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Autore: idrilcelebrindal    16/09/2013    3 recensioni
Seguito de "L'Erede di Durin"
Kili e Miralys stanno insieme da un mese e, dopo tante traversie e momenti difficili, tutto sembra finalmente andare per il suo verso. Ma una nube minacciosa compare all'orizzonte e minaccia i loro progetti di matrimonio: le rispettive madri. A causa di una ruggine vecchia di oltre un secolo, le due volitive signore sembrano intenzionate a creare problemi al giovane Re di Erebor ed alla sua compagna. E ancora: Ori alle prese con una nana ninfomane, Dàin che rivela doti di scrittore satirico, una truppa di cortigiani indolenti, un nano molto raffinato, una spia poco fedele... anche dopo la Riconquista, la Montagna Solitaria è un posto molto interessante!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dìs, Kili, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Erede di Durin'
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9 Vigilia
9  Vigilia

“No, Voren.”
“Come, no? Dai, Gleis…”
La nana continuò imperterrita ad intrecciare fiori nelle ghirlande.
“Quale parte della frase ‘non mi interessa’ non ti è chiara?”
“Ma ci siamo divertiti, lo scorso inverno!”
“E adesso è primavera e non mi diverto più.”
“Allora è vero! E’ per quello sciocco ragazzino…!”
Gli occhi di Gleis divennero due fessure e la sua voce avrebbe congelato l’inferno.
“Non dire una parola di più su Ori.”
“Ma cosa ha lui che io non ho?”
Le due fessure si spalancarono con aria sorpresa.
“Lui? E’ … è gentile!”

“Dici sul serio?”
Bleis stava ridacchiando.
“E’sicuro, Miralys, te lo garantisco. Anzi, questa cosa va avanti da almeno un mese, ma nessuno dei respinti ha avuto il coraggio di parlarne… solo che Voren era talmente esterrefatto che se l’è lasciato scappare.”
“Ma lei che dice?”
“Gleis dice solo che preferisce stare con Ori. Sai che si è trasferita da lui? Mamma sta levando lodi a Mahal e pregando perché non cambi idea… o che non la cambi lui, non si sa mai!”
“Voglio molto bene ad Ori, ma cosa ci avrà mai  trovato  Gleis per arrivare a cambiare vita?”
“E’ quello che si chiede l’intera Montagna…”
Kili entrò nel salotto dove le due nane si erano nascoste per sfuggire alle dame di Eldris.
“Cosa si chiede  l’intera Montagna?”
“Come abbia fatto Ori a conquistare Gleis al punto che non guarda più nessun altro!” disse Miralys. Kili si fermò di botto.
“Non ci posso credere! Ecco perché è così tranquillo in questi ultimi tempi!”
“Tranquillo?  Mi sarei aspettata che perdesse la testa!”
“Invece no,” rispose Kili. “Non si agita più per ogni sciocchezza, ed è  estremamente efficiente, anche se ogni tanto si distrae, e se lo guardi ha sul viso l’espressione di chi ha incontrato Mahal nel proprio salotto. Ma non avrei mai pensato che…”
“Beh, non ha incontrato Mahal, ma la sostanza è la stessa,” disse Bleis.
Kili guardava le due nane con espressione un po’ stranita.
“Questo sarà un duro colpo per l’autostima di una buona parte dei nani maschi  di questo Regno… a partire da me.  Gleis si è innamorata, dopo aver preso e scartato un numero infinito di amanti, e di chi? Di Ori! Tutti si chiederanno: cos’ha lui che io non ho?”
“Vedi, amore mio, Ori è… gentile!”

