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Autore: cristinacilluffo    18/09/2013    1 recensioni
"-Ti prometto che nessuno ti farà mai del male.-
-Non potrai esserci sempre.-
-Ci proverò e ti giuro, non mi lascio intimorire da niente-, sorrise.
-Credo di amarti davvero, come nessuno ha mai amato-, abbassai lo sguardo imbarazzata.
Le dita alzarono il mio mento, facendomi incontrare i suoi occhi profondi, smeraldi.
-Non ci crederai mai, ma in tutti questi secoli ti ho cercata ovunque, ed eccoti qui. Non ti lascio andare ora che ti ho trovata, signorina.-"
THE NIGHT’S SHADOWS.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=VTgqvBjWMHg&feature=youtube_gdata_player
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP, Triangolo, Violenza
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Chapter 1
 
Alyson Calder.
 
DRIIIIIN DRIIIIIN’
 
La sveglia cominciò a emettere quel suono così fastidioso che ti incita ad alzarti, e come ogni mattina il sole investì i miei poveri occhi che cominciavano ad aprirsi. Presi la sveglia fra le mani e con un tonfo sordo la spensi.
Perché devo alzarmi? Perché devo andare in quella fottuta scuola se ogni volta è uno strazio riuscire solamente ad entrare in classe?
Affondai di nuovo la testa nel cuscino,sospirando. Era inutile,ogni mattina andava a finire così: io che spegnevo la sveglia e poi mi riaddormentavo.
 
DRIIIN DRIIIIN DRIIIN’
 
Ma non l’avevo spenta? Oh santo cielo!  Non posso neanche dormire in pace.
Mi convinsi che era meglio alzarsi prima che saliva mia madre con.. solo dio sa cosa.
Così, per la seconda volta, spensi la sveglia ed entrai in bagno,  sciacquandomi la faccia scombussolata dal sonno.
Mi guardai allo specchio e l’immagine riflessa non era delle migliori. Apparte che non lo era mai stata, ma quella mattina era particolarmente orribile. Gli occhi grandi che mi ritrovavo erano due piccole fessure, le labbra screpolate dal freddo di novembre e i capelli, di solito mossi, si ritrovavano ad essere arruffati, come se fossero una parrucca.
L’unica cosa che si salvava, a mio malgrado, era il naso.
Decisi di aggiustarmi e di vestirmi prima di far colazione, o se no avrei spaventato i miei, genitori che non si preoccupano troppo per la figlia, ma quando vogliono, possono essere terribilmente assillanti.
Scesi al piano di sotto e trovai mio padre intento a guardarsi una delle sue partite in tv, di quelle squadre straniere con nomi troppo lunghi e troppo complicati.
Mia madre, invece, era intenta a preparare la colazione, che come ogni mattina si scordava nei fornelli,bruciandola. Un fumo denso e grigio e una puzza assillante girava per la cucina e lei cercava in tutti i modi di salvare qualche pezzo di pancake, prendendo ogni cosa che gli capitava che potesse aiutarla a salvarlo.
Già,come avrete capito mia madre è negata a cucinare,proprio come io sono negata a studiare, ma questo non ha importanza, il cibo è più importante e io morivo dalla fame.
“buongiorno” dissi entrando in cucina e sedendomi nello sgabello.
Mia madre si accorse,casualmente, di me e mi salutò con un cenno della mano, troppo impegnata nei fornelli.
Presi un mottino dalla confezione, riempii un bicchiere, preso dallo stipetto, di latte freddo e mi rimisi a sedere.
 
“mamma vado a scuola!” dissi sistemando le ultime cose nello zaino e portando una spallina sopra la spalla destra.
“oggi lavoreremo tutto il giorno! Quindi a cena sarai da sola!” disse mia madre affacciando la testa fuori dalla cucina.
Ah, non vi avevo detto che i miei sono “grandi lavoratori” e che la maggior parte delle volte rimanevo tutto il giorno da sola. Buon per me potreste dire, ma stare sempre da sola non è bellissimo, non ho neanche una sorella o un fratello. Niente,zero,da sola come un cane a mangiare davanti alla tv o davanti al pc.
Esco di casa,chiudendo la porta ,prendo la bicicletta nel garage e comincio a pedalare verso l’istituto.
Tanto per informarvi : mia madre fa l’infermiera, mentre mio padre è un poliziotto, quindi due lavori impegnativi, no?
Arrivai a scuola con 10 minuti di ritardo, così mi precipitai verso la classe,rischiando di cadere di faccia.
Appena aprii la porta ansimante, tutti gli alunni si girarono verso di me. Dovevo avere un aspetto terribile,perché si misero a ridere, tranne quella arpia della professoressa Robinson che mi fulminava con lo sguardo.
“signorina Calder, un'altra volta in ritardo?” chiese girandosi verso il libro che aveva tra le mani.
“mi scusi! Mentre pedalavo, non ho visto un gatto attraversare la strada.” Fu la prima scusa che mi venne.
Si alzò un risolino tra i banchi, facendo incazzare ancora di più la professore che cominciò a urlare, sputando.
Sempre, sputava sempre quando urlava.
 
