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Autore: Ammie    14/09/2013    4 recensioni
Una storia che emoziona, che appassiona, che fa sorridere, che fa sognare e che ha a che fare con la cucina.
Sto parlando di Tadashi e Akira. La loro storia vissuta dal punto di vista della ragazza, che seppur con un temperamento aggressivo si sente persa negli occhi scuri del fidanzato.
Tra i veloci battiti dei loro cuori si presenteranno vari ostacoli, alcuni molto difficili da superare. Solo di una cosa sono certi: del forte amore che li lega...
Riusciranno a restare uniti oppure si arrenderanno alle prima difficoltà?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Todo, Tadashi Karino
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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E shopping sia.
 
 
-Quindi vuoi che io sia sempre così?- domandò furbo.
-Uhm…- era in imbarazzo. –Beh, qualche volta non mi dispiacerebbe- ammise.
-Affare fatto- proclamò lui che intanto aprì la bocca.
Akira lo notò, quindi allungò il braccio per prendere stavolta delle ciliegie e poi lo imboccò con cura.
Il ragazzo le morsicò un paio di volte le dita: voleva stuzzicarla un po’.
-Ehi!- disse lei scherzosa.
Tadashi sorrise, vivendo quel momento con il cuore pieno di felicità.
 
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Il modo migliore per iniziare la giornata è quando l’invitante odore della colazione ti sveglia.
La sera precedente insieme ad Akira aveva mangiato molta frutta, ma nemmeno lo spuntino notturno era riuscito a saziarlo. Ripensò alla serata che avevano trascorso: la vasca idromassaggio, le candele, la bufera, i baci… Il bacio della buonanotte, poi, era stato spettacolare, perché Akira aveva molto sonno e si è lasciata coccolare dal suo ragazzo come una bambola. Dopo essere tornato nella sua camera, aveva persino faticato ad addormentarsi per tutte quelle emozioni.
-Alziamoci, dai…- disse a se stesso.
Si cambiò e in fretta raggiunse la cucina, guidato da quello stuzzicante odore. Aprì la porta, trovandosi di fronte Akira in versione cuoca. Spostò lo sguardo verso il tavolo, dove frittelle, pancakes, torte e altri sfiziosi dolcetti regnavano. Tornò nuovamente a concentrarsi sulla sua fidanzata, che aveva lasciato cadere i lunghi capelli sulle spalle. I pantaloncini rosa gli ricordavano il colore delle sue guance quando era in imbarazzo, mentre notò che il top rosa che indossava era particolarmente stretto e… Rivelatore. Un brivido gli percorse la schiena quando la sentì canticchiare a bassa voce.
-Buongiorno- esordì lui.
Akira si girò, mostrando al suo ragazzo quanto il top bianco fosse effettivamente rivelatore. -Oh, buongiorno- rispose sorridendo allegramente.
-Che odorino- continuò lui, mentre Akira posava a tavola il caffè come una vera donna di casa.
Si sedettero attorno al grande tavolo di legno chiaro uno di fronte all’altro, mentre iniziavano a gustare tutte quelle squisitezze.
-Che si fa oggi?- gli domandò poi curiosa, leccandosi le labbra per catturare la crema di un dolce.
A Tadashi non sfuggì quel gesto provocante, quindi posò gli occhi sulla grande vetrata per calmarsi un po’. -Uhm…- mugugnò. -Pensavo di lasciar decidere a te, in fondo sei l’ospite- concluse.
Bevve un sorso di caffè prima di parlare, seguendo lo sguardo del fidanzato che stava osservando il paesaggio innevato. -Cosa c’è in zona d’interessante?-
-Vediamo… Qui attorno ci sono molti ristoranti di lusso, un teatro e varie palestre. Poi una decina di minuti da qui c’è un grande centro commerciale e…-
-Centro commerciale?- chiese con occhi brillanti. -Shopping!- esultò poi felice.
Dopo la decisione della ragazza, si abbandonò sullo schienale della sedia chiudendo gli occhi per qualche secondo. Sapeva che avrebbe fatto il portaborse.
 
