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Autore: elelove98    18/09/2013    0 recensioni
Una famiglia assente,un fratello protettivo e una vita da ricominciare.
La classica trama di un bel film d'amore che andrà a finire bene,ma questa storia è ben diversa.
E' la storia di Denise,è la sua storia. Una ragazza ingenua,testarda,fragile,sensibile,orgogliosa,ma che quando ama dà davvero tutto.
E chissà se proprio quando le arriva una lettera per un'università prestigiosa,sia la svolta che ha sempre cercato...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                               -Capitolo 4-

Richard al ritorno cercò di non piangere e pensò positivo: ora sua sorella si poteva costruire felicemente il suo futuro e nulla del suo passato l'avrebbe più ferita poiché si trovava ormai moltissimi chilometri lontana. Gli stava bene così.
Quando parcheggiò la macchina ed entrò in casa,notò che fra gli incarichi del giorno c'era quello di andare a buttare la mondezza,ma spettava a sua sorella.
-Accidenti a te,Denny! Ti scordi sempre qualcosa.-per la casa rimbombò solo la sua voce,ma nessuno rispose a quel rimprovero. Beh,doveva abituarsi.
Sospirò sonoramente e prendendo il sacco della mondezza,si diresse al cassonetto davanti casa sua.
Arrivato,posò un piede sulla leva e lo aprì. Per fortuna quel giorno non era pieno.
-Dov'è quell'impiastro di tua sorella?-una voce glaciale,indifferente rese il tonfo del sacco della mondezza nel cassonetto più rumoroso del solito,poiché il silenzio che era calato era teso e pieno di cose che non avrebbero mai detto.
-Sparisci,tu non devi neanche sapere dove sta lei!-esclamò lui,lasciando bene intendere che con una sola domanda l'aveva già irritato.
-Girati quando ti parlo!-ordinò lui. Si sentiva sempre il re del mondo,quando sarebbe cambiato?
-Ho ventiquattro anni,non hai più alcuna autorità su di me,padre.-scandì quella parola infastidito,girandosi verso di lui e fissando quell'uomo che,ahimè,gli ricordava un sacco la sorella.-Ammesso che possa chiamarti così.-.
-Io ti ho fatto una domanda,dov'è lei?-.
-E io ti ripeto che non hai il diritto di saperlo. Non c'hai,anzi avete,cercato per quasi un anno intero e pretendi che te lo dica? Fai solo una cosa: sparisci per sempre e non fatti più vedere. La prossima volta potrei non essere così gentile con te.-entrò dentro il cancello di casa sua e lo chiuse bene,anche se poteva benissimo essere scavalcato. Lo lasciò lì come uno stoccafisso che lo fissava duro,arrabbiato,infastidito,quasi dispiaciuto...Quale di questi poteva essere quello più appropriato?
Si chiuse alle spalle la porta più attento del solito e sospirando,decise di mettersi ai fornelli. Avrebbe cenato,si sarebbe guardato la partita e sarebbe andato a dormire. Con il gelato,quello non poteva mancare di certo.
Quell'uomo doveva sparire per sempre anche dai suoi pensieri!

 

 

                                                                                                                                                ***

 

...Grazie per aver viaggiato con noi. Buona giornata!”
Denise si svegliò proprio quando vennero pronunciate quelle parole e infatti saltò come una molla sul sedile quando vide tutti i passeggeri alzarsi per uscire.
Uscita,migliaia di persone andavano e venivano da tutte le parti per prendere il volo,fare il biglietto e chi più ne ha più ne metta.
Sorrise al vedere per la prima volta l'America,era così emozionata per l'Università che non aveva pensato che avrebbe anche vissuto così nel suo paese preferito.
Una volta presa la sua valigia,che aveva solo il minimo indispensabile,chiamò un taxi e dicendogli di portarla all'Università,con un inglese un po' buffo,partì di nuovo.
Doveva mettersi in testa che se voleva farsi capire anche per la cosa più banale,doveva parlare solo inglese. Che pensiero idiota,quello lo sapevano tutti! Per fortuna al liceo,anche se faceva poche ore d'inglese,aveva avuto un'insegnante valida e quindi lo parlava più che bene. Calcolando anche che il pomeriggio si era divertita a vedere i film in inglese,poteva stare tranquilla!


