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Autore: Rory e Dedy    20/03/2008    3 recensioni
Cullato da queste considerazioni e accompagnato da un repentino cambio di posizione finalizzato alla ricerca di una posizione abbastanza comoda, il ragazzo s’addormentò quasi senza accorgersene.
Il nostro primo lavoro assieme...firmato Dena e DarkSelene. ^^
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Iori Hida/Cody
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Un viaggio per conoscersi

Taichi: Ora sì che mi sento una persona realizzata! Ringrazio infinitamente Sora89 per aver recensito il capitolo in cui sono intervistato io, ma soprattutto per aver detto di prendermi ad esempio! Sono onorato della cosa! ** Innanzitutto vorrei specificare che la carissima Rory non l’ha con i nativi della Vergine, sono io che non vado d’accordo con Sora! Eh, Hikari purtroppo viene ostacolata parecchio dal mio mister, quel cret...
Yamato: Ma vuoi deciderti a tacere o vuoi svelare tutta la storia? Sei sempre il solito chiacchierone! Intanto giacché è Memi l’unica che si è preoccupata di chiedersi cosa ci sia nel pacco, io la ringrazio, e beh...
Taichi: Come mai ringrazi sempre lei? Non è che poi mi tocca fare il vostro testimone di nozze?
Yamato: Ma piantala! Dicevo, ringrazio Memi anche da parte mia, oltre che delle autrici, e visto che tu, caro Taichi, mi hai interrotto, beh, spero vivamente che nel pacco che ti ha mandato Hikari ci sia una bella bomba che ponga fine alla tua inutile esistenza...
Taichi: Ma non ero il tuo migliore amico, una volta?
Yamato: Hai detto bene Tai, una volta...

Takeru: D’accordo fratello ora taci, e tu Taichi fai altrettanto perché io, da parte di Rory e Dedy, devo ringraziare Kalie che ha recensito lo scorso capitolo!
Daisuke: Zitto zitto zitto! I vostri diverbi familiari vanno appianati in altra sede! Ora ringrazio la cara HikariKanna che oltre ad avermi reso protagonista di una sua lunghissima fan fiction intitolata...
Ken: Stop alla pubblicità occulta, amico!
Daisuke: Hai ragione, mio caro migliore amico! Dicevo che HikariKanna deve rassegnarsi poiché io e Taichi non cambieremo mai e soprattutto non facilmente! Spero vivamente anche io che il mio mito riesca a risolvere i suoi casini e devo comunicarti che in questo capitolo Iori incontrerà...
Ken: Zitto! La smetti di fornire anticipazioni?
Daisuke: Ma che mi fermi a fare? I lettori intelligenti già dal titolo del capitolo hanno compreso Iori chi incontrerà? Mica sono tutti ritardati come la tua ragazza?
Ken: Ehi, come ti permetti? Comunque cambiamo argomento! Carissima Kari89 considerato che tu sei stata la prima a recensire e questo è il mio primo ringraziamento, beh, le cose non potevano non combinarsi, no? Brava hai azzeccato in pieno chi sarà intervistato dopo, e...
Daisuke: Questo l’hai detto perché io non dovevo fornire spoiler alcuno, eh Ken?
Ken: Ehm... è un autogol, vero amico mio? In ogni caso complimenti Kari89 perché hai indovinato chi sarà intervistato dopo... sarà stata solo fortuna?

Hikari: Stop alle ciance, gente! Altrimenti io Danachan94 quando la ringrazio? In ogni caso, cara, le autrici sono proprio contente che anche tu segui questa storia adesso! Ma ora è tempo di lasciare tutti alla lettura del capitolo!
Daisuke: Buon proseguimento di storia!

Miyako: Sempre in mezzo tu, eh?
Daisuke: Senti chi parla!
Ken: Silenzio voi due!
Hikari: Miracolo! Ken ha sgridato Miyako! D’accordo... è meglio che ora vi lasciamo alla lettura! Baci a tutti!


