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Autore: BabyLolita    15/09/2013    2 recensioni
Non ho una trama per questa storia, anche perché basta leggere il primo capitolo per averla xD quindi non voglio anticiparvi nulla ma lasciarvi la sorpresa!
Vi lascio di seguito una parte del racconto (ma non vi dirò di quale capitolo si tratta xD):
"Prima di continuare mi mette un dito sulle labbra e me le accarezza. So che sta aspettando quella frase che ogni volta le dico, ma che ormai per me non è altro che una menzogna:
- È solo un gioco –
Lei mi sorride e mi bacia ancora, mentre inizio ad unirmi a lei come è diventato usuale fare. Quando finiamo di farlo lei si riveste in fretta ed esce dalla mia tenda, ma prima di farlo mi guarda un’ultima volta negli occhi e mi sussurra:
- Questa è l’ultima volta –
E poi se ne va. Sappiamo entrambi che è una bugia."
Questo è già un assaggio della storia che vi fa già capire che piega prenderà non appena leggerete il primo capitolo. Ma questa probabilmente è una scelta voluta..o forse no? ;) buona lettura =D
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV Castiel
La sua faccia imbarazzata è qualcosa che non riesco a non apprezzare. Adoro quella sua espressione arrabbiata che cerca di nascondere la vergogna non appena mi allontano dal suo collo mentre il suo volto è in fiamme. Mi allontano lasciandola tra mille pensieri, sicuro di aver suscitato in lei un minimo di interesse nei miei confronti.
 
POV Nathaniel
Non posso credere che adesso lei sia con quel cretino di Castiel. Giuro che se le torce un solo capello io… io… io… oh maledizione! Scatto in piedi e mi dirigo dalla dirigente. Invento una scusa e riesco ad uscire prima da scuola correndo nella direzione di casa sua. Ho come una brutta sensazione. Giro il penultimo angolo prima di arrivare nella sua via e sbatto addosso a Castiel, cadendo a terra. Quando alzo lo sguardo e lo riconosco un istinto di prenderlo a botte mi pervade totalmente ma lo trattengo. Mi alzo guardandolo in cagnesco, mentre lui mi sorride con quell’aria da strafottente che ormai conosco fin troppo bene.
   «Che le hai fatto?»
   «Niente. È a casa sana e salva.»
   «Giuro che se le hai fatto qualcosa io…»
   «Sta zitto. Ti ho detto che non le ho fatto niente.»
Lo scruto intensamente prima di passargli accanto per andare da lei ma, prima di allontanarmi del tutto da lui, sento che mi sussurra un’ultima cosa:
   «È proprio buono il suo profumo alla violetta.»
Mi giro nella sua direzione e sto per sferrargli un pugno ma lui si sta già allontanando. Sopprimo il desiderio di rincorrerlo e vado a casa di Lucy. Se conosce l’odore del suo profumo deve sicuramente averle fatto qualcosa! Busso insistentemente alla porta fino a quando non vedo i suoi occhi sorpresi comparire dietro di essa mentre la apre.
   «Nath ma che ci fai qui?»
La tiro a me abbracciandola forte. Poi controllo che sul suo corpo non ci siano segni del passaggio di Castiel. Lei sembra capire la mia preoccupazione e mi prende il volto fra le mani, rassicurandomi. Poi mi afferra la mano e zoppicando mi fa entrare. Mi accorgo subito che è sola in casa, e capisco dove vuole andare a parare.
 
POV Lucy
Sono davvero felice che Nathaniel sia qui ora che i miei genitori non ci sono. Ho la possibilità di continuare da dove siamo stati interrotti oggi. Cammino lentamente fino a raggiungere le scale per salire al piano di sopra raggiungendo camera mia, ma Nathaniel mi prende in braccio iniziando a salirle anticipando ogni mia mossa. Sono terribilmente felice realizzando che finalmente lo faremo. Entriamo in camera mia e mi appoggia delicatamente sul letto poi si siede accanto a me. Mi accorgo subito che è in imbarazzo ma sento di non poter più resistere. Lo faccio coricare sul letto mettendomi sopra di lui, sfilandogli velocemente la cravatta e slacciandogli in fretta e furia la camicia. Finalmente quegli splendidi addominali sono di nuovo davanti ai miei occhi e me ne approprio con le labbra mentre il desiderio di farlo mio aumenta sempre di più. Gli slaccio i pantaloni e glieli sfilo. Non mi fermerò adesso. Torno su e mi impossesso delle sue labbra mentre il suo corpo freme ad ogni mio tocco. Mi sfilo la felpa e poi la maglietta restando in reggiseno, tornando a baciarlo e portando la sua mano sul mio seno. Mi accorgo della sua inesperienza nell’esatto momento in cui lo incito a toccarmi, perché il suo volto sbianca improvvisamente. Capisco subito che dovrò fare tutto da sola, ma a questo punto non mi importa. Faccio scivolare la mia mano fino ai suoi boxer e sto per passare sotto quando lui mi ferma… ancora.
 
