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Autore: Ofeliet    16/09/2013    4 recensioni
Alla fondazione del complesso del collegio, i professori avevano in mente grandi progetti per esso. Doveva essere una dimostrazione di eccellenza e perfezione. I suoi iscritti, comunque, vantano ben poco simili qualità.
D'altronde, cosa puoi fare con un folto gruppo di adolescenti impegnati a rivaleggiare e sgominare team malvagi da quando hanno iniziato a viaggiare? Niente. Puoi solo insegnargli ad essere studenti modello, e fallire nel tentativo. D'altronde, si ha a che fare con campioni non più in erba ed esperti del mestiere, tutti focalizzati sul diploma e sulla gloria che deriva da esso.
Qui tutti hanno più di un asso da giocare, e soprattutto hanno voglia di vincere.
| Airplane Bikini Contest DualRival FerrisWheel Ikari Pokè Ranger | ed altre...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mondo della scuola. ~'
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Capitolo Sei: Non sempre il male viene a nuocere.


Capitolo Sei: Non sempre il male viene a nuocere.


« Cerchiamo di mantenere la calma. » dice Gary, nonostante le ombre si stavano avvicinando sempre di più, e si scambia un’occhiata con Ash che sembrava piuttosto determinato a lottare.
« Facile, per te! » esclama Chiara, sentendosi sempre più a disagio. « Julia, tu sei capace di combatterli? » la ragazza interpellata scuote la testa, non negando a se stessa di essere spaventata.
« I Pokémon hanno paura dei fantasmi veri, e pure io. »
« Voi altri avete qualche idea? » dice Chiara con voce ancora più acuta, cercando di avere una risposta dai due ragazzi.
« Potremo usare i Pokémon per aprirci la strada. » dice Ash, seriamente convinto dalla sua idea. « Le mosse dei nostri Pokémon potrebbero aprire un varco. »
« Ok, proviamoci. » parla Chiara dopo un’esitazione, estraendo Lickilicky. Julia aveva già chiamato il suo Charmeleon, e contava su di lui. Anche Ash guardava fiducioso il suo Pikachu, che stava già caricando le guance di elettricità. Gary prende la Pokéball di Blastoise, chiedendosi se fosse una buona idea seguire il consiglio di Ash, ma non avevano alternative e dovevano almeno provarci.
« Dovremmo ordinare gli attacchi nello stesso momento per aprire un varco. » dice.
« Siete pronti? Al mio segnale. » dice Ash, alzando il braccio che poi abbassa con un gesto secco.
« Blastoise, Idropompa! »
« Pikachu, Fulmine! »
« Charmeleon, Lanciafiamme! »
« Lickilicky, usa Geloraggio. » gli attacchi colpiscono simultaneamente un punto preciso con un gran boato, aprendo un varco tra le ombre e gli spettri. Julia afferra Chiara per un braccio, rimasta inebetita dalla sorpresa.
« Andiamo, abbiamo poco tempo! » questa annuisce, cercando di farsi coraggio. Il gruppetto non ha idea di dove stia andando, e in che direzione stia correndo lungo quel corridoio tetro e lugubre, che sembrava senza alcuna fine, almeno finché non raggiungono un vicolo cieco. « ...grandioso. Adesso ci siamo perse davvero. » commenta Chiara con espressione affranta, prima di accorgersi che Ash e Gary non c’erano più.
« Ragazzi? » li chiama Julia, senza però ottenere risposta.
« Perfetto, ora siamo rimaste anche da sole. » piagnucola Chiara, che desiderava soltanto uscire da quella dannata torre e andarsene a casa in tranquillità mentre Julia prende un grosso respiro, cercando di non perdere la calma. Erano riuscite a sfuggire agli spettri. Ora doveva trovare un modo per uscire da lì, fosse stata l'ultima cosa che faceva.

