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Autore: uantwothree    14/09/2013    1 recensioni
Mi chiamo Clara Avey, ma praticamente tutti mi chiamano Cloud, forse per il mio modo di fare.
Pensavo di essere una ragazza qualunque all'interno di una società qualunque,che va scuola e sta con le amiche, ma un giorno tutto è cambiato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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confusion

Sono di nuovo sul bus, dove tutto è iniziato.
Solo che ora la mia vita sembra molto meno monotona.
Stamattina mi sono svegliata e ho legato i capelli in un piccolo chignon basso, ed ho di nuovo evitato mia madre. Sono uscita con dieci minuti di ritardo, ma dovrei arrivare comunque in orario.
Ho pensato a tutta la notte a una sola domanda.
Ma io ricambio davvero ciò che lui prova per me?
All'improvviso esco dal mio "mondo interiore", perchè sento il suo nome qualche sedile dietro di me.
Sono tre ragazze della mia scuola che conosco solo di vista, e da quel che so sono persino amiche di Erin.
- A proposito di ragazzi fighi...Vogliamo parlare di Reyes?
- Madòò ha degli occhi da urlo!
- E poi che fisico!
- E' uno dei più belli della scuola!
Alzo gli occhi al cielo e mi ficco le cuffiette nelle orecchie, anche se non sto ascoltando niente.
Le solite ochette liceali.
Il pullman giunge davanti alla scuola, ma non si ferma.
Per un attimo rimango pietrificata con un'espressione interrogativa in faccia.
Merda.
Nessuno ha prenotato la fermata.
Quella successiva è a due isolati di distanza.
Le ochette continuano a starnazzare come se niente fosse.
Hanno tagliato.
Sono presa dal panico totale e premo immediatamente il pulsante per prenotare la fermata successiva. Tutti mi fissano, poi mi accorgo che lo sto premendo ripetuitamente da almeno mezzo minuto. Mi fermo subito e scendo di corsa.
No, no, no, no!
Corro con tutte le mie forze per i due isolati di seguito.
Arrivata davanti alla scuola i cancelli sono chiusi.
Suono continuamente il campanello, e viene ad aprirmi un bidello.
- Per favore, fammi entrare - lo supplico.
Ho avuto un imprevisto con il pullman, ti scongiuro!
Esita un attimo e poi annuisce.
- Solo questa volta, Avey - sento dire dietro di me mentre corro verso la classe.
Spalanco la porta nel bel mezzo della spiegazione della Torri.
Sto per sedermi quando mi ricordo che ho un conto in sospeso con lei.
- Non così in fretta, Avey - mi dice con voce glaciale.
- Professoressa, la prego, ho avuto un imprevisto con il pullman - la supplico, come con il bidello.
- Non prendermi in giro, per favore.
- Ma è la verità professoressa, lo g...
- Ne parleremo dopo, ora siediti, per favore.
Rimango un attimo immobile.
Con i "ne parliamo dopo" della Torri non si scherza. Mai.
Mi siedo nel banco vuoto vicino a Hane e mi siedo, stanca morta.
- Cloud! Ero preoccupato per te, e...
- Lo so, mi dispiace, ma c'erano delle galline sul bus che tagliavano e non hanno prenotato la fermata - gli confesso.
- E quella stronza non ci crede, dannazione - dico sospirando.
Ci pensa su un po'.
- Ho la soluzione. Stai tranquilla, Cloud.
Mi dà una carezza sui fianchi, e capisco che con lui mi sento davvero al sicuro.
La campanella finalmente suona.
Penso "E' la fine." ma mi ricordo dello stratagemma di Hane.
Si avvicina alla Torri e le fa alcune domande sulla spiegazione che probabilmente non ha neanche ascoltato.
Ho il tempo di sgattaiolare via fino al bar, senza farmi notare. Sei un genio, Hane.
Sto camminando e ad un certo punto vedo Erin.
Mi taglia la strada ed inciampo in avanti sbattendo per terra.
- Ohh, scusami nuvoletta! Non intendevo mica rovinare il tuo bel faccino!
Se ne va ridacchiando con le compagne.
Vedo il grosso segno rosso su un ginocchio che sanguina leggermente.
Quella stronza...Io, io...
- Cloud! Che è successo!
Hane corre verso di me e mi aiuta a rialzarmi.
Alzo gli occhi al cielo, come per dare una risposta ovvia. - Erin.
