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Autore: fliflai    16/09/2013    2 recensioni
Salve a tutti!
Allora questo è il continuo di Un marmocchio problematico e Un marmocchio problematico: il ritorno.
Tsuna questa volta dovrà affrontare la gravidanza, e Hibari non sembra molto felice della cosa...
So che sono negata per le trame, ma spero comunque che vi piaccia la storia!!!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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<< Mukuro-kun... che stai facendo? >> domandò Tsuna perplesso.

L'illusionista, con delle corde in mano, era entrato di nascosto nella casa Hibari-Sawada. Tuttavia Tsunayoshi lo aveva subito individuato, e aveva pregato mentalmente che Kyoya non arrivasse.

<< Kufufu... devo sistemare una faccenda... >> spiegò avvicinandosi.

Il castano annuì, ancora dubbioso.

Mukuro non si era fatto vedere per almeno tre giorni dopo l'annuncio ufficiale del matrimonio.

Sawada gli poggiò una mano sulla spalla.

<< Mukuro-kun... è successo qualcosa? >> chiese preoccupato.

Rokudo lo guardò negli occhi. Possibile che non se ne rendesse conto?

Lui annuì.

<< Non ti viene in mente niente? >> chiese.

Tsuna fece una faccia perplessa e Mukuro sospirò.

<< No, davvero, non ne ho idea... >> disse guardandolo.

L'illusionista rimase fermo e gli poggiò le mani sulle spalle.

<< Kufufu va bene.. ma stai tranquillo, riuscirò a farti tornare sui tuoi passi. Hibari Kyoya la pagherà! >> affermò il ragazzo prima di scomparire.

<< O-Ok... >> mormorò il castano al nulla.

Decisamente in quel periodo la Nebbia era strana.

Hibari comparve alle sue spalle e lo guardò sospettoso e lo guardò sospettoso.

<< L'ananas era qui vero? >> chiese.

Il castano annuì pensoso allontanandosi.

Come aveva previsto Mey era in camera sua che si aggiustava l'acconciatura, che naturalmente doveva essere sempre perfetta.

<< Mey dovrei chiederti una cosa.... >> iniziò.

La ragazza, davanti allo specchio, parve non sentirlo affatto.

<< No, questa ciocca va dall'altra parte! >> esclamò lei.

<< Mey... >> provò nuovamente il genitore.

<< Kufufu no fu... >> canticchiò la ragazza tutta assorta.

Tsunayoshi sospirò.

<< Mukuro-kun che figo! >> urlò lei adorante guardando la foto dell'illusionista che aveva sul comodino.

<< MEY! >> tuonò Sawada per farsi sentire.

Finalmente la figlia lo sentì e si voltò, piuttosto scocciata.

<< Dovresti farmi un favore >> mormorò piano.

Naturalmente Mey, incuriosita, si avvicinò. Quando sentì la sua missione sorrise felice.

 

*-*-*-*

 

Mukuro era seduto sulla sua poltrona, quando all'improvviso sentì qualcuno che bussava alla porta.

Una Mey sorridente gli si presentò davanti.

<< Kufufu Mey-chan... cosa ci fai qui? >> domandò con tono esasperato.

La ragazza lo guardò preoccupato e gli mise una mano sul braccio.

<< Allora è vero che stai male! Mukuro-kun che succede? Sei così strano... >> mormorò preoccupata Mey.

Rokudo si chiese perchè quella ragazza ce l'avesse così tanto con lui, e come le era venuto in mente di andarlo a “consolare”.

Effettivamente se l'era sempre domandato, ma non l'aveva mai capito.

<< Kufufu, sei molto carina a preoccuparti per me Mey-chan, ma non ce n'è alcun bisogno Kufufu >> sorrise.

La sua fan spalancò gli occhi.

<< Ma Mukuro-kun tu stai davvero male! Hai ripetuto due volte kufufu nella stessa frase! >> esclamò.

L'illusionista rimase spiazzato. Ma insomma lo conosceva meglio lei di se stesso!

<< Allora Mukuro-kun me lo vuoi dire oppure devo passare alle maniere forti? >> domandò con un sorriso lei.

<< Kufufu maniere forti? >> Rokudo era piuttosto perplesso.