« C-cos'è stato? » sussurra Kotone, attaccatasi a Elis, come sua personale ancora di salvezza. Silver alza lo sguardo al soffitto, dal quale stavano iniziando a cadere quelle che credeva fossero pietruzze che lo componevano.
« ...merda. Sembra che il soffitto voglia crollarci addosso. » commenta, mettendo mano alle sue Pokéball. Sia Elis sia Kotone sgranarono gli occhi.
« C-cosa? » pigola Kotone. « Non è possibile, come fa la torre a... » Silver la fulmina con un'occhiataccia costringendola al silenzio.
« Questo non lo so. » dice, prendendo un grosso respiro e cercando di formulare un buon piano per fuggire da lì. Doveva sospettare che quel luogo era una trappola. « Ma devo fare tutto io? » ringhia, improvvisamente infastidito. « Rendetevi utili. »
Elis caccia un sospiro irato, prima di staccare Kotone da sé e dirigersi verso il ragazzo. « Ci dai degli ordini, con che coraggio. » Silver non le rivolge nemmeno l'attenzione, cosa che la irrita più di quanto vorrebbe ammettere.
« Non sto dando ordini. Semplicemente, sto cercando di salvare anche la tua pelle e quella di Kotone, oltre alla mia. » Elis assottiglia lo sguardo.
« Certo, padrone, come desidera. » risponde malamente. Il ragazzo, a quel commento acido, decide che ha mantenuto la calma anche per troppo tempo, e afferra Elis, stringendole il braccio con forza.
« Se non sai tenere la bocca chiusa e capire la gravità della situazione... » dice, assottigliando lo sguardo. « ...per me puoi anche morire qui. » la ragazza non sembra particolarmente spaventata dal suo gesto. Sembrava alternare stati di apatia e rabbia nei suoi confronti, rendendo le cose ancora più confuse di quanto lo fossero già.
Tra di loro cala il silenzio, e tutto smette di tremare. Kotone si guarda intorno, confusa. « La nebbia sta svanendo. »

Nel giro di pochi minuti nebbia improvvisamente diradatasi aveva formato un chiaro sentiero che li aveva condotti fuori dalla Torre Memoria, senza più sorpresa o agguati. Julia non era riuscita a placare Chiara, che alla vista del sentiero spianato l’aveva afferrata per un braccio e l’aveva trascinata con sé. Ben presto le due ragazze si erano scontrate con Gary, Ash e, in lontananza, avevano scorto Marina e Jasmine.
Con grande sorpresa Nicolas, Angelo e Valerio erano già fuori, ma nemmeno loro sapevano spiegarsi il perché di quello strano fenomeno. Silver era riuscito a trascinare Elis e Kotone fuori dai guai, ma la prima mandava auree mortali al suo indirizzo nonostante il salvataggio.
« Bel ringraziamento. » sputa sottovoce lui, ignorando le occhiatacce di Elis, e senza nemmeno attendere una risposta prende la sua strada, allontanandosi senza alcun saluto.
« Ci siamo tutti? » chiede a quel punto Gary, riprendendo un po’ la calma e guardandosi intorno, ma Elis nega.
« No. Manca Aria. » commenta, non vedendo l'amica. Anche Julia si porta una mano alla bocca con aria preoccupata.
« Non c'è nemmeno Serenity. »
« Siamo qui! » la voce di Aria in lontananza fa tirare un sospiro di sollievo a tutti e le due ragazze escono alla luce del sole, una visione insolita a Lavandonia dopo ciò che avevano vissuto.
« State tutti bene? » Angelo si era fatto avanti, ma nessuno sembrava aver riportato delle ferite.
« Possiamo tornare indietro, allora. » dice Valerio, per niente entusiasta di ciò che era capitato e gli altri sembravano d'accordo.
Il ritorno verso Zafferanopoli è silenzioso. I ragazzi, al massimo, mormoravano tra di loro a bassa voce e si lasciavano andare a brevi dialoghi che venivano presto inghiottiti dal silenzio.
In testa c'erano Elis e Aria, la prima di pessimo umore e la seconda che cercava di calmarla, con scarsi risultati. Julia camminava vicino a loro e dava qualche sguardo preoccupato a Serenity, dietro di loro a distanza di qualche passo e persa nei suoi pensieri. Anche Chiara e Kotone, solitamente chiacchierone, non proferivano parola. Marina, dal canto suo, osservava la sua Mismagius, che sembrava volerle comunicare qualcosa. In fondo al corteo i maschi formavano un gruppo compatto, ma nessuno di loro sembrava aver intenzione di parlare.
Potevano dire che la loro avventura si era chiusa fin troppo bene, e fortunatamente anche presto.


