Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: mymultifandomfics    18/09/2013    1 recensioni
**SPOILERS**
Dopo la caduta degli angeli tutto è cambiato.
Il piano dei Winchester sarebbe quello di aspettare che Sam si riprenda del tutto dopo le prove e trovare un modo per rispedire gli angeli in Paradiso.
Castiel ora vive nel bunker con i Winchester e lotta contro i sensi di colpa: l’unica cosa che lo spinge ad andare avanti è l’amore per Meg. Pensa a lei in continuazione e l’importante per lui è riuscire a tirarla fuori dagli inferi per poterla riavere con sè.
Intanto, Crowley è stato cacciato dall’inferno e costretto alla macchia: ora la regina è Abaddon e non sarà facile detronizzarla.
Ma i piani di tutti quanti verranno presto sconvolti…
Cosa succede se due fratelli cacciatori, un ex-angelo e un demone degli incroci fanno squadra contro uno dei cavalieri dell’inferno?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Devo ancora spiegarmi perché ho accettato di viaggiare con voi…”, borbottò Crowley, seduto sul sedile posteriore dell’impala, di fianco a Castiel.
“Perché, se sei ancora deciso a collaborare con noi, allora staremo tutto il tempo insieme, che ti vada o no!”, esclamò il maggiore dei Winchester, osservando bieco attraverso lo specchietto retrovisore il demone.
Infatti, dopo l’attacco al magazzino, i due cacciatori e l’ex-angelo avevano imposto una condizione a Crowley: se voleva continuare a cooperare con loro avrebbero dovuto stare insieme ventiquattrore su ventiquattro. Questo serviva a “tenerlo d’occhio”, in questo modo il demone non avrebbe potuto andarsene e, per esempio, fare il doppio gioco. Non si sa mai, le precauzioni non sono mai troppe quando si ha a che fare con lui, aveva sussurrato Dean agli altri due prima di rimettersi in viaggio.
Certo, essendo un demone, Crowley avrebbe potuto filarsela in un poob quando voleva, ma automaticamente avrebbe infranto il patto fatto con i Winchester e Castiel, rimettendoci di conseguenza il loro aiuto e l’ex-sovrano degli inferi sapeva benissimo che da solo non sarebbe riuscito a riconquistarsi il trono tanto bramato.
Crowley sbuffò e alzò lo sguardo alla risposta di Dean: ultimamente era stato incastrato un po’ troppe volte dai Winchester…
Ora il team si stava dirigendo verso quello che il demone aveva definito “il palazzo delle Parche”. Infatti, “Ci sono solo due modi per contattare una delle tre sorelle: o la si provoca continuando a cacciarsi in situazioni pericolose, o la si va a trovare a casuccia”, aveva spiegato pochi momenti prima Crowley. Il primo, diciamo, era il “metodo tradizionale”, mentre solo in pochi sapevano dove si trovava il palazzo – e, chissà come, il sovrano spodestato ne conosceva la posizione. A quanto pareva l’entrata era nascosta in un piccolo paese vicino al confine con il Kansas.
Il viaggio fu molto lungo, forse soprattutto per Sam, il quale doveva sorbirsi le occhiatacce di suo fratello al demone, che rideva compiaciuto, e Castiel che, non avendo ancora chiara la percezione dei suoi bisogni umani, ogni mezz’ora chiedeva a Dean di fermarsi per andare in bagno.
Cas, intanto, era assorto nei suoi pensieri… La possibilità di riavere Meg sembrava divenire sempre più concreta. Pensava a lei mentre fissava il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino, i suoi occhi azzurri speranzosi riflessi sul vetro.
Finalmente giunsero a destinazione: quello in cui entrarono era un vivace centro abitato, fornito di negozi e ristoranti. Forse Sam, Dean e Cas si aspettavano un luogo pressoché disabitato, visto che lì ci doveva essere l’entrata di un palazzo abitato da tre sorelle che controllavano il destino di ogni singolo essere umano vivente sulla Terra…
Ovviamente, stupito da ciò che si ritrovò davanti, Dean pensò subito ad un bluff del demone e, proprio mentre stava per aprire la bocca per lamentarsi, Sam lo fermò tirandogli una gomitata. I due si scambiarono sguardi che parlavano da soli: il maggiore aggrottò le sopracciglia mentre il minore sgranò gli occhi come per dire “Contieniti!”.
Il trio seguì Crowley in un vicoletto che portava sul retro di un pub dal nome davvero ironico per la situazione: Destiny’s.
Si trovarono davanti a quella che probabilmente era la porta del ripostiglio del locale. “Ecco, ci siamo”, disse l’ex-sovrano degli inferi.
Dopo aver ottenuto qualche goccia del sangue di ognuno dei presenti, Crowley la usò per dipingere sulla porta un simbolo che né Castiel né i Winchester conoscevano; dopodiché recitò una formula in latino.
“Mmm… Non mi sembra che sia successo granché, vero? Fatto cilecca?”, lo prese in giro Dean, ma dovette chiudere la bocca perché il demone si voltò verso di lui e lo fulminò con uno sguardo di fuoco.
Aprì la porta ed entrarono: con sommo stupore da parte di tutti – tranne che di Crowley, che era sembrato proprio sicuro delle sue mosse – la stanza in cui erano era tutt’altro che un normale sgabuzzino delle scope.
L’ampia sala dal soffitto altissimo, affrescato con delle immagini che ritraevano le Parche mentre tessevano il destino del genere umano, aveva le pareti blu notte con rifiniture dorate, che facevano somigliare i muri ad un cielo stellato, buio e luminoso allo stesso tempo. A Dean ricordò molto la stanza in cui anni prima aveva ucciso Zaccaria, solo molto più cupa ed elegante.
Attraversata quella prima sala, fecero per entrare in una seconda, quando improvvisamente comparve davanti a loro Atropos.
Con un’espressione tra il contrariato e il preoccupato – quando c’erano in ballo i Winchester non era mai niente di buono – disse severa: “Che cosa ci fate qui?”
Crowley, che fino a quel momento era stato coperto dall’alta figura di Sam, si mise davanti al trio e fissò la più piccola delle Parche, salutandola con un sorriso. Lei spalancò gli occhi sorpresa, evidentemente non si aspettava di vederlo lì, con i Winchester e Castiel. Ad un tratto il velo di serietà che la copriva sembrò scomparire del tutto e si rivolse a Crowley: “L’ultima volta che io e te ci siamo visti, non ci siamo salutati molto bene, vero? Abbiamo un conto in sospeso…”, accennò lei, lasciando intendere dal suo sguardo che fra quei due c’era stato qualcosa in passato…
Sam, Dean e Cas si scambiarono espressioni sconcertate e disorientate.
“Lo so, lo so, ma ora ci sono questioni più urgenti da sistemare… a quello penseremo un’altra volta”, Crowley accennò persino un occhiolino. Gli altri non ci potevano credere: non erano mai stati spettatori mentre l’ex-sovrano degli inferi sfoderava tutto il suo fascino – e, Dean dovette ammetterlo a se stesso, quel demone ci sapeva fare con le donne.
“Ah… Quindi che cosa sei venuto a fare?”, gli chiese lei, ignorando completamente la presenza degli altri tre.
“Beh, visto che non sono più il Re dell’Inferno – iniziò Crowley con un sorriso malizioso – farò quello che era solito fare una volta: patti.”
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: mymultifandomfics