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Autore: _Firestorm_    13/09/2013    1 recensioni
Una lettera che fa riaffiorare vecchi ricordi dimenticati costringerà una donna a fare i conti con il proprio passato. Solitudine e rabbia, orgoglio e amore: il tentativo di Erza Knightwalker di capire perchè è diventata la donna spietata che tutti conoscono.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Knightwalker, Mistgun, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per Wilwarind86 e la sua curiosità :-] spero ti piaccia!
 
 
 
 
Ferite
  
 
Camminava, il suono dei passi rimbombava nei corridoi vuoti delle camerate.
“L’ho preso a schiaffi. L’ho VERAMENTE preso a schiaffi. Non credevo sarebbe stato così… liberatorio, senza contare che con quello che mi ha detto prima… no meglio che non ci ripensi o torno indietro e lo gonfio come un pallone. Quel dannato sorrisino da so-tutto-io glielo stacco a schiaffi dal viso se si riazzarda, per non parlare di come mi ha detto che era un bluff: << Non so di chi fidarmi Erza, dal tuo incontro di ieri, dalle parole di Farwol è chiaro che abbiamo una spia. Adesso ho la certezza che di te posso fidarmi, Erza. È stata proprio la tua reazione a farmelo capire, una spia avrebbe cercato di fingere, avrebbe provato a svicolare. Tu mi hai preso a schiaffi, ti sei arrabbiata. Anche se a modo tuo mi hai dato conferma di ciò che già sapevo ma di cui volevo una certezza assoluta >>. Odioso” pensò Erza.
Arrivata nella sua stanza si tolse schinieri e bracciali e si buttò sul letto, ripensando a quanto era successo negli ultimi giorni: dall’incontro con Farwol fino alla riunione, alle figuracce che aveva fatto e che stavano seriamente minando la sua reputazione da donna tutta d’un pezzo, quel dannato piano segreto e le allusioni di Hugues sul fatto che tra loro ci fosse qualcosa. Quest’ultimo pensiero le dava molto fastidio, insomma era assolutamente impossibile che tra loro potesse nascere qualcosa; inoltre non poteva credere di essersi, anche se non apertamente, offerta di accompagnarlo per “proteggerlo”.
“Sto impazzendo. Io lo detesto, perché diavolo dovrei volerlo proteggere! Probabilmente è lo stress accumulato negli ultimi giorni che mi impedisce di pensare lucidamente, forse dovrei…..”
 La stanchezza si fece sentire tutta insieme e prima che potesse accorgersene si era addormenata.
 
Dopo un po’ le parve vagamente di sentire dei colpi e una voce:
<< Capitano Knightwalker >>. Lei si girò dall’altra parte e non rispose.
<< Capitano Knightwalker >> La voce era più forte stavolta, come più forti erano stati i colpi.
<< ERZA >> Il tono si alzò ulteriormente e a quel punto,molto infastidita, andò ad aprire.
 