POV Nathaniel
Non ho il tempo di rendermi conto delle mie azioni che la mia mano ha già bloccato la sua prima che entri nel mio intimo, dove non ho ancora lasciato entrare nessuno. Osservo il suo volto dipingersi nuovamente di delusione mentre divincola la sua mano dalla mia presa e scende da sopra di me sedendomisi accanto.
   «Si può sapere perché non vuoi?!»
   «S-scusa è che… non me la sento.»
   «Ma ti rendi conto che sei l’unico ragazzo che respinge la propria ragazza per fare l’amore?!»
   «Lo so, però io sono stato cresciuto così e cambiare di punto in bianco è difficile per me.»
Vedo che abbassa lo sguardo disperata e sospira tristemente prima di chiedermi di andare a casa. Mi rivesto e scendo al piano di sotto, lasciandola sola con i suoi pensieri e sentendomi un verme perché ancora non ho la forza di lasciarmi andare. Varco la soglia di casa sua dirigendomi verso la mia mentre una lacrima mi solca il volto. Mi rendo conto di quanto fragile sia il nostro rapporto e quanto le incrinature aumentino ogni volta che la respingo.
 
POV Lucy.
Mi sdraio sul letto scoppiando a piangere. Il suo ennesimo rifiuto, dopo che mi ha fatto credere che questa volta andava bene anche per lui, mi fa davvero male. D’istinto ricordo le parole di Castiel ed afferro il cellulare, apro i messaggi ed inizio a comporne uno. Mi fermo improvvisamente e riprendo fiato cancellando quel testo che ho appena scritto e gettando il cellulare a terra. Non ho intenzione di cedere a lui, non sono ancora così disperata. Mi risiedo sul letto stringendo la fasciatura al piede e sforzandomi di camminare. L’ambiente di casa mia mi soffoca e decido di uscire a fare quattro passi sebbene non sia nelle condizioni migliori per farlo. Esco di casa ed il sole mi abbaglia. Non appena riprendo a vedere cammino un po’ a vuoto fino a quando non raggiungo un negozio di musica. Sono ancora nervosa e decido di entrare per comprare un nuovo cd per cercare di distrarmi. Con tutto il disappunto che una persona possa provare, incontro l’unico ragazzo che non mi va di vedere. Mi chino ed inizio a camminare furtivamente tra gli scaffali cercando di non farmi vedere da Castiel che è a pochi metri da me. Lo vedo avvicinarsi alla cassa e pagare un cd per poi uscire dal negozio. Tiro un sospiro di sollievo e mi alzo recandomi alla sezione di musica rock. Mi infilo le cuffie ed inizio ad ascoltare il nuovo album di un gruppo che non conosco ma che mi attira per via del nome. Chiudo gli occhi immergendomi in quella canzone che mi piace sempre di più, fino a quando non sento un profumo inconfondibile.
 
POV Castiel.
Non appena esco dal negozio mi accorgo che il cd all’interno della confezione è rigato e questo mi fa imbestialire. Rientro furioso quando la scia di un profumo a me familiare mi fa fermare. Come ho fatto a non accorgermene prima? Giro per i vari scaffali trovandola li, nel reparto di musica che preferisco, mentre ascolta una copia del cd che ho appena comprato. Sorrido divertito vedendo la mia preda a pochi passi da me. Percorro qualche metro nella sua direzione appoggiando le mie labbra accanto suo orecchio protetto dalla cuffia e le parlo non appena sento la canzone finire:
   «Non puoi proprio fare a meno di me, eh?»
Lei non si muove, ma mi fa segno di andare a fanculo con un gesto della mano piazzandomelo dritto dritto davanti agli occhi. Il suo essere così scontrosa mi affascina ed avvicino le mie labbra al suo dito accarezzandolo con la lingua. Lei subito scatta e si rigira nella mia direzione portandosi la mano al petto. Mi sorprendo quando vedo un’espressione corrucciata mentre dai suoi occhi scendono lacrime. Lei subito se le asciuga e riposa le cuffie uscendo dal negozio, mentre, per un motivo o per l’altro, io rimango imbambolato vedendola allontanare.
 