Con il termine della tregua e l’arrivo di novembre nessuno aveva più il tempo di pensare ad altro dopo aver riportato i fatti ai Professori. L’élite li aveva ringraziati, ma non si era spinta oltre. Il gruppo era parecchio confuso da una simile scelta, ma nessuno voleva indagare perché c’erano problemi di ben altra fattura che si stavano avvicinando.
« Dannazione! » esclama Solana e Lunick guarda la sua fidanzata, parecchio perplesso. La conosceva da anni, ma non l’aveva vista irritata spesso.
« Tutto bene? » le chiede, cercando di capire la causa di quell'esclamazione improvvisa e la ragazza sembra calmarsi dopo qualche istante, almeno all'apparenza.
« Non è niente. Solo che non riesco a capire bene questi concetti. » bofonchia, arrossendo appena e Lunick le sorride.
« Pazienza. Possiamo studiare insieme. » Solana arrossisce, leggermente infastidita.
« Faccio da sola! » esclama nuovamente, raccogliendo i suoi libri e andandosene verso il banco di Erika. Lunick rimane parecchio perplesso per quella reazione, anche se non si fa troppe domande.
« Problemi? » il ragazzo alza lo sguardo, trovando Lance, che si siede accanto a Lunick con aria comprensiva. Il ranger nega con la testa, abbozzando un sorriso.
« No, hai bisogno di aiuto? » Lance appare un poco imbarazzato.
« A che punto sei con antropologia dei Pokémon? »
« Ho finito la settimana scorsa. Perché? »
« Giusto per curiosità. Sto cercando qualcuno con cui ripassare, visto che il mio compagno di banco non ne ha la minima intenzione. » in effetti, constata Lunick, Ciprian si era addormentato sul banco. Ormai non si stupiva, il ragazzo utilizzava sempre le ore libere in quella maniera.
« TU! »
Con passo marziale una ragazzina del primo anno era apparsa alla soglia della classe. Aveva le guance rosse e il fiatone, mentre le lunghe code di capelli castani oscillavano a ogni suo movimento. Tutta la classe rimane in silenzio, non capendo affatto chi fosse l'oggetto dell'ira della ragazzina, che presto cammina spedita verso Ciprian, che non dava cenno nemmeno di averla sentita.
« Sto parlando con te! » esclama nuovamente lei quando si trova di fronte al suo banco. Il ragazzo finalmente alza la testa, guardandola con aria assonnata.
« Dimmi. » non capendo perché, quella risposta irrita ulteriormente Mei.
« Ti batterò al Torneo Invernale, quindi preparati! » e se ne va di fretta e furia, esattamente come era arrivata. Il più perplesso, tra tutti, rimane Ciprian.
« Ma io nemmeno partecipo. » commenta poi, ricevendo una pacca di comprensione da parte di Pedro.
« Ti faccio i miei auguri per quando lo scoprirà. Sembrava parecchio determinata. »

