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Autore: Choking_On_This_Ecstasy    16/09/2013    4 recensioni
Matt scopre un lato di se stesso che non sapeva esistesse. Tutto grazie a un ragazzino che in poco tempo riesce a sconvolgergli la vita. MACKY, ovviamente. Con accenni di Brimmy.
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"Matt cercò di dire qualcosa, ma ogni parola gli moriva in gola ancor prima di poter essere pronunciata. Sentiva le lacrime premere per uscire, si pentì immediatamente di ciò che aveva fatto, era stato uno stupido, non era affatto pronto per una cosa del genere.
-Va tutto bene.- sussurrò Zacky vedendolo in difficoltà. Cercava il suo sguardo ma Matt teneva ancora gli occhi chiusi.
-…Scusa.- biascicò con voce appena udibile.
-Prima mi baci e poi chiedi scusa?- Zacky gli prese il viso tra le mani avvicinandolo di nuovo a se e unendo ancora le loro labbra, ma non ci volle molto prima che Matt si scostasse di nuovo."
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Matthew Shadows, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Finalmente ho trovato il tempo di aggiornare *^*
E' uno di quei capitoli che ho dovuto riscrivere tre o quattro volte per essere sicura che non facesse del tutto schifo XD non ho molto da dire o da anticipare, se non che è abbastanza corto, quindi sono qui solo per lasciarvi un saluto e spero mi farete sapere cosa ne pensate >.<
XOXO


19. Love
 


Sbuffò prendendosi la testa tra le mani, era la quarta volta che rileggeva lo stesso rigo, la voglia di studiare era andata a farsi fottere non appena aveva aperto quello stupido libro. Giocherellava con la matita sottolineando di tanto in tanto qualche parola, giusto per tenersi occupato e non permettere alla sua mente di pensare ad altro.
Alla fine decise che magari una pausa gli avrebbe fatto bene, anche se non faceva altro che fare pause da quanto aveva iniziato a studiare.
-Non stavi facendo i compiti?- fece sua madre non appena lo vide entrare in cucina.
-Faccio una pausa.- aprì il frigo ma lo richiuse sconsolato trovandolo quasi vuoto -Ho fame!- si lamentò.
-Devo ancora fare la spesa.-
-E che stai aspettando?-
-Zacky ho un lavoro, sono quasi tutto il giorno fuori casa, potresti darmi una mano, sai?-
-Come non detto.- sbuffò tornandosene in camera e rimettendosi sui libri.
Era così frustrante, un pomeriggio che istigava al suicidio.
Qualche minuto dopo sentì il cellulare vibrargli nella tasca, sobbalzzò colto di sorpresa. Gli bastò leggere il nome sul display per far incurvare le sue labbra in un sorriso.
-Ehi!- esclamò rilassandosi contro lo schienale della sedia.
-Sei a casa?- chiese Matt.
-Si.-
-Che stai facendo?-
La sua voce sembrava così calda e roca che si ritrovò a mordersi le labbra. -Sto sudiando.-
-Ah, che peccato.-
-Che vuoi dire?-
-Affacciati.-
-Come?- si alzò avvicinandosi alla finestra e scostò le tende.
-Ciao.- Matt lo salutò con la mano guardandolo dal basso.
L'altro sorrise sorpreso di ritrovarselo lì. Riagganciò e aprì la finestra sporgendosi -Che diavolo ci fai qui?- esclamò cercando però di non urlare per non rischiare di venir sentito da sua madre.
-Dovevo vederti.-
-Sei pazzo, c'è mia madre!-
-Scendi.-
-Ma non posso!-
-E dai solo cinque minuti!- lo pregò.
-Zacky!- la voce di sua madre lo fece voltare di scatto verso la porta della camera, fortunatamente chiusa.
-Aspetta un secondo.- fece a Matt e si precipitò fuori dalla camera -Che c'è?-
-Sto uscendo, ti serve qualcosa?-
-Davvero?-
-Non eri tu quello che si lamentava per il frigo vuoto?- fece lei infilandosi la giacca.
