Fumetti/Cartoni americani > Phineas e Ferb
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Autore: bulmasanzo    16/09/2013    4 recensioni
Questo è una sorta di seguito dell'episodio EXCALIFERB. Ci saranno alcune situazioni impossibili, giustificabili solo all'interno del contesto fantastico in cui si svolgono. Vi è del fluff, ma NON si tratta di una storia romantica! Sono presenti un paio di piccole scene di violenza, ma ho cercato di farle più soft che potevo.
Genere: Azione, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carl, Ferb Fletcher, Heinz Doofenshmirtz, Isabella Garcia-Shapiro, Phineas Flynn
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Corse di nuovo a casa.

Si fermò a contemplarla e scoprì che gli dispiaceva abbandonarla, perché c'era nato e cresciuto e ogni suo ricordo era in qualche modo legato a essa.

Poi vide il draghetto addormentato in giardino. Parable, detto Perry. Lo indicò a Isabel.

Era uno splendido esemplare di ornitodrago, un raro animale che sembrava uscito dal sogno di un bimbo fantasioso.

La punta della coda a forma di freccia vibrava leggermente a ogni respiro e le piccole ali da pipistrello fremevano, raccolte sulla schiena pelosa. Dalle narici fuoriuscivano piccoli sbuffi di fumo rovente a intervalli regolari.

Lo raggiunsero. Gli vide drizzare le orecchie puntute e lo considerò come il segno che lo avesse riconosciuto.

Si era come invaghito di quella strana e interessantissima creatura dal giorno in cui lo aveva visto svolazzarsene in solitaria nella foresta.

La prima volta che si erano guardati in faccia naturalmente era scappato, diffidente, e Phineas ne era rimasto deluso, ma suo fratello lo aveva invitato a perseverare.

Gli avevano lasciato dei pezzetti di carne e lentamente lo avevano avvicinato, ma avevano dovuto continuare a offrirgliene ogni giorno prima di guadagnare la sua fiducia.

E in qualche modo li aveva accettati e aveva iniziato a vivere con loro.

"Pare che abbia una sorta d'attrazione verso le cose che volano." considerò accarezzandone la pelliccia verdastra e guardando Isabel di sottecchi.

Non si sarebbe mai stancato della sensazione di quella cosa viva e calda sotto le dita.

Si era rivelato un ottimo animale da compagnia, soprattutto quando si trattava di accendere il caminetto di casa o la stufa su cui scaldava le sue pozioni e mancava la pietra focaia, ma non solo. Gli era molto affezionato.

L'animale si destò al suo contatto arruffando il pelo e lo guardò con gli occhi più intelligenti e svegli che avesse mai visto.

Ma c'era una specie di sofferenza sotto di essi.

Phineas pensò che fosse dovuto alla sua età. Doveva avere sugli otto anni, che in età di drago corrispondevano a circa quaranta, una bella cifra!

Isabel si inginocchiò dall'altra parte raccogliendo elegantemente le gambe sotto di sé.

Si abituava in fretta alle scomodità date dall'ingombranza del nuovo corpo.

Le loro mani si incontrarono sfiorando il dorso di Perry, che subito si irrigidì, probabilmente perché non la conosceva.

-Va tutto bene, Perry, ci sono io qui.- disse Phineas accarezzandolo.

Lui si lasciò coccolare.

Isabel si tenne da parte. Le dispiaceva che non si fidasse di lei, ma in fondo non poteva pretenderlo.

Poi sobbalzò.

Phineas aveva sollevato il draghetto in braccio e aveva dato in un'esclamazione.

Fissarono entrambi inorriditi il profondo taglio sanguinante che gli deturpava la zampa anteriore destra.

-Cielo, è spezzata! Mi era parso che soffrisse!- esclamò il ragazzo costernato -Come te lo sei fatto, Perry?-

-Oh beh, è stato un incidente.-

Sia Isabel che Phineas trasalirono e si voltarono.

Si può dire che sentirono letteralmente i loro cuori smettere di battere.

-Salute a voi, bambini.- disse l'uomo che aveva parlato ridacchiando malignamente -Vi ricordate di me?-

Il drago ringhiò e tentò di sollevarsi ma il dolore lo fece schiantare di peso a terra.

-Malifishmertz!- Esclamò Isabel senza fiato. Era impossibile non riconoscerlo.

Era stato mimetizzato fino a quel momento contro la parete di fronte, fuso con l'ombra, ma ora era uscito allo scoperto e li fissava con aperto interesse.

I suoi occhi rossi sembravano fiammeggianti, penetranti come due spilloni e l'elmo con le corna ricurve da ariete sulla testa gli conferiva un'aria demoniaca, da esaltato, sottolineata in qualche modo dalla bocca larga che si arricciò scoprendo una fila di denti grandi e regolari, inusualmente appuntiti come zanne, probabilmente in modo artificiale.

-Oh, grazie per aver ricordato il mio nome, signorina.- le si rivolse in un modo tutto sommato cortese che contrastava completamente sia con il suo tono energico sia con quel suo aspetto spaventoso -Io invece non credo di aver avuto il piacere di conoscere il tuo.-

Isabel non osò parlare. Non l'aveva riconosciuta nelle sue nuove sembianze e non sapeva se dovesse rivelarsi.

