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Autore: Glory and Love    16/09/2013    2 recensioni
Segue il finale "Good" di "Silent Hill Homecoming".
E' passata meno di un'ora da quando Alex ha sconfitto il mostro che gli ha ridato il corpo del fratello, Josh. Una volta eseguito un piccolo funerale, decide di partire come soldato, e stavolta per davvero. Viene scortato dal vicesceriffo Wheeler fino alla stazione di South Vale, nei pressi di Silent Hill. Un incontro con la donna che ha sempre conosciuto gli cambierà la vita. Un incontro duraturo... una raccolta di One-Shots su Alex Sheperd e Elle Holloway, prima, durante e dopo la partenza del soldato per l'accademia militare Americana.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Era passata una settimana da che Alex era tornato a South Ashfield. Il giorno del suo rientro, Elle si era lasciata cullare dalle sue forti e muscolose braccia. Gli aveva ridato il medaglione che conteneva la sua foto e quella di Nora. Medaglione d’argento che suo padre aveva regalato a sua sorella, al suo ottavo compleanno. Dopo lei era andata a farsi una doccia, Alex era tornato da Wheeler e lei, dopo essersi vestita, prese la metro per l’ospedale Alchemilla. Quando era rientrata non ci mise poi tanto per vestirsi e uscire a cena con i suoi due amici. Per l’occasione, Wheeler aveva scelto un locale che aveva aperto da poco, il Down’s. Una struttura che ospitava due piani, con tanto di romantica terrazza e telescopio per chi volesse ammirare le stelle. Presero un tavolo da tre e iniziarono a chiacchierare del più e del meno e, visto che Elle conosceva da molto tempo Wheeler, sapeva quanto potesse essere chiacchierone. Tra mille chiacchiere, Wheeler riuscì a ricordarsi che l’indomani sarebbe dovuto andare fuori città per il trasporto di certi deportati nella prigione di sicurezza a Silent Hill, quindi non ci sarebbe stato per tutto il giorno. Elle, visto che aveva giornata libera l’indomani, si offrì volontaria per sistemare anche il suo di appartamento. Wheeler sembrò pensieroso all’inizio ma alla fine convenne che era una bella idea, se al suo ritorno non voleva ritrovarsi tazzine di caffè sparse per il salotto e il letto ancora da fare in camera.
Dopo cena, i tre tornarono agli appartamenti, visto che tra una chiacchiera e un’altra si era fatta 1 di notte. Arrivati di fronte alla stanza 302, Elle salutò i due e andò diretta al suo. Alex avrebbe dormito da Wheeler per tutto il tempo che avrebbe trascorso a South Ashfield. Diciamo che lo sceriffo non si fidava molto a lasciare un uomo nell’appartamento di una donna. Girò la chiave nella toppa ed Elle si trovò subito a casa. Gettò a malo modo la borsa sul sofà, togliendosi le scarpe. Andò diretta al frigorifero e prese del caffè freddo. Non riuscì a dormire molto quella notte, sapendo che Alex dormiva alla distanza di un muro da lei. Mentalmente Elle voleva che Alex la raggiungesse per parlarle. Nel corso della serata non si erano scambiati mezza parola, solo degli sguardi fuggenti. Era tentata di andare lei da lui ma restò lì a bere il caffè sul sofà. Decise di andare in camera da letto, doveva farsi una dormita, cosa un po’ difficile vista la quantità di caffeina che circolava nel suo corpo. Si buttò a peso morto sul materasso, poggiando la testa sul cuscino. Riuscì ad addormentarsi verso le 3 di notte.
Il mattino seguente, Wheeler uscì molto presto, quando ancora Alex ed Elle dormivano nelle rispettive stanze e appartamenti. Lasciò sotto la porta della ragazza un messaggio e uscì dalla palazzina.
