Capitolo XVI - Preoccupazioni, chiarimenti e un piccolo ma grande aiuto
La situazione là dentro andava
appesantendosi. Aileen cominciava a sentirsi male per via dell'aria, insieme a Cairine.
Dopo quasi dodici ore chiusi là dentro,al freddo e al buio, cominciavamo a temere il peggio,
soprattutto per loro due. Che il nostro destino fosse veramente di morire
là dentro?
Non avevo mai creduto nel destino, pensavo fosse
una cosa inventata apposta per le persone che non credono in loro stesse, ma
non so perchè cominciai a crederci ora. Forse per la situazione
disperata nella quale ci trovavamo, assieme, naturalmente, ad altri
diecimila e più Hunter come noi.
All'improvviso il portone si aprì ed apparvero tre soldati. Attraversarono, noncuranti,
l'edificio piazzandosi poi nel centro perfetto di quest'ultimo.
"Hunter!"
Richiamò la nostra attenzione uno di loro.
"Immaginiamo che vogliate delle spiegazioni.
Ebbene, vi abbiamo portati qui per un semplicissimo motivo: domani all'alba
sarete già tutti all'altro mondo..."
Dopo quella frase si scatenò il panico
generale finchè uno di loro sparò un colpo in aria ristabilendo
l'ordine che regnava prima del loro arrivo.
"Signori, per favore, un attimo di
contegno"
Disse poi nuovamente, con un sorriso sarcastico
sulla faccia. Quella stessa faccia che avrei tanto voluto prendere a pugni in
quel momento.
"Light"
Mi chiamò poi Denzel
"Dimmi"
"Aileen... sta peggiorando... non è che
dovremmo..."
Disse, indicando con lo sguardo i soldati
"D’accordo, vado a chiedere a loro"
Con fare abbastanza sicuro mi avvicinai ai tre
soldati.
"E tu che vuoi?"
"Una nostra compagna sta molto male, mi chiedevo
se magari..."
"No dico, ma ti
sembro il tipo che si mette ad aiutare un Hunter? E poi tanto domani
sarà morta comunque..."
Il desiderio di spaccargli la faccia era sempre
più insistente, ma la ragione mi trattenne e mi fece tornare dai miei
compagni.
"Ragazzi, mi dispiace, niente da fare"
"C-cosa?"
Disse poi Aileen, con un filo di voce
"No, niente tesoro, sta tranquilla e non
preoccuparti, andrà tutto bene eh"
Disse lui baciandole la fronte e in quel momento mi
resi conto di quanto dannatamente mi mancasse Alistair. La
sua voce, i suoi occhi, la sua seria simpatia.
Quei pensieri furono però interrotti da tre
persone che entravano.
Pensavamo fossero altri soldati
ma ci sbagliavamo.
Con nostra grande sorpresa entrò lei, Saree,
accompagnata da due guardie. Si avvicinò ai tre soldati e gli disse
qualcosa per poi tornare sui propri passi e farci l'occhiolino.
Il soldato che ci aveva dato
la terribile notizia si alzò nuovamente in piedi
"Hunter... siete liberi"
E un boato non più di terrore ma di gioia si
levò allora da tutti noi. Finalmente quegli Hunter come noi potevano
tornare dalle loro famiglie, dai loro amici, dai loro cari... dal loro amore...
come avrei fatto io.
Note dell'autrice: ebbene... paura eh? Volevo mantenere un po' di suspense e poi far
tornare Saree... nel prossimo capitolo saprete come mai i soldati sul treno
hanno detto che per lei non c'era più speranza... e come mai è
riuscita a convincere i soldati a lasciare andare i nostri Hunter? Eh,
chissà! Arriveranno le risposte prestissimo!!
Besitos, Niki! ^^