POV Lucy
Perché?! Perché maledizione?! Perché Nath non è così impulsivo come Castiel?! Perché lui mi respinge mentre Castiel mi provoca?! Dannazione! Cammino nel modo più rapido che il mio piede mi concede mentre le lacrime hanno ricominciato a scendere. Mi fermo su una panchina lungo il torrente che attraversa la mia città e mi asciugo le lacrime. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi e subito sento Castiel sedersi accanto a me. Sto per urlargli contro tutto l’odio ed il dolore che provo in quel momento quando lui mi infila le sue cuffie alle orecchie e preme play, facendo ripartire quella canzone che stavo ascoltando fino a poco prima. Rimango stordita per un attimo mentre lo osservo accendersi la sigaretta mentre nella mia testa risuona quella canzone. Mi giro verso il torrente continuo a fissarlo. Passano diversi minuti prima che mi tolgo le cuffie e gliele ripasso. Lui mi passa la sigaretta ed io faccio un tiro provando un brivido di piacere pensando a quel bacio indiretto che ho appena ricevuto. Gli ripasso la sigaretta e lui la riafferra sfiorando le mie mani. Stiamo in silenzio ancora un po’ fino a quando decido di alzarmi ed andarmene. Lui non dice niente e tanto meno mi segue, come se capisse il mio desiderio di restare sola.
 
POV Castiel
Mentre la guardo allontanare sento il mio corpo diventare terribilmente pesante. Una parte di me vuole rincorrerla per provocarla ma un’altra, quella più potente, mi dice di starmene buono almeno per il momento e decido di darle retta. Accendo un'altra sigaretta ricominciando a fumare, mentre intorno a me inizia a piovere. Sputo a terra la sigaretta ormai umidiccia e mi dirigo verso casa mia.
 
POV Nathaniel
Quando sento che qualcuno suona alla mia porta mi accorgo che fuori sta piovendo a dirotto. Mi avvicino a passo svelto alla porta e quando l’apro mi ritrovo davanti Lucy bagnata fradicia, con un’espressione triste sul volto. Subito corro in bagno e le porto un asciugamano appoggiandoglielo sulle spalle e facendola entrare. L’accompagno in camera mia e la faccio sedere sul mio letto prendendo una delle mie felpe per farla cambiare. Lei si alza e si spoglia davanti a me ed io mi giro di scatto avvampando di colpo. Non ho il tempo di proferire parola che sento che si appoggia a me. Il suo abbondante seno preme sulla mia schiena e mi accorgo subito che è a torso nudo. Sento il suo corpo freddo premere sul mio e poi le sue rapide mani slacciarmi nuovamente la camicia. Vengo subito preso dal panico e la fermo. Lei fa un giro e si para davanti ai miei occhi ed io subito li chiudo. Prendo la felpa che ancora tengo in mano e glielo appoggio sul petto coprendo la sua nudità. Solo in quel momento sento qualcosa di umido cadermi sulla mano. Quando riapro gli occhi vedo che sta piangendo e faccio per tirarla a me ma lei mi respinge abbassando lo sguardo. Si infila la mia felpa e si siede sul mio letto. Esco dalla mia stanza dirigendomi in cucina e preparando una tisana calda. Pochi minuti dopo esco dalla cucina e raggiungo camera mia, rovesciando a terra entrambe le tazze vedendo che Lucy non c’è più.
 
POV Castiel
Entro in casa mia e mi metto a suonare la chitarra. Lei è l’unica in grado di calmarmi quando sono irritato o nervoso. Suono con tutta la foga che ho nel corpo ma esagero, facendo saltare una corda. Scatto in piedi e corro al negozio di musica. Se c’è una cosa che odio più del delegato, è avere una corda rotta nella mia chitarra. Cammino sotto la pioggia avviandomi verso il negozio di musica all’angolo e mi sorprendo trovandoci davanti Lucy, accovacciata a terra con la testa fra le ginocchia. Mi avvicino a lei e mi accovaccio tentando di capire quello che sta facendo e quando alza il volto mi accorgo subito che sta piangendo nonostante la pioggia stia battendo incessantemente su entrambi. Mi guarda con aria triste ed io la tiro a me d’istinto. Lei non oppone resistenza ma si lascia abbracciare. La prendo in braccio e la porto a casa mia. Varco la soglia e l’appoggio sul divano del salotto accendendo il camino. Mi sono accorto subito che non porta il reggiseno sotto quella felpa che non è sua. Immagino una lite con il delegato dopo che lei si è presentata a casa sua. Non le faccio domande e le porto una coperta con la quale si avvolge. Salgo al secondo piano raggiungendo camera mia e cercando una felpa da darle ma quando mi giro mi sorprendo vedendola dietro di me. I suoi occhi ghiacciati sono vuoti, come se ogni emozione positiva non esistesse più. Vedo che alza la mano portandola alla fibbia della cerniera della felpa sbottonandola. Mi avvicino a lei e, per un motivo a me sconosciuto, la fermo. Non rifiuto mai una scopata gratuita, e con lei avrei anche la mia vendetta. Ma non mi va di ottenerla in questo modo, sarebbe fin troppo facile e non avrei alcuna soddisfazione. Mentre afferro la sua mano fermandola lei riprende a piangere guardandomi con occhi supplichevoli.
   «Non mi vuoi nemmeno tu?»
Qualcosa si smuove nel mio petto mentre le passo la felpa che reggo nell’altra mano e mi allontano, rispondendole con un filo di voce così sottile che sento a malapena io.
Quando ricompare davanti a me si è cambiata ed indossa solo più la mia felpa rossa che le arriva sotto al sedere. In quel momento mi rendo conto di quanto, nonostante la sua grinta e la sua durezza, sotto sotto è una semplice ragazza fragile e sentimentale. Si siede accanto a me e non proferisce parola.
 