La ragazza si svegliò grazie al suono della sveglia che aveva impostato per ogni giorno alla solita ora: le 8 di mattina. Sbadigliò, ripetendosi mentalmente che sarebbe stata una pessima giornata. Come da routine si lavò, si vestì con dei semplici jeans e una canotta bianca e andò a bere il solito caffè freddo, della sera precedente. Appena varcò la soglia della cucina, dalla porta d’ingresso, notò un biglietto. Curiosa, lo prese e lo lesse.
“Ricordati di aprire le finestre. D. W.”
Scosse la testa, sorridendo. Prese il caffè ed il mazzo di chiavi dell’appartamento di Wheeler. Gli aveva fatto una copia nei casi di emergenza. Aprì la porta e subito fu sommersa da una grande nuvola di fumo. Tossì più volte, raggiungendo rapidamente la finestra e aprendola. La soffocante aria di fumo provocato dalle sigarette che Alex e Wheeler avevano consumato la sera prima, si liberò nel giro di pochi minuti. Si levò le scarpe da ginnastica, rimanendo con i calzini bianchi sotto i jeans ed iniziò a lavare le tazzine di caffè. A quanto scoprì anche Alex e Wheeler avevano consumato in abbondanza del caffè e delle birre, da come notò dal secchio, ormai colmo, di spazzatura. Si legò i capelli in una cipollina sulla testa, rimettendo le tazzine pulite nella credenza. Finito di pulire piatti e tazzine, si dedicò al pavimento. Dal bagno prese un secchio con acqua e aromi profumanti e uno straccio, tornando in salotto. Pulì a fondo e bene. Era così immersa nel pulire il salotto dell’appartamento che non si accorse neanche che Alex la stava osservando, dal corridoio.
-Buongiorno, Elle.-
Lei si girò, quasi spaventandosi. Era come se si fosse dimenticata che nell’appartamento di Wheeler c’era Alex.
-Buongiorno.-
Posò il manico dello straccio al muro, tornando in cucina. Lui la seguì, quasi curioso di ciò che avrebbe fatto.
-Vuoi fare colazione?-
-Che cosa hai imparato a fare di buono in questi anni, oltre al caffè?-
La prese in giro lui. Lei gli fece la linguaccia, dandogli le spalle per prendere qualcosa dal frigo. Non vedeva mai Deputy fare la spesa, appunto per questo il suo frigorifero era pari al deserto dei tartari. Voltò lo sguardo al lato del frigo e notò delle uova e in una credenza trovò del bacon. Era abbastanza per due porzioni perchè ora che vedeva quel bacon il suo stomaco iniziò a reclamare qualcosa di diverso dal caffè. Di solito faceva colazione al bar vicino all'ospedale.
-Uova e bacon?-
Alex ridacchiò, alzando le spalle.
-Va bene. Solo per informazione: per caso Wheeler si è messo a dieta?-
Elle rise, prendendo due padelle. Una volta aver rotto le uova nelle padelle, le mise sul foco acceso della cucina a gas.
-Non credo. Sai quanto ami mangiare. La cosa più probabile è che sia innamorato.-
-Innamorato? Wheeler? Lo spietato vicesceriffo, ora sceriffo del dipartimento di polizia qui a South Ashfield, innamorato? Scusa ma trovo più plausibile che abbia iniziato a mettersi a dieta.-
Commentò ironicamente il soldato, prendendo due bicchieri da sotto uno stipo, vicino al frigorifero. Prese del latte e posò entrambe le cose sul tavolo al centro.
-Perchè scusa? Io trovo che chiunque possa innamorarsi. Anche uno sceriffo spietato come Deputy Wheeler.-
Rispose la bionda, aggiungendo due fette di bacon nelle due padelle. Una volta cotto il tutto, prese due piatti dalla credenza e mise le due porzioni di uova e bacon. Prese anche due forchette e portò tutto a tavola, dove Alex era già seduto. Gli porse il piatto, mentre lei si sedeva vicino a lui. Alex annusò il piatto che aveva davanti con un sorriso sul volto.
