Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Bradamante    22/03/2008    6 recensioni
Uno scoiattolo, Oscar, André, Alain e quattro condizioni impossibili... fic pegno! Pairings: Oscar/André; André/caratteri originali - leggero.
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

André si era risvegliato nella radura. Doveva essere molto tardi, a giudicare dalle proteste del suo stomaco, del tutto indifferente alle pene d'amore. Emise un sospiro e si rialzò, per andare a prendere il suo cavallo che brucava tranquillamente l'erba.

Andiamo, piccolo mio, rientriamo...”

Qualche tempo dopo arrivò a palazzo Jarjayes e non appena varcò la soglia della cucina venne aggredito da una nonna furiosa.

Brutto mascalzone! È l'ora di rientrare? Con tutto il lavoro che c'è da fare!”

E stava giusto per ripassarlo un po' a colpi di mestolo, quando si accorse dell'aria così triste di suo nipote. Si aggiustò gli occhiali sul naso, per vedere meglio il suo viso: nessun dubbio, era successo qualcosa di grave.

André, che cos'è successo? Non sei nel tuo stato normale...”

André si scostò dalla sua antenata, ostentando una maschera sorridente e disse: “Ma niente affatto, nonna, ho soltanto una gran fame! Se vuoi che io lavori bisogna darmi qualcosa da mangiare! Il mio stomaco è piuttosto impaziente...” e si mise a ridere.

La cosa non ingannò la vecchia signora. Pensò che dopotutto non era un male la presenza di quelle nuove cameriere a palazzo, benché le dessero dei problemi con la loro inettitudine: forse con loro André avrebbe potuto distrarsi... nel senso buono, eh, perché la nonna teneva molto alla decenza!

André, quelle nuove cameriere che ho assunto oggi mi danno dei problemi” fece lei mentre gli riempiva un piatto di stufato di manzo “sono così lente, inette... un disastro! Temo di aver bisogno d'aiuto.”

Delle nuove cameriere?” fece André, sorpreso.

Sì, il generale aveva deciso che bisognava aumentarle... senza dubbio pensa che io sia ormai troppo vecchia...”

André si mise a ridere: “Tu, vecchia? Faccio fatica a crederlo, vista l'energia che dispieghi quando sei arrabbiata!” fece lui, baciando la nonna sulla guancia.

Briccone, allora, mi aiuterai?”

Ma certo, il tuo stufato è troppo buono per rifiutare.”

Finito il pasto, la nonna andò a vedere con André che cosa stavano facendo le quattro nuove cameriere. Le aveva lasciate al primo piano, per la pulizia delle camere, con l'ordine di spazzare e lavare il parquet e di spolverare i mobili. Sperava che almeno questo fossero in grado di farlo. Il lavaggio dei piatti era stato un disastro, per non parlare del bucato: il servizio di bicchieri da 24 era ora da 12, e le camicie bianche del generale erano un po' bucate qua e là perché le avevano smacchiate con troppa foga. Una volta al primo piano si accorsero che c'era dell'acqua che scorreva sul pavimento: sì, decisamente avevano lavato il parquet!

Seguendo la corrente dell'acqua che scorreva, la nonna e André arrivarono al corridoio delle camere, e là, l'incontro: quattro graziose giovani damigelle vestite da cameriere venivano avanti, tutte prese dal loro compito. Un'angelica bionda, una romantica brunetta, una delicata castana e una rossa tutto pepe. Ciascuna teneva in mano un secchio d'acqua e versava cascate sul parquet.

La nonna non poté più trattenersi: “Ma che cosa state facendo, scervellate! Fermatevi!”

Oh, madame, eppure ci avevate chiesto di lavare il parquet.” fece una.

Sì, ed è proprio quello che stiamo facendo.” fece un'altra.

La nonna soffocò a stento la sua collera. “Non così, ragazze, dovete usare gli strofinacci... sì, passare gli strofinacci sul parquet...”

André era stupefatto: davvero erano così inette, era possibile?

La nonna prese uno spazzolone dallo sgabuzzino delle scope: “Si può fare questo lavoro con questo...” e voleva fare una dimostrazione, ma André le levò l'attrezzo di mano.

Nonna, non è un lavoro per te... stasera non voglio sentire i tuoi lamenti per esserti rotta la schiena! Farò io la dimostrazione...”

La nonna lasciò lo spazzolone a suo nipote, commossa dalla sua sollecitudine: sempre premuroso e buono, questo piccolo.

Bene: ragazze, questo è mio nipote André.”

Le damigelle lo circondarono, tutte sorridenti, per fare le presentazioni: “Io mi chiamo Marguerite, piacere.” fece la bionda dagli occhi blu.