POV Lucy
Mentre sono al fianco di Castiel penso a diverse cose. Penso all’ennesimo rifiuto di Nathaniel, all’ennesima ferita che mi ha inferto ed al dolore che mi mangia da dentro. Poi penso a Castiel, che a differenza di quello che pensavo non è uno stronzo al 100%. Avrebbe potuto approfittare di me prima ma non lo ha fatto, anzi, mi ha fermata.
   «Grazie…»
   «Non sarai così fortunata la prossima volta.»
Non gli rispondo, non ho voglia di litigare con lui. Lo vedo alzarsi e dirigersi in cucina ed io mi avvicino al focolare tentando di scaldarmi. I miei capelli sono ancora bagnati fradici e continuano a gocciolare mentre la felpa inebriata dal suo profumo mi avvolge totalmente. Mi rendo conto di essere nella tana del lupo ma stranamente non sono né nervosa né spaventata. Probabilmente la mia calma è dovuta dalla tristezza che provo ora a causa di Nathaniel. Sento di essere arrivata ad un punto di rottura. Sono stufa dei suoi continui rifiuti e non so se riuscirò a continuare ad avere una relazione del genere. Quando Castiel ritorna tiene in mano due tazze fumanti. Mi avvicino a lui sedendomi nuovamente sul divano ed accetto una delle tazze che mi porge. Ci guardo dentro e mi accorgo che è del latte. Non appena ne bevo un sorso sento il gusto del miele. Sorrido gustando quella bevanda calda che è una delle mie preferite.
   «Hai litigato con il delegato?»
Un po’ di latte mi va di traverso e tossisco un attimo prima di rispondergli.
   «Che cosa te lo fa pensare?»
   «Indossavi quella che immagino fosse una sua felpa visto il pessimo gusto, ma nonostante tutto eri sotto la pioggia che piangevi.»
   «Non vedo motivo per parlarne con te che non aspetti altro che il momento giusto per vendicarti.»
   «Il momento giusto c’è stato poco fa e non ti ho fatto niente. Quindi penso di meritare un po’ di fiducia, non credi?»
Bevo un sorso di latte accettando il fatto che, infondo, ha ragione.
   «È inutile parlarne, tanto immagino che hai già capito.»
   «Ti ha respinta ancora?»
   «Già… hai intenzione di farmi nuovamente la tua proposta?»
   «Non adesso. Sarebbe troppo facile e non lo troverei divertente.»
   «Io sono solo un gioco?»
   «Si. Un gioco ed una vendetta. Puoi restare qui per la notte, se preferisci. Non ho intenzione di torcerti un capello. La stanza degli ospiti è al piano di sopra. Vuoi mangiare qualcosa per cena?»
   «No grazie, mi basta questo.» dico indicando il latte. «Ma i tuoi?»
   «Io vivo da solo.» dice tornando in cucina e posando la sua tazza, poi sparisce al piano di sopra.
Sorseggio il latte cercando di capire se le sue sono parole sincere o meno. Decido di credergli e poso la tazza nel lavandino della cucina salendo al piano di sopra. Trovo subito la stanza degli ospiti e ci trovo dentro un grande letto matrimoniale. Mi infilo sotto il piumone cercando di scaldarmi mentre dentro di me le ferite inferte dal mio ragazzo bruciano ancora.
Quando riapro gli occhi sono le undici e quarantacinque di mattina. Ormai la giornata scolastica è andata ma non mi sento per niente in colpa. Mi alzo ed apro la porta della camera scendendo al piano di sotto dove Castiel sta cucinando.
 