“Maledizione perché non risponde, dove accidenti è andata?” pensò Gerard
<< ERZA >> la chiamò ancora, stavolta per nome, per poi rendersi conto che lo avrebbe riconosciuto subito e magari lo avrebbe lasciato li fuori di proposito dopo gli ultimi avvenimenti.
Contro ogni suo pronostico sentì dei passi strascicati e dopo qualche secondo la porta si aprì rivelando un’Erza scarmigliata che si era evidentemente appena svegliata.
<< Ma che diavolo… che ci fa lei qui? E… che ha da guardare? >> chiese indispettita, soprattutto per il fatto che l’altro la stava fissando.
<< Niente, mi scusi capitano. >> rispose prontamente lui, ma Erza notò un lieve rossore sulle guance.
Lei si guardò per un attimo e fu sufficiente per capire il motivo di tale imbarazzo, d’altronde era mezza svestita. Stava per sbattergli la porta in faccia e correre a darsi una sistemata quando sentì delle voci nel corridoio, voci che si stavano avvicinando.
“Lui. Qui. Io in queste condizioni. Sono rovinata, se lo scopre qualcuno sono rovinata!”
Anche Gerard se ne accorse e Erza approfittò del momento di panico per tirarlo velocemente nella sua stanza e chiudere la porta.
<< Ma che c’è venuto a fare qui si può sapere? >> gli chiese mentre si rivestiva in fretta e furia.
<< La riunione capitano, lei non è tornata quindi abbiamo ripreso senza di lei. Ero venuto a cercarla per metterla al corrente di quanto ho detto agli altri capitani e… beh speravo di avere spiegazioni sul suo comportamento di oggi. Sa per via di Hugues >> disse Gerard
<< Speri solo che quei soldati che stavano arrivando non siano qui per parlare con me altrimenti mi avrà rovinato la reputazione con le sue preoccupazioni >>  ribatté piccata lei.
Toc toc.
Come non detto.
<< Capitano Knightwalker, sono Cal Morten, una recluta. Volevo chiederle se era possibile cambiare uno dei miei turni questa settimana.>>
Intanto di là dalla porta due figure erano impietrite. Gerard si girò verso la donna e la guardò come a chiederle di trovare una soluzione.
Erza dopo qualche secondo si avvicinò e con una spinta poco gentile lo buttò a terra:
<< Si sbrighi, sotto al letto. >>
<< Non ci sto è troppo basso >> disse lui dopo aver dato un’occhiata.
<< Non mi interessa se si deve sgualcire i vestiti, entri sotto quel letto o ce la caccio io a forza, scelga lei. Non ho intenzione di fare una figuraccia per colpa sua. >>
<< Figuraccia? Ma di che sta?... >>
Il povero disgraziato non ebbe il tempo di finire la frase che Erza lo spinse sotto il letto, dopodiché corse ad aprire.
<< Mi scusi…. >>
<< Cal >>
<< Cal. Stavo appunto revisionando i turni e non l’avevo sentita. Che c’è? >>
<< Volevo sapere se era possibile scambiare il mio turno di notte di questa settimana con quello pomeridiano del mio amico, mia moglie ha appena partorito e vorrei starle vicino. >> disse l’uomo
<< Congratulazioni per il bambino. Per quanto riguarda i turni se il suo amico è d’accordo non ci sono problemi ma che non diventi un’abitudine, soprattutto che non si sappia in giro o diventerà un pandemonio. È un’eccezione Cal. >>
<< Grazie capitano, scusi se l’ho disturbata >> disse il soldato, dopodiché si allontanò con il suo amico.
 
<< Che acida che è… ma come fai a sopportarla? >>
<< Non è tanto male, è un ottimo comandante se guardi il lato pratico. Ma non ha un bel carattere ecco, questo lo devo ammettere >> disse Morten.
<< Non ha un bel carattere? Quanti anni avrà? 20, 21? E ancora non è sposata a quanto so, ma del resto chi si azzarderebbe a provarci con una così? Poi vogliamo parlare del fatto che è un comandante? Sarà forte d’accordo ma non credo sia solo per quello che è arrivata così in alto, capisci no?>>
 
Quelle parole ferirono profondamente Erza. Era pur sempre un essere umano, aveva dei sentimenti anche se ben nascosti dietro una corazza di spavalderia. Certo non aveva un bel carattere lo ammetteva ma sapere che qualcuno credeva ancora che si fosse guadagnata la sua posizione con altri mezzi, e non solo per merito, era stata una pugnalata alle spalle.
Chiuse la porta e fece uscire il re da sotto al letto; quando si fu rialzato capì che aveva sentito tutto.
<<  Adesso capisce a che figuraccia mi riferivo? A questa! Esca subito di qui e non si riazzardi a tornare >>
<< Erza… >>
<< Fuori! E non mi chiami per nome, non sono sua amica e tanto meno la sua fidanzata. >>
<< Erza ascoltami per favore. Fa male sentirsi dire cose del genere ma tu sai che non sono vere, non dargli peso perché non ce n’è ragione >> disse lui dopodiché poi in un momento di pura follia, perché solo così si poteva definire, la abbracciò.
Erza rimase pietrificata tanto che non provò nemmeno a ribellarsi ma dopo un po’ lo spinse via e, addolcendo un po’ i toni, gli disse:
<< Senta, se non ha altro da dirmi io avrei da fare. >>
<< In verità si… non ero qui solo per farle il resoconto della riunione… dobbiamo iniziare a organizzare il viaggio per Asmodea se se la sente capitano. >>
A quel punto Erza si sedette alla scrivania e con un sospiro disse:
<< Prenda una sedia. Sappia però che se torna qualcuno farà un'altra bella spedizione esplorativa sotto al letto. >>
<< Affare fatto >>
 
Iniziarono quindi a organizzare la spedizione, Gerard però si rese conto che i pensieri di Erza erano altrove e provò a domandare il perché:
<< Non mi va di parlarne >> fu la risposta lapidaria che ricevette
Quando ebbero finito era oramai sera e Gerard poté tornare verso il palazzo senza essere visto da nessuno, aiutato dal buio.
 
