Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: senzanome_    16/09/2013    1 recensioni
-E tu saresti?.-
-Justin Bieber, l'amore della tua vita.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8.
-Tesoro? Che facciamo stasera?.-
-Ah perché sei libera?.-
-In realtà Ryan mi aveva invitata ad uscire, ma non voglio che tu stia da sola.- disse con il suo solito sorriso.
-Scherzi vero? Devi andare per forza.-
Ero felice per la mia migliore amica, insomma, Ryan, è dolce, gentile.. si, un po’ idiota, ma chi non lo è?. Risi a quel pensiero.
-Sicura?.- annuii. –Sicura, sicura, sicura?.-
-Si!.- strillai.
-Non so cosa mettermi!.- annunciò. –E tu cosa farai?.-
-Penso che guarderò uno di quei film romantici che danno il sabato sera per le depresse come me.- rise.
Avete presente quelle sere da soli? Ecco, già qua si parte bene. Non solo siete soli. Ma ci sono pensieri che vi asfissiano ed occhi che si gonfiano. Più che pensieri, ricordi. Quelle cose belle, che ritornano a galla e fanno così male che vuoi solo dimenticare. Dimenticare tutto. Ogni singola parola, dalla prima all’ultima, ogni abbraccio portato via, ogni sorriso sbiadito. Ma non li scordi, i ricordi. E non si sbiadiscono neanche. Sei tu alla fine che sbiadisci. Lentamente inizi a sfiorire, ad appassire. E in queste notti sono fatta di ricordi che lui ha già buttato.
-Grace! Ti ho fatto una domanda..-
-Cosa?.- dissi tornando alla realtà.
-Hai forse intenzione di perdonarlo?.-
-Chi?.-
-Justin.-
-Ah, beh.. no, non voglio.- dissi scuotendo la testa e cercando di autoconvincermi.
-Hai ragione, hai ragione e basta. Solo.. non mollare.-
-Non questa volta.- sorrisi.

Pt. Justin

Aspettavo nervosamente Rose.
Suonò il campanello.
-Justin.- disse fredda. Come biasimarla? Avevo spezzato il cuore dell’amica.  
-Cosa ti ha detto?.-
-Prima mi potresti far entrare, per favore?.- disse scorbuticamente.
-Allora?.- chiesi.
-Non vuole perdonarti, va bene? L’hai ferita.- abbassai lo sguardo, per un nano secondo dentro di me si era accesa una luce di speranza e poi.. puff. Più niente. Buio.
-Come?  E adesso?.-
-Sono affari tuoi.- disse arrabbiata. Mi avviai in camera correndo.


-Justin devo parlarti.- disse Ryan entrando in camera.
-Cosa c’è? Vuoi farmi ‘il discorsetto” anche tu? Di quanto sia stato coglione? Di quanto l’abbia ferita?.- domandai quasi piangendo. Ripresi fiato. –Sai quante volte mi sono ritrovato K.O? Sai quante volte dentro me stesso mi ripetevo ‘ce la farò’? Ma sai non è sempre così, a volte devi morire dentro. Ma se non capisci neanche così, fratello, stai perdendo. Io ogni cazzo di giorno, già quando apro gli occhi sto soffrendo. Ma fa niente, continuo ad andare avanti. Sapessi quante cazzo sono le volte che vorrei gridare i miei sentimenti o le mie emozioni. L’ho fatto solo poche volte e mi sto pentendo.-
-Non dovresti pentirti.- disse Rose accanto alla porta. La guardai.
-Perché? Sono ridicolo.-
-Tu non sei affatto ridicolo, Justin. Tu sei innamorato.- Questa sarebbe stata una delle tipiche frasi di Grace. –Ami Selena, ed è okay. Ma non dovresti mettere in mezzo Grace che non centra niente, lei è tua amica, non ti avrebbe mai fatto del male.-
 
