Il suono del sole.

L'ho sempre trovato a dir poco snervante, il ticchettio della pioggia sull'asfalto. O sul prato. O su qualsiasi altra cosa.
È uno di quei suoni ritmatici e costanti, che si ripetono allo stesso modo fino allo sfinimento, che non puoi ignorare.

Non importa quanto flebile sia l'infrangersi di una singola goccia, non importa quanto sia delicato.
Quella miriade di insignificanti goccioline sa essere tremendamente assordante.
Come tanti sottilissimi aghi che tintinnano sul suolo rigido e che pungono la pelle.

E lei... lei ha vissuto la sua intera esistenza con quel fragoroso concertino nelle orecchie.
Lo scrosciare dell'acqua era il suo naturale sottofondo. Quegli aghi suoi fedeli compagni. Parte stessa del suo corpo.

"Sta piovendo di nuovo, fuori..."

Ed è strano, sentire come invece la mia voce risulti sbagliata, per quel sottofondo. Decisamente più forte, decisa, gutturale.
In netto contrasto con la delicata ed assordante pioggia. Pioggia che, nel suo paradosso, non è poi così spiacevole.
Chissà come, chissà quando, è diventata quasi una sinfonia cullante.

"Non è colpa di Lluvia!"

Si affretta ad aggiungere, lei, guardandomi spaventata per un istante.

"Nessuno ha insinuato il contrario."

Le faccio notare, alzando un sopracciglio al suo evidente panico crescente.
Arriccia leggermente le labbra, spostando lo sguardo velocemente da un punto ad un altro nella stanza. Soffermandosi probabilmente su tutti i volti che la circondano, alla ricerca di un qualsiasi cenno di accusa nei suoi confronti.
Poi riporta lo sguardo all'esterno, e sospira.

"A Lluvia... dispiace ugualmente. La pioggia è deprimente."

Mormora, chinando leggermente il volto, con un piccolo broncio appena accennato ed i grandi occhi velati di tristezza.
Riesce quasi a fare tenerezza, con quella faccia. Sembra una ragazzina dolce ed insicura.

Se non sapessi quanto folle possa essere, potrei anche cascarci.

Ma io la conosco. Io lo so che lei non è tenera ed indifesa.

Lluvia è... indefinibilmente Lluvia.

Quindi non saprei dire perché mi ritrovo a portarle una mano tra i capelli, in un goffo tentativo di conforto.
Lei non è il tipo di persona che ha bisogno di cose del genere.
Si monta la testa, immagina cose tutte strane in un mondo tutto suo. Riesce persino a fumare dalle orecchie, quando sviene, vittima di chissà quale stramba fantasia.

Anche se ora lei è Lluvia 2.0. E Lluvia 2.0 non sviene più.

Tuttavia la sento irrigidirsi, fremere debolmente, sotto la mia mano.
Però non ho il tempo di meravigliarmi, no.
Perché poi si scioglie quasi, gettandomi le braccia al collo con l'entusiasmo di una bambina, nonostante io l'abbia rifiutata non molto tempo fa.

Perché lei, tra le tante cose, è anche maledettamente insistente.
Come quelle piccole goccioline che nel loro timido fracasso hanno corroso persino le rocce.

Persino i ghiacciai.
E non riesco ad impedirmi di rabbrividire, a quel pensiero, partorito da chissà quale angolo contorto della mia mente.

Trovo soffocante, la sua stretta. Come se mi mancasse l'aria dai polmoni.
Ed è strano, perché lei è attenta a non stritolarmi. Attenta a non infastidirmi davvero. Attenta a tutto ciò a cui può fare attenzione.

Quindi non c'è una vera spiegazione, per questo. E mi spaventa.

Perché io le ho detto che non mi interessava.
Ho fatto come mi ha detto Erza, ho messo in chiaro i miei sentimenti.

Però lei non molla. Ed io proprio non riesco a dispiacermi, di questo.

"Lluvia, accidenti, staccati!"

Esclamo, cercando di apparire irritato, dimenandomi sotto la sua presa.

"Solo dopo che ci saremo sposati, Gray-sama!"

È un sospiro esasperato, quello che mi abbandona le labbra. Almeno credo.
Ed, indubbiamente, non è rossore il calore che avverto sulle guance.
Sarà... per il soffocamento. Evidentemente stringe davvero troppo, questa donna.

Eppure... Eppure una parte di me, una insignificante e stupida alla quale non intendo dare ascolto, è felice. Mentre io sbraito, irritato ed esasperato, una parte di me è felice.

Non mi rendo nemmeno conto che la pioggia è cessata, finché non me lo fa notare lei.
Con il suo modo tutto strano.

Perché l'ho detto, lei è indefinibilmente Lluvia.
E Lluvia è, essenzialmente, completamente folle.

"Non trovi magnifico il suono del sole, Gray-sama?"