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Autore: lightoftheday    18/10/2004    8 recensioni
Ritrovarsi coinvolti in grosso tamponamento sul Sunset Boulevard potrebbe avere degli strani risvolti...
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Leggete Dominic Monaghan e Orlando Bloom  e pensate che siano nomi qualsiasi. Una  pura convenzione. Ovviamente non li conosco affatto e non voglio offendere né loro né nessun altro con le mie divagazioni.

 

Nota del 23-5-2005: Se volete inserire questo racconto in forum, blog e quant’altro potete farlo. Ma non con il copia/incolla… Credo sia più opportuno, e soprattutto gradito per me, riportare il link di questo sito! Grazie!

 

Note: Dato che la Moon ha cominciato il filone dei “disastri stradali”, ho pensato di rispolverare una mia vecchia idea che poi non era stata più messa su carta… ehm… su foglio word volevo dire! Dovrebbe essere una cosetta divertente, almeno lo spero, e una volta tanto anche corta!

Quindi grazie a tutti quelli che vorranno perdere dieci minuti del loro tempo e spero semplicemente che ne valga la pena… il solito buona lettura!

Mandy

 

Tamponamento a catena

 

Dalla botta che l’auto dietro di lei le aveva dato, Frankie pensò che le fosse entrata dritta nel bagagliaio. L’urto per altro l’aveva sbalzata in avanti e aveva tamponato l’auto antistante a lei.

Nonostante la cintura di sicurezza che le aveva impedito fortunatamente di sbattere il naso contro il volante, quella protezione non era stata sufficiente, il contraccolpo le aveva fatto prendere una bella botta e aveva sentito qualcosa di strano al collo. La prima cosa che le venne spontaneo di fare era stato snocciolare una litania di parolacce, peggio di così il suo venerdì sera non poteva concludersi.

Insomma, ma che aveva fatto lei di tanto male nella vita, ed evidentemente anche nelle cinque o sei precedenti dato che il caso se la prendeva tanto furiosamente con lei, per dover essere punita così? Non poteva muoversi molto, ma non aveva bisogno di guardarsi intorno per intuire l’entità dei danni, immaginava che la sua auto fosse piuttosto ridotta male. Certo, per quel tipo di cose avrebbe pagato l’assicurazione, ma chissà quanto ci sarebbe voluto per ripararla; a Frankie l’auto serviva per lavorare, era d’importanza vitale per lei quell’auto!

Dopo non molto erano arrivati i soccorsi, che comunque avevano impiegato diverso tempo a pensare anche lei. Su quel tratto del Sunset Boulevard erano tutti incolonnati per via di un grave incidente successo un’ora prima, la viabilità era molto rallentata ed evidentemente qualche imbecille aveva visto bene di fregarsene degli avvertimenti lungo la strada ed arrivare in fondo alla coda ad una velocità decisamente esagerata.

Imbecille, cretino, imbranato, deficiente, per dire quelli più decenti da ripetere della sfilza di epiteti con i quali Frankie aveva chiamato chiunque avesse causato quel casino. C’era un sacco di gente incolonnata, potenzialmente molti potevano essere messi molto peggio di lei, quindi non le era rimasto che aspettare immobile e pazientare.

Si era ritrovata al pronto soccorso dove avevano portato tutti gli incidentati, c’era un gran caos, l’avevano piazzata su un lettino dietro una tenda ad aspettare che un medico venisse a visitarla. Già era piuttosto nervosa, poi aveva avuto un saggio della conversazione di due tipi che dovevano essere stati sistemati accanto a lei e le cose non erano migliorate.

Gli uomini sono proprio dei cretini senza speranza. Uno dei due doveva essersi fatto male ad un polso, perché l’altro lo stava sfottendo in un modo decisamente poco elegante. Uno aveva una voce un po’ più roca, profonda, quello che si era fatto male presumibilmente, anche se il suo tono era certamente scherzoso; l’altro aveva un bel timbro, sembrava più tranquillo ma non è che si potessero intuire certe cose solo da come una persona parla. Purtroppo da cosa dicevano s’intuiva ben altro.