Quando arrivò,pagò il taxista e sorridente entrò con il trolley dietro. L'ansia e la preoccupazione però erano sempre lì,che la mettevano sempre in guardia da tutto.
L'università di Stanford era un edificio grandissimo,enorme e sicuramente che non passava inosservato. Moltissimi giovani della sua età avrebbero fatto carte false per esserne ammessi e lei era stata così privilegiata che le era stato concesso senza richiedere test superflui. Certo,questo non voleva dire che tutto sarebbe stato facile. Anzi,lo studio e i compiti sarebbero stati all'ordine del giorno,ma lei non si sarebbe arresa. Aveva fatto tanti sacrifici per arrivare dove era ora: non poteva fallire!

Quando entrò,il suo viso andava a destra e a sinistra incuriosito da ogni minimo particolare. Era così affascinata e rapita da ciò che vedeva,che non si accorse che sbatté contro qualcuno. Si scusò mortificata,capendo che per fortuna aveva colpito uno studente. Se fosse stato un professore,si sarebbe sicuramente preoccupata per tutto il giorno.
Ma ora dove doveva andare? Certo,nella sua stanza,ma dove stavano i dormitori? Con chi l'avrebbe condivisa?
Poco più avanti vide un gruppo di tre ragazze che sembrava stessero parlando,o perlomeno cinguettando tra loro. Beh,se erano le uniche alle quali poteva chiedere informazioni,per ora se lo sarebbe fatto andare bene.

Si avvicinò e così sentì anche quello che si stavano dicendo.
-Ti giuro,ieri ho visto un vestito fantastico in centro! Domani me lo devo assolutamente andare a comprare!-esclamò una,che sembrava su di giri. Era un po' bassina,i capelli neri che erano stati legati con delle trecce e gli occhi si vedevano a malapena per il trucco pesante,ma erano neri anche quelli.
-Certo,potrebbe starti bene con la borsa che ti ho regalato! Però il mio sarà più fashion!-disse una ragazza castana,con delle ciglia da far spavento per quanto erano lunghe e truccate, e due occhi marroni sotto le lenti dei suoi occhiali. Aveva quell'aria da prima della classe,che però si vantava un sacco.
-Non illudetevi ragazze! Al ballo dovrete portarvi un paio di occhiali da sole per quanto vi accecherà il mio di vestito!-si vantò l'ultima di queste,più alta e con dei capelli biondi da far paura,con il classico fisico da modella e gli occhi verdi nascosti sotto l'eye-liner.
Ma a Denise quegli occhi erano familiari e si ricordava anche a quale persona del suo passato appartenevano.-Caroline?-mormorò lei incerta,cercando di farsi sentire fra tutti gli urletti e schiamazzi euforici che facevano quelle tre.
La bionda,chiamata in causa,si voltò verso quella ragazzina impicciona che aveva osato intromettersi nella sua conversazione. E poi come conosceva il suo nome?-Scusa,qualcuno ti ha invitato a partecipare?-le chiese acida.
Denise spalancò gli occhi: quella che aveva davanti non poteva essere di certo la bambina la quale una volta aveva la nomina di sua migliore amica. Era una bambina dolcissima e gentilissima,soprattutto con lei,che le aveva promesso che non sarebbe cambiata mai e invece era diventata una....gallina!
-Non ti ricordi di me?-provò a chiederle ancora.
-Perché dovrebbe conoscerti? Ma hai visto come ti vesti!?-squittì ridendo la ragazza bassina.
Denise si irritò non poco. Era appena arrivata e già la trattavano così? Poi,come si permetteva di insultare il suo abbigliamento!? Certo,indossava una maglietta a maniche corte bianca con qualche disegno stampato su,dei jeans e le sue immancabili converse: era pur sempre semplice,ma lei stava bene vestita così. Con una canotta e dei pantaloncini così corti che quasi quasi si vedevano le mutande,lei non si sarebbe sentita sicuramente a suo agio. Eppure quelle tre erano vestite così...e osavano pure insultarla!
Voleva tanto risponderle per le rime,ma non voleva rendersi antipatica già appena arrivata e si limitò a sorridere.-Scusate,è solo che Caroline l'ho conosciuta quando eravamo bambine.-.
-Davvero?-domandarono le due all'unisono,rivolgendo lo sguardo alla diretta interessata.
-Sì. Sì è così,ma sono tempi andati quelli ormai.-chiarì subito,non volendo sfigurarsi davanti le sue ''amiche''.-E adesso stammi bene a sentire tu!-disse indicando Denise.-Prova solo a rivolgermi ancora la parola o a mettermi i bastoni fra le ruote e la pagherai molto cara,sono stata chiara?-.
Denise,dal canto suo,non si stupì più di tanto di questo suo comportamento. Era passati tanti anni dall'ultima volta che si erano viste e quindi era cambiata,in peggio,ma non erano più affari suoi. Sapeva come gestire le persone come lei.
Infatti,sorrise ancora di più.-E' stato anche per me un piacere rivederti.-la salutò con la mano,raggiante e poi si diresse da altre persone per chiedere dove fosse la sua stanza.
Caroline la guardò andarsene in silenzio,alquanto scioccata dalla risposta ricevuta,ma subito dopo si infuriò. Nessuno si poteva permettere di andarsene come ne nulla fosse quando lei stava parlando!-Ma chi si crede di essere quella là!? Giuro che questa non la passerà liscia,me la pagherà!-le sue amiche annuirono,dandole ragione. Lei aveva sempre ragione.-Forza ragazze,andiamo!-esclamò avviandosi subito per il corridoio,seguita dalle altre due che correvano perché spesso non riuscivano proprio a starle dietro.