-Mi fa piacere vedere che alcune cose sono cambiate in meglio.-
Elle si fermò, osservandolo prendere la forchetta e iniziare a mangiare. Deglutì. Quelle parole le sembrava di averle già sentite. Ignorò, sorridendo solamente e iniziò anche lei a mangiare la sua porzione.
-Mi congratulo, Elle. Davvero buono.-
Disse il soldato, masticando gli ultimi desinare della sua colazione. Sorseggiò del latte, osservando il sole fuori alla finestra aperta.
-Oggi hai il giorno libero, vero?-
-Si. Perchè?-
Chiese lei, mandando giù un altro boccone di bacon.
-Volevo portarti in un posto.-
Lei lo guardò dapprima dubbiosa ma poi decise di accettare. Voleva vedere quanto fosse cambiato in fattore di idee per dove portare una ragazza. Da come ricordava, quando erano due semplici adolescenti, non aveva molta fantasia. L'estate che avevano trascorso insieme, l'avevano trascorsa a casa di lei. A vedere qualche film o a studiare per gli esami al diploma. Che Elle l'andasse a trovare a casa sua era fuori discussione. Non sapeva perchè ma Adam diventava un tantino sgorbutico con lei, quando la vedeva tra le mura di casa sua. Forse non gli era mai piaciuta davvero. Solo Lillian sembrava sempre felice di vederla. Quando Alex se ne era andato, da un giorno all'altro, era stata lei che si era presa cura di Lillian. Le preparava il bagno, i pasti e delle tazze di thè. Elle aveva sempre creduto che il suo ruolo, come moglie e madre, non fosse mai facile. Specialmente per lei. Non osava neanche immaginare come doveva sentirsi nel sapere che un giorno uno dei suoi due figli non ci sarebbe stato più. Chissà se tutto ciò si sarebbe potuto evitare.
-D'accordo, Alex. Stupiscimi. Vado a chiudere casa.-
Rispose lei, rimettendosi le scarpe da ginnastica e portando i piatti in lavandino. Uscì dall'appartamento di Wheeler, lasciando un Alex con un sorriso soddisfatto sul volto. Elle si fermò all'atrio del suo appartamento, dove c'era uno specchio e si ammirò. Mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e diede una sistemata alla canotta bianca. Spense il gas e uscì di casa, chiudendo a chiave la serratura. Incontrò Alex in corridoio, vestito con jeans e maglietta nera. Elle non potè fare a meno di notare che, con quella maglietta, i muscoli erano bene in evidenza e la cosa la metteva in imbarazzo.
-Andiamo?-
Disse lui, superandola e iniziando a scendere le scale della palazzina. Elle lo seguì, ritrovandosi ben presto fuori al parcheggio.
-Dove andiamo?-
Chiese lei, iniziando a camminare in direzione della sua auto. Alex entrò al posto del guidatore, convincendo Elle a dargli le chiavi. Bastò un sorriso e la vittoria fu sua. Si mise comoda, e lasciò che Alex guidasse.
-E' una sorpresa.-
Si limitò a rispondere lui, spingendo sull'acceleratore. In poco tempo si ritrovarono sulle sfonde del lago Toluca, da dove si poteva ammirare il faro, in lontananza. Erano vicino alla Società Storica di Silent Hill. Vicino c'era un porto, dove vi era una canoa con dei remi.
-Vieni.-
Disse lui, scendendo dall'auto e dirigendosi al porto. Elle lo seguì nuovamente, ben chiara di cosa voleva fare. Un giro mattutino nel lago più famoso di tutta la città. Quando Alex salì a bordo, tese una mano ad Elle, per farla salire. Lei accettò un pò titubante ma un suo sorriso riuscì a farla rilassare. Una volta seduta di fronte a lui, vide Alex prendere i remi ed iniziare a remare in direzione opposta del faro. Elle si guardò attorno, quel posto senza la nebbia era fantastico. Riusciva a vedere gli alberi perfettamente verdi e l'intera vegetazione che circondava il lago. Sorrise, osservando le anatre dall'altra parte del lago.