- Mi domando adesso come farai a sopravvivere con un polso fuori uso, insomma…-

L’altro aveva fatto una risatina sforzata. - Ma che simpaticone che sei, sei davvero davvero un gran simpaticone! Userò l’altra, oppure mi faccio aiutare da qualcuno. Ti chiamo quando ho bisogno!-

L’altro aveva fatto un verso di disgusto. - Ma che schifo, solo a pensarci mi viene da vomitare!-

- Proprio vero, è raccapricciante pensare a te che mi… blah!- aveva esclamato disgustato.

- Guarda che siamo dietro una tenda non è una roba insonorizzata, non scendere in particolari!- l’aveva interrotto l’altro.

- Appunto, se ti vuoi esercitare non ci vede nessuno!-

Erano scoppiati entrambi a ridere, il sano aveva dato a quello con il polso infortunato del cazzone, l’altro aveva colto la palla al balzo per farci la battutaccia. Non che Frankie non li avesse trovati anche simpatici, ma che palle, gli uomini sono tutti uguali. Dopo avevano riattaccato a chiacchierare tranquillamente, lei aveva smesso di ascoltarli e si era quasi appisolata; perché qualcuno venisse quanto meno a controllare di cosa lei avesse bisogno ci sarebbe voluto ancora un bel po’. 

La sua mente si perse dietro ai suoi pensieri: s’immaginava ampie distese di prati, di cavalcare un cavallo imponente con il sole sul viso e il vento che le scompigliava i capelli. Due braccia solide la racchiudevano in una sorta di abbraccio in cui lei si sentiva cullata come fosse una bambina. Quelle braccia tenevano le briglie del cavallo, s’immaginava di star appoggiando la schiena placidamente contro quel petto forte che stava dietro di lei.

Ecco, in lontananza cominciava a scorgersi la collina di Edoras, e il palazzo d’oro. Di chi fossero quelle braccia e quel petto che la sostenevano era fin troppo chiaro… Orlando Bloom, che nella sua fantasia non era mai vestito da Legolas come teoricamente avrebbe dovuto essere dato che il tutto era ambientato in pieno Signore degli Anelli. Beh, vestito da Legolas non è che le piacesse granché, sempre un gran bel figliolo, ma meglio il Bloom originale! Come era meglio il Dominic Monaghan originale, quella volta aveva optato per Bloom, ma spesso s’immaginava una cosa molto simile anche con l’altro. In genere lui la portava a casa Baggins… entrando battevano craniate sul muro perché erano troppo alti per stare in quella casetta costruita su misura per omini di un metro e dieci, ma non è che ci mettessero molto a mettersi in una posizione in cui la loro altezza non rappresentava un grosso problema…

Frankie, con gli occhi chiusi e un’espressione beata sul viso continuava a vedere nella sua testa il suo film, quel film ormai lo conosceva perfettamente, ormai aveva perso il conto di quante notti si fosse addormentata immersa in quel mondo. Sapeva che una volta giunti ad Edoras lei e il bell’Orlando avrebbero fatto follie in una delle stanze da letto regali che Theoden avrebbe offerto loro guardandoli compiaciuto… in genere però si addormentava prima, accidenti.

Il bell’Orlando quella volta l’aveva addirittura presa in braccio e portata dentro la camera da letto, era troppo vigile per addormentarsi: quella volta sarebbe arrivata al momento decisivo… evviva!

Qualcuno le scrollò leggermente una spalla facendo sparire inesorabilmente Edoras, il palazzo d’oro, la camera da letto regale gentilmente offerta da Theoden e, soprattutto, il bell’Orlando.

Frankie guardò torva chi l’aveva svegliata, doveva proprio arrivare in quel momento il medico? Il caso remava contro di lei, sempre e comunque…

L’ortopedico l’aveva visitata finalmente, il collo aveva subito un po’ del colpo preso, ma non era una cosa grave per fortuna, solo una gran rottura di scatole. Frankie avrebbe dovuto portare uno di quei collari ortopedici per precauzione e fare molta attenzione.

