Cristallo
POV.
Thad
Mi
svegliai con l’uniforme della scuola a dosso e guardai
Sebastian che dormiva agitato
nel suo letto, Jeff e Nick non c’erano ed il mio cuore
batteva fin troppo forsennatamente,
infatti, pochi attimi dopo una fitta allo stomaco mi fece contorcere
violentemente. La vista si annebbiò ed una voce ,che avevo
imparato a
riconoscere ed odiare, mi riportava nell’abisso da cui ero da
poco riemerso.
Flash
back
-Thaad-
cantilenò lui, probabilmente pregustando il terrore che
avrebbe visto nei miei
occhi
-Thad aprimi, non farmi
arrabbiare proprio
oggi che sono di buon umore -
La
mia mano corse veloce ad aprire la serratura, facendolo ghignare
compiaciuto
-Aw
ma come è bravo il mio bambino, mi hai aperto subito
stavolta- mi schernì.
La
sua voce mi arrivò ovattata alle mie orecchie mentre cercavo
di isolarmi nel
mio “piccolo mondo”dove lui non poteva farmi nel
male,ci provavo ogni volta che
lui era vicino ma poche volte funzionava fino in fondo, il dolore mi
riportava
alla realtà senza il mio consenso e il mio piccolo mondo
fatto di apatia
svaniva come un arcobaleno senza luce.
-Hai
imparato come ci si comporta Thaddy- mi disse mellifluo accarezzandomi
lascivamente il braccio, i suoi occhi mi fissavano come un leone che
squarta
una gazzella
-E
dopo poco più di due giorni, sono proprio orgoglioso di te,
non sei come tua
madre- continuò a vaneggiare
stringendo
i denti e afferrandomi di scatto i capelli costringendomi a guardarlo
quando il
dolore al collo diventò insopportabile.
-Sei come lei Thad?- mi
chiese con disprezzo
-No-
sussurrai troppo spaventato da guardarlo negli occhi -Sai che odio
quando
sussurri Thad- rabbrividii, la sua vena sul collo pulsava, e pensai che
quella
volta non ne sarei uscito vivo,così urlai,
–NO
PADRE IO NON SONO COME LEI, NON ME NE VADO- cercando
di non singhiozzare per non farlo
irritare ulteriormente e rannicchiandomi subito dopo quando
arrivò il primo
calcio sulla gamba che formicolò,in quel momento sperai solo
che il mio piccolo
mondo sarebbe tornato presto per salvarmi dal dolore.
Fine
flash back
Chiusi
gli occhi, ispirando ed espirando, sapevo che non dovevo pensare a lui,
lui era
tabù e io l’avevo appena infranto.
La
testa girava quasi in cerca di un appiglio, qualcosa di stabile che non
si
muovesse come tutto il resto, qualcuno che sarebbe rimasto malgrado
tutto il
resto
POV.
Nick
Mi
svegliai accanto al mio ragazzo, era così bello il mattino.
I
capelli spettinati, le gambe rilassate intrecciate alle
mie, i ciuffi biondi che ,ribelli, mi
solleticavano il petto ed il corpo coperto solo dal lenzuolo e dalle
mie
braccia.
Amavo
tutto di lui, ma guardarlo dormire era la cosa che più mi
affascinava, la sua
innocenza simile a quella di un bambino mentre dormiva con il corpo
pieno di
me,dei miei segni, del mio amore con i muscoli rilassati ed il corpo
incastrato
al mio.
Lo
baciai più volte sulle labbra sentendo distintamente il suo
cuore battere più
forte e le palpebre alzarsi dolcemente, il suo sorriso fu accecante,
ero così
felice che lui fosse il mio fidanzato,era quasi surreale. -Giorno
amore- gli
sussurrai ad un centimetro dalle labbra sentendolo sorridere contro la
mia bocca,
il bacio che venne dopo fu dolce e passionale come la notte prima
quando,
troppo irrequieti per dormire, eravamo finiti a fare l’amore
cercando di
dimenticare per un po’ tutto il dolore che impregnava la
stanza di Sebastian e
Thad.
Entrambi
sapevamo che non potevamo semplicemente dimenticare ciò che
avevamo scoperto e
nascondersi nel nostro piccolo e sicuro nido d’amore, come lo
chiamava Wes (il
capo del consiglio della Dalton) che tendeva fin troppo ad
immedesimarsi nell’”usignolo”
e tirare in ballo cose riguardanti volatili vari in ogni situazione.
Mi
staccai dolcemente da Jeff guardandolo negli occhi e facendogli capire
che ,con
sommo dispiacere di entrambi, dovevamo andare da Thad così
,tra un bacio e
l’altro, ci preparammo, sperando che Trent, un altro
componente degli usignoli,
ci avrebbe coperto in qualche modo con i professori.
POV
Sebastian
Mi
ero appena svegliato e ciò che vidi mi lasciò di
stucco, Thad era nel mio
letto, in un piccolo angolino che mi guardava smarrito, quasi assente.
Continuando
a guardarlo mi avvicinai piano a lui e lo abbracciai delicatamente, i
suoi
occhi ripresero lucidità e le sue braccia, fin troppo magre,
mi strinsero
delicatamente la schiena -Mi spiace Thad- sussurrai passando il naso
tra i suoi
capelli e sentendolo tremare.
Restammo
così, abbracciati, cuore contro cuore e testa contro testa
cercando un calore
che ad entrambi, in due situazioni diverse, era stato tolto.
Thad
aveva bisogno di protezione, sicurezza e stabilità, elementi
che io non
possedevo, io che usavo le persone a mio piacimento e rovinavo ogni
contatto
sociale che gli altri provavano ad instaurare con me ma ,al contrario
di quanto
si possa pensare, sapevo come comportarmi con Thad.
Thad
era ferito psicologicamente e fisicamente e Sebastian non
poteva fare
altro se non trattarlo come un cristallo raro, perché era
quello che era Thad
in quel momento: fin troppo fragile,insicuro delle sue
capacità ed incapace di
salvaguardare il suo valore, Thad era un cristallo e Sebastian ,a modo
suo, se
ne intendeva di cristalli.
POV
Jeff
Io
ed il mio fidanzato arrivammo davanti alla stanza di Thad, spaventati
da ciò
che avremmo visto aprendo la porta ma, quando Nick stava per entrare di
botto,
aprii piano la porta rivelando uno scenario più surreale a
quello che avevamo
assistito lo scorso pomeriggio.
Sebastian
stava abbracciando Thad accarezzandogli la schiena, senza premere
troppo sulla
pelle mentre il moro si stava addormentando tra le sue braccia, guardai
il mio
ragazzo con la bocca leggermente spalancata ma lui, a differenza mia,
non era
affatto turbato. Nick aveva sempre sostenuto che quei due sarebbero
finiti
insieme infatti, prima che Thad cambiasse, stavano sempre a bisticciare
come
cane e gatto e si sa, il filo tra odio e amore è
sottilissimo. Ero tentato dal
lasciare la stanza per lasciargli la loro intimità ma Nick
si avvicinò a
Sebastian, -Sta meglio?- sussurrò cercando di non
interrompere la quiete,
facendomi un cenno.
-Non
lo so, lo spero- gli sussurrò Sebastian dicendo subito dopo
per smorzare la
tensione -La vostra
luna di miele
invece?- facendomi arrossire come un peperone mentre Nick rideva.
Sebastian
e Nick rimasero a parlare con una sintonia tutta nuova di cui non
facevo parte,
mi allontanai un po’ imbronciato verso il bagno quando sentii
le voci
arrestarsi di botto, Thad si era svegliato.