-Ah gia. Beh, prendi anche la nutella.-
-E tu non azzardarti ad uscire, ti voglio qui al mio ritorno, non dovrei metterci molto.-
-Mettici tutto il tempo che vuoi.- sorrise innocentemente.
-Sicuro di sentirti bene?-
-Benissimo.-
Anche se non era affatto convinta decise di non indagare oltre e si avvicinò alla porta.
-Allora vado.-
-Ciao.- aspettò che la porta venisse chiusa e tornò di corsa alla finestra della sua camera.
-Che succede?- chiese Matt.
Zacky sorrise vedendo la macchina di sua madre sparire in lontananza -Mia madre è appena uscita, vieni su.-
Non se lo fece ripetere due volte, fece il giro della casa e si ritrovò davanti alla porta proprio nel momento in cui il più piccolo la aprì.
-Ciao.- sorrise questo non sapendo cosa altro dire, si sentiva solo come paralizzato davanti allo sguardo del più grande.
-Ciao.- sussurrò Matt baciandolo dolcemente senza aspettare che lo facesse prima entrare.
-Vieni dentro.- soffiò sulle sue labbra per poi spostarsi per lasciarlo passare.
-Allora, che ci fai qui?-
-Hmm, ero nei paraggi.- fece il più grande in modo vago avvicinandolo a se. Zacky gli allacciò le braccia al collo ritrovandosi a pochi centimetri dal quella pelle che improvvisamente aveva solo voglia di mordere.
-Ah si?!-
-Beh, si, ho preso due autobus e un taxi per trovarmi nei paraggi.-
Zacky ridacchiò mentre le mani di Matt andarono a posarsi sulla sua schiena accarezzandola piano e scendendo sempre più lentamente verso il basso, sempre più giu, finchè l'altro non le bloccò impedendogli di proseguire quella straziante discesa.
-Dove credi di andare?- sussurrò baciandolo ripetutamente appena sotto la mandibola per poi salire piano fino al lobo che cominciò a leccare. Matt chiuse gli occhi, lasciandosi andare, preso completamente alla sprovvista. Ansimò piano inclinando la testa di lato e lasciando scoperto il collo su cui Zacky spostò subito tutta la sua attenzione torturandolo di baci.
Passò poi le mani sul suo petto accarezzando ogni muscolo fino ad arrivare alle spalle dove afferrò la giacca sfilandogliela.
-Mettiti comodo.- fece lasciandogli un casto bacio sulla guancia -Hai fame?-
Matt aveva rischiato di svenire per tutto il tempo, aveva sentito ogni singola fibra del suo corpo rischiare di andare a fuoco, aveva sentito il suo cuore accellerare i battiti e degludito nervosamente sentendo la gola del tutto secca chiedendosi cosa sarebbe successo dopo, fino a dove si sarebbe spinto il più piccolo...e ora se ne usciva con quella frase e quell'atteggiamento improvvisamente innocente? Va bene che voleva farlo sentire a suo agio ma non poteva fargli rischiare un infarto e poi confonderlo in quel modo!
Rimase infatti interdetto da quel comportamento e bocchecciò per un pò senza avere la minima idea di cosa dire.
-Fai sul serio?- fece poi.
Zacky lo guardò confuso -Cioè?-
-Mi chiedi se ho fame? Adesso?-
-Beh che c'è di sbagliato?-
-Non lo so, magari il fatto che- scosse la testa distogliendo lo sguardo -Come non detto. Lascia stare.- non riusciva più a reggere il fatto di stare lì in piedi del tutto scoperto, si sentiva quasi nudo senza la sua giacca a coprirlo, era come se non riuscisse a respirare, fu allora che capì di essere un debole, e ci era voluto Zacky per fargli capire che la maggior parte delle volte non era in grado di prendere una decisione, non valeva nulla. Così gli diede le spalle e andò a sedersi sul divano sprofondando contro lo schienale. E Zacky lo seguì, sedendosi al suo fianco e notando quanto fosse di una tenerezza disarmante in quel momento: teneva lo sguardo basso sulle proprie mani che intrecciava nervosamente.