Pt. Grace

E mi ritrovo sola, per la centesima volta.
Sono passate piu’ o meno due settimane da quando io e Justin non ci parliamo. Mi manca, e credetemi quando dico che mi manca. E’ che io lo voglio ma nello stesso momento non lo voglio più perché mi fa passare da ‘Sono felice con te ’ a ‘mi distruggi ogni volta’. E’ che mi rende la persona più felice del mondo ma anche la più triste. C’è da dire anche che non so se questo sia amore oppure no, e nemmeno lo voglio sapere. Però una cosa è certa. Io voglio essere distrutta, anche un milione di volte se sarà necessario, ma voglio stare con lui. Ci sono alcune notti in cui vorrei prendere il giacchetto, infilarmi le scarpe e correre da lui, ma poi mi ricordo che non sono io quella che deve mollare.


Orgogliosi quanto basta fino ad uccidersi.
 
Pt. Justin

Bussarono al campanello.
-Cavolo, Ryan, Rose siete già tor..- dissi. –Grace!.- è qui.
-Ciao Justin.-
-Entra.- affermai. Mi inumidii le labbra.
-Mi dispiace, non avevo intenzione di venire qui.. ma stavo passeggiando da queste parti.-
che scusa pessima. Sorrisi. –Quindi, non so cosa sono venuta a fare qui, così scusami, me ne vado.-
-Dove?.-
-Non lo so.-
-Resta.-
-Cosa?.- chiese. Fece un sorriso sghembo.
-Resta, se ti va.- ripetei.
 
Pt. Grace

-Cavolo, Ryan, Rose siete già torn..- sentii da dietro la porta. –Grace!.- mi chiamò.
-Ciao Justin.- lo salutai.
m’invitò ad entrare.
Ma perché non riesco a lasciare le persone? Perché, anche se mi fanno star male, riesco a perdonarle e non riesco a mandarle via?
-Mi dispiace, non avevo intenzione di venire qui.. ma stavo passeggiando da queste parti.- pessima scusa. Sorrise, se n’è accorto. –Non so cosa sono venuta a fare qui, così scusami, me ne vado.-
-Dove?.-
-Non lo so.-
-Resta.-
-Cosa?.- sorrisi.
-Resta, se ti va.- ripeté.
Avrei voluto toccarlo, dirgli che non l’avrei mai lasciato anche se tutti lasciano tutti.
Abbassai lo sguardo verso le mie scarpe. –Ti manco?.- mi chiese.
-Perché me lo chiedi?.- dissi.
-Mi guardi spesso.-
-Ti guardo perché mi piace vederti sorridere.-
-Quindi ti manco?.- chiese di nuovo.
-Ti guardo pensando che una delle poche cose in cui ero brava era farti sorridere.-
-Non mi stai rispondendo.-
-Mi sento così inutile.- aggiunsi.
-Non sei inutile, mi facevi sorridere.-
-Ti “facevo” sorridere.-
-Mi fai sorridere anche adesso.- lo guardai negli occhi. Lo guardai. Lo fissai attentamente. Non avevo mai visto cosa più bella in vita mia.
-Cosa vorresti dire?.- dissi.
-Ti manco?.- Parole che fanno crollare tutto, peggio dei terremoti.
-Non era questa la domanda.-
-Anche io mi sento inutile.-
-Perché?.- domandai.
-Non capisco come farti sorridere.-
-Ti manco?.- questa volta fui io a chiederglielo.
-Te l’ho chiesto prima io.- rispose.
E sono stata zitta. Zitta. Mentre tutto dentro me faceva a botte, andava in frantumi, esplodeva, fremeva per uscire. Io, semplicemente, sono stata zitta.
-Allora?.-
-“No, non mi manchi.”- sospirai. –Avrei voluto dirti.- sorrisi.
Mi abbracciò.
Ci sono abbracci che quasi neanche avverti.
E poi ci sono abbracci che sentirai addosso per una vita intera, e di cui avrai nostalgia per sempre.
-Hai vinto.- sussurrai.
-Che cosa?.-
-La scommessa.- Mi staccai da lui e lo guardai. –Hai vinto, sono tornata.- Mi baciò la fronte.
Avevo il mondo davanti agli occhi.



Scusatemi per eventuali errori. xoxo
  
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