Anemone si costringe a non guardare oltre la finestra nonostante la fortissima tentazione. Quel pomeriggio doveva studiare, senza nessuna distrazione, e si era sistemata in biblioteca sperando di essere ispirata dall’ambiente. Aveva rifiutato l’invito di Camelia a passare il pomeriggio insieme, e doveva sfruttarlo al meglio. Era un bene che la sua ragazza non fosse presente. Si morde le labbra al pensiero, leggermente imbarazzata. Non che fosse un difetto, ma in compagnia di Camelia finiva sempre a concentrare la sua attenzione su di lei. Sospira per l’ennesima volta in cinque minuti, aprendo il libro di algebra. Non capiva bene a cosa le servisse, visto che era diventata Capopalestra e aveva ottenuto un regolare brevetto di volo anche senza di quello, ma il programma lo pretendeva e lei non era riuscita a sottrarsi.
« A-ne-mo-ne. » la ragazza, sentendo il suo nome, si volta con un sorriso verso Gardenia. Era l’unica che la chiamava in quella maniera.
« Dimmi... » sussurra con tono esasperato, mentre la ragazza più grande la faceva soffocare in un abbraccio.
« Ma come, è questo l'entusiasmo mi riservi? » Anemone si esibisce in un sorriso.
« Scusami, è che dovrei studiare e non ho ancora aperto libro. » Gardenia le sorride comprensiva, sedendosi accanto a lei.
« Passami il libro, ti aiuto io. Bene o male, ci sono passata anch'io e so anche un paio di trucchetti niente male! »
« Grazie, mi togli da un grande impiccio. » Anemone le sorride, chinando finalmente la testa sulle equazioni sotto la supervisione attenta di Gardenia. Alla fine della giornata sarebbe riuscita a risolverle tutte, lo giurava sul suo onore.
Poco più distanti erano sedute Belle e Touko, e il problema che avevano era maledettamente simile, tanto che la seconda batteva la testa contro il tavolo. « Non ce la farò mai... » singhiozza, usando il quaderno di lingua Unown come cuscino. Belle cerca di essere d'incoraggiamento, ma niente poteva tirare su il morale a Touko quando si trattava di quella materia.
« Avanti, non puoi arrenderti adesso. Sei o no l'Eroina degli Ideali? »
« Non credo che a Rowan interessi chi io sia. Anzi, vedo già l'insufficienza che mi darà, dannazione! » mormora Touko, progettando di diventare un'eremita che non conosceva la lingua Unown.
« Voi cosa ci fate qui? » le ragazze alzano entrambe lo sguardo, trovando Komor che le fissava perplesso, tenendo tra le mani un tomo enorme.
« Komor! » Touko doveva essere davvero disperata, se piagnucolava in quella maniera e il ragazzo non ci impiega molto a capire il motivo di quel comportamento.
« D'accordo, ti aiuto io con la lingua Unown. » sospira, sedendosi e capendo che il suo pomeriggio di relax poteva benissimo farsi cestinare e alla ragazza sembra di vedere finalmente la luce in fondo al tunnel.
« Grazie... » l'amico d'infanzia avrebbe meritato una statua, per tutte le volte che l'aveva aiutata. « Ti prometto che ti ripagherò, giuro! »
Komor sospira. « Lo dici tutte le volte. Avanti, passami il quaderno. » davanti a quella scenetta, Belle inizia a sentirsi di troppo. Conosceva entrambi da tanto tempo, ma proprio si sentiva un’intrusa quando tra i due amici si creava quell’atmosfera di intesa che pareva sempre escluderla.
« Io allora vado, così non vi disturbo. » sussurra.
« Cosa? Ma no, Belle, resta! »
« Io ho già studiato, non ho problemi. »
« Belle, rimani. » dice allora Komor, guardandola. « Di certo non sarò in grado a spiegare tutto a questa testa di roccia, ho bisogno dell’interprete. » Belle accenna una risata, mentre Touko bofonchia indignata, e torna a sedersi insieme ai suoi amici per tutto il pomeriggio.


« Per favore, Mei! » ci mancava poco che Kyohei si prostrasse a terra. Mei ghigna, cercando di mascherare la sua soddisfazione nel vedere il gemello così disperato.
« Ti ho detto di no. Mi sembrava di essere stata chiara. »
« Non faresti questo favore al tuo fratellino? »
« No. »
« Sei senza cuore, Mei. »
« Stai tranquillo, lo so. E ora, se vuoi scusarmi, vado a ripassare per il test che ci sarà alla prossima ora. » Kyohei sbuffa, vedendo sfumare l'ultima possibilità di prendere un bel voto grazie all’aiuto della gemella. Una passeggiata gli avrebbe schiarito sicuramente le idee, ma perso com’era nel tentare di ricordare gli argomenti non si era accorto di star andando contro una ragazza.
« Oh, scusami! » Kyohei avrebbe accettato le scuse nonostante fosse anche colpa sua, per poi aggiungere qualche frase pungente, ma alla vista dell'espressione preoccupata della ragazza rinuncia. « Davvero, ero così distratta che non mi sono accorta di te. » vedendola così imbarazzata Kyohei non riesce a trattenersi dall'arrossire a sua volta e subito cerca di ricomporsi, cercando di cancellare la sua reazione dal viso.
« N-non fa niente. » si morde l'interno della guancia, cercando di darsi una calmata e per non sembrare ancora più ridicolo. Insieme a Mei era riuscito a domare Kyurem.
« Sei sicuro? D-davvero? » sotto lo sguardo leggermente inquisitorio di Nicky, Kyohei si ritrova ad arrossire ancora. Non fa in tempo ad inventare una giustificazione per quell'imbarazzo che un Gengar spunta dall'ombra della ragazza, balzandogli quasi addosso e facendo una colossale linguaccia.
Se non fosse stato abituato a Pokémon che apparivano all'improvviso, Kyohei sarebbe certamente scappato a gambe levate, e invece rimane fermo aspettando che Gengar terminasse la sua performance.
« Gengar! » Nicky lo richiama, leggermente imbarazzata. Il Pokémon spettro spaventava spesso le persone con cui parlava. Lui sembra dispiaciuto, ma Nicky sapeva bene che era tutta una finta e lo fa rientrare nella sfera, sapendo benissimo che non ci sarebbe rimasto per più di cinque minuti.
« Scusalo, è sempre così. »
« Non è niente, davvero. » risponde Kyohei. Non sarebbe stato di certo un Gengar dispettoso a spaventarlo. « Ora scusami, devo proprio andare. »
Quando si è allontanato un po', si sente toccare la spalla. Era sempre quella ragazza. « Scusami. » dice lei, dopo aver preso un grosso respiro. « Ma non so neanche come ti chiami! »
Kyohei arrossisce lievemente. « Grisperle Kyohei. » vedere Nicky sorridere gli procura un tuffo al cuore.
« Io sono Nicky Watson, piacere di conoscerti. »