***

 Capitolo quarto: A New York

 

Era già stanco di viaggiare, ed era solo il quarto viaggio quello che si stava accingendo a compiere.
Doveva incontrare a New York una nota modella, Mimi Tachikawa. Iori Hida potè notare che anche lei era giapponese, come tutti personaggi famosi già intervistati. Troppo strano per essere una coincidenza. I suoi pensieri tornarono alla modella, gli era capitato di vedere delle foto sui giornali di gossip, sicuramente una bellissima ragazza, ma la sua appartenenza al mondo della moda la screditava agli occhi del giovane giornalista. Non riusciva a tollerare quella gente che era disposta a fare di tutto per entrare in quel mondo basato su illusioni e inganni, quindi lei non era esclusa dalla categoria!
“Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza, poiché ci stiamo accingendo ad effettuare la manovra di atterraggio” la voce dell’hostess risvegliò il giornalista dai suoi pensieri, allacciò la cintura e aspettò che l’aereo atterrasse.
Scese la scaletta metallica dell’aereo e finalmente potè mettere piede sul suolo statunitense. New York era una città grandissima, avrebbe trovato il posto che gli interessava? In quel momento l’unica cosa che voleva veramente era riposare, perciò fermò il primo taxi e andò in albergo.
Avrebbe pensato a Mimi Tachikawa il giorno dopo.
 

***
 

Tiritì... tiritì... tiritì...

Una mano uscì da sotto le coperte per spegnere quell’oggetto diabolico che aveva interrotto il suo sonno, ma chi era quell’idiota che aveva inventato la sveglia? Una folta chioma castana uscì anch’essa da sotto le coperte, per vedere come mai la sveglia aveva suonato prima del previsto. Mise a fuoco l’orario segnato sulla sveglia e buttò un urlo che fu udito da tutti.
La sveglia segnava le 10: 30... era in ritardo di un’ora, e in più quel giorno doveva concedere un’intervista a un giovane giornalista cinese, che disastro.
Proprio in quel momento la porta fu sfondata da una spallata ben assestata. Entrò correndo un omone enorme molto preoccupato “signorina Tachikawa, è tutto ok? Cos’è successo?”
La Tachikawa dal canto suo era ancora un po’ frastornata per il sonno e per l’ingresso dell’uomo.
“Sì Tim, è tutto ok. Mi sono appena svegliata e... OH MIO DIO... SONO SEMPRE PIÙ IN RITARDO!”.
Si alzò di scatto, mostrando il fisico perfetto coperto solo da un leggerissimo baby-doll. Nessuno sarebbe rimasto indifferente, e proprio per questo Tim non riuscì a distogliere lo sguardo dalla ragazza.
Quando quest’ultima se ne rese conto, fu la fine!
“COSA GUARDI PERVERTITOOOO... FUORIII!” un cuscino colpì in pieno la faccia del suo bodyguard, seguito da tutto ciò che la modella riuscì ad afferrare “E ti trattengo dallo stipendio le spese di riparazione della porta” disse dirigendosi verso la sua cabina armadio. Una volta lì optò per qualcosa di comodo, indosso quindi una tuta, rigorosamente firmata, un filo di trucco... alle 11: 00 finalmente era pronta!

***

Tiritì... tiritì... tiritì...

Ormai la povera sveglia suonava imperterrita da tre quarti d’ora, ma il giovane Iori Hida non sembrava intenzionato a porre fine allo straziante suono che emetteva. Si stava così bene sotto le coperte. Poi un flash... una bella ragazza con dei lunghi capelli castani apparve nella sua mente, che in meno di un nano secondo schizzò fuori dal letto. Imperdonabile da parte sua un simile ritardo. “Tutta colpa del fuso orario!” convenne alla fine di una serie interminabile di pensieri riguardanti il suo ritardo. Andò subito a vestirsi, optando per qualcosa di non troppo impegnativo: un paio di jeans, un dolcevita e giacca nera per completare il tutto. Non aveva tempo per controllarsi allo specchio,  doveva scappare. Prese il registratore, ormai suo fedele compagno di viaggio e scese nella hall per chiedere informazioni.
Si avvicinò alla reception e chiese al ragazzo che si trovava dietro al bancone: “Mi scusi... mi saprebbe dire se questo luogo” e mostrò un biglietto su cui era annotato il punto d’incontro con la modella “è molto lontano da qui?”
Il recepitionist gli sorrise cordiale. “No, per nulla! È proprio qui accanto. Appena esce da qui deve girare a sinistra... deve passare davanti a due grandi palazzi ed è arrivato! È l’edificio rosa... non può sbagliare!”
“Grazie mille” disse sorridendo grato mentre usciva dall’albergo “sarà stata un’idea del capo prenotare una stanza nell’albergo vicino al luogo dove si svolgerà l’intervista.”
Si fermò di fronte ad un edificio completamente rosa, era arrivato. “Che gusti bizzarri” aggiunse ed entrò.
“Salve...  posso aiutarla?” chiese una ragazza rivolta al giornalista, che rispose: “Certo! Sono Iori Hida... dovrei intervistare la signorina Tachikawa. Mi scuso per l’enorme ritardo!”
“Non si preoccupi, Mimi non è ancora arrivata. Intanto se vuole seguirmi, le indico dove si svolgerà l’intervista”. Lo condusse in una saletta in fondo al corridoio. Poco dopo si udì un urlo acutissimo.
Cosa succede?” domandò il giornalista alquanto turbato.