POV Castiel
Non ho bisogno di girarmi per capire che lei è alle mie spalle. La sento avvicinare e sento il suo calore accanto al mio corpo. La osservo mentre guarda incuriosita la mia omelette. Solo adesso mi accorgo che il suo corpo è avvolto esclusivamente dalla mia felpa ed una stretta al cuore mi fa fremere. In questo momento vorrei tanto saltarle addosso. Mentre la osservo ripenso al fatto che è la prima volta che permetto ad una ragazza di restare per la notte. Senza andarci a letto inoltre. Osservo Lucy notando che i suoi occhi hanno finalmente ripreso vita e pare tornata la solita di sempre. Sorrido pensando di poter fare di lei la mia vittima in ogni momento.
   «Vedo che ti sei ripresa.»
   «Già. Quella è per me?»
   «No.»
   «E se ne volessi una?»
   «Non hai che da fartela.»
   «Vai al diavolo, Castiel.»
   «Bene, bene, bene. Sei tornata quella di sempre. Che ne dici se ce la spassiamo questa mattina?»
   «Sta alla larga da me, razza di depravato! Non ho intenzione di farmi fregare! Ieri sei stato onesto, ma questo non ti fa guadagnare punti. Anzi sei stato uno stupido a non approfittarne. Hai perso la tua unica occasione.»
Mi dice facendomi la linguaccia ed allontanandosi. Osservo le sue gambe snelle dirigersi verso il salotto mentre sento un istinto primordiale crescermi dentro.
 
POV Lucy
Cerco i miei vestiti e mi chiudo in bagno per cambiarmi. Per fortuna farmi una bella dormita è servito per alleviare il dolore. Indosso la felpa di Nathaniel ed i miei pantaloncini ed esco dal bagno. Saluto Castiel con un cenno veloce ed esco da casa sua. Fuori splende il sole e mi dirigo a casa mia. Mentre cammino afferro il cellulare. Spento. Deve essersi scaricato, pazienza. Non appena arrivo davanti a casa mia varco la soglia e metto in carica il cellulare sapendo di trovarci sopra, non appena lo accendo, un numero improponibile di messaggi di Nathaniel.
 
POV Nathaniel
Sono preoccupatissimo. Dopo che è sparita ieri non ho più avuto notizie di lei ed il suo cellulare mi da spento ogni volta che tento di chiamarla. A scuola non c’è e, peggio ancora, manca anche Castiel. Cammino nervosamente per i corridoi cercando una risposta quando la direttrice mi chiama. La seguo in sala delegati e eseguo i compiti che mi assegna mentre continuo a pensare inevitabilmente a Lucy. Quando scocca l’ultima ora corro fuori da scuola e mi dirigo verso casa sua. Sono circa le due meno venti quando arrivo e mi attacco al campanello. Lei mi apre e si avvicina a me guardandomi con aria triste. Varco il cancello andandole incontro ed abbracciandola. Lei non contraccambia l’abbraccio ma non si scansa. Quando mi allontano e la guardo negli occhi lei evita il mio sguardo e mi fa cenno di entrare. Chiudo la porta alle mie spalle e la seguo in cucina dove vedo il tavolo apparecchiato per due. Mi siedo difronte ad uno dei due piatti e lei porta in tavola una pentola e cominciamo a mangiare in silenzio. Quando finiamo lei prende i piatti e li porta al lavandino iniziando a lavarli. Sento la tensione che c’è tra di noi e decido di dare una svolta alla situazione. Mi avvicino a lei ed appoggi il mio petto alla sua schiena avvolgendola in un abbraccio. Lei non smette di lavare i piatti ed io predo coraggio portando le mie mani sul suo seno. In quel momento si ferma e si gira verso di me guardandomi con aria interrogativa. Io deglutisco a forza e muovo le mie mani sul suo seno premendo leggermente e vedendo la sua espressione cambiare davanti ai miei occhi, mentre sento che il suo corpo inizia ad appoggiare totalmente sul mio.
 
POV Lucy
Non so cosa gli sia preso ma decido di non fargli domande e godermi quello che mi sta facendo. Nathaniel mi gira nella sua direzione e mi spinge verso il bancone facendomici appoggiare per poi posare le sue labbra sulle mie mentre io gli sto già sbottonando la camicia per l’ennesima volta, sperando sia quella buona. Saliamo in camera mia e ci buttiamo sul letto, mentre lui a torso nudo su di me sta ancora giocando con il mio seno e, anche se lo sta facendo in modo impacciato, sono felice che stia succedendo. Mi sfila la maglietta facendomi restare solo in reggiseno e vedo il suo volto cambiare colore. Gli accarezzo la guancia pregandolo con lo sguardo di non fermarsi e lui continua. Mi slaccia il reggiseno e vedo che chiude gli occhi.
   «Tu puoi guardarmi.» gli sussurro incitandolo ad aprire gli occhi.
Aspetto qualche minuto e alla fine lo fa. Per un attimo rimane imbambolato e capisco che è la prima volta che vede il seno nudo di una ragazza. Sorrido divertita mentre riporto la sua mano su di me.
 