Shopping.
Tutto ciò che Akira riusciva a pensare non appena scese dalla moto del fidanzato era questo.
-Vieni- le disse a un tratto Tadashi, porgendole la mano.
Arrossendo la prese, e subito intrecciò le dita con quelle forti del suo ragazzo.
-Eccoci arrivati- sospirò lui, passando la mano libera tra i capelli.
-È enorme- disse Akira meravigliata.
Il ragazzo sospirò ancora, conscio del proprio destino. -Lo so…-
Trattenne una risata: era troppo buffo. Come tutti i maschi era allergico alle compere e non faceva altro che lamentarsi, eppure la accompagnava in qualunque negozio lei desiderasse.
A un tratto abbassò lo sguardo, arrossendo e iniziando a sussurrare. -Dobbiamo comprare il vestito…-
-Mmh?- chiese lui. -Non l’hai già comprato assieme a Sakura?- domandò incerto.
Rise. -Intendevo il tuo- disse trascinandolo in un negozio che poco prima aveva attirato la sua attenzione. -Non ci avevi ancora pensato, non è così?-
Come risposta Tadashi abbassò la testa, e sconfitto entrò nell’atelier con la sua fidanzata.
-Bonjour, messieurs, avete bisogno d’aiuto?- disse un uomo baffuto.
-Uno smoking nero, per favore- rispose Akira, a suo agio nonostante lo sfarzo e il lusso superbo dell’uomo.
-Da questa parte- sorrise, avviandosi verso degli abiti.
-Akira…- mormorò poi Tadashi. -Non dovrò provarne sfilze infinite, vero?- chiese speranzoso.
-Dipende…- gli rispose ammiccando.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi sbalordito. -Che intendi?-
-Dobbiamo trovare lo smoking perfetto, altrimenti non ti valorizzerà abbastanza…- arrossì. -E se ti comporti bene ti prometto che avrai una ricompensa- gli sussurrò poi all’orecchio, facendolo diventare paonazzo e accaldare in un solo secondo.
-Mi segua, s'il vous plaît- s’intromise di nuovo l’uomo, trascinandolo in un camerino.
Rimasta sola Akira iniziò a guardare in giro, soffermandosi sulle parole che aveva detto poco prima. Da quando era diventata così audace? Non aveva ancora in mente con che tipo di ricompensa gratificarlo, ma avrebbe sicuramente pensato a qualcosa.
-Ahi!- sentì a un tratto. -Mi sta pungendo con quell’ago!- disse Tadashi.
-Calmer, calmer… è necessario- replicò l’uomo noncurante.
Dopo pochi minuti uscirono entrambi, facendola sobbalzare.
-Che ne dice?-
Accidenti.
Stava molto bene, anche se la camicia sembrava un po’ troppo stretta sulle spalle.
-Secondo me…- iniziò a dire, notando però Tadashi scuotere la testa in segno di diniego da dietro l’uomo. -Ehm… Forse possiamo fare meglio- concluse, vedendo il suo ragazzo tirare un sospiro di sollievo.
-Oui, in effetti c’è un’ottima base su cui lavorare. Vado a prenderne un altro- continuò con enfasi.
-La camicia è un po’ piccola…- disse lei, mentre si avvicinava al camerino.
-Akira…- iniziò lui. -Ti prego, sai quanto non mi piaccia fare shopping!-
-Ma non stai facendo il portaborse- puntualizzò arricciando il naso, mentre cercava di sistemare il collo dell’indumento.
-Infatti è peggio!- continuò.
Akira sospirò, alzandosi con le punte dei piedi fino a schioccargli un bacio sulla guancia. -La ricompensa…- gli ricordò.
Nello stesso momento in cui l’uomo arrivò con un altro capo da provare, lui sbuffò. -D’accordo…- disse, ottenendo come risposta un sorriso della fidanzata.
 