Erano quasi le due di notte, avere un’amica che finiva di lavorare a quell’ora non era mai stato così utile. Non senza difficoltà Frankie aveva recuperato il suo cellulare e aveva cercato nella lista delle ultime chiamate Deb, era l’ultima che aveva fatto quella sera prima di uscire quindi la recuperò subito.

- Frankie? Successo qualcosa?- le aveva risposto l’altra dopo pochi squilli. Si allarmò nel vedere che la stava chiamando a quell’ora.

- Sì, sono al pronto soccorso, sono rimasta incastrata nel tamponamento sul Sunset, non so se è giunta la notizia anche a te, che palle, tutte a me capitano porca puttana!- aveva risposto a tono Frankie.

Deb rise per il tono e le parole usate dall’amica. A vederla sembrava un angioletto: bionda, eterea, magrolina. Non appena apriva bocca però usciva fuori una lingua che tagliava, ricuciva e a scelta faceva anche un ricamino, l’aggettivo che più le si addiceva e con la quale l’apostrofavano i suoi amici era “ruspante”, tipo pollo selvatico. A lei piaceva e lasciava che la chiamassero “Frankie la ruspante”.

- Sì, ho sentito, è tutto bloccato anche lì intorno, un gran casino… ma chi se ne frega di questo, ti sei fatta male parecchio?-

- No, e non lo so se è meglio o peggio. Devo solo portare ‘sto cazzo di collare, manco mi daranno giorni di permesso a lavoro perché non mi sono fatta abbastanza male, che fregatura! Cioè, ma ti rendi conto di che cavolo di serata ho passato? Prima sono stata appresso a quella rincoglionita di Sandra tutta la sera che è stata a piagnucolare per tutto il tempo per quello stronzo di Michael. Insomma, sono tre mesi che l’ha mollata e ancora è nella fase oh mio Dio non posso vivere senza di lui! E in questi tre mesi che hai fatto, cogliona? Sei una morta vivente? No, sei una rincoglionita vivente!-

Deb si era tranquillizzata, Frankie stava bene. - Eh che ci vuoi fare, è sempre innamorata, comprendila!-

- Sì, sì, io la comprendo, ma se non le va bene nemmeno andare a vedere quel bell’uomo di Orlando Bloom, beh, tesoro sei senza speranza! Dico, ma come si fa a pensare allo stronzo che t’ha scaricata con cotanto spettacolo davanti agli occhi? Poi voglio dire, lì era una specie di paghi uno prendi due, anche se vestito da hobbit fa un po’ senso pure Monaghan cazzo, dimmi se non te lo faresti!-

Deb aveva riso, tranquillizzandosi. Frankie stava davvero bene, ed era sempre la solita linguaccia.

- Dimmi che non sei tornata a vedere Il Signore degli Anelli, ti prego!-

- Ebbene si, quinta volta Il Ritorno del Re, mi è venuto il culo piatto, ma cazzo, ne valeva la pena! Pensa: Sandra tre ore zitta e due figaccioni davanti agli occhi, ma meglio di me chi stava?-

Deb continuava a ridere:- Eh beh, meglio di me che stavo lavorando te la passavi! Ma dove sei adesso?-

- Dietro un cazzo di separé aspettando che mi dicono che posso andarmene, tanto non possono fare niente per me, quindi…-

- Come dietro un separé? Ma che ti urli allora, ma ti sentono tutti! Almeno non fare nomi!-

- Mi frega un cazzo se mi sentono, due tipi accanto a me parlavano di seghe perché mi sa che uno dei due c’ha un polso fuori uso, m’hanno fatto talmente tanta pena che quasi quasi mi offrivo di aiutarli, allora io che dico che mi ci infilerei nel mezzo a Bloom e Monaghan tanto volentieri sono peggio di loro?-

Deb stava ridendo come una pazza, solo che Frankie sentiva altrettanto bene che anche dall’altra parte del separé ridevano di gusto. Non ci badò, del resto le importava molto poco di quello che due perfetti sconosciuti e un po’ segaioli potevano pensare di lei.