« Sandra! » Lance arriva d’improvviso, proprio davanti al loro banco. L'occhiataccia della cugina non lo fa arretrare di mezzo passo, anzi, pare divertirlo ancora di più. « E' una bella notizia, no? »
« Che cosa? »
« Non hai ancora sentito? » le chiede Lance, divertito, ma l’occhiataccia della ragazza lo fa desistere dal fare ulteriori battute. « Ci sono delle uova di drago in palio al torneo quest’anno. Pensavo ti interessasse. »
« Uovo di drago? » chiede lei e Lance annuisce. Sandra ci rimugina per un po’, e poi si alza, in cerca di ulteriori informazioni. Erika e Lance la guardano allontanarsi, prima che il secondo rida divertito.
« Chissà quanto sarà arrabbiata di sapere che ho avuto una simile notizia in esclusiva. » Erika gli scocca un’occhiata di rimprovero, e Lance esce dall’aula probabilmente in cerca di un’isola al riparo dalla furia della cugina.


Il professor Elm si sentiva sempre agitato prima di entrare nella seconda classe. Non era composta da ragazzi cattivi, ma conteneva più di un elemento turbolento.
Elm ammetteva che Barry aveva tanta buona volontà, ma spesso si distraeva e cominciava a fare tutto tranne che seguire la sua lezione. Anita e Iris si univano spesso a lui, mentre Elis, complice il carattere che si ritrovava, si metteva per i fatti suoi lanciando qualche risata assassina a caso spaventando gli studenti vicini a lei. Kotone spesso si metteva a chiacchierare, trascinando con sé una mal volente Esmeralda e una passiva Marina. Velia e Natsumi finivano quindi a parlottare tra di loro, estraniandosi dal mondo esterno. Lucinda era l'unica che cercava di mantenere la calma in classe, ma finiva sempre travolta dalla follia dilagante, spesso punzecchiata da Kenny che le faceva perdere in fretta tutta la compostezza. L'unico impassibile lì dentro era Paul, che continuava ad avere gli appunti più completi di tutto il suo corso.
A suo parere la seconda classe era qualcosa che difficilmente poteva tenere a bada, con il carattere tranquillo che si ritrovava. Lui era in ricercatore, non un insegnante, ma si doveva ugualmente arrendere alla sua mansione. Il professore apre la porta sospirando, preparandosi mentalmente per ciò che avrebbe trovato.
Infatti, Barry era già in piedi sul banco.
« Ragazzi, ai vostri posti! » cerca di richiamarli, ma sapeva che quasi nessuno di loro avrebbe seguito la sua disposizione. Infatti, l’unica che si accorge di lui è Lucinda.
« Buongiorno, professor Elm. » gli sorride, seduta composta al primo banco.
« Buongiorno anche a te Lucinda. E anche a te, Paul. »
« Professor Elm? » era stata Esmeralda ad avvicinarsi con cautela. L'uomo cerca di sorriderle, incoraggiante. « Non ho ben capito una parte della scorsa lezione, potrebbe spiegarmela? »
La ragazza sembrava detestare non capire qualcosa, e ci teneva particolarmente a non prendere un brutto voto. « Siediti pure, a fine lezione risponderò ai tuoi dubbi. »
Quella risposta sembra soddisfare Esmeralda, che torna al suo posto più sollevata, e Kotone subito si protende per chiederle qualcosa, ottenendo un sospiro e nient'altro. Esmeralda la ignora, rivolgendosi invece a Barry e mettendosi a chiacchierare con un certo entusiasmo.
Kotone sgrana gli occhi a una simile visione, parecchio scioccata e con un braccio, senza staccare gli occhi dai due ragazzi, afferra senza guardare Marina che stava tranquillamente cercando di capire cosa il professore dicesse. « Mari? » sussurra, ghignando, mentre la ragazza cerca di rimanere concentrata sulla lezione.