Era passata più di mezz’ora, ma lo smoking perfetto non si faceva vedere.
-Mmh…- pensò l’uomo con i baffi. -C’è un altro modello che vorrei provasse… Un momento solo, s'il vous plaît- disse, sparendo poi chissà dove nel grande atelier.
Non appena sentì le tendine muoversi si voltò. -Ma cosa…?- mormorò lei, prima di iniziare a ridere con gusto.
Tadashi si girò verso lo specchio del camerino, notando che aveva abbottonato la camicia nel modo sbagliato. Borbottò qualcosa imbarazzato e fece per mettersi a posto, ma la dolce voce di Akira lo fermò.
-Aspetta- gli disse dolcemente, ancora col sorriso per via delle risate. -Faccio io- continuò, entrando nel camerino.
Gli sbottonò la camicia bottone per bottone, senza però mai incrociare lo sguardo con quello di Tadashi. Sapeva che se avesse incontrato i suoi bellissimi occhi scuri sarebbe arrossita. Rimasto a petto nudo, un rossore colorò improvvisamente le guance del ragazzo. Abbassò lo sguardo, notando che Akira aveva aperto la camicia e poi chiuso gli occhi per l’imbarazzo. Con un rapido gesto della mano chiuse le tendine dietro la sua ragazza che, sorpresa, lanciò un piccolo gridolino.
Aveva aperto gli occhi e ora lo fissava curiosa. -Che stai…- tentò di dire, ma le parole le morirono in bocca quando le labbra del fidanzato s’incurvarono in un sorriso sospetto.
La abbracciò e la strinse a sé facendo aderire i loro corpi alla perfezione. -Shh… Donna orso- sussurrò poi contro il suo collo.
-Tadashi, non qui…- poi realizzò come l’aveva chiamata. -Aspetta. Donna orso a…-
Le tappò le labbra con un bacio. Forte, famelico e passionale. Come al solito Akira ebbe le vertigini e la testa iniziò a girare, facendole dimenticare tutto.
-Mnnn…- gemette lei, mentre una mano di Tadashi le stringeva un fianco e l’altra le carezzava la schiena. Appena si separarono per necessità di ossigeno lei tentò di replicare, ma lui fu più furbo: la spinse contro la parete, inchiodandola mentre la assaggiava con voracità. Con il petto nudo riusciva a sentire meglio la morbidezza dei suoi seni, quindi avvampò di colpo e si staccò dal bacio per guardarla.
Ancora…
Stavolta fu Akira a passare all’azione: tirò il collo della camicia ancora aperta e lo baciò bramosa. La sua lingua incontrò quella di Tadashi e subito iniziarono a duellare. Fece scorrere le mani tra i capelli scuri del ragazzo, mentre lui con un impeto di coraggio e ardore la sollevò da terra, costringendola ad allacciare le gambe attorno al suo bacino.
Ovunque lui la toccava, lei andava in fiamme. Dovunque lui sfiorava, lei aveva i brividi.
Liberò una mano dai capelli scompigliati per farla scorrere sul forte petto del fidanzato, il tutto mentre lui la teneva ancora saldamente incollata a sé.
-Madame, era questo il… Madame?- disse all’improvviso l’uomo, facendo sbiancare la coppia come un lenzuolo.
-Cavolo, cavolo- brontolò Akira con le labbra rosse per via dei baci, mentre Tadashi la rimetteva giù.
-Mmh… Non mi sembra tu ti sia lamentata- sussurrò lui, ricevendo un pugno della ragazza sulla spalla. -Ahi! Che male…- borbottò, cercando di non fare troppo rumore.
-È qui, madame?- continuò insistente, mentre si allontanava pian piano.
Non appena sentì che il rumore di passi era abbastanza lontano lei uscì, sistemandosi i vestiti e i capelli velocemente.
-Uhm…- disse col fiatone. -Sono qui- urlò.
-Ah, eccola- sorrise l’uomo con i baffi. -Alors… Questo è il modello che le dicevo prima.  Excusez-moi se ci ho messo tanto, non riuscivo a trovarlo…- continuò mortificato.
-Non si preoccupi- rispose educatamente.
Poteva tardare un altro po’!
Scosse la testa per i pensieri che da alcuni giorni la assillavano, mentre l’uomo porgeva a un Tadashi rosso come non mai il modello che doveva essere perfetto. Dopo qualche minuto il ragazzo uscì, mostrandosi in tutto il suo fascino.
-È perfetto- disse Akira, mentre il fidanzato annuiva convinto.
-Oui, très bien!-
 