-Ti piace?-
Chiese lui, continuando a remare. Lei annuì, visibilmente più rilassata di quanto non lo fosse inizialmente. Elle osservò con la coda dell'occhio Alex. Aveva lo sguardo perso nelle acque, probabilmente l'aveva portata lì perchè quel posto significava qualcosa per lui.
-Sei diverso.-
Commentò lei, con tono un pò malinconico. Lui si girò verso di lei, osservando il suo sorriso enigmatico. Riuscì a scorgerne la malinconia, così come nella sua voce.
-Come diverso?-
Lei alzò le spalle, guardandosi attorno.
-Anni fa non mi avresti mai portata in un luogo simile.-
Alex riflettè sulla risposta della ragazza. Aveva ragione. Anni fa non si sarebbe immaginato di certo tutto questo. Anni fa sognava il futuro come qualsiasi altro adolescente. Anni fa era diverso. Tutto. Persino lui, ora, era cambiato. Delle anatre si avvicinarono alla canoa, attratte da qualcosa. Alex diede lo sguardo ad una busta vicino ai suoi piedi. C'era del pane.
-Vuoi darle da mangiare?-
Elle si voltò verso di lui e annuì, prendendo la busta. Estrasse qualche mollica e la lanciò in acqua, vedendo come le due anatre acciuffavano con il loro becco il pane. Subito dopo ne arrivarono altre due, ancora dopo altre sei. Buttò ancora del pane in acqua, meravigliata da quante erano venute a mangiare.
-Che cosa fanno tutte qui?-
Chiese lei, voltando di poco la testa verso il "gondoliere". Alex alzò le spalle, non sapendo rispondere.
-Non lo so. Teoricamente dovrebbero andare verso Sud, per tornare il prossimo anno.-
Elle ascoltò ciò che disse Alex, continuando a buttare le ultime molliche rimaste. Le anatre gradirono. Poco dopo, in lontananza, si sentì un forte tuono. Meno male che da come diceva il meteo, quel giorno doveva essere soleggiato. Elle cercò qualcosa nella canoa che potesse aiutarla a ripararsi dalla pioggia, ma trovò solo un comunissimo lenzuolo bianco. Dal cielo iniziarono a cadere delle prime gocce di pioggia. Quando il lenzuolo iniziò a bagnarsi, automaticamente, si bagnarono anche i capelli di Elle. Alex iniziò a ridere e cerò riparo, continuando a remare.
-Alex!-
Protestò lei, vedendolo ridere a crepa pelle. Lo osservò seria per alcuni minuti, ma poco dopo iniziò a ridere anche lei, buttando la testa all'indietro. Sembrava che fossero tornati indietro nel tempo. All'epoca della loro prima estate insieme. Certo, anni fa Alex non l'avrebbe mai portata in giro in canoa, si limitava ad offrirgli un hamburgher da Steve's52. Riconobbe sul serio che si era fatto più tenero, più romantico, da quando era partito per la nuova accademia, nel centro dell'America. Tra le risa, Alex riuscì a vedere una capanna incentrata su una semi isoletta, vicino alla Whis House. Iniziò a tirare anche un forte vento. Alex riuscì ad attraccare lì, mentre Elle si alzò, ripoggiando i piedi sulla terra ferma.
-Perchè non mi hai scritto prima?-
Urlò lei, tra la pioggia che le offuscava la vista e riuscì a vedere a mala pena Alex venirle incontro.
-Non aveva nessun significato per te...-
-Cazzate! Ho provato a scriverti un miglione di volte, prima di decidere di trovare qualcosa che abbia un senso e spedirti quella dannata lettera, un mese fa. Ho provato un sacco di volte a scriverti...-
Urlò anche lui, stavolta. Solo per farsi sentire da lei, anche se c'è l'aveva vicino ma la pioggia e il vento facevano rumore e non permettevano di sentire bene. Oppure urlavano solo per il gusto di farlo. La pioggia continuava a cadere initerrottamente e i tuoni si facevano sempre più vicini. Ma Elle non si mosse da lì, troppo pensierosa su ciò che gli aveva appena detto Alex.