« Sì, Kotone? » il passaggio che Elm stava spiegando ai pochi studenti che lo ascoltavano era fondamentale, e perdere anche solo una parola sarebbe stato disastroso.
« Secondo me a Esmeralda piace Barry. » Marina non la stava realmente ascoltando, concentrata sulla lavagna, ma Kotone sembrava non essersene ancora accorta.
« A-ha... » sussurra, annuendo. Kotone, dal canto suo, non guardandola, pensava che lei lo facesse.
« Dovremmo fare qualcosa. »
« Sì. » la più giovane fa una pausa, stupita da tanta accondiscendenza da parte dell'altra. Si volta, trovandola concentrata su tutt'altro. Una magnifica idea le balza in mente. Ghigna.
« E anche andare a fare shopping, che ne dici? » chiede, sapendo quanto l'altra lo detestasse.
« Sì. » le risponde Marina, con aria abbastanza convinta.
« Che ne dici se poi mi passi la tua verifica? »
« Credo sia una buona idea. » Kotone dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere.
« Poi andrai a dichiararti a Angelo, ok? » Marina non le aveva mai ammesso la sua cotta, ma per Kotone era davvero palese quello che lei provava nei confronti del Capopalestra.
« Ok. » sussurra Marina, ma ben presto il suo cervello assimila ciò che Kotone le aveva detto. « EH?! » esclama, alzandosi in piedi. L'altra non riesce più a trattenersi, scoppiando a ridere mentre a Marina fumavano le orecchie per l'imbarazzo e l'irritazione.
Quel rumore, però, viene subito notato da Elm. « Soulé, Miyazaki. Se trovate divertente la mia lezione, potete anche andare a ridere fuori. » entrambe sbiancano, Elm detestava chi si prendeva gioco della sua materia. Era strano, visto che non aveva mai rimproverato coloro che non la seguivano ma valutava negativamente chi la prendeva sottogamba. Entrambe si alzano imbarazzate, mentre in classe era piombato il silenzio. Sembrava dovessero camminare verso il patibolo, invece che uscire dalla classe.
Fuori dalla porta Marina avrebbe volentieri preso a testate il muro. Anche Kotone sembrava dispiaciuta. « Scusa. » mormora infatti.
Marina sospira, arrabbiarsi non sarebbe servito a niente in quel frangente e si passa una mano tra i capelli, cercando di mantenere la calma.
« Marina? » sussulta nel sentire la flebile voce di Jasmine, che le sorride debolmente.
« Cos'è successo? » ci manca poco che Marina le si getti al collo, piangente.
« Il professore ci ha cacciate. » singhiozza, ammiccando a Kotone, che sorrise dispiaciuta mentre Jasmine annuisce, più comprensiva.
« Il professor Elm non porta rancore. » dice, stranamente senza balbettare. Marina annuisce, per quanto poco convinta.
« Piuttosto, perché sei qui? » Jasmine pare sbiancare di colpo, come se un pensiero la turbasse.
« Quest'anno il Torneo Invernale ha delle disposizioni particolari. Chi n-non si iscriverà è obbligato a partecipare in qualità di aiutante, e visto che ho già specificato che non p-partecipo stavo andando a dare la mia disponibilità per l’evento. » entrambe le ragazze sgranano gli occhi.
« Davvero? » Jasmine annuisce in risposta.
« Accidenti! » esclama Kotone. « Devo sbrigarmi ad iscrivermi, non voglio fare la schiavetta. » Marina, dal canto suo, rimane a rimuginare. Lei non amava molto combattere, ma nemmeno l'idea del volontariato l'attraeva. Ci doveva pensare, e anche in fretta.