POV Nathaniel.
Quando per la prima volta tocco il suo seno nudo sento la paura avvolgermi. Non sono mai arrivato a questo punto con una ragazza e non so come muovermi. Cerco di gestirmi come meglio posso ma capisco che posso far di meglio. Lei mi manda un’occhiata eccitata mentre io nascondo il mio terrore. Mi dice di restare tranquillo e di andare con i miei tempi poi mi consiglia di usare la lingua sul suo seno per ottenere un “effetto” più piacevole. Sono imbarazzato ma prendo coraggio e ci provo e sento il suo corpo fremere ogni volta che la mia lingua l’accarezza. Comincio a prenderci gusto ed aumento il ritmo sentendola mia. Lei mi sfila i jeans ed io faccio altrettanto ostentando una nuova sicurezza. Porto nuovamente le mie labbra sulle sue mentre con le mie gambe mi insinuo fra le sue. Lei prende la mia mano e se la porta in mezzo alle gambe ed è in quell’esatto momento che mi blocco. Ora la sto toccando nel suo intimo e, sebbene sia sopra gli slip, sono terrorizzato. Il mio corpo è appena diventato un blocco di cemento e non riesco a muovermi. Lei mi guarda e subito capisce la situazione. Chiude gli occhi e toglie la mia mano da li ed io riprendo a muovermi sedendomi sul letto. Lei si siede accanto a me.
   «Mi dispiace.»
   «Non fa niente…» dice lei ripassandomi i vestiti.
Ci rivestiamo e lei mi accompagna alla porta salutandomi con un bacio e sbattendomi fuori prima ancora che possa proferire parola.
 
POV Lucy
Merda…eppure ci eravamo così vicini!
Mi avvicino alla porta del frigo e lo apro estraendone una bottiglia di succo. La guardo e poi la riposo in frigo, ho bisogno di qualcosa di più forte. Esco dalla porta sul retro per non incrociare il mio ragazzo e faccio due passi al parco decidendo di fermarmi li per pensare. Mi immergo totalmente nella mia mente osservando il paesaggio circostante ed il tempo passa. Quando guardo l’ora sono le sei e mezza di sera. Cammino un altro po’ e mi dirigo in un ristorante poco lontano. Mi siedo ed ordino una bistecca con patatine fritte ed una bottiglia di vino rosso. Prima ancora che arrivi il cibo ho già finito il vino e ne ordino un'altra bottiglia, mentre nel mio corpo l’alcool sta già facendo effetto.
 
POV Castiel
Sto tornando a casa dalle prove della band quando vedo una ragazza tenersi ad un muro mentre tenta di camminare. Mi avvino a lei riconoscendola ma ogni mio proposito di prenderla in giro svanisce quando la vedo in faccia.
   «Shao Cassssstiel!!»
Mi dice buttandosi su di me.
   «Maledizione, ma sei ubriaca!»
   «Non è vero… ho sholo bevuto un pochino di vino! Ma poco poco eh! Sholo taaaaanto coshì!» dice indicandomi con indice e pollice una misura minuscola per poi sorridermi da ebete mentre il suo corpo striscia sul mio.
Sento un desiderio di saltarle addosso e la prendo in braccio per portarla a casa mia. Lei mi avvolge le braccia intorno al collo e mi stringe forte. Sento il suo fiato addosso e questo comincia ad innervosirmi parecchio.
   «Mi piasce tanto il tuo profumo lo shai?? È proprio buono buono… posso restare qui?»
Non le rispondo e continuo a camminare mentre so che un fastidioso rossore mi sta colorando il viso. Entro a casa mia e la faccio sedere sul divano ma lei subito si alza e torna ad abbracciarmi. Deve essere proprio ubriaca persa per non rendersi conto di quello che sta facendo. Non ho il tempo di finire i miei pensieri che sento le sue mani sotto la mia felpa che mi sfiorano. Un brivido mi percorre la schiena mentre vedo che mi guarda con aria disorientata ed ondeggia davanti a me. La vedo scivolare all’indietro e l’afferro al volo. Lei mi sorride e mi avvolge le braccia attorno al collo aggrappandosi a me.
   «Preshooooo!» mi dice.
Sospiro e la prendo in braccio portandola al piano di sopra nella camera degli ospiti. Cerco di staccarla da me ma non molla la presa.
   «No sola… fammi stare con te. Ti prego.»
I suoi occhi, sebbene so che sono dovuti all’alcool, sono ricolmi di tristezza. Mi sdraio accanto a lei che si mette a canticchiare divertita appoggiandosi al mio petto. Decido di restare solo qualche minuto, il tempo necessario per farla addormentare. Odio le persone ubriache. Lucy continua a canticchiare. La sua voce si fa pian piano più bassa, più silenziosa e dolce ma, prima di sentirla zittirsi, sono io il primo ad addormentarmi.
 
