Come promesso
ecco la mia nuova fic. Ho alcune avvertenze da fare: non so cosa
scriverò. Avevo in mente giusto i primi due capitolo.
Per il resto non so nient’altro. Ogni storia, ogni
evento inventato sarà scritto di getto.
Un’altra
avvertenza…bè, come è scritto dell’introduzione
questa volta vedremo Edward conteso tra bella e un’altra ragazza…e
la “povera” Bella proverà ciò che ha provato edward
con lei e Jacob. Ultima cosa: nonostante inizio da un capitolo di Eclipse, questa storia non so quanto terrà conto
della serie, quindi probabilmente Jacob sarà solo un amico di Bella. Bè…leggete
e recensite, ok? J
-Buona notte Bella-
-aspetta. C’è qualcos’altro che volevo chiederti.- sorrisi, stringendo ancora di più Bella al mio petto. –cosa?- -ieri notte ho parlato con Rosalie…- ecco. Lo sapevo. M’irrigidii, una nuova espressione sul mio viso. Ma lei non poteva vedere. –sì, quando sono arrivato ci stava pensando. Ti ha turbata molto, vero?- Rosalie!! La mia bellissima sorella bionda ha sempre avuto il vizio di parlare quando non deve. C’era un motivo se non avevo mai raccontato a Bella la sua storia. Troppo triste. Troppo violenta. –mi ha parlato un po’…del periodo che la tua famiglia ha trascorso a Denali.- il gelo mi riempì il corpo già di per sé freddo. –sì?- fingevo calma. –ha accennato qualcosa si di te…e una comitiva di vampire…- e brava Rosalie. A questo però non pensava quando mi ha visto. La testa mi girava. Può girare la testa a un vampiro? Non lo so. Ma lo sforzo per non ricordare era tale che ogni fibra del mio corpo stava soffrendo. –non preoccuparti. Mi ha detto che non hai…mostrato alcuna preferenza. Ma io mi chiedevo,ecco, se qualcuna di loro l’avesse fatto. Mostrare un preferenza per te, dico.- rosalie rosalie… ti eri accorta tardi dell’errore e avevi cercato di rimediare? Ma sapevi quanto Bella fosse gelosa. La mia piccola Bella. Chinai la testa, per sfiorarle i capelli con le labbra. Come potevo rispondere? Come potevo ricordare?
-chi?- mi veniva da ridere. Cercava di mantenere un tono disinvolta. Ma io glielo dicevo sempre che era un pessima attrice. –o era più di una?- più di una? No, una basta e avanza!
-Alice me lo dirà. Vado subito a chiederglielo- appena tentò di muoversi la bloccai con la mia presa d’acciaio. –è tardi.- la mia voce era nervosa. Non potevo permettere che chiedesse Alice. Alice le avrebbe detto tutto. Sincerità prima di tutto in un rapporto. Solitamente ero d’accordo con lei. Ma ogni tanto ci sono delle eccezioni doverose. –inoltre credo che Alice sia uscita…- ma che bravo bugiardo Edward.
-cattive notizie. Scommetto che a Denali è successo qualcosa di brutto, vero?- Bella, mia dolcissima Bella… il suo cuore prese a battere velocissimo. Quasi come sarebbe martellato il mio se lo avessi avuto in quel momento. –calmati Bella. Non dire assurdità.- -chi era?- sospirai. E per l’ennesima volta quando si trattava di parlare del passato mio e della mia famiglia, mentii. O meglio, omisi dei fatti. –Tanya manifestò un certo interesse. Le feci sapere, in modo molto cortese e da vero gentiluomo, che non lo ricambiavo. Fine della storia.- ecco…stavo per ricordare…
-dimmi una cosa. Com’è Tanya?- -come tutti noi. Pelle bianca, occhi dorati.- risposi, in fretta. L’immagine stava arrivando. Già vedo degli occhi color dell’oro chiaro. Labbra fine, delicate. –e straordinariamente bella, ovvio.- -per gli umani si, suppongo.- solo per gli umani?
–sai una cosa però?- ultima bugia. –cosa?- -preferisco le brune…- la conversazione si fece più leggera. Bella si era ormai tranquillizzata. Infine la convinsi che era tardi. Si rannicchiò contro il mio petto, mentre io la cullavo lento –dormi, mia Bella. Fai tanti bei sogni. Tu sei l’unica ad avermi mai preso il cuore. Sarà per sempre tuo. Dormi, mio unico amore.-
Giuro che ciò che le disse lo pensavo davvero. Infondo erano passati anni. Decenni. Bella cadde nel sonno profondo dopo poco. Io smisi di canticchiare la sua ninna nanna. Chiusi gli occhi. Ora sarebbe accaduto ciò che temevo. Mi sentii trascinare indietro nel tempo, gli anni in cui con la mia famiglia vivemmo con Tanya. Capelli neri. Lunghi, quasi ricci. Sorriso stupendo. Due anni più di me da umana, quaranta in meno da vampira. Il mio primo amore. La mia prima certezza. La mia prima sofferenza. Meredith. Non riuscivo a stare lì steso nel letto, immobile. Attento a non svegliare Bella mi alzai. Andai alla finestra dove si potevano vedere le nubi oscure che coprivano la luna. Chiusi gli occhi. E lasciai che i ricordi mai cancellati mi assalissero.