“A proposito di gentilezza,” disse Kili, “Bleis, mi stavo dimenticando di dirti che c’è qua fuori Bofur che ti cerca. Chiede se hai un momento per lui.”
“Ma certo!” la nana si alzò in fretta ed uscì. Miralys guardò Kili.
“E’ come penso io?”
Kili fece un sorrisetto furbo.
“Bofur, per caso…?” esitò la nana.
“Bofur,” spiegò Kili, “è più rosolato che sullo spiedo dei troll. Direi che è nello stato di un quarto di manzo dopo dodici ore nel più grosso pentolone di Bombur: stracotto.”
“Ma che modo di parlare, povero Bofur!” ridacchiò Miralys.
“Non ci vedo niente di strano: ormai io stesso sono in questo stato da diversi mesi, quindi... anzi, casomai avessi dei dubbi…” la prese tra le braccia e la baciò a lungo. Quando ripresero fiato, le disse:
“Mi manchi, in questi giorni! Siamo tutti talmente impegnati… e poi stanotte non ti avrò con me…”
“Dispiace anche a me, ma non vedo alternativa. Io dovrò andare alla Festa della Sposa, e per te c’è il solito Ultimo Festino… a proposito, si può sapere di cosa si tratta, esattamente? Sappi che non tollererò sconcezze o nane nude che escono dalle botti di birra!” Kili rise.
“Ma hai mai visto un nano che spreca della buona birra mettendoci dentro una nana, nuda o vestita che sia? No, di solito è il tentativo, più o meno riuscito, di far finire lo sposo sotto un tavolo, ubriaco oltre ogni possibile misura, giusto per fargli ricordare cosa si perde sposandosi.”
“Ecco perché lo sposo arriva quasi sempre tardi…”
“Di solito ci sono alcuni amici che si incaricano di gettarlo dentro un torrente, la mattina delle nozze, quel tanto che basta per farlo ritornare più o meno in sé. E’ così che lo sposo riesce a superare la giornata.  Per quanto riguarda me, giuro che se mi fanno finire sotto un tavolo li esilio tutti!”

“Comunque,” continuò Miralys, “penso che per Bleis sia presto, il ricordo di Fili è ancora troppo fresco. Ma se Bofur riesce ad avere pazienza, forse le cose potrebbero cambiare. Certo, non credo sarà quello che provava per tuo fratello, ma Bofur  è un nano talmente dolce…”
“Secondo me, sarebbe disposto ad aspettarla per decenni… io ti aspetterei.”
“Cambiando discorso, hai avuto il rapporto di Nori su Elder e Meltis?” Kili fece una risatina.
“Elder ha gradito molto la lezione, ma non so se lo vedremo stasera.  Avevo detto a Dwalin di andarci piano, ma sai com’è: Dwalin è Dwalin. In quanto a Meltis… che strano, Nori mi ha chiesto più tempo. E’ la prima volta in assoluto.”

“Maledizione, stupido lacchè, ti ho detto di povtavmi dei panni caldi, non bollenti! Sono a pezzi…
Mi chiedo si sia stato uno stupido schevzo di quel bavbavo… un tentativo poco velato di toglievmi di mezzo! Magavi d’accovdo con i miei fvatelli, maledizione! Ho sempve pensato che fossevo gelosi della mia avvenenza…”
“Oh, no, signore! Ho chiesto in giro, ed effettivamente Re Kili si allena alla spada con il Comandante Dwalin ogni volta che gli impegni  di governo glielo permettono.”
“Che cosa..? Mi stai dicendo che un pvincipe soppovta di esseve vegolavmente  fatto a pezzi da un bvuto?!  Pev spovt? Non ci posso cvedeve… devono esseve pazzi nelle Montagne Azzuvve, l’esilio deve aveve sconvolto lovo la mente…”
“ Mi hanno detto che è stato  allievo  del comandante Dwalin   fin da quando era bambino, così come suo fratello.”
“Non mi sovpvende che sia movto, sicuvi che siano stati gli ovchi e non l’allenatove? …pev Duvin, che male!  Guavda! Sono tutto un livido! Speviamo che non ci siano danni pevmanenti, la linea dei miei polpacci non è più la stessa, e mi ha vovinato la tavtavuga con quella botta sulle costole…”
“Per la verità, pare che sia uno spettacolo vederli combattere, e nessuno si fa troppo male, certo non Re Kili.”
“Incvedibile…Pev Mahal, passami quello specchio… non vovvei che mi abbia lasciato dei segni visibili anche in faccia, Mahal non voglia!!”
“Ecco signore! Devo andare a chiamare la Signora tua sorella, o un altro guaritore?”
“Non ci penso nemmeno a favmi vedeve da qualcuno, sei già tvoppo tu…AAAAGGH! MA E’ TEVVIBILE!!! Ho un occhio nevo! E un enovme livido sul collo! E i miei capelli? Ne mancano ciocche inteve…!”

