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Autore: FantasyFan97    19/09/2013    0 recensioni
Pensavate che Draco/Hermione fosse una coppia impossibile? Credevate che Severus e Lily non si fossero mai baciati? Credevate che fra Minerva e Albus non ci sia mai stato nulla?
Ovviamente SI, ma noi siamo proprio qui per scrivervi delle coppie più assurde e impensabili, quelle inesistenti e impossibili. Voi di volta in volta potrete segnalarci il vostro pairing assurdo e noi vi posteremo un capitolo sulla coppia!
Con la speranza che ci siano molte recensioni,
un grosso saluto da Mauro e Vale :)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Ginny aveva litigato con Harry quella sera. Il marito non aveva ancora capito che lei non era una ragazzina indifesa e che sapeva cavarsela da sola.
Dalla scomparsa di Voldemort il Prescelto aveva il terrore che qualcosa di oscuro potesse ritornare e dopo le sette di sera vietava a Ginny di uscire di casa. La rossa aveva lasciato passare un paio di volte, poi, dopo un anno di matrimonio, si era stufata e se ne era andata di casa sotto lo sguardo carico di scuse di Harry.

Il vento freddo di Febbraio accapponò la pelle della ragazza. Ginny si strinse più forte a sé il mantello e riprese a camminare a passo spedito nella via che l'avrebbe portata fuori da Godric's Hollow.
Ripensò alla litigata che aveva avuto con il marito, a come gli aveva lanciato insulti di ogni genere e al modo in cui il ragazzo si era limitato a dire di amarla; una lacrima le scese lungo la guancia. Stava forse sbagliando?
Ginny si fermò. Guardò intorno a lei, il buio aveva ormai coperto ogni cosa. All'improvviso si sentì incredibilmente sola.
Aveva bisogno di Harry, lo amava alla follia,andarsene di casa e litigare in quel modo era stata la cosa più idiota che avesse mai fatto in tutta la sua vita... Si asciugò il viso frettolosamente con la manica.
Stava per per voltarsi e tornare indietro quando una luce molto forte la accecò e un cigolio acuto squarciò il silenzio della notte.
Ginny sobbalzò e fece un passo indietro. Strizzando gli occhi riuscì a scorgere la sagoma di un bus e di un ragazzo, un paio di anni più giovani di lei scendere.
“Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto per maghi e streghe in difficoltà. Allungate la bacchetta, salite a bordo e vi portiamo dove volete. Mi chiamo Danny Gruber, e sarò il vostro bigliettaio per questa notte” esordì il ragazzo, “E... tu sei?”
“G-ginny” rispose la rossa un po' scossa, “Ginny Weasley” aggiunse poi,guardando il vicolo buio con la speranza che Harry l'avesse seguita.
“Allora?” la spronò il bigliettaio lasciando perdere il tono professionale, “Sali oppure no?!”
Ginny guardò ancora una volta indietro, “S-si” disse e con un sospiro salì sul Nottetempo.
Con la luce la rossa riuscì a vedere l'aspetto di Danny. Era alto e dinoccolato, con i capelli scuri e scompigliati e l'aria altrettanto disordinata.
“Dove sei diretta?” chiese il ragazzo.
“Non so... Londra” disse, sparando il primo posto che le passò per la mente.
“Allora sono undici Falci”
Ginny frugò in una tasca e porse al ragazzo qualche moneta d'argento, poi si fece strada fra i letti posti senza un ordine preciso e raggiunse il fondo dell'autobus.
Vide un letto su cui era seduto un uomo di spalle.
“Scusi, posso?” chiese Ginny indicando il letto.
L'uomo si volto.
Capelli biondi, pelle chiarissima, sguardo fiero e ghigno arrogante.
“Miseria... ci mancavi solo tu” sbottò Ginny alzando gli occhi al cielo.
“Weasley” disse a mo' di saluto Draco Malfoy, “Se stai a debita distanza ti permetto di sederti”
“Idiota” sussurrò la rossa e si sedette il più lontano possibile dal ragazzo.
Guardò fuori dal finestrino, mentre il bus a tre piani cominciava a girare da una parte e poi dall'altra. Non sapeva cosa fare. Arrivata a Londra dove sarebbe andata? Harry l'avrebbe perdonata? Come si sarebbe dovuta comportare tornando a casa? Perchè prima o poi sarebbe dovuta tornare.
“Cosa ci fai qui?” chiese all'improvviso Draco rimanendo di spalle.
“Non sono fatti tuoi, Malfoy” rispose gelida la ragazza.
Draco rise sprezzante.
“Potter si è stufato di te?”
Ginny si alzò di scatto e puntò la bacchetta contro la schiena di Malfoy.
“Lui non c'entra nulla” disse fra i denti.
Malfoy ghignò e Ginny non poté che dargli ragione, era ovvio che Harry c'entrava.
Nessuno dei due parlò più.
Dopo qualche minuto di sobbalzi e sbandamenti, Ernie Urto, l'autista, annunciò che sarebbero arrivati a Londra la fermata successiva.