Io sono Lilia.” disse la brunetta.

E il mio nome è Balsamine.” sussurrò la castana, abbassando gli occhi.

La rossa sorrise scuotendo i suoi capelli di fiamma: “Io mi chiamo Calendula.”

Piacere.” disse André, poi, girandosi verso la nonna: “Avanti, vai a riposarti. Mi occuperò io di loro, farò il mio lavoro più tardi.”

Ma, André...” cercò di protestare la vecchia signora.

Penso che tu abbia bisogno di riposo.” disse lui, con un tono che escludeva ogni obiezione.

Va bene, piccolo mio, grazie.”

A più tardi... oh, nonna... e Oscar dov'è? Non l'ho ancora visto questo pomeriggio.”

È rientrato in caserma questa mattina e mi ha detto che non rientrerà stasera...”

Ah, bene.” disse André, cercando di ostentare un'espressione indifferente mentre pensava: “È vero... lei non vuole più saperne di me... è veramente tutto finito... anche la nostra amicizia.”

Le damigelle si scambiarono delle occhiate d'intesa... Oscar non sarebbe rientrata... che colpo di fortuna!

Allora,” fece André, lasciandosi sfuggire un sospiro dalle labbra mentre si girava verso le damigelle “dovete tenete questo attrezzo così...” e diede loro una perfetta lezione sul lavaggio dei pavimenti. Le cameriere erano incantate dalle qualità di quest'uomo e gli facevano dei gran sorrisi, soprattutto apprezzavano i movimenti delle sue braccia muscolose, e l'inclinazione che prendeva e... gli facevano dei gran sorrisi.

André notò i sorrisi un po' ebeti delle damigelle, ma non sapeva che pensare. Dopo aver asciugato il parquet, diede a ciascuna di loro un compito: spolverare i mobili, riporre la biancheria negli armadi, lavare le finestre, cambiare i fiori nelle camere.

Questo avrebbe dovuto essere così facile, eppure... qualche secondo dopo aver mandato le cameriere alle loro incombenze, mentre riponeva spazzolone e strofinacci, un grido femminile squarciò il silenzio. Accorse e vide in una camera la brunetta Lilia, la quale avrebbe dovuto spolverare i mobili, che aveva fatto cadere un vaso di cristallo e si era tagliata un dito cercando di raccogliere i cocci. Piangeva ed allora André tirò fuori il suo fazzoletto per farle una fasciatura: lei ne approfittò per stringersi a lui.

Oh, grazie, André, voi siete un uomo così gentile...” disse, sbattendo le ciglia.

André non ebbe il tempo di reagire che si udì un altro grido: accorse ancora e vide in un'altra camera la castana Balsamine sepolta da una montagna di panni che aveva mal riposto nell'armadio e che erano tutti caduti su di lei. La liberò e poi la scosse perché non sembrava riprendersi. Lei mormorò, posando le sue mani sulle sue spalle virili, aggrappandosi come un'annegata.

Oh, André, grazie, credevo di morire soffocata...” disse, infine, guardandolo con occhi di cerbiatta “mi avete salvata... siete così cavalleresco...”

André si liberò, e fece per rimettere in piedi la damigella, quando sentirono un rumore molto forte prodotto da una scala appena caduta a terra. Il rumore veniva dalla camera del generale, dove la rossa Calendula stava lavando le finestre. Ed infatti André entrò nella camera giusto in tempo per vedere la bella damigella che si teneva all'asta delle tende, in aria e sul punto di cadere. Accorse e la damigella in pericolo cadde nelle sue braccia come una mela matura.

Oh, grazie, mi avete salvata... ah, come siete forte...” sospirò lei, mentre accarezzava il suo bicipite.

André la depose al suolo, e disse alle cameriere: “Ho qualche cosa da fare in cucina... voi tre per il momento non fate niente, riposatevi un po'... soprattutto non fate niente! Io torno presto...” e si diresse verso la cucina. Aveva decisamente bisogno di bere qualcosa... non era così ingenuo da non rendersi conto che stava succedendo qualcosa con quelle damigelle, ma aveva bisogno di rimettersi un po'.

Ah, sì, era appena stato respinto per tre volte ancora dalla donna che amava e improvvisamente tre donne giovani e carine gli facevano delle... avances... decisamente la sua vita era strana. Si servì un bicchiere di cognac e sospirò.

Aveva appena finito il suo cognac che la bionda Marguerite entrò nella cucina, tutta agitata, lo prese per un braccio e con i suoi occhi blu in lacrime gli disse: “Oh, André, venite con me, c'è un problema nella camera di madamigella Oscar, ehm, voglio dire, nella camera del Colonnello...”

