Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: HeartBreath    19/09/2013    11 recensioni
Frank ha finalmente fatto coming out, credendo di sentirsi liberato, eppure accade nel momento peggiore possibile. Infatti Gerard, proprio in quel periodo incontra di nuovo una donna conosciuta diversi anni fa e in lui si riaccende una fiamma che risale alla prima volta che ha posato gli occhi su di lei. La dichiarazione d'amore a Gerard - prima imminente -, muore nel cuore di Frank e sembra dover finire tutto così. Finché una svolta sembra muoversi per avvicinare i due ragazzi ancora una volta: una di quelle persone che, quando arriva, sposta tutte le stelle dell'universo affinché le cose vadano come devono andare.
Questa persona non è niente di meno che Adam Lambert.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Who did you call a fag?!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

No, non voglio crederci che sto per cliccare sulla casella "Storia completa". Non è completa. Non lo sarà mai. Dio, quanto vorrei avere una trama per continuarne a scrivere all'infinito............ Come vorrei tornare a quando ho pubblicato il primo capitolo ç____ç
Vi amo.

No seriamente, I'm fucking crying.
Vi amo.

Cosa dovrei dire? Grazie di tutto? E' banale forse, ma obbligatorio. Grazie a chi ha recensito, a chi ha incasellato questa fanfic in una qualunque categoria di EFP che la potesse rendere importante. Grazie, ad ogni singola persona che ha dedicato minuti interi della sua esistenza per leggere la mia storia, la storia di una conosciuta, che magari in un'altra circostanza nemmeno avrebbe mai incrociato.
Cavolo, vi amo.

Questa storia mi ha davvero aiutato a sopravvivere all'estate, perché non ho fatto altro che annoiarmi, lavorare e cercare di non pensare a quanti guai mi aspettassero una volta arrivato settembre. Mi ha fatto divertire da morire, commuovere, mi ha spezzato il cuore *ricordiamoci che l'hai scritta tu, broccola*, mi ha fatto rivivere la magia dei My Chemical Romance come se esistessero ancora da qualche altra parte al di fuori dei nostri cuori, mi ha fatto innamorare ancora e per sempre di Frank e Gerard. Ah, per non dire che mi ha fatto avvicinare molto più di quanto non fossi prima ad Adam e Tommy, che ora amo più che mai.

Mi permetto di fare un piccolo spam esclusivamente perché si tratta del fandom che amiamo tutti: ho appena iniziato una nuova Frerard, e non aggiungerò altro per non sembrare una tizia delle televendite Eminflex. Era solo a titolo informativo u_u

Okay, vi lascio all'epilogo, perché dopo non avrò il coraggio di aggiungere altro di più appropriato che il personale saluto Adommy e Frerard.
Ultime immagini, che stavolta penso sia sacrosanto postare di entrambe le coppie, ho ragione?

    

L'ho già detto che vi amo?
Ah, OVVIAMENTE, come a inizio fanfic, devo ringraziare LondonRiver16 per aver fatto iniziare tutto questo. Senza di lei, non l'avrei nemmeno cercata un'idea per una storia.
Grazie ancora ragazzi. Di tutto.


V







































Tommy doveva ammettere che non era affatto facile leggere, con quel fracasso fuori dalla porta. Aveva bisogno di distrarsi dopo quella stressante serata, e per farlo stava usando un articolo su Antonio Banderas. Ma la sua attenzione veniva continuamente deviata da dei fastidiosi colpi contro la porta d'ingresso.

“Andiamo TJ, apri” si lagnava Adam dal corridoio del palazzo.

Continuava a dare pugni alla porta, andava avanti da più di un'ora, ma Tommy Joe non aveva intenzione di rispondere.

“So che sei arrabbiato, ma dovresti dirmi cosa pensi o urlarmi in faccia, non chiudermi fuori da casa mia!”

Era stato più facile di quanto avesse pensato: prendere le chiavi dalle mani intorpidite e doloranti di Adam, spingerlo il più lontano possibile dalla porta e chiudersi dentro. Non aveva mai fatto nulla di tanto impulsivo e infantile. Ma non gli importava, poiché era stato un aiuto non indifferente allo sfogo del suo risentimento.