-Potrei aiutarti con i compiti.- disse all'improvviso, forse per spezzare il ghiaccio.
-Matt.- sorrise appena Zacky.
-Oppure cuciniamo qualcosa.-
-Matt!- lo chiamò di nuovo, ma l'altro sembrava ignorarlo.
-Sono bravo in cucina.-
-Proprio come una checca, hm?-
-Gia.- sospirò, ma poi si riscosse di colpo fulminandolo con lo sguardo -Ehi!-
Zacky scoppiò a ridere -Scusa ma non sapevo cos'altro fare per attirare la tua attenzione!-
Matt sbuffò incrociando le braccia al petto -Divertente.-
Il più piccolo tornò serio, si avvicinò ulteriormente cercando il suo sguardo e accarezzandogli dolcemente un braccio -Avanti, che hai?-
-Sto cercando di non rovinare tutto anche sta volta.-
-Beh, non lo stai facendo molto bene.-
-Lo so. Grazie.- fece acido.
La mano del più piccolo si spostò sulla sua nuca massaggiandola piano con le dita che andavano a intrecciarsi tra i capelli del più grande -Qual'è il problema?-
Matt scosse la testa facendogli capire che non aveva intenzione di parlarne. -Ehi, abbiamo detto che ne avremmo parlato, ricordi?- ritentò Zacky.
-Non puoi aspettare che sia io a prendere l'iniziativa.- sbuffò allora Matt -Sono un disastro.-
-Mi stai dicendo che dovrei continuare a provarci ogni volta sperando che sia la volta buona? Non mi pare il massimo come idea.-
-Tu non capisci, tu..sei così, non lo so, tranquillo. Come fai ad essere così tranquillo? Insomma..mi faccio..così tante paranoie che-
-Matt il sesso non è tutto.- lo interruppe.
-E va bene.- sospirò mettendosi più comodo e convincendosi a parlare -Sei gia stato con altri, no? E io-
-Matt..- Zacky scosse la testa e fece per ribattere ma l'altro lo precedette.
-No, lasciami finire. Il fatto è che, io non ho idea di come si..cioè, posso immaginarlo ma...senti, so solo che mi piaci, il resto..-
-Il resto può andare a farsi fottere.-
La voce del più piccolo lo costrinse a fermarsi. Lo guardava dritto negli occhi e non aveva idea del perchè non riuscisse a distogliere lo sguardo.
-Potrei non essere abbastanza.- mormorò Matt.
-Per quanto mi riguarda sei perfetto in ogni cosa.- fece il più piccolo.
E a quel punto non ci fu bisogno di dire più nulla. Matt lo tirò a sè baciandolo lentamente, mordicchiandogli il labbro inferiore e sfiorando le sue labbra con la punta della lingua. Non aveva mai dedicato tante attenzioni a quelle labbra così carnose e invitanti, sembrava quasi volerle assaggiare e non staccarsi mai da esse. Gli porto una mano sulla guancia accarezzandola e Zacky approfondì freneticamente quel bacio desiderando che non finisse mai. Quando si staccarono aprì gli occhi rispecchiandosi in quelli di Matt che sorridendo gli baciò la punta del naso. Non riusciva a pensare più a nulla, sentiva solo i battiti del suo cuore accellerare all'improvviso togliendogli completamente la capacità di ragionare, si ritrovò a fare i conti con i suoi sentimenti così di colpo e per la prima volta non ebbe più alcun dubbio su ciò che provasse. Matt era bellissimo con le sue insicurezze, i suoi sorrisi, la paura di mostrarsi o di apparire debole, e magari aveva solo bisogno di sentirselo dire, magari aveva bisogno di sapere quanto fosse essenziale la sua presenza nella vita del più piccolo.
-Ti amo.-
E il sorriso che fino a quel momento aveva incurvato le labbra del più grande svanì all'istante.
  
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