“Sei soddisfatta di te, mia Signora?”
“Certo!” Eldris si guardava nello specchio mentre si provava la nuova parure di rubini che avrebbe indossato l’indomani, insieme al sontuoso vestito rosso porpora con ricami in filo d’oro. “Sono appena stata  a trovare Dìs, ma anche questa volta non è stata in grado di ricevermi. Deve essere veramente distrutta!”
“Che cosa terribile deve essere!” continuò. “Thorin si è ripreso Erebor, Dìs è la Regina madre, la prima dama del Regno, e non riesce nemmeno a  goderselo! Speriamo che almeno domani possa partecipare!” Altrimenti come farà a vedere la mia nuova acconciatura?

“Cosa hai detto che vuole?” chiese Bombur stranito.
“Il mio signore Elder vuole una bistecca… cruda.”
“Ha un Mannaro nascosto da qualche parte? Se vuole gli farò avere una succulenta costata con contorno di patatine, ma che io sia dannato se dalla mia cucina uscirà una bistecca cruda! Non voglio lamentele, e ho una reputazione da mantenere!”
“Ehm, Capo cuoco… non credo che voglia mangiarla.”
Bombur, avvolto in un candido grembiule, con un cucchiaio nella mano enorme, fissò il domestico.
“Ha sentito dire che fa bene… per la pelle. E, non avresti… ah… del ghiaccio?”
 
Kili si rigirava nel letto. Era molto tardi ormai, ma non riusciva a prendere sonno.
Dovrei dormire, domani sarà una giornata pesantissima…
Il programma era decisamente intenso:  il matrimonio, la solenne incoronazione, gli interminabili festeggiamenti… non per la prima volta negli ultimi giorni, si  ritrovò a chiedersi se fosse davvero necessario tutto questo.
Quanto avrei preferito che Mira ed io  potessimo sposarci con una cerimonia semplice sotto gli alberi dei Monti Azzurri…
E’ il prezzo della corona, fratellino. Siamo quello che siamo, dopotutto:  è una scelta che nessuno di noi due avrebbe fatto, ma non ci è stato concesso di scegliere. Possiamo solo  fare del nostro meglio con quello che ci è stato dato.
Fee, il prezzo che hai pagato tu è stato di certo troppo alto.
Forse. Ma chi può saperlo, tranne Mahal? Forse sarei stato un pessimo re; forse sarei stato migliore di te; ma in ogni caso che senso ha chiederselo?
So solo che mi mancherai moltissimo, domani. Mi manchi in ogni momento, ma domani… e non mi riferisco alla corona. Quella la darei senza esitare, insieme a tutta la dannata Montagna, se solo potessi averti al mio fianco solo per un giorno!
Ma io ci sarò, fratellino… ci sono sempre!  
Dopo essersi rigirato per l’ennesima volta, Kili capì la fonte del suo malessere. Quel  letto era troppo grande. Troppo vuoto.
Gli mancava lei.

