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Autore: michaelgosling    14/09/2013    2 recensioni
1935. Una bambina olandese di nome Henny viene mandata a vivere in America perchè in pericolo: sebbene non sia qualcosa a cui Hitler è contrario rischia molto per via di qualcosa di segreto che riguarda il padre.
1947. Henny si ritrova ad essere testimone di una serie di omicidi: è l'inizio di una catena di eventi riconducibili a quel segreto a lei nascosto per anni e che la porteranno ad essere nuovamente in pericolo.
Si svelerà mai questo segreto? E perché qualcuno la vuole morta?
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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gggg CAPITOLO 13. DOPPIOGIOCO SCOPERTO

Helloy mise il cappello e la giacca sulla sedia accanto alla sua e con disinvoltura allentò la cravatta.
Mise una gamba sopra l'altra, e con con prepotenza si distese il più possibile per stare più comodo.
Una volta fatto, mentre aspettava l'arrivo del drink che aveva chiesto, faceva l'occhiolino alle ragazze che gli passavano davanti.
Colton e Carson lo spiavano da un po', nascondendosi dietro un giornale locale.
Non guardavano solo lui, ma anche il locale.
Dovevano assicurarsi che non ci fosse nessun'altro poliziotto perchè altrimenti sarebbero stati licenziati o peggio, visto che erano stati sospesi proprio perchè lo avevano accusato di un crimine.
"Non c'è nessun altro poliziotto qua dentro. Siamo solo noi e l'imbecille." mormorò Carson al collega.
Colton abbassò il giornale e così fece il partner.
Si alzarono e si sedettero nello stesso tavolo di Helloy.
"Ma cosa.." mormorò questi, riconoscendo i colleghi.
"Da quanto tempo! Scusa, ti dispiace?" mormorò con sarcasmo Carson, sedendosi vicino all'odiato poliziotto.
"Sì, mi dispiace!" sbottò con evidente seccatura Helloy.
"Che peccato! Perchè sei così scorbutico? E noi che volevamo solo chiacchierare con un nostro vecchio amico!" continuò Carson, rendendo sempre più marcato il suo sarcasmo.
"Sì può sapere cosa volete?"
"Cosa succede, Helloy? Qualcosa ti turba?" mormorò Colton, con lo stesso tono sarcastico del collega.
Il sarcasmo era l'unica cosa che avevano in comune.
"Cos'è, la sospensione non vi è bastata? Volete il licenziamento? Mi basta fare una chiamata al Capitano!"
"Noi vogliamo soltanto parlare! Non occorre essere così maleducati!"
"Ma io non voglio parlare con voi! Sparite!"
"Come mai tanta fretta, Helloy? Mi sembri un pochino agitato. Peterson, quand'è che le persone sono agitate come Helloy? Se lo sappiamo possiamo aiutarlo!" continuò Colton, divertendosi a prendere per il culo il collega.
"Fammi pensare, Butler. Oh sì, ora ricordo! Solitamente le persone sono così nervose perchè nascondono qualcosa."
"Mi sembra una risposta razionale. Nascondi qualcosa, Helloy?"
"Andate a farvi fottere. Voi e quel sarcasmo del cazzo."
"Mi sembra che il nostro amico sia sempre più confuso." mormorò Carson, prendendolo per la camicia.
"Forse l'aria fresca gli farà entrare aria nel cervello." continuò Colton.
"Ok, ok!" fece con malavoglia Helloy, alzandosi e uscendo con i due per il locale, per poi andare sul retro.
"Dov'è? Allora? Parla!" sbottò Colton.
"Di cosa stai parlando?"
"Sai Helloy, hai un così bel faccino. Sarebbe un peccato rovinartelo." mormorò Carson, mentre lo teneva per la camicia per impedire che scappasse.
"Levami quelle sudicie mani di dosso, Peterson! Qualunque cosa stiate cercando, io non l'ho presa!"
"Andiamo, Helloy. Siamo soli, non c'è il Capitano. Quindi smettila di fare il leccaculo. Sappiamo benissimo tutti e tre che tu facevi parte di quel gruppo che voleva quella ragazza morta."
"Anche il Capitano ne fa parte, quindi non vi conviene farvi in quattro per salvarla. Non ci riuscirete mai. Consegnatecela e avrete un risarcimento e una promozione."
"Consegnarvela? Ma se l'avete voi!"
"Noi la stiamo ancora cercando, e la troveremo molto presto. Se l'avete persa, tanto meglio. Sarà più facile trovarla e ucciderla." fece Helloy, allontanandosi dai due poliziotti.
Aveva capito chi aveva preso la ragazza.
Si diede dello stupido per non esserci arrivato prima.
"Nessun omicidio rimarrà impunito per sempre, Helloy. Tutti i nodi vengono al pettine." mormorò Colton.
"Queste sono solo stronzate che si leggono nei romanzi. Nella vita reale è molto diverso, te l'assicuro!" sbottò Helloy, rientrando nel locale.

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Harvey camminava a passo svelto per le strade di New York, con un coltellino svizzero in tasca.
Doveva fare in fretta.
Doveva distruggere tutte le informazioni che quella banda aveva sulla ragazza e poi l'avrebbe raggiunta a L.A..
Il tempo era poco, ma doveva sbrigarsi.
Con sua grande sorpresa, si imbattè nei componenti del gruppo, che lo portarono in un vicolo cieco.
"Dov'è?"
"Chi?" chiese Harvey.
"LA RAGAZZA! Sappiamo che l'hai presa tu! Dicci dov'è e avrai salva la vita!"
"Andate a fanculo. Ho fatto quello che era giusto." mormorò Harvey.
"Allora morirai."
"Accomodatevi! Tanto era quello che volevo fin dall'inizio!"
Uno dopo l'altro, colpirono Harvey.
Non usarono pistole: quasi tutti lo colpivano a pugni e calci, ma un paio usava dei coltelli.
Lo colpirono tante volte e poi lo lasciarono accasciato a terra, metà vivo e metà morto.
Harvey li vide allontanarsi, ma la sua vista si fece annebbiata.
Sentiva un dolore lancinante in tutto il corpo, e se nessuno lo avrebbe soccorso, nel giro di poche ore sarebbe morto.
Non aveva più forza, e chiuse gli occhi.
Proprio quando svenne, qualcuno si accorse di lui.
Qualcuno che per sbaglio era caduto perchè era inciampato sulla sua gamba destra.
Lo raccolse e si allontanò con lui.
Chiunque fosse, doveva conoscere Harvey Naher.
Quasi tutta la città lo conosceva.
Se era un poliziotto, o un giudice, era spacciato.

ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO :D ECCO UN NUOVO PERSONAGGIO... CHI SARA'? FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE :D CIAO





  
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