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Autore: HoneyFLW    20/03/2008    2 recensioni
Cosa accade se Hazel, tranquilla diciassettenne di Belleville, si scontra letteralmente con cinque ragazzi fuori dal comune?.. Una serie di racconti dedicata al complicato rapporto fra Lei e i My Chemical Romance, raccontato a colpi di musica e.. caffè.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAP.15 – My Way Home is Kiss You

 

“Grazie..” sussurra Gee nel microfono, dopo un’ora di cover e canzoni firmate MCR.

MCR.. potrei proporlo come soprannome..

Comunque sia sono già le due e mezza di notte; non ho sonno. Non ho sete. Forse un po’ di fame..

Nutrimi Gee, sfamami con il tuo amore, spegni in me questo ardente desiderio che mai avrà fine, pensa la parte più ubriaca di me.

Le fan, arrapate e urlanti al punto giusto, chiedono a gran voce un souvenir targato My chimica Romance, qualcosa tipo un plettro o una bacchetta.

Illuse.

“Hey Hazy, allora? Non sarebbe ora di andare a casa?” Toh, è tornato Logan!

Quanto è stato via? Un’ora, forse due?

“Ci hai messo poco a fumarti la sigaretta..” sospiro acida “Eh, eh! Sai, ci siamo messi a parlare della partita di sabato e abbiamo perso la cognizione del tempo!” si giustifica. Ha creduto che stessi facendo dell’ironia, quando invece ero serissima: ci ha messo DAVVERO troppo poco.

“Uhm.. il mio coprifuoco sta per scadere.. chi mi accompagna a casa?” sbadiglia Martina. L’unica nota negativa che consegue il lieto e felice matrimonio dei suoi (ben 27 anni, complimenti!) è che i signori Borrini sono mooolto apprensivi; voglio dire.. abbiamo quasi diciotto anni, non ci serve un coprifuoco!

“Ti porto io, ok?” le chiede Robert di punto in bianco. Gli occhi di Marty prendono ad irradiare il locale di pura e felicità e sono quasi certa di poter sentire il battito accelerato del suo cuore. Marty acconsente e quasi esce senza salutare, tanto è presa dal suo dolce Robert. Poco a poco le barbie e i ken lasciano il locale e rimaniamo solo io, Jamia, Bob, Logan e Regina.

E di punto in bianco dico “Bob, non avevi detto di volermi presentare uno di quel gruppo.. i My Chemical Cosi..?”

“EH?!”

“Ma sì Bob, mi hai detto che uno suona il piano, non ricordi??” proseguo con la bugia, sperando che Pooh capisca e mi regga il gioco. “AH, QUELLO! Ehm.. non vi dispiace ragazzi se io e Hazy andiamo un attimo nel backstage, vero?” fa lui.

“Ok.. però non metteteci tanto, domani c’è il compito di biologia..” ci ricorda Logan. Oddio, domani sezioneremo le rane! Se solo non avessi saltato la lezione scorsa.. forse ora non avrei già questo disgustoso senso di nausea.

“Così state andando nel backstage, eh?” sospira Jamia seguendoci a passo svelto.

“Già.. vuoi farci compagnia?” la invita gentilmente Bob mentre oltrepassiamo una porta di compensato che mostra il retro del locale “Uhm.. posso?” chiede con falsa timidezza e spudorata innocenza “Bè, tanto ormai ci siamo, no?”.

Già, ormai ci siamo.. sto per rivedere Gerard.

Lungo un micro corridoio buio intravediamo una porta semiaperta che volge in una stanza all’apparenza ben illuminata. Bob appoggia la sua mano ruvida sulla maniglia ed il mio stomaco inizia ad attorcigliarsi in modo non molto piacevole. Un bel respiro profondo e..

“Permesso!” canticchia allegro Bob, facendo entrare il suo testone nella stanza. Il vociare che prima animava la stanza si affievolisce mentre io, Bob e Jamia facciamo il nostro ingresso. Le numerose luci alogene mostrano dei divani infeltriti, un frigo, strumenti e relativi amplificatori; al centro della stanza vi è uno strano tavolo con dei bastoni a cui sono appesi omini in calzoncini (mai visto un tavolo da calcetto, eh?  ndA). C’è gente: il gruppo che ha suonato per primo, qualche rodie, delle ragazze.

“Ciao Ben!” saluta Bob “Hai visto i Way?” prosegue. “Uhm.. sono laggiù che stanno finendo di metter via gli strumenti!” Ben ci indica un angolo, l’unico poco illuminato, arredato con pezzi di batteria, piatti, chitarre e birre, posate sopra gli amplificatori che fungono da tavolini.

Mio. Dio. Eccolo.

“Sì, avremmo dovuto regolarli meglio e.. e..” appena gli occhioni verdi di Gerard collissionano con i miei, le sue labbra si inceppano. Forse anche il suo cervello, come il mio, ha difficoltà a connettersi, ora che il tempo sembra rallentare e tutto accade in slow motion: il nostro gioco di sguardi, il sorriso che si fa spazio sul suo viso, la sua mano che va a sistemargli un ciuffo ribelle..