N alza lo sguardo e nota Spighetto che si stava avvicinando a lui con un sorriso, nonostante la grande pila di libri che portava. La biblioteca era quasi vuota durante le lezioni mattutine, e a lui piaceva passare il suo tempo lì in tutta calma.
« Spighetto. Come mai da queste parti? » il maggiore dei tre gemelli si ferma, controllando che i libri non escano dall'ordinata pila.
« Aiuto in biblioteca. O meglio, Antemia mi ha convinto ad aiutare. »
« Ah. Capisco. »
« Tu, piuttosto? Ti dai da fare per il prossimo esame? » Natural annuisce sospirando.
« Devo prepararmi bene per la lezione pratica di Tattica. »
« Oh, di questo non dovrai preoccuparti. Attualmente Silvestro è assente. Tutti le sue lezioni sono rimandate, e probabilmente anche gli esami saranno cancellati se non torna presto. Anche Koga ha cancellato le sue lezioni per almeno una settimana. » il ragazzo si sorprende per una simile notizia.
« Strano, durante l’ultima lezione non aveva accennato ad una cosa simile. » Spighetto annuisce.
« Nemmeno Nina sa il motivo della sua assenza. Dice solo che le ha detto che aveva un impegno importante da fare e che stava via per un po'. »
« Capisco... » dice N, afflosciandosi sulla sedia e osservando i testi che aveva di fronte. Spighetto sembra intercettare i suoi pensieri.
« Pensala così: quando tornerà dovrai studiare di meno. » N gli sorride grato, Spighetto era sempre stato un elemento di buon senso quando erano una classe, e si sente un po' meglio.



Spiegazioni randomiche:
- Gli universitari possono girare tranquillamente per gli edifici scolastici.





Premesse:

Ok, prima che mi saltiate addosso con un "ben ritornata" premetto che non è un ritorno.
Semplicemente, volevo "festeggiare" il ritorno al nostro luogo di tortura preferito. <3 Quindi la mia pausa vale ancora fino a dicembre. U_U
Ma come sempre vale il "vediamo se riuscite a strapparmi uno spoiler". XD

Commenti sul capitolo:

Diciamo che ho fatto concludere troppo presto la loro avventura. Perché? Principalmente perché manca un pezzo che mi vedo costretta a spostare Daniel è troppo chiacchierone, damn! una parte dell'evento in avanti, altrimenti sarebbe stato uno spoiler.
Forse avrei potuto sviluppare maggiormente, ma temevo di scrivere una cosa mastodontica (sono già circa 4000 parole, e ciò mi preoccupa, ma non volevo diluire ulteriormente il brodo).
In questo capitolo mi sono concentrata parecchio sui ragazzi del quinto anno, ma non me lo so spiegare nemmeno io il perché. Sarà perché sono tutti personaggi canonici?
Ebbene sì, la scuola ha deciso di schiavizzare gli studenti per l'evento. Vedrete come si svilupperà la faccenda. X°
E sto cominciando a sviluppare le varie coppie, chi più e chi meno (vediamo se riuscite a indovinarle). Datemi tempo, ma credo che riuscirò a dare spazio a tutto -amore, amicizia, scuola e... ehm, spoiler!
EDIT del 19/07/2017: editata a dovere.

Ringraziamenti:

Ringrazio vivamente Blue Alchemist RxS, Yume Kourine, Jehanne, Silver Star, Gwen Kurosawa, Emy96, Juls_ e K u r u m i per aver recensito lo scorso capitolo. Giuro, i vostri pareri mi fanno un gran piacere. ^_^
Inoltre ringrazio chi mette la storia nelle varie liste, e anche coloro che leggono in silenzio.
Sono grata dell'attenzione che date a questa storia.


Ormai ci ho preso gusto con le minisezioni, è un pericolo.
Perciò see ya soon, fino a data da destinarsi (che, forse, sarà prima di quanto immaginiate).
   
 
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