<< Ma si! Come leggere la mente! >> disse Mey con tono convinto.

Lui alzò un sopracciglio e con tono sarcastico disse: << Leggere nella mente? Kufufu Mey-chan sei sicura di non star vaneggiando? >>.

La ragazza scosse la testa e, con un sorriso furbo lo mise alla prova.

<< Stai tranquillo... questo metodo me lo ha insegnato Reborn-nii! Ora te lo mostro... pensa a un numero. >> disse seria.

Rokudo sospirò. << Fatto >>.

Mey lo fissò un po', poi esclamò sicura: << Ventisette! >>.

L'ananas spalancò gli occhi stupito. Come aveva fatto? Però, pensandoci su, era ovvio che ci riuscisse, glielo aveva insegnato il più grande assassino del mondo!

Lei, notando lo stupore del suo idolo, sorrise felice.

Aveva fatto colpo!

<< Hai visto Mukuro-kun? Ora mi dici cosa succede? >> insistette abbracciandolo.

<< Ci tengo a te, non farmi preoccupare! >> continuò.

Rokudo s'irrigidì. Quello non era proprio il momento per le cose affettuose.

<< Mey... lasciami. Non ho nulla, tranquilla, sono solo stanco. Ci vediamo domani >> propose sciogliendo l'abbraccio.

La ragazza lo guardò negli occhi, capì che doveva ubbidire e annuì.

<< Va bene! Ci vediamo Kufu-chan! >> lo salutò allontanandosi.

 

*-*-*-*

 

Izumi era seduto sul letto quando sentì la porta della camera della sorella che sbatteva.

Doveva essere successo qualcosa.

Salutò via messaggio la sua ragazza, con cui stava chattando, e si diresse verso la porta incriminata.

<< Ananas cos'hai? >> chiese entrando.

La sorella era stesa sul letto, e guardava persa il vuoto.

L'altro alzò un sopracciglio. Adesso si che era incuriosito.

<< Mey hai litigato con l'ananas marcia? >> domandò.

Si abbassò appena in tempo per evitare un cuscino con il volto sorridente di Rokudo Mukuro stampato spora.

Un'aura nera avvolgeva la ragazza.

<< Non chiamarlo così! Lui è dolce, sensibile e carino, potrebbe offendersi! >> urlò arrabbiata.

Izumi non si scompose minimamente.

<< Non ti ha detto nulla vero? Anche papà è preoccupato... Ma quello è grande e vaccinato... se la sa cavare da solo! >> mormorò.

La sorella si calmò. Izumi aveva ragione.

Si alzò, decisa a distrarsi un po'.

<< Andiamo a infastidire Aiko! >> esclamò.

L'altro ghignò. Era decisamente la cosa migliore per passare il tempo.

Bussarono alla porta che collegava le due stanze. Negli ultimi tempi il moro aveva rincominciato a popolarla, quindi probabilmente era lì.

E infatti si sentì un tremolante “si?” come risposta.

<< Noi! >> esclamarono i due in coro.

La porta si aprì, e due mani emersero dall'oscurità, tirandoli dentro la stanza.

<< Dove sono? >> mormorò perplesso Izumi nell'oscurità più totale.

La stanza era buia, ma i due riuscirono lo stesso a capire che il fratello si era rannicchiato sotto le coperte.

Questo poteva dire solo una cosa: era veramente depresso.

<< Aiko... Fratellino...? >> sussurrarono i due avvicinandosi.

Avanzavano piano, tenendosi per mano, anche se la camera era talmente in ordine che raramente si poteva inciampare in qualcosa.

Ma, quella volta non era così.

<< Per tutte le sante ananas del mondo! >> urlò di dolore Mey.

Aveva urtato contro qualcosa di appuntito.

Izumi prese un tonfa e, mettendolo a terra, lo lanciò con forza, facendo andare tutti gli oggetti sotto il letto o contro la parete.

Ma che stava succedendo?

<< Ehm... apriamo la finestra magari? >> propose Mey mentre l'altro fratello si sedeva accanto al cumulo di coperte.

Quando la luce riuscì a raggiungere ogni parte della stanza i due rimasero esterrefatti.

Per terra vi era di tutto, dai quadri ai vestiti, e anche diversi mobili erano stati buttati sul suolo.