“Vogliamo parlare del fatto che è un comandante? Sarà forte d’accordo ma non credo sia solo per quello che è arrivata così in alto, capisci no?” “Le stesse parole di quella volta, pensavo di essere riuscita a metterci una pietra sopra, di aver dimostrato che non era così… invece non è bastato”.
 
Durante la riunione la interrogarono ma nulla di quello che disse si rivelò utile per identificare i razziatori. La bambina promise di ripensarci e se le fosse venuto in mente qualche altro dettaglio avrebbe avvertito subito il capitano.
Questi l’accompagnò ai cancelli del castello e le diede un medaglione:
<< Non posso accompagnarti in città a cercare i tuoi genitori, devi cavartela da sola. Questo medaglione ti servirà per rientrare a palazzo stasera, le guardie ti faranno passare. Buona fortua >>
<< Grazie capitano Moore, ripenserò a quello che è successo e se troverò la mia famiglia chiederò anche a loro, magari possono aiutarvi se hanno visto qualcosa.>>
<< Vai ora, non perderti mi raccomando >>
Erza si incamminò verso la città ma ad un certo punto si voltò e chiamò il capitano:
<< Capitano Moore? Posso farle una domanda? >>
<< Dimmi >>
<< Come posso fare per diventare un soldato? >>
A quelle parole il capitano rispose:
<< Non è un mestiere per le donne questo Erza, e non ti aiuterà a riavere quello che hai perso >> le disse indovinando la domanda successiva.
<< Ma io so combattere… un pochino. I miei cugini erano nell’esercito di frontiera e mi hanno insegnato qualcosa, per favore imparo in fretta anche se sono una donna! Non sarò un peso! >>
<< In ogni caso sei troppo piccola >> disse Evander poi, vedendo lo sguardo implorante della piccola aggiunse rassegnato << Dovrai accontentarti di quello che ti insegnerò io quando sarò in città, non c’è modo che tu possa entrare nell’esercito, mi dispiace. >>
<< Davvero?? Grazie, grazie, grazie, non se ne pentirà! >> disse Erza, poi corse verso la città.
 
“Non se ne pentirà… che promessa stupida”
 
 
 
 
 
Cuccia (?) dell’amanuense:
Si sono impazzita basta vedere come ho chiamato il cantuccio :D è il mal di testa che comanda in questo momento. Troppo studio, troppa semiotica e linguistica generale, troppo Leopardi… aiutoooooooooooooooooooooo. Scusate mi dovevo sfogare ahahahah.
Beh è un po’ inaspettato come aggiornamento visto che di solito aggiorno il martedì o il mercoledì al più tardi ma avevo voglia di scrivere e una volta che ho cominciato dicendo “mi metto avanti per martedì e butto giù il capitolo” non mi son fermata più. Poi a vedere il capitolo lì, solo soletto… mi ha fatto pena non potevo aspettare ;) .
È un capitolo un po’ mattone lo ammetto, soprattutto nella parte finale ma questo potrebbe essere uno dei motivi, (secondo me) che hanno alla creazione del caratterino smielato e zuccheroso del personaggio di Mashima-sensei.
La parte edo-jerzosa (?) di questa storia non era prevista inizialmente ma le cose hanno preso una certa piega e mi piace molto di più così, infondo non ho modificato la trama originale mi sono limitata a aggiungere un pizzico di Jerza qua e là quando la fangirl che è in me ha preso il sopravvento (perché si, nel caso non si fosse capito la Jerza [ di earthland o meno ] è il mio OTP) ù.ù
Nel caso martedì o mercoledì riesca ad aggiornare ci sarà un singolo capitolo come al solito, altrimenti ci vediamo la settimana seguente!
Un bacione a tutti
_Firestorm_
  
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