POV Lucy
Vedo girare tutto quanto intorno a me ma riconosco il petto di Castiel sotto la mia testa. Cerco di dormire ma una sensazione fastidiosa me lo impedisce.
   «Mmm…. caldo…» biascico come se qualcuno mi sentisse e mi alzo sedendomi sul letto e sfilando pantaloni e maglietta restando in intimo. «Oh ecco!!» dico voltandomi nuovamente verso Castiel che dorme e sorrido appoggiandomi nuovamente a suo petto. «Bello lui…» concludo prima di addormentarmi e di dimenticarmi tutto quello che è appena accaduto.
 
POV Castiel
Quando riapro gli occhi perché la luce filtra dalla finestra mi accorgo della situazione. Sono girato di lato e Lucy è tra le mie braccia con la sua testa appoggiata al mio petto e la sua gamba è tra le mie. Le mie mani la stanno stringendo forte premendo sulla sua schiena nuda. Un momento…nuda?! Ma come diavolo… metto a fuoco la scena e mi accorgo che lei è in intimo davanti a me e sta ancora dormendo. Ad un certo punto si muove strusciando la sua gamba che è avvolta dalle mie sul mio membro che, essendo mattina, si è svegliato prima di me. Trattengo ogni sorta di rumore mentre le mie mani stanno già vagando sulla sua schiena. Questa volta non me la farò scappare. Sento che non si tratta più di una vendetta. In questo momento, sono io che la desidero ardentemente. Mentre le sfioro la schiena sento il suo corpo cospargersi di brividi e sulla sua faccia compare un sorriso compiaciuto.
   «N-nath…» sussurra nel sonno.
La cosa mi da parecchio fastidio ma non le do peso. Le slaccio il reggiseno e lei si muove portando le sue braccia attorno al mio collo e tirandomi a lei. Ci metto poco a spostarmi e mettermi sopra di lei, mentre il reggiseno si è spostato e le vedo parte del seno. Mi avvicino alle sue labbra e me ne approprio sentendo il bisogno di farla mia. Mentre le mie labbra sono appoggiate sulle sue in un bacio a stampo con la mano le accarezzo il seno ed è in quel momento che vedo i suoi occhi incrociare i miei.
 