Si era finalmente appisolato, quando un lieve rumore lo svegliò. Nell’ultimo anno aveva passato talmente tante notti a far la guardia, o tante ore ad esplorare, che i suoi sensi erano sempre pronti a cogliere un elemento nuovo; era sicuro: nella stanza accanto c’era qualcuno.
Rimase fermo, pensando al pugnale che teneva sempre negli stivali.
Se non si fa vedere subito… ma che fanno le guardie là fuori? Sono ubriache anche loro?
La porta si aprì silenziosamente, lasciando entrare un’ombra scura e sottile che si avvicinò furtiva al letto.
Kili stava trattenendo il respiro, pronto a balzare addosso all’intruso, quando percepì un  lieve profumo, e, sorridendo, si rilassò. L’ombra era ormai giunta al letto e, lasciato cadere il mantello, si infilò in silenzio tra le lenzuola, dove trovò  due braccia pronte ad accoglierla.
“Come hai fatto  a riconoscermi?” bisbigliò Miralys.
“Veramente pensavo fosse qualche altra nana.”
“Cooosa? E un’altra nana la accogli a baci?”
“Non lo sai? Sono molto ricercato. Fanno la fila là fuori quando tu non ci sei!”
“Provvederò ad esserci sempre, allora!” sempre abbracciati, risero piano.
“Sarà meglio,” bisbigliò Kili tra un bacio e  l’altro, “non riesco a dormire se non sei con me. Mi manchi da morire, e non sono nemmeno abbastanza ubriaco da non farci caso.”
“Non è stato divertente l’Ultimo Festino?”
“Oh, sì, visto che non sono io quello che deve pulire. Non so quanta gente sarà abbastanza in sé per le cerimonie di domani; Dwalin ha già organizzato una squadra di Guardie – quelle che erano di turno stanotte, quindi forse le sole sobrie – perchè provveda a svegliare con secchi di acqua gelata tutti quelli che troveranno addormentati in giro.  Sono talmente arrabbiati per essersi persa la festa che ci proveranno un gusto dannato. A proposito, tuo fratello Elder non si è fatto vedere. Starà scegliendo l’abito per domani?”
“Dopo un allenamento con Dwalin? Si starà leccando le ferite. Neanche Meltis si è fatta vedere, Lois ha mandato a chiamarla ma è scomparsa.”
“E la famosa Festa della Sposa? Come è andata? Mi sono sempre chiesto cosa ci facciano tutte quelle Nane. Una volta, da ragazzino, ho provato a spiare e ne ho prese un sacco…”
Miralys fece un risolino malizioso.
“Di solito si parla di uomini… e tutte elargiscono consigli alla sposa.”
“Consigli di un certo genere, immagino…”
“Di ogni  genere! Anche perché con il trascorrere della serata ed il salire del livello alcolico, vengono fuori le idee più astruse!  Gleis, per esempio, ci ha fornito molti spunti, ma non ti dirò cosa fa con Ori!”
“Non ci tengo minimamente a saperlo! Immagino che le sue attività giustifichino il fatto che ogni tanto si distragga. E, incidentalmente, ci sono un certo numero di cose  che preferirei tu ti sia tenuta per te: non gradisco che le mie prestazioni siano discusse da altre dame! Sono il Re, maledizione! Devo mantenere una certa immagine.”
“E questo cosa c’entra? Lo fanno tutti allo stesso modo, sai? Beh, quasi. Le idee di Gleis non sono neache le più ardite! Per esempio, le ultime due che ho sentito…” il sorriso di Miralys si fece ancora più sdolcinato e lascivo mentre raccontava.
Mentre ascoltava, gli occhi di Kili si spalancavano sempre di più. Alla fine commentò:
“Questo mi sembra fisicamente impossibile… a meno di avere le articolazioni al contrario! E l’altra…?” Miralys  ricominciò a bisbigliare.
“Uau… però…” Kili era enormemente interessato. “Questo… mmmh! Ne varrebbe la pena, anche se è un po’ complicato per la location…”
“Dici?” fece lei, “a me non sembra poi tanto… specialmente questa notte, e a quest’ora. Le terme saranno tutte per noi.”
 
 Pochi minuti dopo due ombre furtive scivolarono fuori dagli appartamenti reali. La più alta chiamò le due guardie e mugugnò:
“Il primo che  fiata si ritrova a remare sulle navi di Gondor!”



N.d.A. Come? Volete particolari sui suggerimenti che ha ricevuto Miralys?
Ma per chi mi avete preso? Andatevi a leggere il Kamasutra o il Koka Shastra. Questo è un sito perbene.
  
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