Non comprende neanche quel che loro stanno progettando.
E dovrebbe essere uno dei suoi primi problemi.
Ovviamente assieme a quelli di “Grande, son scappato dalla prigione. Sono meno innocente di prima.”. Si scervella, ci prova seriamente, ma più d’un grande mal di testa non è riuscito ad ottenere.
- Gira lì Gluttony! - così ordina Lust con un secco tono della voce, indicando con un gesto del capo un vicolo al lato della strada. Uno di quelli che di certo non portano in bei candidi posti.
- Sì Envy! -
Sì…
Envy…?
- Porc… - impreca mentalmente e non Edward, sbattendosi entrambe le mani in faccia mentre le gambe si tengono ancora salde sul grasso corpo dell’homunculus. Passa lo sguardo sulla figura di Lust, che lentamente con il luccichio abbagliante d’una magia di cui è stato scoperto il trucco, recupera le sembianze originarie, ridacchiando malignamente a denti stretti.
- Tu figlio di… -
- Sta zitto nano! –
Neanche fa in tempo a rispondere Ed che finisce avvolto dal buio e dalla puzza di quel nauseante e orrendo vicolo. Lo percorrono di fretta, veloci, svoltando a destra, poi nuovamente a sinistra. Piroettano tra una via e l’altro… e ormai l’alchimista ha già perso la cognizione dello spazio e del luogo, perso.
Si fermano, finalmente, arrivati presso un vecchio e abbandonato magazzino in periferia, uno di quei luoghi disabitati a quest’ora del giorno, colmi di vita solo durante la notte, soprattutto nei locali notturni che si aprono nel sottosuolo. Gluttony si immobilizza e attende ordini che però, a ricevere, è qualcun altro.
- Su scendi Alchimista! – obbediente perché non c’è altro che può fare, così si giustifica mente segue quel mostro qualche metro lontano da Gluttony.
Envy ricade su un muro, incrociando le braccia al petto, sbuffando come se questa situazione non gli procurasse che noia e dispiacere. In un certo senso è così.
- Che palloso che sei, nano! – e sbuffa ancora.
- Finiscila di chiamarmi nano o ti stacco il fegato e lo getto ai pesci… - detto con una calma e una freddezza tanto naturale da dare la sensazione che la farebbe davvero una cosa del genere.
- Ok ok… ma quanto siamo nervosi… - e adesso smette di sbuffare, piegando le labbra in un sorriso largo e maligno, semplicemente per il puro gusto di far infuriare quell’essere e di vedere le vene su collo e fronte in punto d’esplosione imminente.
- Io dovevo solo andarmene da lì! Mica pensavo che fossero così idioti da arrestarti! -
Jacky-dragon