Aiko si rannicchiò maggiormente, infastidito dalla luce.

I due gemelli accorsero e, preoccupati come poche volte, cercarono di farlo sedere.

<< L-lasciatemi in pace... non voglio vedere nessuno! >> piagnucolò il moro.

Naturalmente opporre resistenza fu impossibile contro Izumi, infatti il ragazzo lo afferrò per la vita e lo alzò, facendolo sedere sul letto.

Non era raro vedere Aiko piangere, ma in quegli ultimi tempi accadeva davvero di rado.

<< Fratellino! Ma che ti è successo? >> esclamò preoccupata l'ananas cullandolo per calmarlo.

Izumi stette zitto, aspettando una spiegazione.

<< Ho... l-litigato con Hiro! >> disse tra i singhiozzi.

Mey annuì comprensiva, lei poteva capire, succedeva spesso con Mukuro-kun.

<< Cosa ti ha fatto? >> esclamò arrabbiatissimo il fratello.

Il moro scosse la testa. << E' st-stata colpa mia! >> esclamò.

Tutto era iniziato così: il Sempai era venuto a trovarlo, come sempre di nascosto. Si erano baciati e stesi sul letto.

Ma quando Hiro gli aveva proposto di fare altro, e qui Aiko era scoppiato a piangere violentemente, lui si era rifiutato.

Dopo l'ennesimo rifiuto l'altro ragazzo si era irritato, e gli aveva chiesto se per caso non si fidasse di lui.

Aiko era rimasto interdetto, e non aveva risposto, e il Sempai se ne era andato.

I due gemelli si fissarono.

Come era possibile che il loro fratellino si trovasse in una situazione del genere?

<< Ehm... e questo disordine? >> domandò Izumi spostando con un piede un giornalino.

Il moro alzò le spalle. << Ero molto triste per il litigio, e all'improvviso ho sentito una sensazione strana... ma non ricordo come è successo... >> bisbigliò.

Il castano annotò mentalmente di avvertire i genitori.

<< Dai Aiko, vedrai che appena ne parlerai con Hiro la situazione verrà chiarita, e farte pace! Basterà spiegargli che non ti senti pronto! >> esclamò Mey alzandosi.

Il moro scosse la testa guardandoli disperato.

<< NO.. io... lo farei il sesso con lui... ma NON SO COS'E'! >> urlò scoppiando a piangere.

Izumi e Mey rimasero pietrificati.

 

*-*-*-*

 

Hiro entrò arrabbiato in casa, sbattendo la porta.

Ad accoglierlo vi erano il fratello e Saito, che non lo degnarono di uno sguardo.

Il ragazzo si catapultò in camera, e per poco non scardinò la porta.

Poco dopo il fratello lo raggiunse.

<< Non è molto educato entrare a casa senza salutare >> mormorò con un sorriso.

L'altro lo fulminò con gli occhi e non rispose.

<< Hai litigato con quel grazioso ragazzino? >> domandò malizioso Kurai.

Hiro si alzò di scatto, furioso.

<< Non ti immischiare fastidioso scarafaggio! E vedi di non parlarmi più, potresti contagiarmi con la tua stupidità >> urlò spingendolo fuori dalla stanza, che chiuse a chiave.

Il biondo divenne scuro in volto.

Scese e si sedette sulla consueta poltrona.

<< Saito, mio fratello tiene a quel ragazzino? >> domandò con la voce che gli tremava dalla rabbia.

L'interpellato annuì. << Certo signore, molto >>.

Il ragazzo sorrise.

<< Molto bene. Saito cambio del programma. Dopotutto una vendetta doppia è più gustosa >> ridacchiò.

 

*-*-*-*

 

Nana e Haruka si erano ritrovate a casa dei figli per i preparativi del tanto atteso matrimonio.

Kyoya, al limite dell'esasperazione, ascoltava le due donne parlottar eccitate.

<< Io vorrei preparare un buffet, ma saremo numerosi... ma si, meglio farne due! >> esclamò la signora Hibari.

L'altra annuì convinta.

<< Io invece... mi occuperò del vestito di mio figlio... e anche del caro Kyoya! >> e qui il moro rabbrividì << Inoltre dobbiamo ancora occuparci delle decorazioni,i fiori,la torta, gli invitati! >> continuò eccitata.