“Ehilà! Come va? Io sono Jamia, ma potete chiamarmi Jam! Ciao.. ciao.. piacere..” esclama Jamia nel modo meno delicato che conosce, riportando il tempo alla sua solita velocità. Con una scusa patetica Bob lascia me e Jamia sole con i My Chemical Romance.

“È la tua grande occasione Hazel Malloy.. sta a te decidere se prenderla al volo o no..” mi bisbiglia Bob di volata, prima di incamminarsi verso il fantomatico Ben.

Jamia sta finendo di stringere le mani alla band; è una tipa davvero affettuosa, non c’è che dire!

“Uhm.. così sono passati solo due giorni, eh?” considera Gerard, alzandosi ed avvicinandosi piano a me “Già..” concordo. Nel frattempo, l’allarme per il controllo degli ormoni situato nel mio cervello inizia a dire: Attenzione! Attenzione! Le difese sono a rischio! Possibile disfunzione del sistema!

A questo punto Gee avvicina le labbra al mio orecchio e mi sussurra tra i capelli “Strano, perché mi sono sembrati un’eternità..”.

ALLARME! ALLARME! I PORTELLONI HANNO CEDUTO! FASE ESTREMA DI PERICOLO! SI SALVI CHI PUÒ!

“Hey, non salutare tu, eh?”

“Uhm.. ciao Frank..” rispondo assente alla provocazione di Frankie e torno a concentrarmi su Gerard. Non l’avevo notato prima, ma quel giubbotto di jeans gli sta d’incanto..

“Che ne dici se ci spostiamo, così possiamo parlare con più calma..” mi sussurra Gerard afferrando il mio polso.

Acconsento e mi lascio guidare attraverso una porticina sul tetto del Seven Venoms. La notte stellata stenta a farsi riconoscere con tutte le luci dei locali e della strada e la luna gioca a nascondersi dietro una nuvola passeggera. I capelli di Gee ora sembrano colati d’argento.. WOW.

“Ti piace qui?” parte a chiedermi Gerard “Sì.. è fantastico..” rispondo sedendomi sul solido parapetto e lasciando le gambe penzoloni sopra il retro dell’edificio; dal suo cantuccio, un gatto nero mi guarda sornione.

“Uhm.. senti, di solito giro sempre attorno ad un discorso perché sono nato timido e morirò timido ma.. ci tengo a mettere bene le cose in chiaro con te, Honey..” tartaglia lui, e di colpo mi si secca la gola: addio, salivazione cara!

“Tu mi piaci, Honey.. mi sei piaciuta dal primo momento che ci siamo incontrati.. scontrati, per la precisione!” ammette. C’è poca luce, ma sono certa che sia arrossito.

“Ma vedi.. apparteniamo a mondi diversi.. sia moralmente che fisicamente.. penserai che sarò un emerito cretino, ma quattro anni si sentono.. pesano, Honey..” prosegue, mettendo alla luce anche le mie, di paure. “Frank mi ha detto dove vivi.. intendiamoci, casa mia se va bene equivale ad un tuo sgabuzzino!”

“Gee, ascolta..”

“No, ascolta tu! Io vorrei davvero provare a stare assieme a te, perché quando accade mi sento fantasticamente bene.. ma non farei altro che rovinarti l’esistenza.. parlando con Bob ho capito che ogni forma di rapporto fra me e te ti metterebbe contro i tuoi amici, la tua famiglia e.. contro il tuo ragazzo..”.

Pausa.

Giuro che vorrei tanto scoppiare a piangere, se non mi si fisse seccato anche il condotto lacrimale.

“Sarebbe prematuro parlare di amore, ma.. penso di essermi affezionato troppo a te per diventare la causa di..”

“TACI!” gli grido contro. Lui mi fissa basito “C-come?”

Hai capito bene Mr. Way! Piantala di rifilarmi queste stronzate da emo depresso e dammi questo bacio che stai agognando di rifilarmi da quando mi hai visto giù di sotto!”.

Silenzio.

Cavoli, magari ho esagerato..

“Ok, Miss Malloy..” sospira, prendendomi il volto fra le mani e pigiando le sue labbra sulle mie. Dopo pochi attimi di sorpresa, schiudo le labbra e lascio che i nostri gusti si mischino, formando nuovamente quel mistico sapore che è il nostro bacio.

Esploro la bocca di Gee, come in cerca di un posto che mi faccia sentire al caldo e al sicuro. Cerco in lui un via che mi conduca a casa, quella vera. Una casa che non è bianca e futuristica, piena di persone che mi sembrano estranei e in cui non voglio vivere. Casa. Dove sono amata e considerata. E so che con Gerard sarà così. Così io e Gee ci baciamo, sotto lo sguardo curioso del gatto nero e della luna, che ora ci fa da riflettore naturale, donandoci un leggero riflesso argenteo, rendendoci due amanti estranei al mondo, pronti a consumarsi a vicenda, pur di vivere quella cosa chiamata Amore.

Non mi importa del resto del Pianeta, di cosa accadrà domani, di cosa diranno gli Altri.

La mia esistenza è adesso, qui, con Gerard.

E con questo bacio, comincio a Vivere.

 

 

note: vorrei scusarmi apertamente con tutte voi, Readers, per non aver postato come di mio solito. Non ho avuto internet, mi dispiace moltissimo! Spero di farmi perdonare con questo capitolo!!!

  
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