Il bus si fermò e Ginny,alzandosi dal letto, diede la solita occhiataccia a Malfoy e poi scese.
La via era tutta illuminata dai lampioni, c'erano ristoranti e pub in ogni dove. Un cartello che indicava una traversa citava Theatre Avenue. Senza esitare Ginny imboccò la strada.
Fece un paio di passi, poi sentì uno strano rumore e si voltò,con la bacchetta ben stretta nella mano che aveva sotto il mantello.
“Tu!” esclamò vedendo che la fonte del rumore era Draco Malfoy.
“Chi ti aspettavi, Rossa?”
“Primo non chiamarmi Rossa, secondo non aspettavo proprio nessuno, pensavo solo fossi rimasto sul Nottetempo”
“E a fare cosa?” chiese Draco.
“Non lo so e non mi interessa” disse Ginny e riprese a camminare.
Svelto, Draco la raggiunse.
“Dove stai andando?” chiese.
“Io non voglio sapere cosa fai tu e tu non devi sapere quello che voglio fare io” rispose acida.
“Non sai dove andare, perchè lo Sfregiato ti ha cacciata di casa” disse pungente Draco.
“Veramente ho scelto io di andarmene...” pensò la ragazza, poi disse:
“Hai intenzione di seguirmi?”
“Forse” rispose lui vago.
Ginny sbuffò e camminò fino a quando non si trovò alla fine della via. Doveva scegliere se andare a destra o a sinistra.
Draco prese la strada a destra.
Ginny, che dopo quei pochi minuti che il ragazzo le aveva camminato affianco si era abituata alla sua presenza, disse:
“Dove vai?”
“A casa mia, posso?” chiese Draco voltandosi.
“Ma la villa...”
“Vuoi venire su?” la interruppe.
Ginny fu letteralmente spiazzata da quella domanda.
“Ehm... non... si” rispose senza sapere esattamente cosa l'avesse spinta ad accettare, poi seguì Draco nella via.
I due arrivarono al numero sedici di Francis Avenue e si fermarono davanti ad una piccola porta scura.
“Discreto per un Malfoy” commentò Ginny.
Malfoy la guardò in cagnesco, ma la fece ugualmente entrare.
La casa era piccola, piccolissima e non aveva nessuno degli arredi che la ragazza si sarebbe aspettata di vedere.
Draco le indicò con la mano il salotto e Ginny entrò nella stanza e si sedette su un comodo divano coperto con un telo bianco a fiorellini.
“Astoria è ancora al Ministero?” chiese Ginny maledicendosi subito dopo per aver fatto una domanda così scema.
Sul viso di Draco spuntò il solito ghigno dei Malfoy.
“Astoria è tornata ore fa dal Ministero, sarà a casa nostra adesso”
Ginny non capiva.
“Ma non...”
“Tu vuoi sapere troppo Weasley” sbottò Draco.
Ginny abbassò lo sguardo.
“Adesso è meglio se torno a casa, Harry... Harry mi starà aspettando” disse alzandosi dal divano.
“No, dormirai qui stanotte, per qualsiasi cosa io sono nella stanza infondo al corridoio. A domani”
Ginny si stupì ancora una volta.
“A domani” disse.
Draco uscì dal salotto e Ginny si risedette sul divano, indecisa sul da farsi.
Anni addietro non avrebbe mai pensato di poter passare dieci minuti con Draco Malfoy senza lanciarli una fattura Orcovolante, figuriamoci di dormire a casa sua... Fra l'altro quella era solo casa sua, non di Astoria, lei probabilmente era a Villa Malfoy, ma perché? Perché Draco non le aveva detto nulla... Perché non erano fatti suoi, ecco perché e poi... Draco? Lui era Malfoy, non Draco, Draco non era proprio nessuno.
Scrollò la testa, scacciando via quei pensieri, poi con un gesto della bacchetta spense la luce, si coricò sul divano e provò a chiudere gli occhi.
Riuscì a prendere sonno, ma si svegliò poco dopo di soprassalto.
Si mise a sedere e scorse Draco seduto dall'altra parte della stanza.
“Non riesci a dormire?” sussurrò temendo di chiedere troppe cose.
Il ragazzo annuì.
“Troppi pensieri” disse.
“Astoria?” chiese ancora Ginny volendosi rimangiare le parole subito dopo.
“Non solo, è un po' tutta la mia famiglia” ammise Malfoy.
Ginny si fece attenta, non aveva mai parlato in quel modo con un Serpeverde.
“Sai, può sembrarti strano, ma... da quando il Signore Oscuro è stato ucciso ho cominciato ad odiare la mia famiglia” disse, “Mia madre e mio padre... tutto quello che hanno fatto l'hanno solo fatto per salvarsi. Mia madre ha detto che Potter era morto, anche se sapeva che era vivo, solo per far finire la battaglia e potermi cercare”
“Significa che tengono a te” disse Ginny tormentandosi le mani, un po' in imbarazzo.