Le due scoppiarono a ridere. Izumi indietreggiò intimorito, e fece lo stesso suo padre.

Effettivamente facevano paura. Hibari non riconosceva quasi più Nana Sawada, sua madre l'aveva davvero cambiata, e questo lo preoccupava. Non immaginva neanche lontanamente come vivesse Iemitsu.

Sospirò. Lui voleva solo avere un matrimonio normale, con pochi erbivori intorno. Ma sapeva benissimo che non era possibile.

Le due donne stavano ancora discutendo quando Mey, timorosa, si avvicinò.

<< Nonne... io volevo... permettetemi di partecipare! >> urlò tenendo il capo basso.

Izumi per poco non svenne. Ci mancava solo quello.

Harika e Nana se possibile si illuminarono ancora di più.

Ma che domande, certo che poteva, era la benvenuta!

<< Vediamo, perchè non ti occupi della musica... si della marcia nuziale e che la suonerà! >> decisero.

Hibari sbiancò.

<< M-madre, signora Sawada... ne siete proprio sicure? >> domandò.

Non risposero, e lo guardarono con facce sapute.

“Devo mordere a morte qualcuno...” pensò scurendosi in volto.

Per evitare di fare una strage Hibari decise di cercare Tsuna che, naturalmente non era disponibile.

Aspettò qualche minuto, ascoltando i borbottii eccitati delle tre.una vena sulla tempia incominciò a pulsare.

Haruka si destreggiò in una delle sue lunghe e strazianti risatine da oca.

Serrò la mascella per l'irritazione.

Sua figlia si mise a ridacchiare con il solito “kufufu”, che si sovrappose alle precedenti risatine da oca e alle frasi allegre di Nana.

Accarezzò i tonfa.

Casa sua era diventato l'inferno in terra, quello era certo. Solo, perchè a lui? Che aveva fatto di male? Certo aveva morso a morte un po' di persone, ma la disciplina andava mantenuta!

<< Izu-chan mi vuoi spiegare cos'è il sesso? >> urlò dal piano di sopra Aiko affacciandosi dalle scale.

Il fratello annuì frettoloso, desideroso di sottrarsi a quella tortura che erano i suoi parenti.

Hibari Kyoya estrasse i tonfa e colpì con forza la parete, provocando una lunga crepa.

Stava impazzendo.

Poi finalmente Tsunayoshi Sawada si fece vivo.

<< Belphegor non si può fare! Non comprerò delle corone e dei coltelli nuovi, quei soldi servono per altro! >> cercò di chiarire con voce stanca.

Fare il Boss era dura.

Il castano chiamò Aiko che, rinunciando alla sua lezione, si affrettò a afferrare il telefono.

Nessuno voleva vedere Tsuna con una crisi isterica, soprattutto dopo i racconti di Kyoya e dei Guardiani sulla gravidanza.

<< Pronto zio Xanxas... >> mormorò.

Sawada, finalmente libero, sorrise al suo fidanzato e lo abbracciò.

Poi lo baciò con affetto, e mentre lo faceva gli prese le mani e le fece intrecciare con le sue.

I tonfa caddero a terra.

<< Ciao Hiba-chan come è and- >> non riuscì a finire la frase, la madre lo tirò con forza per un braccio.

<< Tsu-kun devi fare tu il giro di chiamate per gli invitati, io e Hakura non ce la facciamo! >> disse con un tono che non ammetteva repliche.

<< Certo mamma >> sorrise il castano.

Poi si voltò verso Hibari e lo prese per mano. Andarono in salotto.

Dal telefono che il figlio teneva lontano dall'orecchio provenivano i “VOOOOOI” si Squalo e “Feccia” di Xanxas, che voleva solo parlare con suo nipote, per non parlare di Lussuria che rideva, Bel che rideva e Fran che continuava a mormorare “Sempaiiiii”.

Tuttavia il ragazzo era a sua completo agio.

Allora si spostarono in camera da letto, ma Izumi stava litigando con Nova, e si sentiva benissimo tutto.

Tsunayoshi, con sguardo deciso, si chiuse in bagno.

Silenzio.

Finalmente.

