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Autore: isawri    18/09/2013    2 recensioni
"E' per il tuo bene, tesoro."
Non capivano che non bastava spedirmi in un altra città, non capivano che non potevano cancellare il mio passato, non capivano che la storia era destinata a ripetersi. I miei guai mi avrebbero seguita come fossero la mia ombra, non potevo semplicemente scappare.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Paul Lahote, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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- Questa storia fa parte della serie 'Il passato torna sempre a farci visita'
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« Ancora non riesco a capire per quale motivo non mi hai lasciato togliere di mezzo quel bastardo. » Replicò Nico per l'ennesima volta. 
Stavamo affrontando quel discorso da almeno quattro ore. 
Ero stanca e soprattutto non ne potevo più di ripetere sempre le stesse cose. Ma d'altronde che altro potevo fare? Se avessi messo in chiaro punto per punto ciò che era racchiuso nel mio piano mi avrebbero fermata; e senz'altro nè sarebbe andata di mezzo la sicurezza del mio branco. Non potevo permettere che in futuro, in un futuro in cui non avrei avuto più voce in capitolo per proteggerli, si sarebbe ripetuta tutta questa storia.
« Basta! » Sbottai in fine, non avevo neanche seguito il suo discorso. Ero troppo preoccupata per la loro incolumità per poter pensare a quanto potessero avercela con me una volta che Nico gli avesse riferito l'accaduto. « D'ora in poi si fa quello che dico senza discutere. » Aggiunsi con un tono distaccato ma deciso.
« Una volta non la pensavi così. » Mi ricordò Nico con tono pacato. « Una volta ti importava la nostra opinione. Ti ricordi? Eravamo un gruppo. » Continuò. « Ma vedo che torniamo ai vecchi metodi. Almeno Simone non di preoccupava di mostrarsi nostro amico; lui ci detestava ed era palese. » Aggiunse tagliente. 
A quelle parole fu come se qualcosa dentro di me si lacerasse. Non poteva davvero pensare quello che aveva detto. Gli volevo bene, e questo doveva saperlo. Volevo bene a tutti loro. A Nico in particolar modo; e dopo tutto ciò che avevo passato per aiutarlo e per convincere Simone ad accoglierlo in casa nostra, facevo fatica a credere che quelle parole fossero davvero uscite dalla sua bocca. 
« Dove stai andando? » Chiesi notando che si dirigeva verso la porta di casa.
« Vado a chiedere ad Embry se può ospitarmi per un paio di giorni. » Rispose freddo prima di uscire di casa. 
E come se il litigio non bastasse sentii il mio telefono squillare dalla stanza accanto, sapevo già si trattasse di Kate ma in questo momento non ero proprio dell'umore per discutere anche con lei... Entrai nella mia stanza e presi il telefono per poi buttarmi di peso sul letto.
« E' successo qualcosa? » Ormai la frase di apertura per ogni conversazione che avveniva tra me e Kate era quella. Puntai poi lo sguardo su Paul ancora intento ad armeggiare con il computer; fortuna che si era offerto lui, non avrei mai trovato il coraggio di chiedergli un favore. 
« Questo devi dirmelo tu! » Mi schernì. « Mi ha appena chiamato Nico. Vuoi spiegarmi che diavolo gli hai detto per farlo arrabbiare tanto?! Mi ha praticamente pregato di capire cosa ti passa per la testa e giuro che se non sapessi a perfezione ogni minimo pensiero che passa per quella testolina bacata che ti ritrovi... »
« Kate! » La interruppi. « Lo sai com'è fatto Nico. E' impulsivo e vuole fare di testa sua; non ha digerito il fatto che gli abbia imposto degli ordini. Un paio di giorni e tutto tornerà come prima. » Almeno spero. 
« So com'è lui. Ma so anche come sei fatta tu, e nonostante ti abbia ripetuto più volte che non approvo il tuo piano non posso impedirti di fare nulla, quindi vedi almeno di non metterti tutto contro. »
Sospirò. « D'accordo che non sanno cosa vuoi fare, ma non devono permettersi di trattarti male. Ti stai sacrificando per loro diamine! »
« In fondo nè hanno il diritto. Non sanno cosa stia succedendo, si sentono spaesati... » Ed eccomi lì a giustificarli per l'ennesima volta, in non so ormai più neanche quanti anni. Sono i miei ragazzi, e per tutte le liti che ci sono state e potranno esserci non potrò mai avercela con loro.
« Diritto un cavolo. Giuro che il prossimo che si permette di prendersi una libertà simile gli stacco la testa a morsi! » Scoppiai a ridere nel sentire la sua affermazione, e seppur certa che cercasse di nascondere il suo ghigno sapevo che anche Paul stava ridendo. 
Chi mai riuscirebbe a rimanere serio quando Kate si arrabbia?! Giuro, che se mai troverò una persona dotata di tale capacità gli costruirò una statua!
« Ti chiamo appena si calmano un po' le acque... » Replicai calma prima di riattaccare. 
Poggiai nuovamente il telefono sul comodino.
Nel voltarmi la prima cosa che notai fu lo sguardo interrogativo di Paul. Erano giorni che assisteva a liti e telefonate criptiche. Sapevo si aspettasse delle spiegazioni. Ma non avevo ancora deciso se fosse il caso metterlo al corrente di ciò che stava succedendo o meno. 
« Che vuoi sapere? » Chiesi tranquilla. L'unica soluzione per evitare che ogni volta che succedesse qualcosa puntasse su di me quegli occhi scuri e quello sguardo indagatore era accennargli qualcosa di ciò che stava succedendo. 
« Sto sognando?! » Esclama stupito e stropicciandosi gli occhi. « Non credevo che la piccola Walker sarebbe mai riuscita a rivolgermi la parola senza la sua inseparabile acidità. »
 « Nè deduco che non ti interessa. Meglio così. »  Tornai in fretta al mio tono freddo e distaccato. 
«  Permalosa. » Mi aggettivò per poi buttarsi sul letto accanto a me. « Dai, dimmi. »
« Che cavolo di risposta è, dimmi? Ti ho chiesto che vuoi sapere, non ti ho detto vieni qui che ti faccio la radio cronaca della mia vita. » Replicai acida. Ammetto che un pochino, ma solo un pochino, l'aggettivo che mi aveva attribuito mi ha infastidita.
Il viso di Paul fu caratterizzato da un ampio sorriso. E che sorriso! 






 
Angolo autrice:
Anche questo è uno di quei capitoli di passaggio. Dobbiamo cominciare a spiegare un po' cosa sia successo in passato prima di poter procedere con il presente, ho deciso di dividere questo capitolo in due parti così da poter spiegare tutto nel modo migliore. 
Detto questo, voglio ringraziare davvero tanto tutte quelle persone che hanno inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite. Grazie!
isa.
 
  
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