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Autore: La Dame Blanche    16/09/2013    1 recensioni
Un'altra storia vera: il resoconto delle mie vacanze estive anno per anno; ovviamente non ricordo benissimo i particolari di ciò che successe anni fa, ma TUTTO ciò che ho scritto è la pura verità. Il campeggio esiste, i miei amici sono reali, veramente ci conosciamo da una vita, anche se per la maggior parte di loro ho usato i soprannomi che uso quando ci parlo. La dedico a tutti loro, e al nostro amato campeggio La Vecchia Torre di Gallipoli.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Me, myself and I'
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Memories_    ANNO 2004
 
Per l'estate 2004 invece non nutrivo grandi speranze: Elsa non sarebbe venuta, sarebbe stata in uscita con gli scout; e io sarei stata di nuovo sola, come gli anni precedenti. Feci appena in tempo a vederla e a farmi presentare due ragazzi che aveva conosciuto, di cui non ricordo neanche il nome, prima che partisse. E io mi apprestai ad annoiarmi in solitudine per tutta la vacanza.
E invece, quella fu l'estate in cui conobbi un sacco di gente. L'estate in cui si formò il nostro gruppo.

La prima o seconda mattina conobbi, non ricordo come, una ragazzina barese, Annamaria, che era sola perchè le cue vicine di camper la evitavano, mi raccontò; ci accordammo per vederci al pomeriggio in sala giochi: lei sostituiva Giusy, nelle cui grazie non ho mai capito come fece ad entrare, a vendere gettoni, e io leggevo per la terza o quarta volta Harry Potter e l'Ordine della Fenice.
Ero appena stata interrotta dalla mia lettura dall'arrivo di quei tre ragazzi amici di Elsa che arrivò Renato, e come se fosse arrivato Gesù Cristo tutti (o meglio, tutte) ci girammo a guardarlo; lui salutò solo me (perchè quelli là intorno non li conosceva, non per altro), e fu grazie a questo che tre ragazzine mi guardarono malissimo e mi sfilarono davanti entrando in sala giochi. Annamaria si alzò, presumibilmente per vedere che faceva Renato, e tornò fuori dicendomi che le tre ragazzine di prima stavano parlottando, affermando che mi vantavo perchè dicevo di aver letto HP5 (molto lungo) varie volte. Senza il minimo dubbio che fosse la verità, data l'occhiata che mi avevano lanciato passando, le credetti e andai dentro a difendermi; presi quella che mi sembrava il capo per il gomito e sbottai:
"Se hai qualcosa da dirmi, dimmela in faccia!"
La poverina rimase sconvolta, e mi guardò come se fossi pazza; mi assicurò che loro non avevano detto proprio niente. Siccome mi sembravano sincere, mi scusai e anzi presi la palla al balzo:
"Allora scusatemi, devono avermi detto male; io sono Sophie, voi?"
"Io sono Fiore" disse quella che avevo aggredito, "e loro Fra e Erika".
"Scusami ancora, ma mi avevano detto che.." ripresi, ma mi interruppe subito:
"Non fa niente, non ti preoccupare!"
"Allora ci vediamo domani mattina in spiaggia?" proposi trepidante.
"Certo!" mi assicurò, e se ne andarono. Io tornai da Annamaria, ma non le dissi niente.
Fu in questa maniera burrascosa che conobbi Fiore.

                                                                                                                      *

In spiaggia, il giorno dopo, capii il perchè di quell'incomprensione: queste tre ragazzine erano le fantomatiche vicine di Annamaria, e se lei diceva che stavano sulle loro, loro dicevano che lei era una stupida. Io tacevo, perchè da un lato le nuove mi erano simpatiche, anche se conoscendosi tra di loro da tempo tendevano a non dare troppa confidenza, e dall'altro Annamaria era la sola che avevo, anche se aveva cercato di mettermi contro di loro. Comunque, quella mattina scoprii anche che Fiore e le altre conoscevano già Miki, Renato e Mauri, e anzi divenne lampante che anche a Fiore piaceva molto Renato. In tutta questa confusione maledicevo gli scout di Nola, che mi avevano privato della mia amica fidata. A darmi il colpo di grazia, alla fine, ci pensò mia madre: a pranzo se ne venne fuori con una nuova amica per me (come se non avessi già conosciuto abbastanza gente in due giorni!), la figlia della vicina di scoglio, che quest'anno stava sola perchè la cugina non era venuta. Sapevo chi era, l'avevo vista insieme al fratello e ad un altro ragazzo; il fratello non mi ispirava proprio per niente, e per quel giorno ne avevo avuto veramente abbastanza: conosciute tre persone, c'erano venti motivi di antipatia! Ma mia madre fu irremovibile: aveva detto alla signora che sarei andata a conoscere questa ragazzina e che l'avrei presentata al gruppo, e io l'avrei fatto. Punto.
Devo dire, col senno di poi, che devo ringraziare caldamente mia madre per la sua inflessibilità e questa cugina sconosciuta che non era potuta venire in vacanza.
Senza sapere quanto sarebbe diventata importante per me, portai questa Michela nel gruppo, che nel pomeriggio aveva adottato anche Cri, un altro amico di Miki e Mauri; avevamo ormai raggiunto un numero del tutto ragguardevole, e ci apprestavamo a eguagliare, se non superare, l'altro gruppo, quello dei più grandi.
Annamaria partì, e nessuno se ne dispiacque più di tanto; anzi, ci fu chi ne fu contento. Ci fu invece un vero corteo funebre quandò partì Renato: ci accodammo alla sua roulotte piangenti, facendo vergognare Miki e gli altri e ridere i genitori che ci vedevano lacrimare sulle sue orme; nessuno capiva  la nostra disperazione: non l'avremmo rivisto per un anno intero!!
Se le amicizie erano aumentate, alle nostre vecchie abitudini si intercalarono le nuove: se Miki continuò a farsi sequestrare la bici dalla sicurezza insieme a Maurizio, se continuammo a riempire il nostro angolo di spiaggia la mattina e la sala giochi al pomeriggio, consumando il gioco del ballo, se continuammo a fare merenda con pan carrè e nutella da Miki e a scegliere canzoni dal juke box della sala giochi la sera, iniziammo anche a vedere i film da Fra quando era brutto tempo e ad andare a fare i tuffi nella pozza sotto la torre quando il mare era calmo.
Venne anche per quest'anno l'ora della partenza, e sebbene continuassi a sentirmi poco accettata da Fiorella e le altre, ero molto dispiaciuta e anche un bel pò invidiosa all'idea di me a casa e tutti loro qui insieme.
  
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