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Autore: CassandraBlackZone    15/09/2013    2 recensioni
"...Molto bene, scricciolo. Ti do il benvenuto: io sono il Dottore e da oggi in poi, sarò tuo padre”
(Per poter leggere il resto, bisogna aver letto "A person to remember")
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song, Un po' tutti
Note: Cross-over, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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“Sei sicura di non voler venire con noi? Dopotutto è da un sacco di tempo che non ce ne andiamo in giro tutti e tre insieme e…”
“Papà, devi recuperare un bel po’ di anniversari con la mamma. Mi scoccia dover intromettermi nei vostri momenti intimi”
Il Dottore si sistemò nervosamente il farfallino lanciando un’occhiata veloce al TARDIS.
“Di… cosa stai parlando?”
“Oh, andiamo papà! Ho quindici anni! Magari non ne so molto, ma di sicuro voi farete…”
La bocca ti Asia venne rapidamente tappata da un dito del Gallifreyano che dall’imbarazzo diventò rosso in volto.
“Asia, per favore! Tua madre potrebbe sentire!”
La ragazza scoppiò a ridere seguita dal padre che la baciò sulla fronte per poi abbracciarla forte a se.
“Solo cinque mesi. Poi ti prometto che ce la spasseremo”
Asia appoggiò la testa sul petto del Dottore,  inspirò a pieni polmoni e sorrise. Nonostante fossero già passati tre mesi dalla partenza di Matt, la ragazza ancora non poteva credere che suo padre fosse ritornato. Era davvero al settimo cielo: niente più epidemia del Dottore, niente CBM2 e altre guerre. Tutto era ritornato come prima. O almeno era quello che sperava.
Cercando di forzare un sorriso, Asia si sciolse dall’abbraccio e stampò un bacio veloce sulla guancia del padre.
“Papà, non ti devi preoccupare. Pensa a far contenta la mamma. Portala in posti fantastici e divertitevi!”
Il Dottore allargò un timido sorriso e annuì.
“Allora, Vastra. Prenditi cura di Asia”
La siluriana si avvicinò ad Asia appoggiandole una mano sulla spalla e fece un leggero inchino.
“ Senz’altro amico mio”
Il Signore del Tempo camminò lentamente verso il TARDIS. In quegli ultimi dieci secondi sperò tanto che sua figlia lo fermasse in quel preciso istante per chiedergli di venire con loro. Lei non aveva torto, otto anni è stato davvero un periodo lunghissimo e ora che finalmente era tornato poteva riabbracciare la sua amata River, ma anche di passare il tempo con la sua piccola Asia era tra i suoi progetti.
La sua mano era ormai sull’uscio del TARDIS. Deluso, il Dottore sospirò pesantemente.
“Allora… noi andiamo”
“No papà”
“Eh?”
Asia alzò un pugno battendolo un paio di volte sul petto. Occhi fissi su quelli del Dottore e un sorriso sicuro e smagliante.
“Mettici più energia! Tu non sei così moscio. Dai!”
Il Dottore ridacchiò divertito dalla posa ridicola della ragazza. Ripensandoci su andava bene così, perché sapeva che al suo ritorno sarebbe poi rimasto per sempre assieme a quella pazza di sua figlia.
“Oh, Asia. Se non ci fossi tu, dovrebbero inventarti!”
“Avanti, sto aspettando!”
“Va bene. Va bene. Allora… Allons-y!”
Asia allargò ancor di più il sorriso.
“Bravo!”
Il Dottore salutò un’ultima volta la figlia con una mano ed entrò nella cabina. In pochi secondi, il consueto boato della macchina rimbombò nel salotto e pian piano scomparve sotto gli occhi di Asia e Vastra.
Poi ci fu silenzio.
“Sono andati”
“Già”
“Ne sei pentita?”
“E perché dovrei?”
Vastra si mise davanti alla ragazza con le braccia conserte, quest’ultima cercò invano di evitare il suo sguardo interrogativo. Tutta l’energia che la siluriana aveva visto in Asia era come se non fosse mai esistita: il sorriso scomparve e i suoi occhi persero vivacità lasciando posto ad un volto inespressivo.
“Sai di cosa sto parlando”
“Non mi sembra il caso, non trovi?”
Sei sicura che vada tutto bene? Oh, si papà! Nessun problema!”
“La vuoi piantare con quel tono sarcastico?!”