Tadashi aveva previsto tutto sin dall’inizio: la aveva accompagnata in tutti i negozi del centro commerciale senza fiatare, portando un'infinita di borse, pacchi e pacchetti. Ora, tornati allo chalet, il ragazzo stava aspettando pazientemente nella sua stanza la ricompensa che Akira gli aveva promesso prima che… Prima del travolgente bacio nel camerino. Ripensando a tutto ciò diventò rosso e si sentì nuovamente accaldato. Si portò le mani tra i capelli, quando sentì la voce della fidanzata chiamarlo.
-Arrivo!- rispose emozionato.
Velocemente arrivò in cucina, dove trovò un vero e proprio banchetto regale.
-L’hai… L’hai fatto tu?- chiese allibito e contemporaneamente felice.
-Certo- disse arricciando il naso. -Chi altri altrimenti?-
Aveva preparato tutto, ma proprio tutto quello di cui andava matto. Tutti i suoi cibi preferiti in una sera. Ancora sorpreso, continuò a spostare lo sguardo dalla tavola alla sua ragazza.
-Grazie- continuò lei dandogli un leggero bacio sulla guancia.
-Per cosa?- domandò.
Lei arrossì. -Beh, per tutto questo… Per oggi…- mormorò.
-La mia ricompensa?-
Come risposta annuì, mostrandogli poi il suo sorriso più bello. Stava per prendere posto, ma Tadashi la fece sedere come un vero cavaliere. Iniziarono a mangiare, parlando del più e del meno: Kei e il suo essere bruto verso il povero piccolo angelo Hikari; Ryuu e la sua relazione a distanza con Finn, che aveva promesso di volare in Giappone il prima possibile; ricordarono la faccia gelosa di Jun quando aveva appreso che il suo alter ego aveva baciato Sakura, quindi finirono a ridere a più non posso; arrivati all’argomento Yahiro la ragazza si scaldò, dicendo che se avesse fatto piangere Megumi se la sarebbe vista con lei, ma alla fine di una piccola discussione si ritrovò a concordare che in fondo quel ragazzo era cambiato.
Passarono ore fantastiche a ridere, scherzare e ricordare avvenimenti buffi, fino a quando lo squillo del telefono della ragazza non ruppe l’atmosfera gioiosa, generando uno strano silenzio.
-Chi è?- chiese Tadashi.
-Uhm…- nel prendere il cellulare la vide assumere un’espressione cupa, per poi tornare tranquillamente a sorridere. -Nessuno d’importante- rispose.
Inizialmente lui si accigliò, ma poi decise di non fare troppe pressioni. Dopotutto questo era il loro weekend e non voleva litigare, non dopo i passi avanti che avevano fatto e che stavano continuando a fare. Sbadigliò, mentre Akira stava raccogliendo i piatti.
-Non dirmi che sei già stanco- scherzò lei, mentre iniziava a sistemare la tavola.
-Lo shopping è molto stancante- noto lui, fingendo di essere serio.
-Non preoccuparti- continuò lei, con una risata pronta a esplodere. -Ci alleneremo a fare shopping ancora per molto, molto tempo-
A quelle parole il ragazzo sbiancò come un lenzuolo, lasciando Akira ridere con gusto per la faccia che aveva fatto. Solo dopo qualche minuto si calmò riuscendo a sistemare tutto, mentre Tadashi la stava ammirando comodamente sdraiato sul divano.
Sbadigliò anche lei, effettivamente stanca per l’intensa giornata di compere. Cercò un orologio, restando poi sbalordita per l’ora.
-Tadashi- disse. -È quasi mezzanotte…- sospirò stanca, facendo schioccare le dita.
-Di già?- aprì gli occhi che poco prima aveva chiuso, sbadigliando ancora. -Meglio andare a dormire, domani dovremo ripartire- concluse.
-Va bene…-
 