Le sopracciglia di Phineas si abbassarono unendosi, in segno di rabbia.

-È stato lei a fare questo al povero Perry?- chiese indicando il drago.

-Non posso certo dire di vantarmene, ma sì, sì sono stato io.- confermò -Credevo d'essere arrivato tardi, ma a sorpresa siete tornati indietro.-

Phineas si alzò in piedi, incerto, a fronteggiarlo -Tardi per cosa?-

Il mago brandì la grossa bacchetta, e dalla gemma sferica posta all'estremità fuoriuscì una specie di fumo rossastro che si condensò in una sorta di nuvoletta.

-Non avrei potuto chiedere di meglio.- continuò senza dar segno d'aver udito la domanda -Così posso fare una prova-

La punta della bacchetta si illuminò e la nuvola si mosse, venne direzionata da essa andando a precipitare letteralmente addosso alla faccia di Phineas, così repentinamente da non dargli il tempo di scansarla, ostruendogli completamente la visuale.

Sentì di colpo un gran caldo asfissiante e, prima che se ne rendesse conto, l'aveva respirata e ne era stato completamente disidratato, al punto che le forze gli mancarono e non riuscì a stare più in piedi e crollò sulle ginocchia.

Sentì Isabel urlare e Perry mandare un verso lamentoso e strozzato.

Phineas li cercò a tentoni ma non riuscì a vedere più niente, era immerso nel fumo che gli bruciò gli occhi facendoglieli lacrimare, gli entrò in bocca e nel naso bloccandogli il respiro e gli si infiltrò nelle orecchie e gli ottuse i sensi.

Dopotutto, però, non era male, aveva un buon sapore e non gli provocava alcun dolore, solo un gran formicolio, come se tutte le membra gli si fossero addormentate per essere stato a lungo fermo in una posizione scomoda.

E poi si trasformò in solletico e quindi ebbe l'irragionevole impulso di mettersi a ridere irrefrenabilmente e l'accesso fu così violento che prese a tossire convulsamente, a ridere e tossire insieme, senza più riuscire a controllare le reazioni del proprio corpo.

-È un incantesimo esilarante!- esclamò Isabel spaventata.

-Già, e non è divertente?- si entusiasmò Malifishmertz -Stavolta niente pioggia insalubre né guerrieri di carne in scatola. È come se ridesse della disgrazia del caro Parable. Ohh, come sei cattivo, pensavo fossi mio amico!- aggiunse in falsetto scimmiottando il draghetto che rispose ringhiando irritato.

-Lo faccia smettere!- gli intimò la ex fata.

Phineas non la vedeva, ma sentì che nel suo tono c'era l'allarme.

Si stupì che lo conoscesse. Adesso era proprio arrabbiato, ma non poteva smettere di ridere e intanto il panico si impadroniva di lui perché sentiva di star lentamente soffocando e non poteva farci niente.

-Oh, è fenomenale!- si compiacque Malifishmertz con un gran ghigno -Nessuno, dico, nessuno è in grado di resistere a questo incantesimo, né contrastarlo. A meno che non lo cancelli. Così.-

Un secondo colpo di bacchetta e il fumo si dissipò.

Gradatamente, Phineas smise di ridere e rimase immobile al suolo anfanando convulsamente.

Sotto di lui s'era creata una larga pozzanghera di sudore, di lacrime e di urina, che non era riuscito a trattenere.

Isabel si chinò su di lui per aiutarlo a rialzarsi, non riusciva a parlare per il gran spavento.

-Stai bene?- chiese ansiosamente.

-È stato veramente orribile.- disse Phineas stravolto e pieno di vergogna.

Malifishmertz rise, ma la sua era una risata vera, forte, e manifestava tutta la sua cattiveria.

Puntò ancora la bacchetta su di loro, stavolta mirando entrambi.

-Ora voi due venite insieme a me, se non volete farvi altre due risate.- dichiarò assottigliando minacciosamente gli occhi.

Perry si trascinò dal suo padrone e gli leccò la mano con la lingua ruvida mentre Isabel gli si stringeva contro come per proteggerlo, ma nel contempo cercando protezione a propria volta.

Anche per la loro vicinanza, Phineas si sentì più lucido, sebbene sentisse ancora il sangue pulsargli forte nei vasi sanguigni.

Cercò in fretta una via d'uscita.

Aveva lasciato tutte le pozioni a corte e non poteva dunque sfruttarle nel tentativo di creare un diversivo. La carrozza che li aveva scortati lì si trovava dall'altra parte del cortile. Potevano provare a chiedere aiuto al cocchiere o tentare di raggiungerla e rischiare di farsi colpire ancora da quell'orribile maledizione?

Esitò ancora e l'uomo avanzò verso di loro coprendoli con la sua ombra deforme, come se li reclamasse.

L'idea lo colse all'improvviso.

Con uno scatto, afferrò Perry e gli tirò leggermente la coda.

Una vampata di fuoco scaturì per reazione dal becco scaglioso del draghetto e investì Malifishmertz che si trovò preso alla sprovvista e urlò di sorpresa.