“E tu per quanto tempo vuoi nasconderglielo?”
Asia fece per aprir bocca ma da essa non uscì neanche una parola. Non sapeva cosa dire, o meglio, non voleva proprio parlare: non era il caso di disturbare i suoi genitori, pensò la ragazza, li avrebbe fatti solo preoccupare e così anche rovinato la loro luna di miele.
No. Preferiva sbrigarsela da sola.
“Vastra. E’ un mio problema, non della mamma e nemmeno di papà. Se proprio devo poi…”
“E’ la stessa cosa che mi hai detto tre mesi fa”
“Non è un argomento facile, sai?”
“E allora perché lo hai detto a me?”
“Beh… perché… tu sei Vastra! Sei la persona più calma e comprensiva che conosco! Papà e mamma invece scattano subito ad ogni singola cosa che mi riguarda come se fosse la fine del mondo!”
“Questo perché sono i tuoi genitori”
“Si ma…”
La siluriana si avvicinò alla ragazza e allungò una mano sul viso di quest’ultima.
“Asia, tesoro. Ascolta il mio consiglio: non è una buona idea nascondere una cosa del genere, specialmente a tuo padre”
Asia accarezzò la mano di Vastra sospirando. Forse aveva ragione. Forse era meglio dire la verità, ma malgrado lo pensasse aveva ugualmente il terrore di farlo.
“Io… l’ho percepito di nuovo. Ieri notte”
Lui… ti parla ancora?”
Asia annuì un po’ imbarazzata
“Sì.. e continua a dire di non preoccuparsi, che lui penserà a proteggermi”
“Tu non puoi fidarti di lui”
“Infatti non mi fido di lui! Voglio solo capire cos’è. La mia prima teoria è che è un eco o roba del genere, anche se da una parte è impossibile… non so cosa pensare…”
Asia si lasciò cadere sul divano con lo sguardo fisso sul soffitto e si portò una mano fra i capelli.
“Continua a dirmi che… mi proteggerà… che da oggi mi lascerà vivere la mia vita in santa pace…”
La siluriana si sedette accanto a lei e le strinse una mano. Si accorse subito che tremava, ma non sapeva se dal nervoso o dalla paura. Ai suoi occhi Asia non era un libro aperto come suo padre, ma era più brava a nascondere le sue emozioni come sua madre.
Il giorno dopo la partenza di Matt Asia non resistette e raccontò a Vastra ciò che accadde il giorno prima: di Matt posseduto, della sua energia rigenerativa in eccesso sottratta e della distruzione del pianeta dei CBM2. Confessò il fatto che ricordava e di aver visto tutto e di quanto fosse preoccupata al riguardo.
“Da quando mi ha sussurrato all’orecchio di fingermi svenuta non ho capito più niente. La voce poi! Non era quella di un pazzo come si era mostrato a noi, ma quasi come… quasi come quella di papà! Rassicurante, ma allo stesso tempo che ti lascia un sacco di domande! E io ne ho davvero tante…”
La ragazza strinse con forza la mano dell’amica.
“Vastra, ho davvero molta paura. Sento che accadrà di nuovo qualcosa. Non so quando, ma accadrà”
Guardò fuori dalla finestra con lo sguardo perso in quella strada Ottocentesca che brulicava di carri e di persone, immaginando per un momento i loro volti sorridenti venir sfigurati dalla paura.
“E spero tanto che non accada troppo presto”
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Sono davvero dispiaciuta per il fatto che non ho scritto da più di un mese…. I motivi sono sostanzialmente due: 1) ho praticamente dei blocchi, in più sto già scrivendo la nuova storia sul Dottore perciò le idee vanno e vengono ( ad ogni modo questa raccolta rimarrà aperta fino a quando avrò delle idee; 2) Ahimè, ho passato tutta agosto sui libri perché purtroppo sono stata rimandata e ho dovuto studiare...  :( ma fortunatamente è andata tutto bene!!!
Ho lasciato in sospeso la questione di Asia. Non ho messo molti dettagli perché giuro che non sapevo che altro aggiungere. C’è una piccolissima possibilità che potrei scrivere un sequel, ma non è garantito!
Confesso di aver scritto questa shot un po’ maluccio >.<… uff!!!!
 
Detto questo ci si vede alla prossima!!
 
Cassandra
   
 
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