-Tu mi hai... scritto?-
-Da quando sono partito. Ma ogni cosa che scrivevo, ogni singola parola, ogni... riferimento o data mi sembrava una pugnalata al petto ed ecco che partiva l'automatico flashback di ricordi dal passato. La nascita di Josh, il fantastico giorno nella quale ti ho conosciuta, il giorno del diploma, la nostra estate e la morte di Josh. L'ultimo è stato il ricordo più doloroso da affrontare in questi mesi, Elle. Non c'è l'avevo con te, forse più con me stesso. Non riuscivo a non pensarti e ti giuro che in questi mesi ho fatto solo questo.-
Ora riusciva a capire tante cose. Quando Alex era tornato in superficie, prima di partire, dopo che il mostro gli ha ridato il corpo del fratello, lui gli aveva raccontato ogni singolo particolare. Anche come era morto suo fratello e sopratutto gli aveva detto di aver rivisto suo padre e sua madre, per l'ultima volta. Entrambi erano stati uccisi dall'Ordine. Elle sorrise amaramente, annuendo.
-Quindi è finita.-
-No. No che non lo è, neanche ora.-
Rispose Alex, decidendo di rompere le ultime barriere tra loro due. Si avvicinò ad Elle e la baciò sulle labbra, in un bacio romantico. Mentre nessuno dei due voleva staccarsi, raggiunsero la porta della capanna, almeno lì sarebbero stati al riparo dalla pioggia, tanto ormai erano zuppi fradici. Elle rimase stretta a lui per tutta la durata del temporale. Durante alcune pause riprendevano a baciarsi e a volersi nuovamente bene. Forse molto di più di quanto non se ne volevano prima o più di quanto non se ne erano accorti prima. Perchè in fondo Alex ha sempre saputo di voler bene a quella simpatica biondina che aveva concquistato il suo cuore, come nessun'altra aveva mai fatto. Da piccolo non avrebbe mai pensato ad una ragazza e di certo non avrebbe mai pensato ad Elle. Ma ora era diverso, era diventato un uomo e sapeva riconoscere certi valori. Elle Holloway aveva i valori che cercava in una donna. Amorevole, gioiosa, con il sorriso contagioso e sopratutto credeva nel bene e nel male. Valori che non si trovano facilmente e qualcosa nella sua testa gli diceva di tenersela stretta, che non era l'unico ad aspirare ad avere il suo amore, ma non diede retta a quella voce fastidiosa. Nel corso dei loro baci e delle loro carezze, si scambiarono anche qualche sorriso complice, mentre entrambi si levavano quei fastidiosi vestiti di dosso. Pronti per amarsi come mai avevano fatto finora.




Note d'autrice:
Scherzando scherzando siamo arrivati anche al settimo capitolo. Ovvia.*.*. Finalmente e dico... FINALMENTE ci è scappato il bacio tra questi due. E anche questa è andata su. ù.ù
Okay... devo dire una cosa, prima che mi dimentichi... il titolo di questo capitolo è diverso perchè ho cambiato anche musica. Da questo capitolo in poi segue la musica "Acceptance" da Silent Hill Shattered Memories, tradotto in Italiano. :)
Piccola anticipazione del prossimo capitolo:
"Sorrise. Di un sorriso pieno di gioia e speranza. Non aveva immaginato che potesse accaderle una cosa simile, non a lei almeno. Era felicissima ma allo stesso tempo confusa. Non aveva nessuno con la quale parlare. Non aveva un famigliare. Solo Rachel e Wheeler avrebbero potuto capirla o per lo meno essere felici per lei, anzi... per loro. Sorrise nuovamente, dirigendosi verso l'uscita del suo appartamento, diretta al 302. Quello di Wheeler."
Okay, dai... meglio dell'ultima anticipazione del precedente è meglio, no?!:) Ora vi lascio... ringrazio, ovviamente come sempre, chi recensisce e chi legge. ;)
Un bacio,
Glory and Love.
  
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