<< Grazie al cielo. Troppe cose da erbivori >> mormorò sollevato il moro.

L'altro sorrise.

<< E' normale Hibari-san... sono tutti così felici! >> esclamò Tsunayoshi.

Anche lui non ci andava leggero.

<< Uff, Hibari-san mi puoi aiutare? Siamo troppi! >> domandò con sguardo implorante.

Hibarsi scosse la testa con forza.

<< Erbivoro scherzi? Mi vuoi morto? >> ringhiò irritato.

Sawada spalancò gli occhi, poi si rattristì.

<< Va bene... allora vado. Se ti serve qualcosa sono in camera >> disse alzandosi.

La Nuvola si dette mentalmente dell'idiota.

Aveva fatto capire a Tsunayoshi che non gliene fregava assolutamente niente del matrimonio!

Sospirò cercando di ritrovare la calma, poi si alzò.

Tsunayoshi era nella camera da letto, intento a fare la lista.

Entrò e osservò critico i nomi scritti.

Tutti erbivori naturalmente.

<< Tsuna non è possibile, non vorrai invitare anche loro! >> esclamò.

Sawada gli sorrise facendogli spazio sul letto.

<< Dopotutto sono i genitori di Nova, cioè la fidanzata di nostra figlia, e poi sono anche nostri ex-compagni di scuola >> disse.

Argomento più che valido.

 

*-*-*-*

 

La settimana passò velocemente, e le due donne avevano già iniziato i preparativi.

Solo una persona non voleva ASSOLUTAMENTE che si celebrasse quel matrimonio.

Gokudera Hayato aveva passato diverso tempo escogitando vari metodi per sabotarlo.

Il suo adorato Decimo non poteva unirsi a quello lì, era fuori discussione.

Hibari Kyoya non ne era degno, assolutamente!

Si era quindi recato al “ritrovo”, dove trovò tutti che discutevano. Hibari sembrava sul punto di distruggere qualcosa.

<< Decimo!!!! >> urlò raggiungendolo di corsa.

Il castano sorrise stupito sbattendo le palpebre perplesse.

<< G-Gokudera-kun! Cosa ci fai qui? >> esclamò meravigliato.

La Tempesta sorrise.

<< Decimo la vorrei aiutare con il suo matrimonio! >> esclamò convinto.

Kyoya assottigliò gli occhi, insospettito. Da quando in qua l'erbivoro accettava la sua relazione con Tsunayoshi?

Ma il suo fidanzato non sembrava affatto insospettito, anzi era più che felice. Il volto gli si illuminò e sorrise di gioia.

<< Davvero? Grazie mille Gokudera-kun! >> esclamò abbracciandolo.

Hibari si irrigidì.

Hayato sgranò gli occhi.

“ Certo che il Decimo è così fiducioso... come suo braccio destro non posso che esserne orgoglioso! ma... non lo starò tradendo così?” pensò l'argenteo.

Scosse il capo con forza. Lui stava solo aiutando il Decimo!

Kyoya afferrò i tonfa e gli si avvicinò minaccioso.

Gokudera si irrigidì. Che avesse già capito?

<< Erbivoro, non vorrai fare qualcosa a Tsunayoshi vero? >> mormorò scuro in volto.

Hayato lo guardò amale. Doveva assolutamente sembrare disinvolto!

<< Assolutamente no! Come fa a venirti in mente una cosa del genere? Lui è il Decimo! >> esclamò voltandosi per raggiungere Tsuna.

“ Non si sa mai.. quando lo ha abbracciato ha fatto una faccia... stava di sicuro pensando cose inappropriate!” pensò arrabbiato il moro.

Ma Tsunayoshi era SUO! Come poteva farlo capire a tutti?

Sospirò. Almeno il matrimonio era una garanzia...

Hayato sorrise dietro al gruppo.

Infiltrazione riuscita!

 

 

 

 

Salve a tutti, rieccomi!!!

Lo so che non aggiorno da un sacco, dovete scusarmi, ma sono davvero molto, molto, impegnata.

Spero comunque che il capitolo vi piaccia, per scriverlo ci ho messo molto ( praticamente ogni attimo libero che avevo appena tornata dalle vacanze)!

Un bacio a tutti!

Fliflai =)

 

 

 

 

  
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