Non perse tempo, chiuse nella mano il polso di Isabel e le urlò di correre verso la carrozza spingendola avanti a sé.

Corse più veloce che poteva, ma era rallentato dal peso di Perry.

-Aspetta! Non andare via!- lo chiamò Malifishmertz.

Cedette alla tentazione di voltarsi e fu solo per questo che riuscì a evitare il globo di elettricità che stava per colpirlo.

Si buttò di lato ma trovandosi in corsa perse l'equilibrio.

Cercò almeno di non atterrare su Perry, sollevandolo più che poteva dal suolo con le braccia.

Il raggio lanciato dal mago si infranse su un angolo della casa dietro il quale Isabel era appena sparita. Buona parte dei mattoni saltarono via.

Con uno sforzo, il piccolo drago spiegò le ali e riuscì miracolosamente ad alzarsi in aria, trasportando con sé Phineas che era rimasto ancora aggrappato a lui.

Ma non poteva andare troppo lontano, il dolore alla zampa ferita era intollerabile.

Si spinse in alto e poi planò dolcemente dietro il muro sbrecciato e si andò abbassando.

Quindi Phineas mollò la presa e si lanciò a terra.

-Sbrigatevi!- urlò Isabel già con un piede sul predellino della carrozza.

Perry si fiondò attraverso la portiera aperta passandole vicino.

Phineas allungò una mano aggrappandosi a quella di Isabel che lo tirò dentro.

-Vada!- gridò al cocchiere, che partì immediatamente dando di frusta al cavallo.

Isabel buttò le braccia al collo di Phineas mentre fuggivano dall'inseguimento furioso del mago.

Lui poté sentire il cuore di lei che batteva accelerato e capì quanto fosse spaventata.

Si trovò ad accarezzarle i capelli corvini dandole delle piccole pacche sulla schiena per farla calmare.

-Quel maledetto!- proruppe la ragazza -Con quel suo incantesimo! Cosa voleva da noi?-

Phineas non seppe cosa rispondere, ma neanche ne ebbe il tempo.

Ci fu uno schianto e vennero proiettati in avanti.

La carrozza si era fermata di botto.

Phineas si sporse dal finestrino e vide il cavallo che trottava a briglia sciolta, libero, e il cocchiere a terra, squassato dalle risate incontrollabili che sudava, piangeva e se la faceva addosso, gli stessi effetti che poco prima aveva subito lui.

Malifishmertz ricomparve dal nulla di fronte a lui come un fantasma silenzioso.

-Beccati!- gridò senza sorridere.

Allungò la mano attraverso il finestrino e acchiappò Phineas per il colletto tirandolo fuori.

Il suo viso era ustionato, spellato.

-Quella di spararmi il fuoco in faccia usando il drago come lanciafiamme è stata una bella mossa, e quando dico bella intendo che non era affatto bella!- urlò sputacchiando e contraddicendosi da solo, ma Phineas immaginò che fosse voluto.

Arrivò Isabel che senza esitare si lanciò a peso morto sul mago riempiendogli di pugni le gambe.

-Sta' lontana!- gridò Phineas, ormai consapevole della propria sorte -Vattene, va' via da qui!-

Ma lei non ascoltava, e per Malifishmertz fu facile togliersela dai piedi con un calcio.

Finì su delle pietre taglienti che le penetrarono nella pelle bucandola, magari erano state piazzate lì apposta per lei.

Cercando di ignorare il bruciore, tentò di trascinarsi verso le due figure che si stringevano insieme, si fondevano in una sola, si dissolvevano in una nuvola di lucente fumo biancastro che le entrava negli occhi appannandole la vista.

Quando riuscì a rimettere a fuoco, davanti a lei non c'era più nessuno.

Udì un ringhio insistente e subito dopo un gorgoglio strozzato, si voltò a fissare con orrore il cocchiere che era soffocato, Perry lo puntava freneticamente come se cercasse di aiutarlo. Della saliva insanguinata gli fuoriusciva da un lato della bocca.

Come per un riflesso involontario, gli andò addosso, alzò le braccia alte sopra la testa e lo colpì forte sul torace comprimendoglielo. Uno schizzo di bava si sollevò in aria mentre il ragazzo ritrovava il respiro e iniziava a tossire spasmodicamente.

Lei si girò su un fianco e vomitò sul vialetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Dun dun dunnn. Che effetto vi ha fatto questo capitolo? Scrivetemelo se non vi è di troppo disturbo o se non siete troppo sconvolti dalla mia sfacciataggine. Lo so, non era quello che vi aspettavate... Ok, la pianto. Ringrazio la mia vecchia amica Lilly26 per aver recensito e l'utente iris1996 che aveva messo la storia nelle ricordate, poi chissà per quale motivo ha cambiato idea... Se stai ancora leggendo, questo è un invito a recensire. Ma se ci sono lettori nell'ombra, prego, venite fuori, non fatevi desiderare! Avrete notato che ho innalzato il rating a giallo. Se non avete capito perché, capirete in seguito. Appuntamento al prossimo e... vi ricordo che vi voglio bene!

  
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