- Senti, io non sono nemmeno a casa ancora, sto in macchina. Mi ci vorrà un po’ ad arrivare dove sei tu, ma fra quaranta minuti, al massimo un’ora considerando il gran traffico ci sono. Ti vengo a prendere?-

- Magari, mi faresti davvero un favore, ma solo se non sei troppo stanca, ok? Davvero, posso prendere un taxi, ti ho chiamata solo perché volevo parlare con qualcuno.-

- Ma che disturbo, dai, vengo volentieri.-

- Grazie, sei un’amica.- aveva risposto Frankie a Deb, riconoscente.

- Sì, lo so, sono un’amica preziosissima! Dillo che sono meglio di un panino tra quei due messi insieme!-

- Come amica sì! Ma cazzo, anche un panino con quei due porca vacca, non diresti di no nemmeno te!-

- Ci mancherebbe altro che dicessi di no! Comunque cinque volte il ritorno del re non l’avrei visto nemmeno se mi pagavano loro per andarlo a vedere, in persona!-

- Scommetto che se ti pagavano loro due, in persona e magari in natura ci andavi anche quindici volte!-

Deb aveva un po’ inclinato la testa da un lato, riflettendo su quella ben improbabile quanto piacevole eventualità: - Beh, - cominciò a dire, - se proprio in natura come dico io anche trenta!-

Le risate dall’altra parte del separé erano diminuite ma non erano cessate. Frankie ci aveva fatto particolarmente attenzione e ormai non poteva avere più dubbi sul fatto che i due tipi stavano proprio ascoltando la sua conversazione. Dall’altra parte regnava il silenzio, si sentiva solo il rumore delle loro risate. Incominciò a chiedersi se non avevano proprio altro da fare che ascoltare lei, tuttavia, quasi per sfida, non volle approfondire la cosa, che ascoltassero pure. Frankie, oltre ad essere una faccia di bronzo che non si vergognava di niente, era anche una provocatrice nata, quindi vide subito di cominciare a rincarare la dose. Cambiò sensibilmente tono di voce, usando un tono malizioso.

- Sai, prima mi ero persa in una fantasia interessante…-

- Ah sì, ma davvero?- aveva chiesto Deb divertita.

Stava usando un tono di voce decisamente particolare, Frankie avvertì che dall’altra parte del separé l’attenzione era salita: aveva sentito chiaramente l’infortunato che intimava all’altro di fare silenzio con uno shhh, senti senti!, Frankie cominciava a divertirsi.

- Molto non ripetibile, ma voglio raccontartela ugualmente, è come se l’idea che i due segaioli qui accanto sentono e magari li piace mi spinga a farlo…-

Deb capì al volo la situazione, del resto non ci voleva un gran genio. Se lei aveva sentito quei due, i due potevano sentire lei, ed evidentemente Frankie doveva aver capito che erano all’ascolto.

- Lo stai facendo apposta, vero? Sei incorreggibile!- le disse, sapeva bene che Frankie coglieva al volo certe occasioni era veramente un peperino sotto quel punto di vista, la risposta che le diede l’amica, che confermava le sue intenzioni, la fece ridere di gusto.

- Mi hai capito al volo, è una cosa molto, molto intrigante, non ne rimarrebbero indifferenti nemmeno Bloom e Monaghan se per una botta di culo potessi raccontarglielo…-

Sentì uno scoppio di risate trattenuto a stento dall’altra parte, quindi si decise ad agire: si tirò su piano, senza muovere il collo si sedette sul lettino guardando verso i due suoi vicini e prima di aprire la tenda di scatto, per sorprendere i due simpaticoni mentre impunemente ascoltavano la sua conversazione e ridevano di lei, mentre ancora tirava la tenda disse a voce alta:- Vorrei sapere che cazzo c’avete da ridere voi due che…-

Aprì la tenda del tutto e poté vedere le facce dei suoi “vicini”.