“Ti prego, aprimi. Parlami”

E tu sta' zitto, avrebbe voluto dirgli Tommy, ma non aprì bocca.

“Ti prego...”

E dopo aver posto fine alla sua relazione, sembra essersi concesso una lussuosa vacanza ai Caraibi”... E la foto in costume da bagno dov'è?

Non era ancora pronto a lasciar stare quella faccenda. E non aveva voglia di fingere di non essere furioso, non stavolta. Non sarebbe stata la prima: Tommy Joe si riteneva irrimediabilmente incapace di restare a lungo arrabbiato con Adam. Gli bastava perdersi nei suoi occhi chiari, e sentiva la mancanza della dolcezza con cui lo inondava in ogni istante della loro relazione – o la loro qualunque-cosa-fosse. Tommy odiava essere sempre così debole, non avere un briciolo di orgoglio, considerare la serenità tra loro più importante di quanto non lo fosse per Adam. Considerare loro più importanti di quanto non fossero per Adam.

Erano passate poche ore, eppure Tommy Joe non riusciva a ricordare cosa esattamente l'avesse spinto ad uscire dal Glass e andare a parlare con lui. Vederlo prendere a pugni Gerard aveva spento nel suo animo ogni bagliore di decisione, di ottimismo, di spirito d'iniziativa. Non avrebbe nemmeno saputo dire perché. Ma era così.

“Hai intenzione di lasciarmi qui fuori tutta la notte?”

In quel momento sentiva che avrebbe potuto lasciarlo lì fuori tutta la vita.

In fondo Tommy Joe sapeva che quello era un tentativo disperato e irrazionale di tenere la presenza di Adam lontana, di non dover affrontare subito le conseguenze dei suoi pensieri.

Come posso gestire un tale uragano di immaturità? Perché dovrei farlo, poi? Certe volte, Adam è capace di far vedere il peggio di sé, ogni sfaccettatura della sua negatività contemporaneamente. Non posso farcela... Non riesco a guardarlo in faccia...

La delusione divampava dentro di lui, facendogli venire voglia di prendere a pugni qualcosa, oppure gridare, o magari entrambe le cose. Non era angosciato, era infuriato. Quella serata l'aveva privato persino della passiva, nuda e innocente sofferenza pensando a ciò che era successo.

“E se dovessi andare in bagno? Me la fai fare sulle scale? Anzi: sulla porta della vicina, l'ho sempre odiata”

Nessuna risposta, nessuna reazione.

“Magari nemmeno mi stai sentendo. Ti sarai raggomitolato nel mio letto, tranquillo e beato, mentre io sto qui seduto a terra” lì Adam s'interruppe e si sentì un sospiro oltre la porta. “Va bene... Spero che almeno serva per farti trovare le parole per dirmi cosa pensi... Io aspetto qui, okay? Non mi muovo di qui finché non apri – dove altro potrei andare, tanto?”

Da fuori, suoni ovattati contro la moquette del corridoio.

“Buonanotte, TJ...”

E il silenzio che ne seguì fu abbastanza per convincere le labbra di Tommy a stirarsi in un sorriso.

 

 

 

Sobbalzando come se stesse cadendo dal ciglio di un precipizio, Gerard spalancò gli occhi e si trovò sveglio, al buio. Per un istante faticò a ricordare perché non avesse ripreso conoscenza nella sua familiare stanza, poi riconobbe le pareti bianche di quella di Frank.

Spostò la testa verso sinistra, trovando il corpo minuto, tatuato e rigorosamente nudo di Frank steso accanto a lui. Era abbandonato con la schiena sul materasso, e Gerard non riusciva a vedere altro che i contorni del suo profilo con quel buio. Già, non l'aveva notato prima: da un po' di tempo, quando Frank sapeva che entrambi avrebbero dormito lì, prima di andare a letto abbassava le persiane delle finestre. Gerard ricordava bene che lui preferiva farsi svegliare dalla luce mattutina, era un'abitudine che aveva da sempre. Invece Gerard odiava che il sole disturbasse il suo sonno così sfacciatamente.