- Cosa? Io vado da quella e la... -
- No, fermo. Lasciala perdere. -
Sospira. - Non permetterò che ti faccia di nuovo del male.
- Tranquillo, è solo un...graffietto - rispondo. - So difendermi da una gallina come lei.
Nel pomeriggio sono sola in casa ed ascolto la musica leggendo, sdraiata sul morbido piumone da pieno inverno. Ho i capelli legati in una treccia leggera di lato.
Poso un attimo il libro per guardare la città dalla finestra, che si estende davanti a me in un mare di edifici.
I miei pensieri vengono interrotti da una chiamata.
- Pronto?
- Cloud...
- Ciao!
- Scusa se ti disturbo, ma non riesco a stare nemmeno un minuto senza sentire la tua voce.
Arrossisco e non ho la minima idea di come rispondergli.
- Però non mi hai detto una cosa.
Mi dispiace chiedertelo così, ma...tu ricambi davvero ciò che provo per te?
Rimango un momento interdetta. Non può chiedermelo così su due piedi.
- Hane...Tu sei un ragazzo dolcissimo e sai come far sentire speciale una ragazza.
Hai in pratica cancellato il mio passato grigio e monotono, perchè con te è tutto...diverso.
Beh, diciamo che non ti ho detto niente perchè...sono timida. Non sembra, magari sembro spaccona o qualcosa di simile, ma in realtà non ho mai avuto esperienze con dei ragazzi.
Però...Sì, ti amo. -
Sento il silenzio dall'altro capo del telefono. E' tutto ciò che riesco a dire.
- Grazie, Cloud. Scusami, non volevo metterti in dubbio, ma continuavo a tormentarmi con questo pensiero.
- Figurati...Allora, ci vediamo domani a scuola?
- Ma Cloud, è venerdì.
Scoppio a ridere. - Già, hai ragione, sono proprio distratta!
Allora ci vediamo poi domani.
- D'accordo. A domani, allora.
Riaggancio, e sento che il battito del mio cuore è aumentato.
Mi ributto sul letto e ripenso a Matt.
L'ho osservato tante volte da quella volta. A me...a me lui piace.
Però...Hane...
Scendo per prepararmi una tazza di tè caldo.
Hane...E' la persona più dolce del mondo, ed è un gran bel ragazzo...Sono fortunata, ci sono ragazze che sognerebbero di essere al mio posto...
Verso l'acqua bollente nella mia tazza verde chiaro ed immergo la bustina.
Non so nemmeno io se ricambio davvero. Sì, sto bene con Hane, ma forse preferisco Matt.
Cosa scegliere? Stare con un ragazzo figo, simpatico e tenero o sognare di stare con uno bello ma stronzo?
Ovviamente solo un'idiota sceglierebbe la seconda.
I miei pensieri si interrompono nuovamente, ma stavolta grazie a una porta che si apre.
- Mamma - esclamo.
- Ciao, Clara -
Posa la borsa su una sedia e va a svestirsi.
- Clara...In questi giorni sei proprio strana.
Mi eviti, esci in tutta fretta, non dai retta a nessuno...Ma che diavolo hai?
Sospiro. - Quella volta che me ne sono andata di fretta è perché...Non riuscivo a dormire, e mi sono svegliata prima perché ero sovrappensiero, e volevo distrarmi...
- E che cos'è che ti turba? - mi dice dalla stanza accanto.
- Niente. Scuola, cose così - dico vagamente, bevendo un altro sorso di tè.
Smettila di portare avanti il discorso, dannazione.
- Ah, comunque prima ho visto Katelyn al supermercato con sua sorella...Mi ha guardata male ed ha cambiato corsia rapidamente trascinandosi la sorella, è successo qualcosa?
Sospiro di nuovo. - Niente mamma, niente.
In questi giorni ho dato il primo bacio a un ragazzo, ho litigato con le mie migliori amiche per un altro ragazzo, mi sono fidanzata, l'odio tra me ed Erin si è accresciuto...Esattamente il contrario di "niente", ma davvero, non ho voglia di parlarne...
 Soprattutto con Mamma.

Saalve!
Scusate se non ho aggiornato subito, ma la scuola è iniziata da neanche una settimana e già mi sta distruggendo e non ho nemmeno il tempo per scrivere.
Più che altro, in vacanza avevo più ispirazione...ora ne ho poca, se non zero. Ma comunque mi sforzerò e farò ancora un po' di capitoli, non preoccupatevi :)
Grazie a chi recensisce e continuate a farlo se potete :)
- uantwothree

 
   
 
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