 

Qualcuno del personale della scuola disse a Denise,gentilmente,dove si trovava la sua stanza e con chi l'avrebbe condivisa. Si trattava di due ragazze,anche loro arrivate da poco e che probabilmente sarebbero state anche sue compagne di classe.
Arrivata davanti la porta di quella che doveva essere la sua stanza,sospirò per l'ennesima volta,con la paura di non essere accettata che le faceva da padrona.
Perché doveva sempre aver paura del confronto con le persone? Stare sempre in ansia per scoprire ciò che la gente pensava di lei: doveva darsi una calmata,infondo mica andava in guerra.

Fece un sorriso e sicura,aprì finalmente quella dannata porta. Si trovò davanti una stanza enorme,con le pareti che si adattavano benissimo ai mobili e al suo arredamento generale. C'erano tre letti,uno a destra,un altro a sinistra e un altro al centro sotto l'illuminazione della finestra;poi c'erano rispettivamente tre armadi per tutte e tre disposti il più vicino possibile ai loro letti; infine,nello spazio rimanente c'erano due scrivanie dove avrebbero potuto studiare, fare i compiti o anche solo leggere. Poi c'erano due porte collegate: una era il bagno,l'altra era un mini-salotto dove stavano semplicemente un divano e una TV,con una dispensa per mettere evidentemente scorte di cibo esterne.
I letti di destra e sinistra erano occupati dalle due ragazze che sarebbero state le sue compagne. Quando la videro,si alzarono e si diressero verso di lei,curiose di conoscerla.
Una era un po' più bassa di loro,con i capelli che le arrivavano un po' più sotto del collo, castani e ricci, due enormi occhi color nutella e un sorriso stampato in faccia che spruzzava allegria da tutti i pori.
L'altra invece era piuttosto alta,con i lunghi capelli castani raccolti in una coda,che le incorniciavano gli occhi verde chiaro e le sue labbra carnose stirate in un sorriso gentile,di benvenuto.
Vedendo che nessuna delle due era intenzionata a dire qualcosa,prese lei la parola.-Ehm..Ciao,io sono Denise,la vostra nuova compagna di stanza. Vengo dall'Italia e sono appena arrivata.-accennò anche lei un sorriso timido.
-Ciao piacere,io sono Sofia. Hai degli occhi così pucciosi! Diventeremo sicuramente grandi amiche!-esclamò la ragazza riccia,tutta euforica abbracciandola come se non la vedesse da tanto tempo.
-Grazie,anche tu hai degli occhi stupendi.-rispose lei,sbalordita da tanta espansività. Non aveva mai conosciuto una ragazza che l'abbracciasse anche se l'aveva vista da soli pochi minuti; in Italia aveva impiegato molto tempo per stringere qualche amicizia che durasse, anche se poi si era spezzata con la fine del liceo.
-Non ci far caso,qualunque cosa le piace,per lei è ''pucciosa''.-la schernì scherzosamente l'altra ragazza. Quest'ultima si staccò dall'abbraccio offesa e,facendo la linguaccia,le sorrise. Era una ragazza davvero simpatica quella Sofia!
-Comunque,io sono Jennifer. Piacere.-le disse,tendendole la mano.
-Denise.-sorrise lei,stringendogliela.