La lezione riprese e ,fortunatamente, potei andare a sedermi nel solito banco vuoto: infondo alla classe,nascosto. Anche se quella volta, una ragazza era seduta accanto. Ma non ci feci molto caso.
Buttai fuori il quaderno a quadretti di “matematica” e cominciai a fare disegnini strani o qualunque cosa mi passasse per la testa, distraendomi dalla noiosa lezione di equazioni.
 
La campanella suonò e ,finalmente, quell’ora di matematica era passata piuttosto velocemente.
Mi precipitai fuori dalla classe ,camminando verso l’armadietto per prendere i libri per la lezione di chimica, che stava per cominciare.
Non odio la chimica, ma neanche l’amo! Anche perché  il professore era giovane e bello,molto bello, ma il solito cascamorto con le ragazze.
 
ALLYY” mi chiamò una voce che conoscevo troppo bene.
Senza neanche il tempo di rispondere, mi ritrovai subito fa le braccia delle mia migliore amica.
“Carly qualche giorno mi ucciderai dallo spavento!” dissi cercando inutilmente di staccarmi da quella stretta soffocante.
“Ally mi sei mancata da morire!”
Come se non ci vedessimo da tanto! Pensai.
“Carly ci siamo viste ieri! Ed inoltre, mi hai chiamato la sera per raccontarmi dell’invito del ragazzo che ti piace, non ricordi??”.
Lei era diversa da me, se voleva che quel ragazzo gli parlasse o che gli chiedesse di uscire, lei faceva di tutto per riuscirci.
E alla fine ci riusciva, non so come.
Io invece avevo sempre pensato che il ragazzo doveva fare la prima mossa, se realmente mi voleva. Forse era il mio orgoglio, ma non potevo farci niente. Non avevo il coraggio di andare da lui dicendo ‘ehi vuoi uscire con me??’. Non l’avevo mai fatto! Neanche da piccolina.
“e io proprio di questo volevo parlarti!” disse, ma la campanella risuonò, avvertendo tutti che l’ora successiva era iniziata!
“me lo dirai a mensa!” dissi sorpassandola e correndo verso l’aula, sbattendo a destra e a sinistra fra gli altri ragazzini che si affrettavano a raggiungere le proprie classi.
Mentre affrettavo il passo qualcuno mi prese in pieno , facendomi cadere come un sacco di patate, producendo un sonoro ‘TONF’.
Cominciai a imprecare mentalmente mentre mi alzavo, massaggiandomi la parte dolorante.
“scusa non ti avevo visto” disse il ragazzo che mi aiutò ad alzare.
Guardandolo negli occhi incontrai un verde smeraldo che mi fece barcollare. Erano così intensi che ci potevi cadere dentro.
“stai bene?” mi chiese riportandomi sulla terra ferma.
Scrollai le spalle annuendo, sorridendogli in seguito.
Poi mi aggiustai e potei constatare altri particolari di quel ragazzo così misterioso.
Aveva dei riccioli castani disordinati che gli cadevano sulla faccia, le labbra piene e rosse e le mani più grandi delle mie. Era molto alto tanto da mettermi in soggezione. Aveva una maglietta bianca, che gli copriva gli evidenti addominali, e una giacca nera.
I jeans, neri e stretti, gli coprivano i fianchi e le lunghe gambe, e ai piedi portava delle converse bianche.
Poi con uno scatto improvviso mi sorpassò e cominciò a camminare, così come feci io dal lato opposto, ricevendo un “ci si vede in giro”.


*SPAZIO ALL'AUTRICE*
rieccomi. scusate l'assenza, solo che nelle altre fanfiction ci sono state delle complicazioni quindi ora non so se continuarle oppure no. Buh, fatemi sapere voi.
Comunque avevo pensato a questa trama e ho deciso di impegniarmi seriamente per riuscire a fare una fanfiction accettabile, almeno. 
Grazie per tutte le persone che la seguiranno, recensendola. Voglio sapere cosa ne pensiate e soprattutto voglio che mi date dei consigli, delle vostre opinioni su qualsiasi cosa. 
Riguardo i capitoli cercherò di pubblicharli ogni giorno. Scusatemi se alle volte ritarderò.
Ora vi lascio. 
Un grosso saluto.

-cri xx

alyson: 


 
   
 
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