“Oh... non si preoccupi. Però le assicuro che a breve arriverà Mimi!” si congedò, lasciandolo solo nella stanza.
I minuti passavano e di Mimi Tachikawa neanche l’ombra, forse in fin dei conti era un bene che quella mattina si fosse svegliato tardi. Poi finalmente alle 11: 10 la porta si aprì mostrando al giornalista la giovane modella. Il primo pensiero che riuscì a formulare fu sulle foto della ragazza sui giornali: non le rendevano giustizia.
“Buongiorno signorina Tachikawa, sono Iori Hida”. Si alzò dalla poltrona su cui era seduto e tendendo la mano alla “vittima” numero 4.
“Ciao Iori... sono Mimi, ma credo che tu lo sappia già! Scusa per il ritardo, ma io e le sveglie, in tutta onestà, non siamo mai andate molto d’accordo, poi c’è stato un piccolo incidente di percorso con Tim. Tim è il mio bodyguard e poco fa ha sfondato la porta della mia stanza perché mi ha sentita urlare.”
“Allora è stata lei a urlare in quel modo... ” disse sorpreso Iori.
“Si è sentito fino a qui? Oh che vergogna... comunque sì. Mi ero appena resa conto di essere in ritardo. Ma in ogni caso ora sono qui e possiamo iniziare l’intervista se vuoi”.

Hida stava per formulare la prima domanda, quando Mimi parlò di nuovo: “E non mi dare del lei, che mi sento vecchia. Per non parlare del “signorina”... ti prego! Fa tanto vecchia zitella di cinquant’anni tutta rinsecchita. Chiamami Mimi, in fondo è questo il mio nome” disse gioviale al suo interlocutore, che la guardava stranito, ma quanto parlava quella ragazza?
“D’accordo... Mimi” la modella sorrise grata “se ti va iniziamo subito con la prima domanda! Beh... come mai hai deciso di fare proprio la modella?

“Prima di tutto perché il mio fisico me lo permette. Non vorrei peccare di presunzione, ma so di essere una bella ragazza, non mi avrebbero presa se non fosse stato così e lo ammetto tranquillamente a differenza di molte “colleghe”. Poi ho sempre cercato la mia indipendenza economica, non volevo gravare sulle spese dei miei genitori. Appena ho guadagnato abbastanza ho comprato casa... ah per quanto riguarda la casa, ti piace?” e con la mano indicò tutto ciò che li circondava.
“Questa è casa tua? Cioè... hai comprato un intero palazzo?”
“Certo, qui ho il mio ufficio, la palestra, tutto ciò che può servire a una modella, a proposito... SEGUIMI

Estremamente sconcertato Iori la seguì fino ad un’enorme cucina.
“Perché siamo in una cucina?” diede sfogo a tutti i suoi dubbi.
“Perché ho fame e non ho fatto colazione” rispose candidamente lei iniziando a preparare qualcosa. “Tu hai fame?” al segno di diniego del ragazzo riprese a parlare “comunque riguardo al discorso di prima, quello di fare la modella, beh... io non accetto molto quello che succede nella moda. C’è gente che fa di tutto pur di entrarci, che scende a compromessi, che accetta proposte indecenti. Quelle persone mi disgustano, perché è anche colpa loro se questo mondo è così corrotto.