- Carlisle, Esme,
Edward, Rosalie, Emmet, Rosalie, Alice, vi presento la
mia famiglia.- sorridemmo ai vampiri indicati da Tanya. –Jack, Meredith,
Violet, Thomas.- a ogni nome rispondevamo con un
cenno. I pensieri di quella gente erano gentili e cordiali come quelli dei miei
familiari. I miei occhi indugiarono su…com’è
che si chiamava…ah, Meredith. Qualcosa in lei mi colpì.
Forse quello sguardo
triste, lontano. Forse i suoi pensieri affollati, confusi. Forse
quell’espressione cattiva che illuminò il suo bellissimo viso quando incrociò il mio sguardo. Chiusi gli
occhi, concentrandomi a non ascoltare i suoi pensieri. Poi, stanco, mi
dileguai.
Ci si riunì entrambe le famiglie poco prima di andare a caccia. La casa
di Tanya era enorme e accogliente, a ognuno di noi
spettava una camera singola. Carlisle ed Esme scherzarono molto con la padrona
di caccia e si lasciarono convincere a farsi accompagnare a cercare la selvaggina
migliore. I miei fratelli e sorelle si unirono subito, così come la
famiglia di Tanya. Io lasciai stare. Non avevo sete. Volevo solo un po’
di tranquillità. Passeggiai per la casa enorme silenziosa, fino a
raggiungere una stanza appena sotto il tetto. Un rifugio, pensai. Gran parte
della parete era
occupata da una finestra aperta. Una specie di davanzale enorme. Rimasi a
fissare il cielo scuro di fronte a me. Quando sentii
dei passi. –tu cosa ci fai qui?- tagliente come
il suo sguardo, Meredith mi guardava immobile dietro di me.
–emh…guardavo…il cielo?- chiesi, per metà
strafottente, per metà diffidente. –dovevo chiedere il permesso?-
ecco, ora solo strafottente. Rimase in silenzio. Continuai a non leggerle il
pensiero. –no. Scusa. Solitamente qui ci vengo solo
io.- si avvicinò a me, guardando anche lei fuori. –Edward,
giusto?- annuii. –Meredith, giusto?- -lei non annuì. –significa
potere sul mare, vero?- chiesi, tirando fuori quel mio lato leggermente
saputello che Rosalie detestava tanto. Con gran
sorpresa Meredith strinse i pugni –non significa
proprio niente.- -no, sono sicuro. Ho letto un libro antico dove diceva che in Scozia Meredith è- -basta!-
sibilò, e m’interruppi subito. Anche
perché involontariamente ero entrato nei suoi pensieri. E l’odio che avevo letto mi aveva colpito. Un odio ora
riflesso nei suoi occhi. –scusa, io- -zitto! Cosa
vuoi da me? Perché sei tornato? Perché mi perseguiti? Vattene Will,
vattene!- era pazza. L’avevo capito. forse
per questo rimasi immobile davanti a quelle urla, o quando cominciò a
picchiare le sue piccole fredde mani sul mio petto. Ma
mi ripresi in fretta, e con agilità le bloccai i polsi. Peggio ancora.
Continuava a urlare, il viso contorno dal dolore,
quasi come se piangesse e forse l’avrebbe fatto. –calmati1
Meredith, dannazione calmati! – poi,
all’improvviso, cade di peso tra le mie braccia,semi
svenuta. M’inginocchiai a terra, stringendola, ancora stupido e
leggermene preoccupato. Il suo viso era il ritratto della disperazione. E dalle
sue labbra perfette solo un nome continuava a uscire
–Will…perché sei tornato?-
Aprii la finestra, arrabbiato da quei ricordi che mai avrei voluto rivedere, deciso di non andare oltre. E senza svegliare Bella, mi arrampicai, per poi scendere silenzioso nel prato buio. Cominciai a correre incontro alla notte, lontano dai ricordi, lasciandomi imprigionare tra le sue dolci braccia.
Il prossimo capitolo a….bò, ancora non lo so. Spero a
presto! Mi auguro vi sia piaciuto per ora questo capitoletto.
A presto
Lily Black