Ci fu qualche secondo di silenzio attonito, i due la guardavano e continuavano a ridere senza ritegno, Frankie notò che avevano le lacrime agli occhi da quanto ridevano.

- Frankie? Ci sei?- le aveva chiesto Deb dopo qualche secondo, dato che l’altra si era mantenuta il cellulare all’orecchio, completamente incapace di fare altro se non guardarli attonita.

Sempre senza staccare gli occhi da loro si era accinta a rispondere all’amica articolando una frase di senso compiuto:- Deb, cara mia, credo di aver fatto la peggior figura di merda delle mie almeno sette vite passate e dodici future… ti richiamo dopo.-

Detto ciò chiuse la comunicazione in fretta, facendosi scivolare il cellulare dalla mano che era caduto prima sul suo fianco per fermarsi accanto a lei sul lettino.

Adesso non poteva davvero più biasimarli per aver riso, ne avevano tutte le ragioni dato che gli aveva chiamati per nome fino a dieci secondi prima dicendo delle cose ben precise sul loro conto.

Ecco, bel lavoro Frankie! Se ti prendono semplicemente per una schizzata pazza mitomane e anche un po’ maniaca è anche poco!, disse tra sé e sé.

Dato il suo sguardo assente i due, che erano almeno un po’ riusciti a smettere di ridere, l’avevano guardata incuriositi, fino a che Dominic non aveva passato il palmo della mano sinistra, quella che non era infortunata, davanti al viso di Frankie dicendo con voce impostata: - Terra chiama vicina di letto, nonché compagna di sventure, nonché donna che ci si farebbe volentieri tutt’e due…- non aveva finito la frase perché sia lui che Orlando si erano rimessi a ridere.

Frankie si era ripresa, e pure un po’ risentita:- Datti poche arie, ciccio!- aveva esclamato, - Che non lo sai che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare?- concluse. Aveva già ritrovato la sua verve, del resto la sua faccia di bronzo era mondiale, se s’inibiva era per poco, poi tornava ad essere ruspante come il suo solito.

- Ah, ma allora non sei rimasta in stato vegetativo perenne, no, perché ci eravamo preoccupati!- aveva detto Orlando, ridacchiando anche per l’uscita della ragazza. - Il tuo nome sarebbe…- aveva aggiunto poi.

- Francis… meglio Frankie…- aveva risposto prontamente.

- Allora piacere Frankie, io sono Orlando, e questo cesso d’uomo che alla guida della mia povera auto che adesso è semi distrutta e abbandonata sul Sunset si è fratturato un polso è Dominic.- le aveva detto tendendole la mano, cosa che aveva fatto anche Dominic, anche se era stato costretto a darle la sinistra.

Prima di stringerle entrambe in modo deciso come era nei suoi modi, Frankie aveva inclinato leggermente la testa da un lato, guardandoli scettica:- Ma davvero? Chi l’avrebbe mai detto che siete Orlando Bloom e Dominic Monaghan… non ci sarei mai arrivata…- aveva commentato sarcasticamente.

Il fatto è che dopo quella serata un po’ alticcia che avevano passato, Dominic e Orlando tutto si sarebbero aspettati meno che di concludere rimanendo incastrati in un maxi tamponamento sul Sunset, di venire sbattuti dietro quel separé di quell’ospedale e di doverci stare per tutto quel tempo e per giunta di sorbirsi quella conversazione telefonica del tutto inaspettata. La verità è che era stato divertentissimo, sin dall’osservazione su quanto facesse senso Dominic vestito da Hobbit l’avevano presa a ridere non riuscendo più a smettere. Di cose strane glien’erano capitate davvero tante, ma quella coincidenza era davvero una delle più divertenti.

Superato l’imbarazzo iniziale si erano messi a chiacchierare tanto per passare il tempo, soprattutto perché Frankie, l’avevano capito praticamente da subito sin dalle prime sue battute dopo quella scoperta, non era una stupida come avrebbe potuto sembrare dai suoi discorsi precedenti. Le piaceva scherzare, tutto qui, e la loro conversazione infatti si era basata soprattutto su quello.