In quella camera era così buio perché nemmeno il bagliore della luna filtrava: Frank aveva abbassato le persiane per fare un favore a Gerard.

Pensandoci, il frontman sorrise tra sé.

Si mise di nuovo comodo sul materasso, tentando di rallentare il battito – che stava smaltendo il colpo per il modo brusco con cui Gerard si era svegliato.

Tentò di ricordare perché fosse stato strappato via all'incoscienza così d'improvviso, ma sapeva essere inutile: non ricordava mai nulla dei propri sogni. L'unica cosa di cui era certo era che non fosse stato un incubo. La sensazione che gli pulsava nel petto non era d'angoscia. Non era stato un brutto sogno, semplicemente uno... pieno di colpi al cuore. Emozionante.

Respirò profondamente, tornando a guardare alla propria sinistra. Un'altra cosa che sapeva di Frank era che aveva il sonno molto leggero. Era impossibile che Gerard non avesse svegliato anche lui, saltando sul letto in quel modo.

Sapeva che era sveglio. E Frank probabilmente sapeva che lo sapeva.

Non era chiaro per quale motivo nemmeno a lui, ma da un momento all'altro Gerard iniziò a canticchiare, a labbra serrate. Nel silenzio tombale della notte fonda, irruppe il suono della sua voce in onde morbide e sinuose.

Bastarono due o tre secondi perché Frank riconoscesse quella melodia.

“Oh no, ti prego: non farlo” si lagnò.

“Che cosa?” fece il finto tonto Gerard, ma una risata che gli scappò dalle labbra subito dopo lo tradì.

“Non dirlo”

“Che cosa?” ripeté, ridacchiando ancora – volutamente stavolta. Si mosse tra le lenzuola, arrivando ad avvolgere il corpo di Frank con le braccia.

“Piantala, lo sai”

Baciò il lobo dell'orecchio del più piccolo, e sussurrò: “Che non lascerò mai più questo letto?”

“Oddio sta' zitto, mi sta venendo il diabete!” si lamentò il chitarrista, cercando di allontanare il corpo di Gerard da sé – senza desiderare propriamente di avere successo nel farlo, ovvio.

Il più grande, infatti, lo ignorò e gli schioccò un bacio sulla tempia, e Frank reagì come se gli avesse fatto schifo.

“Sei un idiota”

“E tu sei innamorato perso di me”

Frank guardò storto Gerard, pur non riuscendo a vederlo veramente. “E questa stronzata chi te l'ha detta?”

“Uhm... Il vento”

“Baciami”

“Agli ordini”

L'unione delle loro labbra sembrò essere una connessione radio, che fece risuonare nelle menti di entrambi Never gonna leave this bed dei Maroon 5.

 

 

 

“Adam..?”

Ehi Gerard!”

“A cosa devo questa chiamata?”

Il cellulare di Frank è staccato. Ho un problema e forse voi potete aiutarmi: Tommy pretende di passare la serata a casa a guardare film con Meg Ryan. Io odio Meg Ryan e lui sarebbe ben felice di godersi la sua maratona senza le mie continue critiche, quindi... per caso a te e Frank andrebbe di andare al bowling? Ho un buono che scade domani”

“Uhm... Non saprei, Frank ha un impegno di famiglia stasera, quindi...”

Beh, allora vieni tu”

“... Io e te?”

Certo! Una serata a due, da uomo a uomo”

“Vuoi dire da uomo a finocchio?”

Vedo che hai capito... Passo a prenderti alle 20:00. A dopo finocchio!”

Gerard aprì bocca per replicare, ma Adam aveva già attaccato la chiamata.

“Dannazione” ringhiò contro la linea vuota, troppo orgoglioso per evitare quantomeno di sforzarsi di trattenere un sorriso.

 

Fine.

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: HeartBreath