 

Poco dopo,lei si era già ambientata. Le due ragazze erano simpatiche,gentili e sempre disponibili a rispondere alle sue innumerevoli domande o semplicemente affermazioni. Aveva raccontato un po' loro da dove veniva e cosa aveva fatto,ma del suo passato aveva accennato vagamente qualcosa. Non voleva che cose ormai belle che sepolte le rovinassero la giornata e la sua permanenza al college.
Scoprì anche che entrambe venivano da qualche città periferica della California,ma che avevano sempre sognato di entrare nella Stanford University.
Denise decise anche di raccontare dell'episodio spiacevole avuto poco prima che arrivasse nella sua stanza,con tre ragazze alquanto antipatiche. Quando però disse che Caroline era la sua ex-migliore amica,la guardarono scioccate.-Sul serio quell'acidona era tua amica?!-esclamò Jennifer.
Denise annuì.-Sì,e non mi aspettavo che fosse diventata così. Certo,negli anni si cambia,ma lei è andata di bene in peggio proprio! Mi hanno anche insultata per come mi vesto!-.
-Oh,lasciala parlare! Pensa,cosa dovrei dire io? Una delle sue amichette,Mary o come cazzo si chiama,quella bassa,ho avuto la sfortuna di farci insieme le medie e ti assicuro che non è stato affatto piacevole. Visto che poi è fidanzata con il ragazzo che mi piace da sempre!-raccontò alquanto irritata Sofia,mentre gesticolava e spiegava su quante volte aveva immaginato di ammazzarla. Denise notò che la finezze in quella ragazza ce n'era ben poca, però la faceva ridere!
-E chi sarebbe questo ragazzo?-osò chiedere lei,curiosa.
-Oh,Luca. Uno del trio dei ragazzi più popolari e contesi della scuola.-spiegò fintamente interessata Jennifer.
-Ehi Jen,a me piace! E poi quell'oca sta con lui solo per la popolarità. Lei non prova neanche metà dei sentimenti che io provo per lui.-spiegò la riccia,ancora più irritata se possibile.
-E gli altri due chi sarebbero?-domandò Denise ancora curiosa. Chissà,avrebbe potuto far amicizia con loro e così far mettere insieme Luca con Sofia,no? Non le sembrava affatto una cattiva idea.
-Gli altri due si chiamano Christian,un figo assurdo palestrato che,si dice,ha l'inciucio con l'altra oca,amica di Caroline,Cassidy. Il leader di questo trio,così si nomina,si chiama Austin, un biondo molto misterioso e che preferisce starsene per conto suo,piuttosto che in mezzo alla folla. Piace a Caroline,quindi quello è campo minato.-spiegò tranquilla Jen,anche se Denise notò perfettamente che gli occhi le si erano illuminati quando aveva pronunciato il nome del primo ragazzo e che quindi,sicuramente,c'era qualcosa sotto.
Il nome Austin,lei lo aveva anche sentito da qualche parte,come se fosse un dejavù,ma non le veniva per niente in mente...Ma certo,quel ragazzo che aveva conosciuto il giorno della rottura con Filippo!
Ovviamente,non ci credeva neanche un po' che lo stesso ragazzo che aveva incontrato in Italia,fosse quello che aveva la nomina del più popolare proprio nel college dove lei andava. Sarebbe stata una coincidenza troppo assurda!
Decise di scacciare quel pensiero come se stesse scacciando una mosca invisibile e,siccome si erano fatte ormai le otto,decise di cenare con le sue nuove compagne,guardare la TV e poi andare a dormire per la prima volta in vita sua,contenta della giornata vissuta.

  
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