André la guardò interrogativo: “E voi, come fate a sapere... ah, bah, le altre cameriere, non è vero? Ma che c'è?”

La giovane donna tutta tremante: “Oh, venite, dovete vedere voi stesso... c'è un orribile insetto tra i fiori!” disse, conducendolo verso la camera.

La bionda cameriera spinse André nella camera e chiuse la porta. André si girò e vide che nascoste dietro la porta c'erano le altre tre ragazze.

Allora... era una trappola...” disse, alzando un sopracciglio.

La bionda Marguerite avanzò verso di lui, seguita dalle altre, che vennero a circondarlo.

Non dite così, André... non è un trappola... soltanto un'offerta d'amore...”

Voi scherzate, non è vero?” rispose, cercando di mantenere la calma.

Niente affatto...” fece lei accarezzandogli la guancia. “E noi siamo tutte d'accordo... sapete... nessuna di noi vuole rinunciare a voi... avete capito?”

André la guardò, turbato, poi disse: “Io... io non posso.”

E cercò di liberarsi, dirigendosi verso la porta. Una mano femminile lo trattenne per il braccio.

È inutile fuggire... lei non vi amerà mai, non sarà mai vostra... allora perché non prendere del piacere quando vi è offerto? Noi sappiamo perfettamente che il vostro cuore è già preso e noi... noi non siamo interessate ad avere quello...” fece la bionda sussurrando dietro il suo orecchio. “Venite... nessuno ci disturberà qui... e noi abbiamo detto che voi siete uscito...”

Dove sarebbe andato a finire per stordirsi e non pensare più a lei? Un brivido percorse il suo corpo intero.

La bella bionda prese la sua mano e lo fece girare, guardandolo con i suoi occhi blu così simili ad altri occhi di cielo.

Venite... questo non è che un sogno... solo un sogno...” disse lei, baciandolo, mentre una lacrima scendeva lungo la guancia del giovane uomo.

E André si lasciò affondare in questa illusione.


Continua...

(la quarta condizione nel prossimo capitolo.. eh eh eh...)

@Anonima86: Grazie! Ma ancora manca l'ultima condizione e l'epilogo... ^__^

@Nisi, grazie ancora per avermi ispirato l'idea che mi ha tratto d'impaccio. Ormai la fic è quasi finita... cercherò di essere più veloce con l'aggiornamento.

@Daydreamer: povero André, è stato davvero maltrattato... mi sento in colpa...

@WICCA87: Certo, ecco il link Il y avait une fois

Però un avvertimento... siccome la fic era molto lunga non ho avuto il coraggio di chiedere di “betarmela”, perciò le correzioni le ho fatte io, con l'aiuto del correttore automatico e di un sito specializzato in grammatica francese. Non so se sia il caso di prenderlo come esempio di buon francese... ehm... anche se alcune ragazze francesi che l'hanno letta mi hanno detto che va molto bene. Forse non ci sono errori madornali... ^__^

@kira91: le tue previsioni si sono rivelate esatte, eheheh... e poi sì, credo anch'io che siamo più o meno coetanee, anche se temo di essere più vecchia. ^^

@Juuhachi Go: la scelta del nome da condottiero non è casuale, ma è un piccolo omaggio alla mia amica Kyomine, che ha scritto numerose fanfictions in inglese su Alessandro Magno (tratte dal film). Si possono leggere su FanFiction.net qui ^__^

Poi... sì, sgrezzare esiste davvero in italiano. Secondo il vocabolario Treccani: sgreżżare v. tr. [der. di grezzo, con il pref. s- (nel sign. 4)] (io sgréżżo, ecc.). – Lavorare in modo da togliere dallo stato grezzo: s. una lastra di marmo, un tronco d'albero.

Dunque, volevo far dire alla nonna che le fanciulle in questione erano grezze, rozze, da civilizzare, da dirozzare, e volevo dar l'idea di un lavoro faticoso, come, appunto, levare il grezzo dal marmo. Svezzare non corrisponde a quello che volevo dire io: infatti significa levare un vizio, un vezzo, oppure iniziare lo svezzamento del bambino allattato al seno. Di ciò ho una discreta esperienza: il giorno in cui mio figlio passò dalle pappine ai maccheroni non fu mai abbastanza benvenuto! Si usa anche, ma non appare sul vocabolario, per indicare scherzosamente l'iniziazione sessuale.

Per quanto riguarda il restauratore: volevo proprio dire restauratore. L'accordatore accorda, il restauratore restaura. Talvolta restauratore e accordatore sono un'unica persona, ma io volevo proprio enfatizzare il discorso: Oscar scassa veramente il suo piano con le sue dita d'acciaio. ^__^

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Bradamante