- Cap 5-
La vera fine. Un nuovo
inizio.
Stavo osservando
George.
Qualcosa era cambiato in
lui.
Erano giorni che non usciva dalla
sua camera, e finalmente l'aveva fatto.
Era sceso sempre con quella sua aria
triste che gli aleggiava attorno, ma aveva sorriso quando mi aveva
visto.
Aveva sorriso!
E aveva mangiato un
po'.
Un buon inizio
direi.
Stavo seduta sul prato, abbracciata
ad Harry. Accanto a me, Ron e Hermione discutevano su cosa potesse essere preso
a George.
- Ragazzi- dissi piano, attenta a
non farmi sentire dal ragazzo che stava in piedi in un angolo del giardino a
contemplare il cielo - sono stata molto dura l'altra
volta...-
Mi rattristai al solo
pensiero.
Harry mi strinse a sè e mi baciò il
collo.
- Ginny, non rattristarti. Sei stata
dura, è vero, ma qualche cambiamento l'abbiamo visto, non
trovi?-
- Ma sì, Ginny...- disse Hermione,
allungando il braccio e poggiando una mano sul mio
ginocchio.
- Non preoccuparti- continuò
Ron.
Sorrisi a tutti e tre e abbracciai,
gettandogli le braccia al collo, Harry.
Rimanemmo poi ad osservare
George.
Una farfallina colorata gli si
avvicinò e lui allungò una mano.
Quella girò più volte per poi
posarvisi. Spiccò quasi subito dopo il volo. George la seguì con lo sguardo. Si
girò e vide che noi lo osservavamo.
Aveva le labbra rivolte verso il
basso. Gli occhi però erano puliti, non più lucidi, rossi,
gonfi.
Gli sorrisi, e suppongo che lo
fecero anche gli altri.
Alzò un lato delle labbra e poi
l'altro.
Si avvicinò a noi e si sedette
accanto a noi, senza dire nulla.
Lo seguimmo con lo
sguardo.
Mi allontanai da Harry e mi
avvicinai gattonando. Gli passai una mano tra i capelli.
- Come va oggi?- chiesi
tranquilla.
- Meglio.-
rispose.
Prendemmo a parlare del futuro, di
cosa avremmo fatto dopo, a inizio dell'anno scolastico.
Erano stati istituiti corsi di
recupero per chi avesse perso degli anni a scuola a settembre, che si sarebbero
tenuti nelle librerie e biblioteche di Diagon Alley.
Io, dissi, sarei tornata normalmente
a scuola.
George strinse i
denti.
-Io continuerò il mio lavoro nel
negozio. So che Fred avrebbe fatto lo stesso.- disse
sicuro.
I miei occhi si riempirono di
lacrime.
- Oh George...- l'abbracciai
forte.
Stava tornando il mio George, il
ragazzo estroverso che era sempre stato. Lo sapevo, sarebbe tornato. Non presto,
ma questo non m'importava affatto.
Forse aveva capito che Fred in
realtà non era affatto morto, ma vivo dentro di noi.
Perchè un uomo non muore mai
veramente se c'è qualcuno che gli permette di vivere col suo solo
ricordo.
Harry l'aveva imparato a suo tempo.
Avevamo imparato tutti noi, tutti i Weasley. E ora aveva imparato anche
George.
Quella sera cenammo tutti assieme,
con Harry e Hermione. Vennero anche Charlie, Bill e Fleur con la loro piccola
figlioletta, Victoire.
Tutti
sorridevamo.
Vedevo mamma e papà che si
scambiavano occhiate fiere tra di loro.
I loro piccoli bambini erano
cresciuti. E anche se non erano più in sette, la famiglia si era
allargata.
Dopo qualche anno ci saremmo sposati
tutti, e quel che fu, è ancora. Ma meno triste il suo
ricordo.
George si sposò con Angelina, la sua
compagna di squadra ad Hogwarts.
E suo figlio si chiama
Fred.
***
E con questo capitolo si conclude qui questa fan fiction dedicata alla morte di Fred.
Davvero ringrazio chi, anche se non ha commentato, ha letto. Mi ha fatto sentire tranquilla. Mi ha dato la forza di continuare. E ringrazio, non finirò di farlo, chi ha commentato: lilla4eve, gardenia, Maglodra, _Sweet_Angel_, mara_star.
Dedico questa fan fic, lo so che è strano che la dedico alla fine, ma solo ora che è finita ho il coraggio di farlo, a mio nonno, che è morto quest'estate. Spero che gli sia piaciuta, perchè sono convinta che lui sapeva già tutto. Che l'avrei scritta, e che l'avrei fatto mentre pensavo a lui. Mi sono calata in quel dolore che non volevo rivivere, ma che mi ha dato la forza di andare avanti.
Un'ultima cosa. Il primo capitolo si chiama "Epilogo" non perchè abbia sbagliato a scrivere, ma perchè era "l'epilogo" della vita di Fred. Lui era morto. I Weasley, soprattutto George, hanno vissuto un periodo di transizione che doveva chiudersi con la morte del gemello e viverne un altro continuando a vivere. Morire per vivere.
Grazie ancora.