di Hermione si allarga un grande sorriso che, da dietro il velo di lacrime, accende anche i suoi occhi color cioccolata. “Oh Ron... pensavo che non me l’avresti mai chiesto! Ma quanto volevi farmi aspettare?? Sì, sì! Sì, certo che lo voglio!” esclama.

Mi porge la mano tremante e goffamente le infilo l’anello – un fine cerchietto d’argento con incastonata una candida perla perché, ovviamente, Hermione è contraria ai blood diamonds – quindi mi alzo lentamente, sentendomi leggero come l’aria – ha detto di sì! Sì!!! Lei sorride e le luci si riaccendono mentre il Deluminatore cade a terra – un normale accendino agli occhi dei tanti viaggiatori Babbani – la attiro tra le braccia baciandola con passione, Hermione – la mia Hermione, ora e per sempre.



Note al testo:

Mi perdonerete, ma quando ho scritto questa espressione "fidanzato – quasi fidanzato – geloso"  avevo in mente la distinzione, che c'è in Inglese, tra 'boyfriend' (ragazzo, fidanzato) e 'fiancé' (prestito dal francese per 'fidanzato, promesso sposo')  * ogni tanto, mi prendono questi raptus linguistici ^^ *  comunque ci tenevo a spiegarlo perché in Italiano la distinzione non si coglie altrettanto bene.

Spero che la storia vi sia piaciuta! :)