Forse Tadashi aveva ragione riguardo lo shopping.
Stava tornando nella sua stanza, dopo essere andata in cucina per bere qualcosa. Posò la mano sulla maniglia della porta, ma non fece a tempo ad aprirla che il suo ragazzo la stava chiamando con voce assonnata. Si avvicinò piano, quasi in punta di piedi. Aprì leggermente la porta della stanza dove lui dormiva, restando però sempre sulla soglia.
-Niente bacio della buona notte?- domandò con voce maliziosa.
Dopo aver sentito le sue parole arrossì furiosamente, mentre intanto lui la stava osservando dal grande letto. Portava ancora quei pantaloncini rosa e quel top rivelatore, e i lunghi capelli cadevano con leggerezza sulle spalle.
-Tadashi, non hai più cinque anni- replicò lei all’improvviso, facendolo ritornare sul pianeta Terra.
-Ma oggi…- sbadigliò. -Ho sopportato gli aghi del francese dell’atelier e ti ho portato le borse. Un solo bacio mi farà solo star meglio- disse scompigliandosi i capelli, cercando di suonare convincente.
-Io…- tentò di ribattere, ma quando si accorse di quell’espressione da bambino implorante si bloccò. Borbottò qualcosa, ma alla fine si avvicinò. Raggiuse il letto e senza indugi gli diede un morbido e tenero bacio a fior di labbra, mentre lui rimaneva immobile per assaporare quel fantastico incontro di labbra. Dopo il bacio restò ferma a pochi centimetri dal volto del ragazzo e lo guardò dritto negli occhi, notando come le iridi scure brillavano nonostante l’oscurità. All’improvviso si scostò, mormorando buonanotte. Tentò di allontanarsi, ma lui la bloccò quasi subito.
-Resta- sussurrò con sguardo supplicante, tenendola per la mano. -Ti prego-
Akira ci pensò un po’ prima di guardarlo con occhi incerti sul da farsi. -Ecco…-
-Akira, non ti devi preoccupare. Non farò niente, lo sai- si mosse per farle spazio spostando le morbide coperte.
-Uhm…- bifonchiò. Lo guardò, notando la sua espressione dolce che era anche un misto di stanchezza ed emozione. -D’accordo- si arrese.
Lentamente si sedette e poi si distese, mentre il fidanzato la copriva dal freddo notturno. Sistemò meglio il cuscino e si mise comoda, quando sentì Tadashi muoversi e avvicinarsi.
-Ta… Tadashi?- chiese titubante.
-Mmh…? Ho solo freddo- rispose in modo innocente.
La strinse a sé, facendo aderire la schiena della ragazza al suo petto e infine la abbracciò completamente, facendole aumentare i battiti cardiaci. Dormire con lui era una vera e propria esperienza: poteva benissimo sentire il calore che emanava, che la rendeva più serena e la faceva sentire più al sicuro; l’odore, quell’inconfondibile odore di selvaggio che la stordiva ogni volta. Anche solo il fatto di avere le dita intrecciate a quelle del fidanzato la faceva stare meglio.
Bellissimo.
Nonostante l’iniziale imbarazzo alla fine si calmò e, mentre ascoltava i respiri regolari del ragazzo che dormiva abbracciandola, sussurrò impercettibilmente: -Così è questo l’amore-

 
 
Ecco il nuovo capitolo!
Sapete, non avrei mai immaginato che la mia storia potesse avere 11 preferiti. E poi tutte quelle 40 e passa recensioni… Grazie.
Non lo dico perché questo è l’angolo dell’autrice e bisogna ripetere grazie fino all’infinito.
Lo dico perché senza tutto il vostro appoggio e sostegno la storia probabilmente non sarebbe andata avanti.
Quindi recensite, mi raccomando! Ci tengo ai vostri pareri.
Un bacione e buona notte,

Maddie.
 
P.S. Non so se riuscirò ad aggiornare entro settembre… Dipende dai compiti che mi danno i professori!
  
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