“No, mia madre ha tradito Voldemort in persona, voi non avreste mai tradito uno dei vostri per salvarvi”
“Mundungus Flatcher l'ha fatto, Malocchio Moody è morto a causa sua”
“Quella feccia se la sarebbe data a gambe al primo pericolo, siete stati degli idioti a non capirlo fin dall'inizio”
“Lo ha fatto pure Peter Minus, i genitori di Harry sono morti a causa sua, senza contare quei dodici babbani innocenti e la carcerazione di Sirius Black” insistette Ginny, per uno strano motivo non voleva dare ragione a Malfoy.
“Strano no?” disse il ragazzo con un sorriso che non aveva nulla a che fare con il solito ghigno che portava sempre stampato in viso.
“Cosa?”
“Il fatto che siamo soli, nella stessa casa e non abbiamo ancora preso la bacchetta in mano”
Ginny si alzò e andò fino alla poltrona dov'era seduto Draco.
“Forse” disse e si appoggiò allo schienale appoggiando le mani sul poggiatesta.
“Sei scappata vero? Hai lasciato Potter”
“Non l'ho lasciato” esclamò Ginny sulla difensiva.
“Io invece Astoria si”
Perché le stava raccontando quelle cose? Perchè le diceva che aveva lasciato la moglie?
“Sono stufo di tutto, è questa la verità” sospirò il ragazzo, “Vorrei solo essere nato in una famiglia diversa, essere smistato in un altra Casa e non essere mai diventato un Mangiamorte”
Ginny staccò le mani dai braccioli e con cautela le posò sulle spalle del ragazzo, poi le sollevò immediatamente, pentita. Prese un respiro e le rimise sulle spalle di Draco.
“Valiamo per quello che siamo, non per quello che ci dicono di essere” sussurrò Ginny e cominciò a massaggiarlo.
Sotto le sue mani sentì il ragazzo rilassarsi e appoggiare la testa allo schienale.
“Weasley?” chiamò Draco con una voce che Ginny non le aveva mai sentito.
“Si?”
“Perché mi stai massaggiando le spalle?”
“Non... non so. Se vuoi smetto subito”
“Se smetti vieni a sederti qui?”
Ginny divenne del colore dei suoi capelli e smise di massaggiarlo.
Deglutì, e andò dall'altra parte della poltrona.
Guardò Draco. Non lo aveva mai visto così. Sembrava debole, triste, sembrava solo... forse lo era. Con un po' di esitazione gli si sedette imbraccio.
Il ragazzo le cinse la vita con il braccio destro e premette le proprie labbra contro quelle della ragazza.
Ginny si alzò immediatamente e si mise una mano sulla bocca, incredula di quello che Draco aveva appena fatto.
“Perdonami” soffiò il ragazzo, ancora seduto sulla poltrona.
Ginny,senza dire una parola si chinò su di lui e gli sbottonò la camicia e il ragazzo se la tolse, mettendo in mostra il suo fisico asciutto. La rossa lo ammirò, poi si tolse a sua volta la maglietta e si mise seduta sulle gambe del ragazzo come aveva fatto poco prima.
Draco le scostò una ciocca rossa dal viso e la baciò.
Ginny lo lasciò fare, poi vide il Marchio Nero sul braccio chiaro e non poté fare a menodi provare un po' di paura mista a ribrezzo.
Draco capì.
“Non sono quella persona” mormorò.
“Lo so” disse Ginny e cominciò a togliersi i pantaloni, lo stesso fece Draco.
Lei si scostò leggermente da lui per permettere alle sue mani di liberarla dagli ultimi lembi di stoffa che la coprivano. Poi fece lo stesso con lui.
Ginny si mise a cavalcioni sul bacino di Draco e con una muta richiesta di farle dimenticare ogni cosa, lasciò che lui affondasse in lei.
La piccola Weasley non aveva mai provato nemmeno una delle emozioni che le aveva fatto provare Draco in quei momenti. L'aveva sentito dentro di lei, dentro il suo corpo. Si era sentita libera e completa come non mai.
Mise una mano dietro la nuca di Draco e cominciò a baciarlo appassionatamente, spostando la testa da una parte e dall'altra e il biondo la seguì, le loro lingue che danzavano ad un ritmo che solo loro sentivano.
Passarono tutta la notte insieme, soffocando il loro dolore nella passione, poi all'alba, come se il buio avesse portato via la magia che era nata fra loro, Ginny si rivestì e uscì senza svegliare Draco, consapevole del fatto che lui non glielo avrebbe mai perdonato.


ECCOCI!!!
Ciao ragazzi, siamo tornati con una nuova coppia: Ginny-Draco, cosa ne pensate? Noi crediamo che sia venuta abbastanza bene, ora tocca a voi darci dei pareri!
Se avete suggerimenti scrivete pure, ovviamente non potremo mai scrivere di tutte le coppie, ma cercheremo di accontentare alcune richieste.
Alla prossima,
Valeria e Mauro ;-)
  
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