Iori era piacevolmente sorpreso da quell’affermazione. Non pensava che qualcuno appartenente a quel mondo potesse contrastarlo in quel modo e non mancò di riferirglielo “Sono sopreso! Pensavo che tutti coloro che entrano in questo mondo di vanesie illusioni fossero disposti a fare di tutto pur di entrarci, ma tu hai appena smontato questa mia convinzione!”
“Beh... mi piace il mio lavoro, ma non mi abbasserò mai ai livelli di alcune mie colleghe pur di tenerlo. I miei genitori mi hanno insegnato dei valori e non vi rinuncerò mai.” disse addentando il panino che aveva preparato per sé.
“Capisco e appoggio la tua decisione. Ora... sempre se vuoi, parlami un po’ della tua vita privata. Sei fidanzata al momento?”
Mimi fece una faccia disgustata e il giornalista pensò che il panino non fosse di suo gusto, ma la ragazza dissipò i suoi dubbi.

“Ah... fidanzata? Per fortuna no, mi sono resa conto appena in tempo di che essere meschino avevo al mio fianco! Uno sfruttatore... stava con me solo per accrescere la sua notorietà. Si chiama Michael Nowlit... forse hai sentito parlare di lui, girerà un film importantissimo a Hollywood. Quando ci siamo conosciuti recitava in una soap opera che mandavano in onda alle 3 di notte, per la gente che soffre d’insonnia penso, così magari riusciva ad addormentarsi guardando quella schifezza. Mi corteggiava, sembrava così dolce e dopo un po’ abbiamo iniziato a frequentarci. I primi tempi sembrava tutto perfetto, poi più o meno dopo un anno che stavamo insieme è cambiato. Ogni volta che uscivamo insieme chiamava i giornalisti per far sapere loro dove trovarci, vendeva le nostre foto, anche quelle private. A quel punto l’ho querelato e l’ho lasciato. Appena il regista si renderà conto che a recitare è un cane, lo metterà alla porta senza tanti indugi. È ciò che si merita! Ragazze che leggerete quest’intervista... evitate i tipi come Michael, perché non servono a niente! La lasci quest’ultima frase, vero?” chiese speranzosa a Iori addentando nuovamente il panino.
“Se vuoi posso anche toglierla dall’articolo.” Rispose tranquillamente il ragazzo.

“No... la devi lasciare! La gente non deve cercare solo il ragazzo bello, ma che alla fine non sa provare sentimenti. Sai... vorrei vivere una bella storia d’amore, come quelle che si vedono nei film... quelle che nella vita vera non esistono insomma!” disse con occhi sognanti.
“Sei una persona molto romantica a quanto vedo. E sei la seconda persona che mi dice di voler trovare la persona giusta” disse ripensando all’incontro con Koushiro Izumi.
“Davvero? Ma che bellooooo... Ormai non esistono più molte persone che sperano di trovare la persona giusta, sono felice che esista qualcun altro che la pensa come me...
Mimi lanciò un’occhiata veloce all’orologio che aveva al polso e lanciò un urlo che fece quasi cadere dalla sedia Iori.
“Che succede adesso?” chiese il ragazzo guardando preoccupato la ragazza.
“Come vola il tempo... tra poco dovrei fare una prova abiti per un servizio fotografico” disse frettolosamente.
“Capisco... beh... io ho finito con l’intervista, perciò andrei” si alzò dalla sedia e strinse la mano della modella, che lo abbracciò facendolo imbarazzare.
“Ciao Iori... sei l’unico giornalista con cui ho davvero avuto il piacere di parlare... sembrava come se ci conoscessimo da una vita” disse allegramente lei lasciandolo andare.
“Ciao Mimi... anche a me ha fatto molto piacere parlare con te” rispose Iori, anche se in fin dei conti lui non aveva parlato poi molto. Lei lo accompagnò all’uscita continuando a salutarlo con la mano anche quando ormai lui era già per strada.
Rientrò subito in albergo deciso a buttar subito giù il suo articolo. Un sorriso nacque sulle sue labbra ripensando all’intervista con la modella... “che ragazza bizzarra” disse poco prima di mettersi all’opera.

 

  
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