- Vabbè, io farò pure senso, ma lui con la parrucca bionda mica mi vorrai dire che è meglio di me, no, perché se è così io mi faccio subito spostare e con te non ci parlo più!- aveva tenuto a specificare Dominic fingendo di essersi risentito.

- No, no, affatto, senso me lo fa anche lui, e sapessi come… però lui è così elegantemente elfico, insomma, come impatto nel film non potete competere, mi dispiace!- gli aveva risposto Frankie sembrando dispiaciuta.

Orlando aveva sorriso. - Rassegnati, non c’è storia, attizzo più io!-

La conversazione era andata avanti tra varie battute e punzecchiamenti, Dominic aveva sottolineato il concetto che l’aveva sentita dire che si era data disponibile per aiutarlo dato che le aveva fatto un po’ pena, Frankie si era affrettato a rispondergli sì, come no, tanto non ho nient’altro da fare nella vita.

Il tempo era sembrato scorrere più in fretta, quando era arrivata Deb, Frankie si accorse che invece era già passata quasi un’ora.

L’amica aveva aperto la tenda e aveva fatto per salutarla e per chiederle cosa fosse successo prima che le aveva fatto staccare la telefonata in quel modo. Anche Deb, come aveva fatto Frankie prima era rimasta a guardarli a bocca aperta.

- Ti presento i segaioli, Deb!- aveva esclamato, mentre l’altra era ancora incapace di fare altro se non stare fissa a guardarli.

- Ma è una caratteristica tua e delle tue amiche rimanere a bocca aperta come lucci davanti a due segaioli oppure è solo un caso?- aveva chiesto Orlando sorridendo divertito.

- Secondo me è che siamo troppo affascinanti, le donne quando ci vedono rimangono senza parole.- aveva risposto scherzando Dominic. Alla sua battuta Deb aveva ritrovato la verve.

- Ma finiscila, faccia da Hobbit!- aveva esclamato, facendo ridere tutti gli altri.

Frankie non si era fatta scappare l’occasione:- Ma è una caratteristica tua farti rispondere sempre in questa maniera quando fai una delle tue intelligenti battute o è solo che stasera sei particolarmente in forma?-

Quella volta aveva riso anche Deb, ma lei non era certo fatta della stessa pasta di Frankie, si era sentita terribilmente in imbarazzo, così era andata subito ad informarsi su quanto ancora l’amica era costretta a rimanere al pronto soccorso. Fortunatamente il trauma era lieve e non doveva rimanere sotto osservazione, poteva firmare i fogli necessari ed andarsene.

Appresa la notizia, facendo sempre molta attenzione, Frankie si era alzata e rivolgendosi ad Orlando e Dominic con la sua faccia tosta aveva sorriso e detto:- Allora tanto piacere di avervi conosciuti, vi auguro tante belle cose!- avviandosi verso la sua amica.

- Aspetta un momento tu!- aveva esclamato Dominic con un’espressione finto accigliata sul viso.

Frankie si era girata. - Che c’è?- gli aveva chiesto.

- La botta di culo l’hai avuta, potresti anche raccontarcela quella fantasia!-

Erano scoppiati tutti a ridere, Dominic compreso, che però stava cercando di trattenersi almeno un po’. Continuando sulla sua strada aveva aggiunto:- Guarda che sono serissimo!-.

Frankie aveva sorriso e salutato nuovamente con la mano, quindi era andata a firmare dei fogli all’accettazione e, insieme a Deb, si erano dirette al parcheggio, in silenzio. Solo in macchina Deb aveva parlato.

- Ma ti rendi conto che a farlo apposta una cosa del genere non ti sarebbe mai capitata? Solo tu puoi andarti a cacciare in situazioni simili… certo non potevi davvero immaginartelo che avevi proprio loro accanto!-

Frankie rise, era del tutto vero: quella sì era una cosa alla quale nemmeno la fantasia più fantasiosa che il suo cervellino avrebbe potuto fornirle si sarebbe mai potuta avvicinare!

   
 
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