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Autore: SamWeasley    14/09/2013    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Fred Weasley avesse incontrato un angelo custode?
Dal secondo capitolo:
"Io... io non ci ho nemmeno pensato al rischio di morire. Ti ho visto lì e avevo paura per te..." disse lei, singhiozzando.
"Grazie" fu l'unica parola che disse il rosso, prendendo la ragazza fra le braccia.
Un consiglio: Anche se il primo capitolo non è convincentissimo, andate avanti che a mio avviso la storia migliora =)
Recensite, please =)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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“Fred attento!” urlò una ragazza a uno dei due gemelli Weasley mentre, con un salto, lo spingeva lontano da quel muro sul punto di esplodere.
Toccarono terra proprio nel momento in cui calcinacci e pietre riempivano il punto dove i due ragazzi si trovavano pochi istanti prima.
“Ci è mancato poco” disse, tirando un sospiro di sollievo, il ragazzo “però se non ti sposti, temo che morirò soffocato” aggiunse, ridendo, rivolto alla ragazza che era atterrata proprio sopra di lui.
“Oh sì, scusa” disse lei, rialzandosi, rossa di vergogna.
Proprio in quel momento i rumori della battaglia si spensero pian piano intorno a loro, e urla di giubilo per la morte di Voldemort si levarono da molte delle persone rimaste in vita, mentre i Mangiamorte superstiti fuggivano.
“Sembra che abbiamo vinto” commentò il ragazzo, con un sorriso velato di preoccupazione per la sorte di amici e familiari.
“Sembra di sì” confermò la ragazza, ancora bloccata dall’imbarazzo.
I due si separarono, correndo nella Sala Grande di Hogwarts per incontrarsi con gli altri e conoscere la sorte di chi gli era più caro.
Proprio nella Sala Grande si rividero, il ragazzo sommerso dall’abbraccio della sua numerosa famiglia, e la ragazza in compagnia dei pochi coetanei rimasti a combattere e usciti vivi dalla guerra.
“Pensavo davvero che quel muro ti avesse sommerso” singhiozzò Percy, uno dei fratelli maggiori di Fred, abbracciandolo “non avrei sopportato che le tue ultime parole fossero state per me. Non l’avrei meritato.”
“Su Percy, basta piangere” scherzò Fred, sciogliendo l’abbraccio “ormai quel che è stato, è stato. Siamo di nuovo una famiglia. E stiamo tutti bene.”
“Fred, come hai fatto a spostarti in tempo? Eri lì, e un attimo dopo eri come scomparso” chiese Ron, il più piccolo dei maschi di casa Weasley, che aveva assistito alla scena.
“Beh, un angelo custode mi ha spinto via” disse, ammiccando alla ragazza, che arrossì ancora una volta.
“È Sam, una ragazza di Tassorosso del mio anno” disse Ginny, entrando nel discorso.
“Quindi la conosci?” chiese George indispettito “e non ce l’hai mai presentata?”
“La conosco poco, dividiamo qualche lezione, tutto qui” rispose lei, seccata.
“Ragazzi, vi sembra questo il momento di parlare di ragazze?” li rimproverò mamma Molly “Remus e Tonks sono morti” e scoppiò a piangere.
“Sarebbero felici di sapere che c’è un po’ più di amore nel mondo” disse Fred, citando una frase che proprio la signora Weasley disse ai Lupin dopo la morte di Silente.
“Oh Fred, non ti smentisci mai” disse la donna, abbracciando il figlio.
Nel frattempo Sam contava i morti della sua casa e in generale piangeva le tante perdite subite dalla scuola in quella tetra sera di maggio.
Ma ogni volta che girava a malapena la testa verso la famiglia Weasley, incontrava lo sguardo di Fred, e, immancabilmente, arrossiva.
Dopo la terza o quarta volta una sua compagna di Tassorosso, di un anno più grande e sua amica se ne accorse e gli sussurrò all’orecchio: “Com’è che Weasley continua a guardarti?”
“Beh… potrei avergli salvato la vita” sussurrò, arrossendo violentemente.
“Cosa?” commentò la ragazza stupita “Così Mr. Gemello Perfetto Weasley si accorgerà di te.”
“Non lo so” disse la ragazza con un filo di voce.
“Io penso di sì, sta venendo qua” disse l’amica, sparendo tra gli altri studenti.
Fred Weasley stava attraversando la sala a grandi falcate, con un’espressione strana in volto, per raggiungerla. La bocca era spalancata in un grande sorriso, ma gli occhi non sorridevano, erano velati di una qualche tristezza, o forse era paura?
“Ciao” le disse, quando furono faccia a faccia “sono venuto a conoscere la mia salvatrice.”
Fred allungò una mano davanti a sé per stringere quella della ragazza che, esitando, ricambiò la stretta.
“Io sono Sam” disse, balbettando, bloccata dall’imbarazzo.
“Piacere, Fred. Ma questo già lo sai” disse, allargando ancora di più il sorriso “come hai fatto a riconoscermi, prima? Anche mia mamma ci scambia, alle volte.”
“Beh, sai… le orecchie. Le hai entrambe” rispose la ragazza, usando l’incidente accorso a George come scusa.
«Perché ho una cotta per te dal mio primo anno» avrebbe voluto rispondergli, ma non se la senti proprio di spiattellargli in faccia la verità.
“Già, le orecchie” rispose Fred, con un pizzico di delusione nella voce “avrei sperato in qualcosa tipo perché sono innamorata di te, o altro del genere, ma mi saprò accontentare” aggiunse, ridacchiando.
Sam si sentì avvampare, per la centesima volta quella sera, assumendo un’espressione un po’ idiota.
«Cosa vuol dire che si aspettava qualcosa come sono innamorata di te? Che ricambia i miei sentimenti? È impossibile, sono solo una Tassorosso più piccola di tre anni, non mi avrà mai notato prima di stasera. Sta scherzando, come suo solito. In fondo è Fred Weasley.»
“Ora devo andare” disse il ragazzo, salutandola “spero di rivederti, Sam.”
“C-c-ciao” balbettò lei, scuotendosi dai suoi pensieri.
Mentre Fred tornava dalla sua famiglia, Sam si sedette su quella che era stata una panca del tavolo dei Serpeverde, senza distogliere lo sguardo da lui.
   
 
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