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Autore: ki_ra    16/09/2013    2 recensioni
Due ragazzi, un milione di sogni e di interessi in comune,
un amore incosciente delle difficoltà e noncurante dei conflitti,
una fuga per trovare la propria strada, altrove da lei,
e gli occhi sempre puntati gli uni nell’anima dell’altro.
Anni di distacco, di lavoro, per arrivare ciascuno ai propri desideri,
e di dolore per i sogni spezzati.
E poi un uomo ed una donna,
gli stessi occhi e le stesse anime …
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Lorelai Gilmore, Luke Danes, Rory Gilmore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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4 - Have you a merry little Christmas …

 

Quella notte, Rory non aveva dormito molto. La stanchezza della sera, dopo una giornata pressante ed intensa, si era nascosta dentro le pagine di Jess, sbiadita dall’emozione di leggere quelle parole, che avevano il sapore di una dichiarazione, non d’amore certo, ma di gratitudine, di resa incondizionata all’importanza che lei aveva avuto nella vita di quel ragazzo triste, che però sapeva sorriderle.

L’aveva lasciata a diciassette anni, senza una parola, le aveva fatto pensare di essere stata un interludio tra due pezzi di vita troppo complicati per la sua età e lei lo aveva odiato per le lacrime e l’ impotenza che quel gesto le aveva portato. Ma il tempo,  guaritore esperto, l’aveva curata e la dichiarazione d’ amore, un anno dopo la fuga in California, e quel “ Vieni con me”, in una Yale desolata e silenziosa, le avevano rivelato le risposte ai mesi di pensieri aggrovigliati intorno al ricordo di lui ed alla sua sparizione. Per non parlare della visita ad Hartford, quando con poche parole e occhi intensi e rivelatori, le aveva messo davanti la sua vita, attimo per attimo, progetto dopo progetto, sogno dopo sogno. Quella vita, quei progetti che gli aveva confidato, in quella sera in cui avrebbero dovuto “solo studiare”, ed invece si erano persi l’ uno nell’ altra, in attesa che il destino, al posto loro, mettesse fine a quello smarrimento.

Il pullman per Stars Hollow sarebbe partito dopo poche ore e Rory non aveva ancora fatto i bagagli. La valigia, aperta sul letto, richiedeva la sua attenzione e gli abiti sparsi un po’ ovunque, imploravano ordine e riparo. Ma la sua mente si torceva, come le mani, dibattuta sul chiamarlo o rimanere nell’ordine precostituito, fatto di una vita piena, quasi satura, di tutte le cose riposte al posto giusto.

Quasi senza accorgersene, prese il telefono e compose il numero di Philadelphia.

Il telefono squillò diverse volte e Rory ebbe il tempo di benedire il fatto che, dall’altro capo, nessuno rispondesse. Ma quando, quasi sollevata, stava per riagganciare, una voce mise a tacere i suoi pensieri.

- Pronto! - rispose qualcuno, distratto e intento in qualche altra faccenda.

- Hey … - disse lei, avendolo riconosciuto, nonostante il frastuono nella testa, che interferiva con la sua capacità di concentrazione.

Anche Jess l’aveva riconosciuta: una Gilmore si riconosce all’ istante!

- Rory … – chiese con tono  a metà  tra l’incerto ed il sorpreso.

- Ciao, Jess … - rispose, mentre la parte razionale della sua mente, cercava, invano, di suggerirle parole chiare e sensate.

- Che sorpresa! – intervenne il ragazzo, sospendendo, involontariamente, quel groviglio di pensieri che la mandavano in confusione. - Come stai? – continuò, mentre l’incertezza cedeva il posto all’agitazione che gli procurava la sua voce.

- Bene, bene. E … tu? – ribatté lei, mordendosi la lingua per la piega banale che la conversazione stava prendendo.

- A meraviglia! – le rispose, sorridendo, come i bambini davanti alla cioccolata.

- Ti ho chiamato … Ecco io volevo … - ma le parole si erano nascoste, proprio quando aveva più bisogno della sua inarrestabile capacità di parlare a macchinetta. - Ho letto il tuo libro! – continuò tutto di un fiato, quando ebbe dato un senso logico alla successione di parole che erano schizzate da un capo all’altro della sua testa.

- Sono lusingato, ho conquistato almeno un lettore … E cosa ne pensi? – chiese, tentando di mascherare il tono un po’ incerto.

- Come giornalista o come Rory Gilmore? – replicò, mentre la tensione cominciava a diminuire.

- Voglio il parere di entrambe … -

- Beh, come giornalista, trovi una mia recensione sul Times di stamattina … -

- Non ci sono tue recensioni, ne ho una copia proprio davanti! – la bloccò bruscamente.

- Non è educato leggere il giornale mentre parli con qualcuno! – lo bacchettò.

- La maleducazione fa parte del mio fascino, lo sai … - rispose sarcastico.

- Sì, mi pare di ricordare … - replicò vaga  - … ma non compiacertene troppo! La mia recensione è firmata Jason Fisher … - tentò di spiegare.

- Il mio libro è così brutto che devi usare uno pseudonimo anche solo per recensirlo?

– la interruppe, provocandola.

- Stupido! – sorrise – L’ho scritta per conto di un collega, gli dovevo un favore.

- Ah, sono confortato … e come Rory Gilmore, invece? – continuò, sfogliando velocemente il quotidiano in cerca della pagina giusta.

- Come Rory Gilmore … beh, ecco io … - si fermò in cerca delle parole adatte.

- E’ bellissimo, Jess! – gli rivelò. - E’ intenso, appassionato, un po’ triste forse, ma a volte è una finestra sulla luce … E poi la dedica … - continuò senza riuscire a nascondere l’emozione.

Jess smise di respirare e capì: non l’aveva scritta quella dedica solo perché era la verità, come aveva ripetuto, soprattutto a stesso, mille volte.

Quella era una richiesta implicita, un richiamo, come quello che usano le balene per trovarsi attraverso le distanze oceaniche.

- Grazie … - aggiunse Rory, tormentandosi il labbro inferiore con le dita affusolate.

“Ecolocalizzazione”, pensò Jess e sorrise, distendendosi sullo schienale della sedia.

- Devo lasciarti, adesso! – gli comunicò, un po’ sconcertata dal silenzio del ragazzo.

- Il pullman per Stars Hollow parte tra un po’ ed il mio armadio sembra esploso … -scherzò.

- Passi il Natale a casa? – chiese, con voce morbida.

- Già … - rispose, sedendo sul letto ancora sfatto.

- Già … - le fece eco Jess, con un sospiro. – Buon Natale, Rory! – le augurò ed uno strano senso di pace improvvisamente si diffuse nella mente.

- Buon Natale, anche a te! – replicò, mentre un sorriso tenero le allargava le labbra sottili ed il cuore riprendeva il posto nel petto, che sembrava aver abbandonato per un tempo infinito.

  
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