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Autore: ambra_chiara    18/09/2013    3 recensioni
ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER SUL SEGUITO: "IL TRONO DI FUOCO
"Ciao a tutti! Mi chiamo Ambra e sono una discendente di Cleopatra, seguo il sentiero di Sekmet e mi sono specializzata in poteri sanguigni, ovvero il controllo del sangue... tutto normale no?
Certo, soltanto che questa strana normalità verrà stravolta da una missione...
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia su The Kane (mi manca ancora il terzo da leggere!) e spero che vi piaccia!
ringrazio tutti coloro che hanno la voglia di leggere, a presto!
ambra:_chiara
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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POV. GINEVRA
 
Quel pomeriggio andai in biblioteca, non c’era anima viva perché ogni studente era andato a far lezione, perfino Ambra non era riuscita a restare a letto perché sovraeccitata alla scoperta del suo sentiero ideale.
Io mi ero presa invece il pomeriggio libero per leggere qualche testo sulla morte, soprattutto di Anubi, magari trovavo qualche incantesimo per resuscitare mia madre.
Presi un tomo di novecento pagine, lo sfogliai con cura ma nulla, lo stesso avvenne in numerosi altri libri, il risultato era sempre lo stesso, ovvero nullo… sembrava che quell’incantesimo non esistesse e fosse solo un’utopia finché uno strano scintillio attirò la mia attenzione, proveniva da un angolo della biblioteca dimenticato da tutto e da tutti, c’era una piccola finestrella da cui filtrava una flebile luce che si infrangeva sul sigillo d’orato di un libro, lo presi e lo posai sul tavolo leggendo le parole sul sigillo…
-Il nome della tua morte- la mia morte? Cosa voleva dire? Intendeva dire che forse dovevo dire come sarei morta? E che ne sapevo io? Provai a pronunciare il mio nome, il nome di Anubi, Osiride, Morte … pensai anche agli altri dei della mitologia, Plutone, Caronte, Ade… niente!
“La mia morte… la mia morte… che vuol dire?!” battevo freneticamente il piede per terra osservando quel libro dal sigillo così prezioso adornato di pietre che parevano rubini e lapislazzuli.
“forse…” premetti l’opale nel centro del sigillo e pronunciai il nome di mia madre, con un sonoro Click il libro si aprì rivelando al suo interno pagine bianche come il latte e incantesimo antichi, trovai quasi subito quello che cercavo.
“Combattere la morte! Ginevra sei un mito! Non so come ti sia venuta in mente questa idea ma ha funzionato!” iniziai a saltellare contenta e sorridente come una bambina che aveva appena ricevuto il suo giocattolo.
“Ok, non sclerare, sei stata brava fino ad adesso, ora l’incantesimo!” presi la bacchetta e il bastone, feci tutto ciò richiesto dal libro, tracciai con un gesso un cerchio e io mi mesi a gambe incrociate in mezzo, pronunciai le parole giuste e un onda d’urto fuoriuscì dalle mie parole, erano talmente potenti che quasi feci una capriola all’indietro, erano color viola e nere e si disperdevano come onde nel mare.
“Mamma… ti prego” dissi ma non apparve lo spettro di mia mamma, ma ne apparvero altri, da antichi romani e persiani combattenti a morti dei giorni nostri, poi una scossa di freddo mi fece rabbrividire, partiva dalla schiena e si espandeva per tutto il corpo, volevo urlare ma non potevo, la mia bocca era serrata e non fuoriuscivano parole.
“GINEVRA!” una voce distante mi riscosse dai miei pensieri.
“Ambra” dissi vedendola, mi stava tenendo per le spalle
“Tutto a posto?” mi abbracciò, dietro di lei c’era Sadie che guardava il pavimento con uno sguardo disperato dicendo:
“Non è possibile…” Ambra sembrò non notarla e disse stringendomi:
“Ginny, mi hai fatto prendere uno spavento, ho sentito l’onda d’urto e sapevo che proveniva dalla biblioteca e tu eri qui! Mi sono preoccupata!” gli spiriti erano spariti, ma mi sentivo comunque strana
“Sto bene…” avevo però le lacrime agli occhi, cosa era successo? Mi strinsi forte nella mia amica e nascosi il viso nella sua spalla, stavo piangendo come una fontana ma perché? Sentivo la disperazione montarmi dentro, come di miliardi e miliardi di persone, e io non potevo farci niente.
“Sadie cosa le è successo?” chiese Am preoccupandosi tanto, ci credo non mi aveva mai visto piangere! Io non sono una che piange, sono cinica e fredda, ho imparato a essere così dalla morte di mia mamma ma in quel momento sembravo un’altra persona, così fragile e debole.
“Ha fatto un incantesimo, ora può capire se muore una persona nell’arco di chilometri, sta piangendo perché adesso sente la disperazione degli spiriti… le passerà presto, Ginny, vuoi qualcosa da bere?” mi mise una mano sulla spalla, io scossi la testa ma Ambra non mi ascoltava
“Magari una cioccolata calda, già che ci sei potresti farne una anche a me?”
“Certo… corro subito, tu intanto Am portala in infermeria” e Sadie corse via, solo allora notai che c’era anche Carter, era rimasto in disparte per tutto quel tempo, stava fissando il libro da cui avevo preso l’incantesimo.
Ambra e Carter mi presero di peso un braccio per uno, poggiai la testa sulla spalla della mia amica e lei mi sussurrò:
“Andrà tutto bene, anzi, va tutto bene”  prima di sentirmi le guance andare a fuoco e vedere tutto nero.
 

 
 
  
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