POV Lucy
Il tremendo mal di testa non mi impedisce di capire quello che sta succedendo. Per un motivo a me sconosciuto sono a casa di Castiel, in intimo, con lui sopra di me che mi sta toccando.
UN MOMENTO!
Quando mi accorgo che le sue labbra sono sopra le mie cerco di spostarmi ma lui chiude gli occhi ed insinua la sua lingua nella mia bocca. Stringo i denti per non farlo passare ma lui preme la sua mano sul mio seno facendomi gemere e dandogli il permesso di entrare nella mia bocca. Inizio a respingere quel bacio ma poi mi accorgo che quello che sta succedendo in realtà mi sta piacendo, e molto. Le frustrazioni di tutti i rifiuti ricevuti da Nathaniel mi travolgono immediatamente e questo mio tradimento, improvvisamente, non mi sembra più così grave. Nathaniel non fa altro che respingermi, continuando a ferirmi… Quindi perché mi sto ancora trattenendo? La mia voglia insoddisfatta può essere risolta e di certo peggio di così non può andare. Stringo le braccia che sono ancora avvolte al suo collo ed assecondo quel bacio lasciandomi travolgere dalla passione. La sua esperienza è indubbiamente notevole me ne rendo conto già solo per come mi sta toccando il seno. L’unico motivo per il quale non posso gemere è perché la sua lingua sta ancora giocando con la mia. Mi sorprendo scoprendo che lui riesce a stare al mio ritmo e questo non fa che aumentare la mia voglia. Quando si allontana dalle mie labbra mi sfila il reggiseno e scende con le labbra su di esso facendomi sorprendere della sua estrema bravura. Non ho mai incontrato nessuno con le sue capacità e questo non fa che intrigarmi ulteriormente. Mi alzo di scatto iniziando a svestirlo mentre ci stiamo nuovamente baciando. Non appena è a torso nudo mi accorgo di quanto si incredibilmente bello il suo fisico e non mi trattengo. So che con lui non ce n’è bisogno. Ribalto la situazione mettendomi sopra di lui e baciandolo ancora mentre gli sbottono i pantaloni. In tempo zero siamo entrambi solo in mutande e lui si mette nuovamente sopra di me infilando la sua mano nelle mie mutande. Fremo di piacere mentre mi tocca. Mi sfila gli slip e fa altrettanto con i suoi boxer. Prima di farlo mi guarda compiaciuto e si avvicina al mio orecchio:
   «È solo un gioco.»
   «Sei solo uno sfogo.» gli rispondo io ed iniziamo a farlo incessantemente per tutta la mattina, riscoprendo una me vogliosa e desiderosa di lui.
Non appena ci sentiamo esausti mi sdraio stravolta e lui fa altrettanto accanto a me. Restiamo in silenzio per qualche minuto mentre mi massaggio le labbra doloranti per i troppi baci. Mi alzo e mi rivesto mentre lui è ancora nudo davanti a me.
   «Sarà uno spasso raccontarlo a Nathaniel.»
   «Non ti crederà mai.»
   «Ne sei sicura?»
   «Certo. Perché io negherò fino alla morte.» Lui mi guarda con aria spregevole ed io gli sorrido divertita avvicinandomi a lui e baciandolo ancora una volta. «Non crederà mai a te che ti odia. Ma crederà a me che sono la sua ragazza.» dico allontanandomi ed uscendo da casa sua tornando alla mia.
Controllo l’ora, sono le dieci, posso ancora andare a scuola. Mi cambio e vado a scuola incontrando Nathaniel nei corridoi. Mi viene incontro e mi guarda con aria triste ed io gli sorrido baciandolo sulle labbra. Lui interpreta il mio come un gesto di perdono e mi stringe a sé. Io contraccambio l’abbraccio sorprendendomi di non provare nemmeno un briciolo di senso di colpa.
Vado in classe e trascorro la mattinata chiacchierando con Kim ma non raccontandogli di Castiel. Quando torno a casa me lo ritrovo davanti alla porta che fuma una sigaretta. D’istinto sento il bisogno di farlo ancora con lui ma lo sopprimo all’istante passandogli accanto. Mi avvicino alla porta di casa e lui mi segue.
 
POV Castiel
Non appena la vedo arrivare vedo subito che mi spoglia con gli occhi e capisco che condivide il mio stesso pensiero. Mi passa accanto ed apre la porta di casa varcando la soglia. Io la seguo senza dire niente. Chiudo la porta alle mie spalle e lei si avvicina al frigo aprendolo ed estraendone un succo di frutta. La guardo mentre ne beve un po’ dalla bottiglia. Poi si volta verso di me.
   «Che vuoi?» La guardo alzando il sopracciglio e lei beve un altro sorso. «Non ti ho visto a scuola. Pensavo che saresti corso a vantarti con Nathaniel.»
   «Non ho potuto, non ho considerato il fatto che, effettivamente, non mi crederà mai se tu neghi.»
   «Visto? Hai le mani legate.»
   «Beh ma…» dico avvicinandomi a lei. «Mi basterà baciarti mentre sono davanti a lui. O basta che faccio una foto in cui stiamo facendo “altro” assieme per convincerlo.»
Le alzo il mento portando le sue labbra difronte alle mie. Le sorrido e lei distoglie lo sguardo spingendomi via. Riposa il succo in frigo ed io l’avvolgo da dietro toccandole nuovamente il seno come ho scoperto che le piace, lei si piega leggermente su sé stessa come per impedirmi di muovermi ma io riesco a far presa su di lei lo stesso. Quando si gira verso di me il suo volto ha cambiato colore ed anche i suoi occhi mi trasmettono qualcosa di diverso.
 
POV Lucy
I suoi tocchi decisi sono proprio quello che mi piace di più. Quando incrocio il suo sguardo so che capisce subito che ho nuovamente fame di lui e non ci mette né uno né due a posare le sue labbra sulle mie. Iniziamo nuovamente a farlo mentre mi rendo conto che la situazione sta prendendo una brutta piega. Come la prima volta, prima di farlo mi ripete “sei solo un gioco” ma questo mi rassicura perché vuol dire che non ci sono di mezzo sentimenti e che ci stiamo solo divertendo… giusto?





Commento dell'autore: Wow ho fatto un capitolo lunghetto vedo xD Vi è piaciuto? Mi sono divertita parecchio a scrivere la scena di Lucy ubriaca xD immaginarmela è stata davvero divertente xD Bene ci vediamo al prossimo capitolo!!!
   
 
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