PREVENTIVA NICCHIA 
della scrittrice sommersa dai compiti
Ciao a tutti, volevo dirvi che.. Risparmiamo i convenevoli, perchè li faccio al fondo!
Scrivo per dirvi che.. Insomma, se vi va ascoltate questa canzone. 
Me l'ha consigliata EuphieKai, che tra l'altro ringrazio moltissimo per questo.
Ringrazio anche tutti voi che state leggendo questo ultimo capitolo della fanfiction.
Buona lettura.

 

Con un gesso in mano.
Sono qui, adesso.

[Musica: The Cinematic Orchestra - Arrival Of The Birds]

«Non essere crudele! Vieni qui! Mi manchi! Sei tutto, per me. Lo vedi come sto senza di te. Il mio corpo si rifiuta di andare avanti! IO mi rifiuto di andare avanti senza di te! Vieni qui, ti prego. Ti prego abbracciami. Ti prego stringimi. Ti prego soffocami con il tuo amore. Ti prego, dimmi che sono speciale. Ti prego dimmi che mi ami. Amami, Ti prego. Mi manchi terribilmente. Ti supplico, abbracciami e non lasciarmi più andare».

 
Mi alzo in piedi e improvvisamente sento un silenzioso tepore avvolgermi.
Questa volta è bastato pensare a lui per sentirmi meglio.
O sentirmi peggio?
Perchè questa sensazione di calore non è reale.
So che non lo è.
E’ solo un’illusione della mia mente assetata di amore.
La mancanza. Il vuoto. La solitudine.
Questo è un valido motivo per sentirsi male.
Mi si accappona la pelle solo a pensare alla mia vita vuota.
Senza di te.
 
Il dolce tepore tuttavia non si interrompe.
Al contrario, diventa sempre più avvolgente, intenso.
E io sono sempre più felice.
Mi sembra quasi vero.
Mi stupisco dei livelli che può raggiungere l’immaginazione di un ragazzo in astinenza dall’amore.
O meglio: di un ragazzo lasciato solo con il suo immenso amore.
Senza nessuno con cui condividerlo.
«Dobe...» sento una voce fin troppo familiare, fin troppo vicina.
«Sas’ke!» mi volto di scatto realizzando che non si tratta solo di uno scherzo della mia immaginazione. Lo stringo senza pensare al fatto che potrebbe soffocare, sento il battito del suo cuore. Non voglio più lasciarlo.
Piango. Piango come non ho mai fatto neanche in questi mesi di solitudine estrema.
Ma la sostanza di queste lacrime è diversa. E’ diverso lo spessore, è diversa l’espressione sul mio viso mentre, dolci, percorrono le gote arrossate.
La differenza è che, nonostante tutto il dolore, queste sono lacrime serene.
«Usuratonkachi!» sono io, inaspettatamente, a pronunciare questa parola un tempo usata sempre da lui per descrivermi. E intanto continuo a stringerlo intensamente.
Voglio riuscire a rimpiazzare tutti i momenti di solitudine con un attimo di amore impaziente e immenso come le stelle nel cielo.
Piange inevitabilmente anche lui. Piange e le sue lacrime mi bagnano la felpa.
Piange e la vibrazione prodotta dai suoi singhiozzi sommessi mi accarezza dolcemente l’orecchio.
Piange, e il suo pianto si fonde con il mio.
Lo allontano da me per un istante per poi guardarlo negli occhi e abbracciarlo nuovamente, come per constatare che sia reale, davvero.
Lo spingo con una delicatezza sfrontata contro il muro su cui giorno dopo giorno mi ha impastato la testa di tutte quelle cazzate.
«Ti amo, dannazione! Ti amo!» sussurro guardandolo negli occhi e piangendo.
Ogni lacrima che cade è come peso di cui mi sto liberando.
Allo stesso tempo ogni istante che passa sono sempre più timoroso, incerto, piccolo di fronte alla grandezza del sentimento che sento pulsarmi nelle vene e di fronte alla paura di rimanere ancora una volta solo e vuoto.
 
Lo guardo nuovamente negli occhi scuri e gli accarezzo i capelli corvini.
Ho bisogno lui. Ho bisogno di sentirlo mio. Solo mio.
Così afferro con delicatezza il suo viso.
L’attimo in cui le mie dita incontrano la superficie della sua pelle candida e liscia sembra durare un’eternità.
Le mie mani tremano e sono percorse da piccole scosse.
Ancora lacrimante mi avvicino a lui e appoggio le mie labbra carnose sulle sue, sottili e chiare.
Lo bacio come se fosse la prima e l'ultima volta.
Lo bacio come se stesse per finire tutto.
Lo bacio come se da un momento all’altro potesse scomparire.
Permetto alle nostre lingue di accarezzarsi e intrecciarsi.
Gli mordo il labbro inferiore e per una volta si lascia andare completamente.
 
 
Ma in un momento sembra risvegliarsi dalla trance in cui era entrato facendosi trasportare dal piacere delle attenzioni che gli stavo dando.
Allontana la sua bocca dalla mia e mi guarda dall'alto, poi torna a contemplare le mie labbra schiuse e impiegate in un sorriso. Sta ancora piangendo.
Si china sul mio viso e asciuga tutte le lacrime con dei baci talvolta caldi, lenti, dolci, teneri, talvolta sensuali, passionali, turbati, carichi di amore.
Io continuo a piangere nella speranza di non far terminare mai quel momento tanto atteso da troppo tempo.
Voglio che mi baci per sempre.
Voglio che non passi più neanche un minuto senza che Sasuke mi baci.
Voglio abbracciarlo stretto, e baciarlo.
Voglio dimostrargli quanto sia immenso il mio amore.
«Scusa» mormora  piano continuando a baciarmi con tenerezza.
«Ti amo anche io, dobe».
Sorride.
E il vento riprende a soffiare.
 

Nicchia (quella vera) della scrittrice sommersa dai compiti:
Ragazzi e ragazze di tutte le età! (?) Siamo giunti al termine di questa breve Long, che spero vi sia piaciuta.
Ebbene sì! Questo è l'ultimo capitolo e sono felice di essere riuscita a non lasciare in sospeso almeno questa storia.
Non so cosa dire.. sono emozionatissima, agitata e ho le lacrime agli occhi!
Ringrazio tutti, davvero tutti, anche quelli che NON hanno letto questa ff, (ma ovviamente loro non sapranno mai di essere stati ringraziati!)
Ringrazio chiunque abbia messo questa storia in una delle apposite (?) cartelle, preferiti, seguite, o ricordate che sia, perchè deve sapere che mi ha reso molto molto felice anche con questo semplicissimo gesto! <3
Ringrazio chi ha anche solo visitato questa storia, chi l'ha solo letta, chi ha mangiato succulente schifezze dolci e salate mentre leggeva, ma soprattutto ringrazio chi ha recensito!
GRAZIE A TUTTE.